Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PRODOTTI E NOVITA´ ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 31 Ottobre 2006
IL PRIMO FORUM SULLA GOVERNANCE DI INTERNET: SECONDO LA COMMISSIONE EUROPEA INTERNET DEVE CONSERVARE IL SUO RUOLO DI MOTORE DELLA DEMOCRAZIA E DELLO SVILUPPO ECONOMICO  
 
 Bruxelles, 31 ottobre 2006 - Ieri ha avuto inizio ad Atene la prima riunione del Forum sulla governance di internet, convenuto nel novembre 2005 al Vertice mondiale di Tunisi sulla società dell´informazione (Wsis). La riunione pone una pietra miliare sulla strada dell´internazionalizzazione della governance di internet, i cui obiettivi sono salvaguardare la libertà in linea e colmare il divario digitale tra i paesi del mondo. Il Forum è fermamente sostenuto dalla Commissione in quanto costituisce un´opportunità unica di dialogo politico aperto e multilaterale sulla governance di internet e sullo sviluppo, per dare applicazione concreta all´accordo di Tunisi. "La possibilità di comunicare via internet con tutto il mondo è senz´altro uno degli aspetti più positivi della globalizzazione", ha affermato Viviane Reding, Commissaria europea alla società dell´informazione e dei media, nel suo discorso di apertura della riunione di Atene (cfr. Speech/06/650). "Ma internet potrà continuare a svolgere un ruolo di democratizzazione e di propulsore dello sviluppo economico solo se sono garantite la libertà di espressione e di accesso all´informazione. Per questo la Commissione europea invita i governi e l´industria del mondo intero a non tollerare restrizioni pubbliche all´accesso a internet, né qualsiasi forma di cyber-repressione. " La prima riunione del Forum sulla governance di internet si svolge ad Atene dal 30 ottobre al 2 novembre 2006. Il nuovo Forum di dialogo politico multilaterale è stato convocato dal Segretario generale delle Nazioni Unite, come deciso al Vertice di Tunisi (cfr. Ip/05/1433), allo scopo di avviare un dibattito in piena trasparenza con tutte le parti interessate su tutta una serie di questioni attinenti alla governance. "La governance di internet al servizio dello sviluppo" è il tema generale della riunione inaugurale, durante la quale saranno discussi in particolare i seguenti aspetti: Apertura: libertà di espressione, libera circolazione delle informazioni, delle idee e della conoscenza; Sicurezza: costruire la fiducia attraverso la collaborazione; Diversità: promuovere il multilinguismo e il contenuto locale; Accesso: connettività, strategia e costi di internet. Il Forum offre l´opportunità unica di partecipare a un dialogo aperto sul tema cruciale delle Tic e dello sviluppo. Non sono previsti risultati negoziali, ma potrebbero emergere dalla riunione coalizioni dinamiche tra gruppi di interesse. L´eu è impegnata in particolar modo nello sviluppo e nell´analisi degli aspetti connessi alla governance di internet, come ha già sottolineato nella comunicazione della Commissione sulle azioni da avviare in seguito al vertice di Tunisi (cfr. Ip/06/542). Per promuovere i diritti dell´uomo e le libertà fondamentali e favorire lo sviluppo economico sostenuto dalla tecnologia, l´Ue ha varato varie iniziative tese a colmare il divario digitale tra i paesi del mondo: Per conseguire questi obiettivi occorre mettere in comune le esperienze relative alla creazione di competenze e alla e-inclusione (cfr. Ip/06/769), attraverso il sostegno alle infrastrutture, ad esempio ricorrendo a Géant, la più grande infrastruttura di rete europea multigigabit per la ricerca e l´istruzione (cfr. Ip/06/549) e attraverso la cooperazione internazionale, tema che da tempo fa parte dei vari programmi di ricerca e del dialogo in atto con regioni del mondo come l´America Latina (@Lis) e il Mediterraneo (Eumedis). Prima del Forum sulla governance di internet sono già stati registrati progressi su un altro versante importante: il 30 settembre 2006 il memorandum d´intesa tra il Ministero del Commercio Usa e la Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (Icann) è stato sostituito da disposizioni di "buon governo" più blande, che dovrebbero cessare definitivamente entro il 2009. La Commissaria Reding si compiace di questa decisione, che giudica un progresso importante verso una gestione di internet completamente affidata al settore privato, sulla quale l´Ue sta lavorando dal 1998 con varie amministrazione statunitensi (cfr Ip/06/1297). Ad Atene la Commissione europea è rappresentata dalla Commissaria Reding. Al Forum sulla governance di internet sarà presente anche una delegazione di parlamentari europei (Trautmann, Badia i Cutchet, Pleguezuelos, Harbour, Chatzimarkakis, Van Nistelroij e Herrero-tejedor). Per ulteriori informazioni: sito web della Commissione sulla governance di internet: http://europa. Eu. Int/information_society/policy/internet_gov/index_en. Htm . .  
   
   
LA CINA NON È UNA MINACCIA PER LA RICERCA UE E USA, AFFERMA POTOCNIK  
 
 Bruxelles, 31 ottobre 2006 - Europa e Stati Uniti non hanno nulla da temere dalla globalizzazione, anzi, possono utilizzarla a proprio beneficio, ha dichiarato il commissario per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik intervenendo alla Harvard University, negli Stati Uniti, il 26 ottobre. Il commissario ha affermato che l´Europa dispone delle strutture per far fronte alla nuova concorrenza, indicando inoltre che la minaccia, pur da analizzare con attenzione, non va sopravvalutata. «Dobbiamo temere questa situazione?», ha chiesto il commissario Potocnik, riferendosi alla Cina e ad altre economie asiatiche emergenti. «In sintesi, no. È vero che ora occorre prendere sul serio questa sfida e affrontarla correttamente, ma credo che, se lo faremo, per citare il vostro presidente Franklin Delano Roosevelt, "l´unica cosa di cui dobbiamo aver paura è la paura"», ha affermato il commissario. «Occorre prestare attenzione agli effetti "a catena" dell´espansione della Cina», ha dichiarato Potocnik. Tra questi figurano una perdita limitata di esperti di scienza e tecnologia per le grandi multinazionali di Europa e Stati Uniti. D´altra parte, le imprese europee hanno intenzione di aumentare la loro spesa nella ricerca del 5% l´anno nel prossimo triennio e tali imprese preferiscono ancora svolgere entro i confini nazionali buona parte della loro ricerca. Nella maggior parte dei casi, i nuovi centri che vengono aperti in Asia sono espansioni, anziché delocalizzazioni dall´Occidente, e svolgono anche le attività di ricerca non strategica delle imprese», ha affermato il commissario. «Il motivo è che l´effettiva protezione dei diritti di proprietà intellettuale (Dpi) è fondamentale per la ricerca strategica. Ecco perché, ad esempio, attualmente la maggior parte delle imprese farmaceutiche non svolge attività di R&s [ricerca e sviluppo] in Cina», ha spiegato. L´europa non perderà terreno rispetto alla Cina perché è dotata di risorse innate, tra cui il personale e l´innovazione. Le imprese di Europa e Stati Uniti possono delocalizzare alcune delle loro attività di R&s verso est, ma non abbandoneranno l´Europa. Perché? «Sostanzialmente perché i costi della manodopera non sono l´unico fattore determinante. Il principale aspetto menzionato dalle imprese per la localizzazione delle attività di R&s nei paesi europei è costituito dalle persone. Le imprese vogliono che le attività di R&s siano svolte da personale qualificato», ha affermato Potocnik. Europa e Stati Uniti dovrebbero quindi concentrarsi sulla promozione di standard elevati nell´ambito dell´istruzione e della ricerca, collegando poi questo aspetto alle imprese. «L´innovazione è l´elemento che può aiutare Usa e Ue ad affrontare problemi che, data la loro entità, nessuno di noi sarebbe in grado di gestire da solo», ha dichiarato il commissario. Potocnik ha concluso l´intervento in tono ottimista, ricordando alla platea statunitense che la globalizzazione non va temuta ed esaltando le virtù della cooperazione Ue-usa: «Siamo divisi da un oceano, ma uniti dalle sfide, e dalle opportunità, della globalizzazione. Se esistono due blocchi di persone determinate, capaci di far fronte a questo fenomeno, sono gli Stati Uniti e l´Unione europea. Insieme, poi, possiamo fare ancora di più. » .  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO DÀ IL VIA LIBERA AL PACCHETTO DI MISURE PER L´ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE DURANTE L´INTERO ARCO DELLA VITA  
 
 Bruxelles, 31 ottobre 2006 - Il Parlamento europeo ha adottato un programma per l´istruzione e la formazione durante l´intero arco della vita, il primo pacchetto in Europa che prevede opportunità di apprendimento per tutte le età, dall´infanzia alla vecchiaia. Con un bilancio stimato a 7 Mrd Eur, il programma «Istruzione e formazione durante l´intero arco della vita» sarà attivo dal 2007 al 2013 e sosterrà progetti ed attività che favoriscano l´interscambio, la cooperazione e la mobilità tra sistemi di istruzione e formazione in tutta la Ue. Il nuovo programma sarà basato su quattro pilastri già esistenti: il programma Comenius per l´istruzione scolastica e pre-scolastica; il programma per l´istruzione secondaria Erasmus; il programma Leonardo da Vinci per l´istruzione e la formazione professionale; e il programma Grundtvig che finanzia tutte le forme di istruzione per adulti. Complessivamente per i quattro programmi verranno stanziati circa 6,2 Mrd Eur. I quattro pilastri saranno collegati da un nuovo «programma trasversale», con una dotazione finanziaria di 369 Mio Eur, che, tra l´altro, garantirà la cooperazione politica e l´innovazione nella formazione permanente, sostenendo lo sviluppo di contenuti e servizi per l´e-learning. Infine, il pacchetto comprende un nuovo programma Jean Monnet nell´ambito del quale sono stati stanziati 170 Mio Eur per sostenere istituzioni e attività nel campo dell´integrazione europea. Jan Figel´, commissario europeo per l´Istruzione, la formazione, la cultura e il multilinguismo, ha accolto con favore la decisione del Parlamento di sostenere il programma, affermando: «Si tratta di un risultato tangibile, concreto, della cooperazione politica tra Stati membri e istituzioni europee nel campo dell´istruzione e della formazione. » «Grazie ad esso gli studenti di ogni età nelle scuole, università e aziende di tutta Europa, potranno prendere parte a stimolanti attività formative di ogni tipo, partecipando ai progetti finanziati dal programma. Mi compiaccio inoltre del fatto che la sua adozione coincida con il ventesimo anniversario del programma Erasmus per l´istruzione universitaria, lanciato nel 1987 e fiore all´occhiello della programmazione europea, evidenziando la continuità e l´efficacia dell´azione comunitaria nel campo dell´istruzione», ha commentato il commissario. Per ulteriori informazioni visitare: http://ec. Europa. Eu/education/programmes/newprog/index_en. Html .  
   
   
IN ITALIA DIMEZZATI I COSTI PER I SERVIZI DI TLC NELLA PA  
 
 Roma, 31 ottobre 2006 - I costi per i servizi di telecomunicazioni e trasmissione dati nella Pubblica amministrazione centrale si sono più che dimezzati nel giro di pochi anni, pur a fronte dell’adozione di tecnologie sempre più sofisticate e, soprattutto, del notevole aumento della capacità di banda complessiva. In particolare dai 135,3 milioni di € spesi nel 2004 si scenderà ai 66 milioni del 2007. «Questo risultato si inserisce nel complesso processo di ammodernamento della Pa centrale», sottolinea il Ministro per le riforme e innovazione nella P. A, Luigi Nicolais, «non solo in chiave di efficienza, ma anche nell’azione di risanamento dei conti pubblici e soprattutto di contenimento della spesa». L’obiettivo è stato raggiunto grazie agli accordi quadro gestiti dal Cnipa che regolano la fornitura di servizi della Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione (Rupa): sono stati infatti introdotti nuovi meccanismi contrattuali grazie ai quali già nel periodo di validità dei contratti in essere è stato possibile adeguare i costi sostenuti dalle Amministrazioni per i servizi di telecomunicazioni ai migliori livelli di mercato e di pianificarne l’evoluzione verso il Sistema Pubblico di Connettività (Spc), che interesserà non più solo la Pa centrale, ma tutte quelle Regionali e locali, dando così vita alla interconnessione tra uffici pubblici». I risparmi acquisiti dalle pubbliche amministrazioni, centrali e territoriali, rappresentano una grande opportunità non solo per migliorare i servizi a larga banda, ma anche per sfruttare le convenienze dell’adozione dei moderni impianti Voip (la telefonia attraverso internet), in grado di sostituire i vecchi centralini e di abbattere i costi delle comunicazioni; di adottare servizi di tlc molto più sicuri e veloci e, infine, di estendere le reti e i servizi in mobilità. .  
   
   
INTENSIFICARE GLI SFORZI PER RISPETTARE KYOTO BRUXELLES HA RESO NOTA UNA RELAZIONE SUI PROGRESSI COMPIUTI  
 
 Bruxelles, 31 ottobre 2006 - Le ultime proiezioni indicano che i 15 “vecchi” Stati membri dell’Ue (Ue-15) conseguiranno appena i loro obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra previsti dal protocollo di Kyoto. L’ue-15 si è impegnata a ridurre le sue emissioni di gas serra dell´8% rispetto ai livelli dell´anno di riferimento (in molti casi il 1990) entro il 2008-2012. Secondo la relazione annuale della Commissione sui progressi verso il conseguimento degli obiettivi di Kyoto, nel 2010—ossia a metà del periodo di riferimento – potrà essere raggiunta una riduzione dell’8% a condizione che tutte le misure previste dagli Stati membri siano pienamente attuate e assicurino le riduzioni delle emissioni attese. Sette Stati membri dell’Ue-15 prevedono di superare i limiti di emissione ad essi imposti dalla normativa comunitaria. Per gli attuali 25 Stati membri (Ue-25) la riduzione totale potrebbe raggiungere il 10,8% nel 2010. “Le proiezioni dimostrano che non c’è spazio né per l’autocompiacimento né per gli errori” ha dichiarato il commissario all’ambiente Stavros Dimas. “La Commissione continua a lanciare nuove iniziative per ridurre le emissioni europee, come dimostra il piano d’azione sull’efficienza energetica annunciato di recente. È però indispensabile che tutti gli Stati membri facciano la loro parte per assicurare l’effettivo adempimento del nostro impegno comune. I ritardatari devono urgentemente intensificare gli sforzi per conseguire i rispettivi obiettivi, se necessario prevedendo ulteriori misure nazionali di riduzione delle emissioni. Gli Stati membri potranno rispettare i propri obblighi soltanto se i piani di assegnazione nazionali relativi al secondo periodo del sistema comunitario di scambio delle quote di emissione saranno sufficientemente ambiziosi”. La situazione nell’Ue-15 - Come annunciato a giugno, nel 2004 – ultimo anno per il quale sono disponibili dati completi - le emissioni di gas serra nell´Ue-15 sono state inferiori dello 0,9% rispetto ai livelli dell´anno di riferimento, mentre nello stesso periodo l’economia ha conosciuto un’espansione del 32%. Secondo le ultime proiezioni fornite dagli Stati membri, se ci si basasse unicamente sulle politiche e sulle misure già in vigore, nel 2010 le emissioni di gas serra nell´Ue-15 sarebbero inferiori solo dello 0,6% rispetto ai livelli dell´anno di riferimento. Le misure supplementari già approvate a livello comunitario e nazionale dovrebbero portare tale riduzione al 4,6% a condizione che siano attuate integralmente e in tempo. Oltre a ciò, 10 Stati membri dell’Ue-15 prevedono di ottenere crediti di riduzione delle emissioni da progetti in paesi terzi, come previsto dai meccanismi flessibili di Kyoto. Se queste previsioni si realizzeranno, le emissioni verranno ridotte del 7,2% rispetto ai livelli dell’anno di riferimento entro il 2010. Con l’aggiunta di attività di afforestazione e di riforestazione, che creano “pozzi” biologici di assorbimento dell’anidride carbonica dall’atmosfera, la riduzione totale potrebbe raggiungere l’8%, ossia l’obiettivo di Kyoto. Sette Stati membri dell’Ue-15 (Austria, Belgio, Danimarca, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna) prevedono che le rispettive emissioni supereranno i livelli consentiti nell´ambito dell´accordo Ue di ripartizione degli oneri, accordo che traduce in obiettivi individuali giuridicamente vincolanti per ciascuno dei paesi Ue-15 l’impegno collettivo alla riduzione dell’8%. La situazione dell’Ue-25 - A differenza dell’Ue-15, l’Ue-25 non ha un obiettivo collettivo di riduzione delle emissioni in base al protocollo di Kyoto. Otto dei 10 nuovi Stati membri (Ue-10) hanno obiettivi individuali che prevedono una riduzione delle emissioni del 6% o dell’8% rispetto ai livelli dell’anno di riferimento. Tutti questi Stati membri hanno raggiunto i propri obiettivi. Per Cipro e Malta non sono previsti obiettivi. Nel 2004 le emissioni totali di gas serra nell´Ue-25 sono state inferiori del 7,3% rispetto ai livelli dell´anno di riferimento. Le proiezioni indicano che, basandosi unicamente sulle politiche e sulle misure già in vigore, la riduzione sarebbe del 4,6% nel 2010. Se però si prendono in considerazione le politiche e le misure supplementari già approvate, nel 2010 le emissioni dovrebbero essere inferiori dell’8,1% rispetto ai livelli dell’anno di riferimento. Tenendo conto anche dei meccanismi di Kyoto e dei pozzi di assorbimento, la riduzione totale delle emissioni dell’Ue-25 dovrebbe raggiungere il 10,8%. .  
   
   
BRUXELLES, CORSI DI FORMAZIONE PER IL 7PQ  
 
 Bruxelles, 31 ottobre 2006 - Dal 5 al 7 dicembre si svolgeranno a Bruxelles (Belgio) tre corsi su vari aspetti dei finanziamenti relativi al Settimo programma quadro (7Pq). Il primo corso (5 dicembre) tratterà gli aspetti giuridici e finanziari dei contratti di finanziamento della ricerca, comprese le nuove regole di partecipazione. Il secondo corso (6 dicembre) consisterà in una presentazione approfondita del 7Pq: i suoi obiettivi e le opportunità di finanziamento. Il terzo corso (7 dicembre) fornirà ai partecipanti la metodologia e i suggerimenti per redigere le proposte ed elaborare un progetto conforme agli obiettivi e ai requisiti stabiliti dalla Commissione. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Interfaceurope. Net/news. Php?p=n_ws&lang=fr .  
   
   
BANCA GENERALI: AL VIA DA IERI A MILANO IL ROADSHOW PER IL COLLOCAMENTO ISTITUZIONALE CHE TOCCHERÀ LE PIAZZE DI LONDRA, FRANCOFORTE, ZURIGO E OLANDA L´OFFERTA PUBBLICA DI VENDITA DELLE AZIONI ORDINARIE PARTIRÀ IL 2 NOVEMBRE 2006  
 
Milano, 31 ottobre 2006 - Ha preso il via ieri a Milano il roadshow per il collocamento istituzionale di Banca Generali S. P. A, il cui debutto sul Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana è previsto per mercoledì 15 novembre 2006. L´operazione consiste in un´Offerta Pubblica Globale di Vendita di n. 31. 122. 000 azioni, pari a circa il 27,96% del capitale della Società, poste in vendita da Ina Vita S. P. A. , Alleanza Assicurazioni S. P. A, Bsi S. A. E Banca Intesa. L´offerta Pubblica Globale di Vendita è così suddivisa: un´offerta pubblica di vendita di un ammontare minimo di 6. 224. 400 azioni, pari al 20% dell´Offerta Pubblica Globale di Vendita rivolta al pubblico indistinto in Italia; un contestuale collocamento istituzionale rivolto a investitori professionali in Italia e istituzionali all´estero (insieme gli "Investitori Istituzionali") (incluso un collocamento privato negli Stati Uniti d´America ai sensi della Rule 144° del Securities Act del 1933, come successivamente modificato) con esclusione di Australia, Canada e Giappone. L´offerta Pubblica di Vendita comprende: un´Offerta riservata al pubblico indistinto; un´Offerta riservata ai dipendenti del Gruppo Banca Generali di n. 700 Lotti Minimi; un´Offerta riservata ai Promotori Finanziari del Gruppo Banca Generali di n. 2. 000. 000 di azioni. Nell´ambito dell´Offerta Pubblica Globale di Vendita è prevista inoltre la concessione da parte di Banca Intesa S. P. A. (azionista venditore) ai Coordinatori dell´Offerta Pubblica Globale di Vendita, anche in nome e per conto dei membri del Consorzio per il Collocamento Istituzionale, di un´opzione di chiedere in prestito ulteriori massime n. 4. 668. 000 Azioni, corrispondenti ad una quota pari a circa il 15% del numero di Azioni oggetto dell´Offerta Pubblica Globale di Vendita, ai fini di un Over Allotment nell´ambito del Collocamento Istituzionale. In caso di Over Allotment, i Coordinatori dell´Offerta Pubblica Globale di Vendita potranno esercitare tale opzione, in tutto o in parte, e collocare le Azioni così prese a prestito presso gli Investitori Istituzionali. Tali azioni saranno restituite a Banca Intesa S. P. A. Attraverso: le azioni rivenienti dall´esercizio della Greenshoe e/o le azioni eventualmente acquistate sul mercato nell´ambito dell´attività di stabilizzazione. Sempre Banca Intesa, nell´ambito dell´Offerta Pubblica Globale di Vendita,concederà ai Coordinatori dell´Offerta Pubblica Globale di Vendita, anche in nome e per conto dei membri del Consorzio per il Collocamento Istituzionale, un´opzione per l´acquisto, al Prezzo d´Offerta, di massime n. 4. 668. 000 Azioni, corrispondenti ad una quota pari a circa il 15% del numero di Azioni oggetto dell´Offerta Pubblica Globale di Vendita, da allocare presso i destinatari del Collocamento Istituzionale, in caso di Over Allotment, con le modalità sopra indicate (c. D. "Greenshoe"). Le opzioni sopra menzionate potranno essere esercitate fino ai 30 giorni successivi alla data di inizio delle negoziazioni delle azioni sul Mercato Telematico Azionario. In caso di totale sottoscrizione dell´Offerta e di esercizio della greenshoe, il flottante sarà pari al 32,15%. Intervallo di Valorizzazione Indicativa - I Proponenti, al fine esclusivo di consentire la raccolta di manifestazioni di interesse da parte degli Investitori Istituzionali nell´ambito del Collocamento Istituzionale, hanno individuato, d´intesa con i Coordinatori dell´Offerta Pubblica Globale di Vendita, un Intervallo di Valorizzazione Indicativa del capitale economico di Banca Generali, compreso tra un minimo di Euro 723,536 milioni e un massimo di Euro 946,162 milioni, pari ad un minimo di Euro 6,50 per Azione ed un massimo di Euro 8,50 per Azione. Il Collocamento Istituzionale partirà il 30 ottobre 2006, con la tappa di Milano del Roadshow, per terminare il 10 novembre 2006 e toccherà le seguenti piazze: Londra, Francoforte, Zurigo e Olanda L´offerta Pubblica di Vendita avrà inizio il 2 novembre 2006 e terminerà 10 novembre 2006. Entro il 1° novembre sarà comunicato il Prezzo Massimo ai sottoscrittori; il Prezzo di Offerta sarà determinato al termine dell´ Offerta Pubblica di Vendita e comunicato entro il 12 novembre. Il pagamento delle azioni è previsto per il 15 novembre 2006. L´inizio delle negoziazioni delle azioni è previsto per il 15 novembre 2006. Il Prospetto Informativo è disponibile sul sito www. Bancagenerali. It Banca Generali è assistita dall´advisor Finanziaria Internazionale. Mediobanca e Goldman Sachs International agiscono in qualità di Joint Global Coordinators, Mediobanca e Banca Akros sono rispettivamente Sponsor e Co-sponsor. Mediobanca agisce, inoltre, come Responsabile del Collocamento. Gli studi legali incaricati sono Bonelli Erede Pappalardo e Latham & Watkins per la Società e Clifford Chance per le Banche. Reconta Ernst & Young è la società di revisione incaricata. .  
   
   
AL VIA IL ROADSHOW DI ELICA S.P.A. PRESENTATA OGGI ALLA COMUNITÀ FINANZIARIA L´OFFERTA GLOBALE  
 
 Milano, 31 ottobre 2006 — Ha preso il via oggi a Milano il Roadshow per il Collocamento Istituzionale di Elica S. P. A. , capofila di un Gruppo leader mondiale nella produzione di cappe aspiranti da cucina´, il cui debutto sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Itàliana S. P. A. È previsto per venerdì 10 novembre. Durante il Roadshow istituzionale sono state presentate alla comunità finanziaria le caratteristiche dell´Offerta Globale di n. 22. 500. 000 azioni ordinarie di Elica S. P. A. L´offerta Globale consiste in: un´Offerta Pubblica di Vendita e Sottoscrizione di minime n. 2. 275. 000 azioni corrispondenti a circa il 10% delle azioni oggetto dell´Offerta Globale, rivolta al pubblico indistinto in Italia. L´offerta avrà luogo esclusivamente in Italia e sarà coordinata e diretta da Ubm che agisce in qualità di Responsabile del Collocamento e Lead Manager, un contestuale Collocamento Istituzionale rivolto ad investitori professionali in Italia e ad investitori istituzionali eteri, ai sensi della Regulation S dello United States Securities Act del 1933, come successivamente modificato e negli Stati Uniti d´America, ai sensi della Rule 144A dello United States Securities Act del 1933, come successivamente modificato, con esclusione di Australia, Canada e Giappone, fatte salve le eventuali esenzioni previste dalle leggi applicabili. Le azioni oggetto dell´Offerta Globale rivengono, per n. 12. 500. 000, da un aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione deliberato dall´Assemblea Straordinaria della Società in data 12 aprile 2006 e, per n. 10. 000. 000, da azioni poste in vendita dagli Azionisti Venditori. In caso di totale collocamento delle azioni oggetto dell´Offerta Globale, il flottante sarà pari a circa il 35,5% del capitale sociale di Elica. E´ inoltre prevista un´opzione ("greenshoe") per l´acquisto al Prezzo di Offerta di ulteriori massime n. 3. 000. 000 azioni. In caso di totale sottoscrizione dell´Offerta Globale e di integrale esercizio della greenshoe, il flottante sarà pari a circa il 40,3% del capitale sociale di Elica. Il Prezzo Massimo dell´Offerta Pubblica rivolto al pubblico indistinto in Italia è di Euro 5,6 per ciascuna azione Elica. Il Prezzo Massimo dell´Offerta Pubblica per la quota rivolta ai Dipendenti è pari ad Euro 5,32 per ciascuna azione Elica. L´offerta Pubblica è partita ieri, lunedì 30 ottobre 2006 e terminerà martedì 7 novembre 2006, periodo in cui potranno essere presentate le domande di adesione all´Offerta per un quantitativo di n. 700 azioni (Lotto Minimo) o suoi multipli, oppure per un quantitativo di n. 7. 000 azioni (Lotto Minimo di Adesione Maggiorato) o suoi multipli. L´offerta riservata ai dipendenti è di massime n. 359. 100 azioni. L´offerta Pubblica riservata ai dipendenti ha avuto inizio il 30 ottobre 2006 e terminerà il 6 novembre 2006, periodo in cui potranno essere presentate le domande di adesione all´Offerta per un quantitativo di n. 175 azioni (Lotto Minimo di Adesione per i dipendenti) o suoi multipli. Il Prezzo di Offerta sarà determinato al termine dell´Offerta e comunicato entro il 9 novembre 2006. Ii Prezzo ai Dipendenti sarà pari al Prezzo di Offerta scontato del 5%. Il pagamento delle azioni è previsto per giorno 10 novembre 2006. Elica è assistita da Ing Bank in qualità di advisor finanziario, mentre Jpmorgan e Unicredit Banca Mobiliare agiscono in qualità di Joint Global Coordinators. Gli studi legali incaricati sono lo Studio Legale Sabelli e Latham & Watkins per la Società e Clifford Chance per le Banche. . .  
   
   
BANCA ITALEASE: DICHIARAZIONE DEI MEMBRI DEL PATTO DI STABILITA’  
 
Milano, 31 ottobre 2006 - Su richiesta dei membri del Patto di Stabilità, Banca Italease comunica di essere stata informata dagli stessi che Banca Antonveneta è stata autorizzata all’unanimità a disporre di n. 2. 459. 270 azioni di Banca Italease, rappresentanti il 3,226% del capitale della stessa, attualmente vincolate nel Patto medesimo. I partecipanti al Patto di Stabilità non hanno ritenuto, nell’occasione, di avvalersi del diritto di rendersi acquirenti delle azioni, che potranno essere quindi cedute da Banca Antonveneta sul mercato. Le azioni di Banca Italease vincolate nel Patto di Stabilità risultano quindi pari a n. 36. 879. 721, pari al 48,37% delle azioni ordinarie in circolazione, rispetto al precedente 51,60%. I membri del Patto, al quale Banca Antonveneta continua a partecipare con la quota del 4%, hanno confermato l’impegno a sostenere lo sviluppo commerciale di Banca Italease e si sono riservati, anche alla luce dell’esito dell’operazione di fusione di Leasimpresa in Banca Italease e del deliberando aumento del capitale sociale fino a € 300 milioni, di valutare l’opportunità di procedere o meno ad eventuali integrazioni del numero di azioni vincolate al Patto. .  
   
   
CATTOLICA DI ASSICURAZIONE: RAPPORTI CON IL BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA E CON IL GRUPPO ASSICURATIVO SPAGNOLO MAPFRE  
 
Verona, 30 ottobre 2006 - proseguendo negli utili approfondimenti, il Banco Popolare di Verona e Novara e Cattolica Assicurazioni hanno raggiunto un accordo per prorogare al 29 novembre p. V. I termini per la disdetta degli accordi triennali sull’assicurazione vita; parimenti, è stato prorogato sino al prossimo 29 novembre il periodo di esclusiva accordato al Gruppo assicurativo spagnolo Mapfre, con cui proseguono utilmente le attività finalizzate ad esplorare le possibilità, e le correlate modalità, di ingresso da parte di tale Gruppo in posizione di minoranza qualificata negli asset non ritenuti funzionali alle ipotesi di integrazione con Bpvn. .  
   
   
ERGO PREVIDENZA S.P.A. STIMA SULLA RACCOLTA PREMI DI ERGO PREVIDENZA AL 30 SETTEMBRE 2006  
 
Milano, 31 ottobre 2006 - Ergo Previdenza S. P. A. , società appartenente al gruppo assicurativo tedesco Ergo Versicherungsgruppe Ag di Düsseldorf, holding a sua volta controllata da Munich Re, uno dei maggiori riassicuratori internazionali, comunica le prime stime sulla raccolta premi al 30 settembre 2006 che confermano il negativo trend di Mercato. Nel terzo trimestre 2006 si stima una raccolta complessiva lorda pari a circa € 348,7 milioni, in diminuzione del 10,77% rispetto al terzo trimestre 2005 (€ 390,8 milioni). Confrontando la stima della raccolta a premi annui rispetto allo scorso esercizio si rileverebbe una diminuzione della nuova produzione a premi annui del 22,0% e di quella a premi unici del 28,1%, mentre i premi di annualità successive risulterebbero in decremento del 4,9%. La diminuzione dei premi annui è dovuta alla minore attività della rete multilevel (ora denominata T. B. One Srl, già Ssi), nonché all’andamento generale del comparto vita in Italia, mentre quella dei premi unici è dovuta alla precisa volontà della Compagnia, già espressa nella relazione al bilancio d’esercizio 2005 e confermata nella relazione semestrale, di ridurre il volume di raccolta dei prodotti destinati agli investitori istituzionali. In costante crescita risulta l’apporto produttivo da parte della rete tradizionale d egli agenti a conferma della strategia aziendale. Permangono positive le attese per i risultati economico/finanziari di periodo. .  
   
   
POLYNT: CONCLUSA L´OFFERTA PUBBLICA DI VENDITA DI AZIONI POLYNT S.P.A.  
 
Milano, 31 ottobre 2006 – Polynt rende noto che in data 25 Ottobre 2006 si è conclusa l´offerta pubblica di vendita di azioni Polynt S. P. A. L´intervallo di valorizzazione indicativa individuato dal Proponente, d’intesa con i Coordinatori dell’Offerta Pubblica Globale di Vendita, era stato indicato tra un minimo di Euro 2,15 per azione ed un massimo di Euro 2,65 per azione. La raccolta delle adesioni esclusivamente nell’ambito dell’Offerta Istituzionale si concluderà alle ore 14:00 di oggi giovedì 26 ottobre 2006. Si precisa che il Proponente, d’intesa con i Coordinatori dell’Offerta Pubblica Globale di Vendita, ha individuato un nuovo intervallo di valorizzazione indicativa pari ad un minimo di Euro 1,75 per azione ed un massimo di Euro 2,15 per azione. Nonostante la variazione intervenuta nell’Intervallo di Valorizzazione Indicativa, il Prezzo di Offerta definitivo sarà il medesimo sia per l’Offerta Pubblica sia per l’Offerta Istituzionale. Pertanto, il pubblico indistinto beneficerà dell´eventuale miglior prezzo definito in sede di Offerta Istituzionale. .  
   
   
BANCA CARIGE: PRECISAZIONI SULL ARTICOLO PUBBLICATO DAL CORRIERECONOMIA  
 
Genova, 31 ottobre 2006 - La Banca Carige - con riferimento all´articolo pubblicato dal "Corriereconomia" in data 23 ottobre u. S. Avente ad oggetto i rapporti fra la Banca e le Assicurazioni controllate, anche con riferimento a talune operazioni immobiliari - ritiene opportuno precisare quanto segue: preliminarmente la Banca Carige rammenta e conferma il positivo andamento della Banca e del Gruppo che emerge anche dalla Relazione Semestrale al 30 giugno 2006, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 11 settembre 2006, che evidenzia un utile netto individuale di € 96,5 milioni e consolidato di € 83,3 milioni, in linea con le previsioni di budget e con gli obiettivi di sviluppo del Gruppo delineati dal Piano Strategico 2006-2008. Le previsioni di fine anno della Banca e del Gruppo Carige, sostenute dall´andamento dei primi nove mesi dell´esercizio, confermano le ipotesi di crescita del Budget, che ipotizza risultati superiori al 2005 ed in linea con il Piano Strategico di Gruppo; per quanto concerne il comparto assicurativo nel luglio 2004 I´isvap ha approvato un Piano di rafforzamento delle riserve proposto da Carige Assicurazioni S. P. A. E da realizzare negli anni 2004-2006 al quale viene data completa attuazione da parte della Compagnia nel corso del corrente esercizio. Al riguardo, si sottolinea che la Carige Assicurazioni ha registrato - in relazione all´attenta politica di selezione del portafoglio - una sensibile contrazione dei sinistri denunciati nel comparto R. C. Auto, passati da n. 206. 201 del 1999 a n. 60. 077 del 2005 (al 31/8/2006 i sinistri erano n. 37. 596). La Compagnia controllata ha mantenuto una elevata velocità di liquidazione dei sinistri (pagamento dei danni) e tale politica è proseguita anche nel corrente esercizio. Nel contempo la Compagnia, con particolare riferimento al ramo R. C. Auto, ha rafforzato le riserve sinistri - con accantonamenti cui ha fatto fronte il conto economico della stessa quindi senza impegno di capitale da parte della Capogruppo - che, tenendo conto della maggiore velocità di liquidazione dei sinistri della Compagnia rispetto alla media del mercato, risultano allineate a quelle delle altre Compagnie di analoghe dimensioni. L´andamento della Compagnia controllata - che dispone di un margine di solvibilità (patrimonio) di € 186 milioni con una eccedenza, rispetto al minimo richiesto, di oltre € 100 milioni - appare sicuramente positivo ed in significativo miglioramento. La Banca Carige riconferma pertanto l´obiettivo strategico che l´ha portata nel corso degli anni all´acquisizione del controllo delle Compagnie Assicurative del Gruppo, ossia lo sviluppo di significative sinergie commerciali nella vendita di prodotti assicurativi presso le filiali bancarie (bancassurance) sia nella vendita dei prodotti bancari e finanziari presso le agenzie assicurative (assurbanca), facendo leva sul patrimonio di clientela rappresentato dagli oltre 1,7 milioni di Clienti del Gruppo. Relativamente agli acquisti di immobili da parte delle Compagnie Assicurative si evidenzia che tali operazioni sono state effettuate dalle Società controllate con il supporto di adeguate perizie che attestano la congruità dei prezzi ~ pagati con riferimento ai valori di mercato. Detti immobili verranno imputati ad investimento delle riserve tecniche delle Compagnie sulla base di ulteriori perizie da parte dell´Agenzia del Territorio. La partecipazione detenuta dalla Banca Carige nella Ili Infrastrutture Lavori Italia S. P. A. (pari al 15% del capitale con un investimento di € 750 mila ) e quella nella Ilia - Infrastrutture Lavori Italia Autostrade S. P. A. (pari al 7% del capitale con un investimento di € 350 mila) risultano acquisite nell´ambito dell´attività di project financing, tenendo conto della possibilità di sostenere progetti di rafforzamento delle infrastrutture nazionali e liguri con adeguate prospettive reddituali. Per quanto concerne la sottoscrizione, autorizzata dall´Organo di Vigilanza, del 15% del capitale della Cofid Sgr (pari ad un investimento di € 150 mila), specializzata nella costituzione e gestione di fondi immobiliari e promossa dalla Cofid - Compagnia Finanziaria S. P. A. , si osserva che è in corso la procedura di istanza per ottenere l´autorizzazione all´operatività da parte della Banca d´Italia e pertanto al momento la Società risulta inattiva. .  
   
   
RISPARMIO E INDEBITAMENTO FAMILIARE: IN EUROPA OGNI PAESE FA CASO A SÈ  
 
 Milano 31 ottobre 2006 – Una ricerca presentata da Future Foundation - società del gruppo Experian specializzata nello studio dei consumatori – ha messo in luce una profonda divergenza di atteggiamenti nei paesi europei verso i più diversi aspetti della finanza familiare. La ricerca - effettuata su un campione rappresentativo di cittadini di 15 paesi europei - ha evidenziato che: sono le famiglie svedesi a primeggiare per numero di prodotti/servizi utilizzati (dai c/c bancari o postali, ai mutui, alle carte di credito/debito al risparmio gestito, ecc. ): quasi 7, contro una media europea di 4 e un dato italiano modesto (2,1); in cima alla classifica dei parsimoniosi sono gli italiani, che dichiarano di volere risparmiare almeno il 12% del reddito, di risparmiare nell’80% dei casi (contro una media europea del 76,1%) e di indebitarsi nel 30,7% dei casi (contro una media europea 33,1%); in cima alla classifica di chi risparmia e al tempo stesso di indebita, sono ancora le famiglie svedesi (47%), danesi (42%), irlandesi (36%), norvegesi e finlandesi (35%); sono ancora le famiglie del Nord (paesi scandinavi, attorno all’85%) a brillare per l’uso di Internet per le diverse operazioni, seguite dalle quelle olandesi (41%) Britanniche (25,4%) e tedesche (23%). L’italia con il 6,1% non va oltre al 13° posto su 15; i maggiori fruitori di informazione finanziaria sono i norvegesi (44% dei capifamiglia), i britannici (38%), e gli irlandesi (37%). In fondo alla classifica non solo i polacchi (18%), ma anche i francesi e gli italiani (17%) e i tedeschi (16%). Ultimi i cechi (15%). Future Foundation ha anche rilevato diversità nei motivi di risparmio/indebitamento, infatti: in tutta Europa si risparmia soprattutto per i tempi difficili (37,6% delle famiglie), ma in Italia lo si fa di più (44,9%); e poi in Europa al secondo posto sono gli accantonamenti per le vacanze (26,4%), mentre in Italia lo sono quelli (21,1%) per eventi familiari (es. Matrimoni). Ci si indebita per ragioni ancora più diverse da paese a paese. Ai primi tre posti in Europa sono le spese per abbellire la casa (7,9%), le esigenze correnti (7,1%) e l’acquisto dell’auto (6,9%). In Italia, lo si fa soprattutto per l’auto (7,9%), per comprare una casa (6,1%) o per abbellirla (5,8%) e, fatte le debite proporzioni, anche per mettersi in proprio (2,4%, contro l’1,1 medio in Europa). Per quanto riguarda le ansie da indebitamento, Future Foundation ha rilevato che in questa poco invidiabile classifica il primato va alla Polonia (46% delle famiglie con debiti), seguita da quelle dell’Ungheria (43%), della Gran Bretagna (40%), della Spagna (40%). I più sereni sono proprio gli italiani, con solo 16,8% che dichiara di essere preoccupato. .  
   
   
ECONOMIA PER TUTTI, DELBONO E “IL RUOLO ECONOMICO DELLO STATO”  
 
Bologna, 31 ottobre 2006 - Terzo appuntamento con Flavio Delbono e con le lezioni di Economia per tutti. Questa sera alle 21 al Teatro Tenda Isola Montagnola è in programma il terzo incontro del ciclo di lezioni organizzate da Emil Banca ed offerte gratuitamente a tutta la città. Il professor Flavio Delbono, come ormai da consuetudine affiancato dal giornalista di Radio Nettuno ed è-Tv Francesco Spada, in questa seconda lezione si occuperà di “Il ruolo economico dello Stato”. Le lezioni, introdotte da una rassegna stampa commentata dallo stesso vicepresidente della Regione Emilia-romagna, termineranno attorno alle 22. 30 La partecipazione alle lezioni è libera e gratuita. .  
   
   
EUREKA LANCIA UN NUOVO SERVIZIO PER LE PMI A ELEVATA CRESCITA A MARCHIO EUREKA  
 
Bruxelles, 31 ottobre 2006 - Eureka ha lanciato un nuovo sito web, che fornisce informazioni e offre consulenza nel settore dei finanziamenti privati, rivolto a piccole e medie imprese (Pmi) che svolgono attività di ricerca, nonché a fornitori di capitali di rischio. Il sito riporta informazioni relative a mercati azionari, operazioni di concentrazione e acquisizione, nonché sulla tutela della proprietà intellettuale, e un elenco di consigli e avvertimenti elaborato dal gruppo di partner ed esperti di Eureka. Si prefigge inoltre di costituire, per gli imprenditori all´inizio dell´attività, un trampolino di lancio per spiccare il grande balzo e tuffarsi nel mercato. Poiché le Pmi europee creano posti di lavoro e immettono sul mercato prodotti e servizi innovativi, Eureka svolge un ruolo importante aiutando le Pmi a marchio Eureka ad acquisire credibilità e sostenendole nel trovare il finanziamento privato necessario. «Il marchio Eureka significa visibilità, credibilità e un buon elemento di curriculum; qualcosa di tangibile su cui basare una decisione d´investimento», sostiene Pierre Collowald, responsabile della valorizzazione Eureka, che guida le Pmi attraverso il mondo del finanziamento privato. «Significa aiutare le Pmi a comprendere i requisiti degli investitori e ad avvicinarle ai fondi di capitale di rischio e ai business angel», aggiunge. E le statistiche parlano da sole. Circa 200 fornitori di capitali di rischio hanno investito in Pmi con il marchio Eureka e circa 70 Pmi hanno ricevuto un finanziamento di capitale di rischio. «È un modo ottimale per avvicinarsi al mercato del capitale di rischio, in quanto offre informazioni concrete sul settore, suggerimenti sui criteri che guidano gli investitori di rischio e propone anche strumenti collaudati per instaurare un rapporto professionale con gli investitori», spiega Collowald. Per gli investitori di rischio, il sito web è un punto di partenza ideale per ottenere ulteriori informazioni sull´iniziativa Eureka e le sue Pmi, con esempio di progetti riusciti che hanno beneficiato di finanziamenti. Eureka si propone di rafforzare la competitività dell´industria europea promuovendo l´innovazione transfrontaliera e orientata al mercato. Questa iniziativa intergovernativa a livello paneuropeo è stata avviata nel 1985 e oggi consente all´industria e agli istituti di ricerca di 37 paesi membri e all´Unione europea di collaborare sulla base di un approccio dal basso verso l´alto e orientato al mercato per sviluppare e impiegare tecnologie innovative. A favore delle attività di ricerca e sviluppo (R&s) svolte nell´ambito del quadro Eureka è stato destinato un importo di oltre 24 Mrd Eur a titolo di finanziamento pubblico e privato. Consultare il nuovo sito web all´indirizzo: http://www. Eureka. Be/capitalventures Per maggiori informazioni su Eureka consultare: http://www. Eureka. Be/ .  
   
   
E-PROCUREMENT: IL RISPARMIO DELLA SPESA PUBBLICA ATTRAVERSO LE NUOVE TECNOLOGIE  
 
Ancona, 31 ottobre 2006 - Si e` svolto presso la Sala Verde della Regione Marche, il seminario Pubblica Amministrazione ed e-procurement: nuove opportunita` per le imprese. L´oggetto dell´incontro e` stato quello di illustrare il nuovo legame che verra` istaurato tra pubblica amministrazione e imprese fornitrici attraverso gli strumenti innovativi dell´e-procurement, ovvero l´approvvigionamento di beni e servizi per via telematica. ´L´iniziativa ´ ha sottolineato l´assessore regionale ai Sistemi telematici ed informativi, Gianluca Carrabs´ - appoggiata dalle Associazioni di categoria e prevista dal progetto e-market della Regione Marche, e` rivolta alle imprese fornitrici delle pubbliche amministrazioni e ha come obiettivo il risparmio della spesa pubblica, raggiungibile mediante le nuove sperimentazioni tecnologiche di acquisto. Il progetto, uno dei primi in Italia, ha reso disponibile alle pubbliche amministrazioni locali delle piattaforme tecnologiche per gli acquisti telematici, al pari solo di Piemonte ed Emilia Romagna. Inoltre, ha comportato un investimento modesto: solo 600mila euro distribuiti in un triennio e di cui ben 200mila destinati alla formazione a fronte di qualche milione di euro impegnato per iniziative analoghe di altre Regioni´. L´ e-market privilegia quattro fasi: la sperimentazione, lo sviluppo, il consolidamento e l´estensione. Inoltre, attraverso l´interoperabilita`, il progetto vuole assicurare l´integrazione organizzativa, tecnologica e normativa con il mercato elettronico e in generale con le procedure telematiche che si stanno avviando in tutta Italia. Dalla fase di sperimentazione delle funzionalita` di base della piattaforma telematica e cioe` del mercato elettronico regionale, sono venuti molti insegnamenti e indicazioni utili che hanno consentito di correggere opportunamente la rotta, focalizzando principalmente la reingegnerizzazione dei processi piuttosto che lo strumento informatico. Nella fase dello sviluppo e del consolidamento si punta al completamento della piattaforma, con l´inserimento delle aste on-line, ma soprattutto alla formazione ´operativa´ per consentire l´adeguamento delle procedure tradizionali di acquisto sia da parte della pubblica amministrazione che da parte dei fornitori. Nell´ultima fase chiamata estensione si ha l´allargamento e l´utilizzo della piattaforma telematica e dei relativi servizi. Quindi, il primo passo concreto e` la sperimentazione pratica dell´asta on line, uno strumento gia` sperimentato in Italia negli anni scorsi e ora esplicitamente previsto dal nuovo codice dei contratti pubblici. Esaurita questa fase, entro il prossimo anno tutte le locali pubbliche amministrazioni potranno sfruttare in piena autonomia la piattaforma tecnologica della Regione per i loro acquisti. .  
   
   
FORLÌ CESENA, DATI MOVIMPRESE: CRESCONO LE SOCIETÀ DI CAPITALI  
 
Forlì – Cesena, - Movimprese, la Banca dati di Infocamere (società consortile di informatica delle Camere di Commercio Italiane), ha divulgato i dati che riguardano l´andamento demografico delle imprese italiane nel terzo trimestre dell´anno. La rilevazione periodica, condotta sul Registro delle Imprese ha evidenziato come si sia allargata la base delle imprese italiane tra luglio e settembre: oltre 20mila imprese in più, pari al +0,33% rispetto a fine giugno; 11. 221 sono società di capitali (il 55,4% delle neo-imprese), con un tasso di crescita trimestrale pari allo 0,33%. In linea con quello nazionale è il valore rilevato per l´Emilia Romagna, uguale allo 0,31%; il tasso di crescita trimestrale, invece a livello locale ha raggiunto lo 0,51%. Prendendo a riferimento il periodo compreso tra la fine del terzo trimestre 2005 e la fine del terzo trimestre 2006, si nota come le imprese attive siano cresciute in provincia del 1,2% (+0,2% compreso il settore agricolo), con un incremento appena inferiore a quello regionale, pari al +1,4% (+0,7% compreso il settore agricolo) e a quello nazionale anch´esso pari all´1,4% (+0,8% con l´agricoltura). Le imprese registrate al 30/9/2006 sono risultate complessivamente 45. 352, delle quali 40. 940 attive. Nel corso del terzo trimestre 2006 si sono iscritte al Registro Imprese complessivamente 629 aziende, se ne sono cancellate 410, per un saldo positivo di +219, superiore a quello del Iii trimestre 2005 (+180). Le attività economiche che hanno dato il maggior contributo al saldo del terzo trimestre sono state le "Attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca", comparto che interessa ormai il 13,8% delle aziende iscritte al R. I. (al netto del settore agricolo), con un aumento del +4,3%. Altro comparto fra i più significativi, quanto a numerosità di imprese, è quello delle "Costruzioni" (che incidono complessivamente per il 19,4% sul totale) con un aumento del 3,4%. Una sostanziale stabilità si rileva nelle attività manifatturiere (+0,4%), che rappresentano il 15,8% del totale delle imprese, e nel commercio (-0,4%), che costituisce il 28,5% del totale, confermando in tal modo la propria stagnazione. Nel settore agricolo, al 30 settembre 2006, le imprese sono risultate in diminuzione: da 9. 236 sono passate a 8. 958 (-3% rispetto al terzo trimestre 2005). In regione il calo è stato pari al 2,7% e a livello nazionale a -1,6%. Invece prosegue la crescita delle società di capitale (+6,3%), che raggiungono le 4. 531 unità (pari al 14,2% delle imprese non agricole). Il ritmo di crescita a livello provinciale si mantiene più elevato rispetto alla Regione (+5,1%) e all´Italia (+6,1%). Il 57,3% delle imprese non agricole della provincia è costituito da ditte individuali, a fronte di un valore pari al 56,3% per l´Emilia Romagna e al 61% per l´Italia. .  
   
   
AUMENTA OCCUPAZIONE (65%), IN FRIULI VENEZIA GIULIA +20MILA LAVORATORI  
 
Trieste, 31 ottobre 2006 - In Friuli Venezia Giulia aumentano le assunzioni a tempo indeterminato, +5,9 p. C. Nei primi mesi del 2006 rispetto allo stesso periodo del 2005 (+7 a Trieste e Udine, +13,4 a Gorizia e +13,6 a Pordenone), ed aumentano addirittura dell´11,5 p. C. Gli avviamenti complessivi al lavoro, con il 6 p. C. In più di aziende che hanno aperto le porte a nuovi assunti. Dati principalmente riferiti al primo semestre 2006, illustrati dall´assessore regionale a Formazione e Lavoro, Roberto Cosolini, e dal direttore dell´Agenzia regionale del lavoro, Domenico Tranquilli, che - secondo l´esponente della Giunta - confermano che il problema dei precari nell´estremo Nordest (fra i 30 e i 40mila) è molto meno rilevante di quanto in alcuni casi si vorrebbe fare emergere. La tendenza di un Friuli Venezia Giulia che gode di buona salute, ha spiegato, è quella di una progressiva stabilizzazione grazie alla politica positiva delle aziende che investono in capitale umano e anche agli incentivi della Regione. Non a caso, quindi, la disoccupazione cala dal 4,9 p. C. Del 2005 fino al 3 p. C. Del primo trimestre 2006 ed al 3,3 p. C. Del secondo, una percentuale definita fisiologica a dispetto di una media nazionale di poco inferiore all´8 per cento. Scende in maniera significativa anche la cassa integrazione che segna un complessivo -34,1 p. C. Nei primi due trimestri 2006. In cifre, la forza lavoro è cresciuta in tutti i settori dell´economia regionale di oltre 20mila unità rispetto all´anno scorso, portando il tasso di occupazione dal 62,9 al 65,4 per cento. I disoccupati, invece, sono scesi da 26mila a 18mila (da 11 a 9mila i maschi, da 15 a 9mila le femmine). L´industria, ad esempio, vanta in tutte e quattro le province dati positivi sull´avviamento al lavoro: +4,8 p. C. A Udine, +20 a Trieste, +25,3 a Pordenone e +30,6 a Gorizia. La richiesta maggiore, tuttavia, è quella di lavoratori generici nei settori manifatturieri e di trasformazione prodotti, una realtà che testimonia la necessità di elevare il livello di occupazione industriale. Senza enfatizzare i risultati 2006, Cosolini ha però evidenziato la giusta direzione, quella dell´innovazione, intrapresa dalle aziende regionali, invitate ad utilizzare al meglio gli strumenti della politica industriale per consolidare il trend positivo. In questo senso, ha aggiunto, il rapporto trimestrale sull´economia e sul mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia diventerà un punto fermo, a disposizione dell´intera comunità per monitorare lo stato di salute del sistema Friuli Venezia Giulia. .  
   
   
ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE DEL 30 OTTOBRE 2006  
 
Cct T. V. Btp 3,75% Btp 3,75%
Scadenza 01. 07. 2013 15. 06. 2009 01. 08. 2016
Cod. /tranche It0004101447/5 It0004085244/9 It0004019581/17
Imp. Offerto 1500 2000 2000
Regolamento 01. 11. 2006 01. 11. 2006 01. 11. 2006
Ced. God. 1,71
Imp. Domandato 2850 3278 3077
Imp. Assegnato 1500 2000 2000
Prezzo aggiudicazione 100,78 100,2 98,26
Prezzo esclusione 98,809 98,261 96,461
Rendimento lordo 3,73 3,70 4,00
Variazione Rend. Asta prec. (*) 0,16 0,14 0,11
Rendimento netto 3,24 3,22 3,52
Riparto 98,933 71,014 66,802
Importo in circolazione (mln) 6500 13405 24202
Riapertura (mln) 150 200 200
Prezzo nettisti 100,78000000 100,20000000 98,26000000
(*) raffronto con titolo di pari durata
Elaborazione Assiom .
 
   
   
I PARTNER DEL PROGETTO DISTRICT IN TOSCANA INNOVAZIONE EUROPEA, VISITA DI STUDIO ALLE ECCELLENZE PISANE LE BUONE PRATICHE PER L´INNOVAZIONE TECNOLOGICA CONTRO IL DECLINO INDUSTRIALE  
 
 Pisa, 31 ottobre 2006 – Ha avuto luogo il 26 e il 27 ottobre la visita di studio ai centri di eccellenza pisani dei partner europei del progetto District, un programma di cooperazione transnazionale promosso dalla Regione Toscana insieme alle regioni europee West Midlands (Uk), Vastra Gotaland (Se) e Sassonia (De) finanziato dalla Commissione Europea con 6 milioni e 646 mila euro con l´obiettivo di contrastare il rischio di declino del sistema economico toscano. Si tratta di azioni volte a sostenere la capacità delle piccole e medie imprese di accedere all´innovazione tecnologica ma anche a contrastare la tendenza delle medie e grandi imprese a rilocalizzare la loro produzione in regioni con un costo del lavoro più basso. Inoltre il progetto District favorisce e incoraggia le università e gli istituti di ricerca nell´analisi e nella proposta di processi innovativi capaci di innalzare la competitività dei territori partecipanti. In particolare la Coventry University e l´Espira Growth Centre hanno visitato l´incubatore del polo tecnologico di Navacchio, i laboratori scientifici del Cnr e del Sant´anna, la Piaggio. Le due realtà europee, insieme al dipartimento dello sviluppo economico della Provincia di Pisa e Sviluppo Italia Toscana, sono coinvolti nel sottoprogetto Foreco dal valore di quasi 400. 000 euro. L´obiettivo di questa due giorni è stato quello di stabilire piani di sviluppo e collaborazioni tra i soggetti aderenti al progetto e di individuare buone prassi dei sistemi economici locali tra le regioni, in questo caso la West Midlands e la Vasta Gotaland. . .  
   
   
INDESIT COMPANY, APPROVATI I DATI DEL TERZO TRIMESTRE: FATTURATO A 871 MILIONI (+ 5% RISPETTO AL 2005)  
 
 Milano, 31 ottobre 2006 – Il Consiglio di Amministrazione di Indesit Company, presieduto da Vittorio Merloni, si è riunito il 26 ottobre a Milano per approvare i dati consolidati del terzo trimestre che si è chiuso con un fatturato in aumento del 5% a 871 milioni di Euro. L’utile netto sale a 23 milioni (con un incremento del 127% rispetto al 2005). L’ebitda è di 80 milioni di Euro (+24% rispetto allo stesso periodo del 2005). La posizione finanziaria netta migliora di 120 milioni di Euro a 614 milioni di Euro (734 milioni del terzo trimestre del 2005), grazie anche a una riduzione di circa il 27% del capitale circolante netto sceso a 218 milioni di Euro (298 milioni al 30 settembre del 2005). Gli oneri di ristrutturazione nel terzo trimestre 2006, in linea con il piano industriale triennale del Gruppo presentato lo scorso anno, ammontano a 7 milioni di Euro (11 milioni di Euro nello stesso periodo del 2005) e nei primi nove mesi del 2006 sono pari a 27 milioni di Euro (21 milioni di Euro nel 2005). “I risultati presentati oggi giungono dopo una serie di trimestrali positive – ha commentato il presidente Vittorio Merloni. – Questo ci dà ancora più forza e fiducia nell’affrontare le sfide che ci aspettano nella competizione internazionale”. “Stiamo rispettando il piano triennale presentato a ottobre dell’anno scorso che resta il nostro punto di riferimento – ha commentato Marco Milani, amministratore delegato di Indesit Company. “In tutte le aree in cui Indesit Company è presente si è registrato un incremento delle vendite e delle quote di mercato. In termini di redditività, da segnalare gli ottimi risultati nel Regno Unito. Il 2006 ha quindi confermato la positiva inversione di tendenza che si era già verificata nella seconda metà del 2005”. Il processo finalizzato a rendere più snella e più internazionale la nuova struttura manageriale, il rigoroso controllo delle spese generali, la migliore efficienza produttiva e il successo riscosso dai nuovi prodotti lanciati nel corso dell’anno hanno consentito a Indesit Company di essere ancora più competitiva sui mercati e rispondere sempre meglio alle diverse esigenze dei Paesi. In quest’ottica, Indesit Company ha avviato la costruzione di due nuovi impianti in Polonia destinati alla realizzazione di elettrodomestici per il lavaggio. L’inizio della produzione è previsto nella prima metà del 2008. I risultati di questo processo si riscontrano sia sul primo semestre sia sul trimestre appena concluso. Il Consiglio di Amministrazione ha anche approvato la relazione semestrale. Principali risultati del terzo trimestre 2006 (tra parentesi i dati del terzo trimestre 2005) Il fatturato è di 871 milioni di Euro (+5%, 829 milioni). L’ebitda prima dei costi di ristrutturazione è di 87 milioni di Euro (+14%, 76 milioni). L’incidenza sul fatturato è del 10%. L’ebitda è di 80 milioni di Euro (+24%, 65 milioni). L’incidenza sul fatturato è del 9,2%. L’ebit prima dei costi di ristrutturazione è di 52 milioni di Euro (+31%, 40 milioni). L’ebit è di 45 milioni di Euro (+59%, 28 milioni). In rapporto alle vendite il margine operativo è del 5,2%. L’utile ante imposte è di 38 milioni di Euro (+79%, 21 milioni). L’utile netto è di 23 milioni di Euro (+127%, 10 milioni). La posizione finanziaria netta migliora scendendo a 614 milioni di Euro (734 milioni). Il capitale circolante netto è di 218 milioni di Euro (298 milioni al 30 settembre del 2005). Risultati del primo semestre 2006 (tra parentesi i dati del primo semestre 2005) Il fatturato è di 1. 461 milioni di Euro (+5%, 1394 milioni). L’ebtida prima dei costi di ristrutturazione è di 145 milioni di Euro (+9%, 132 milioni). L’incidenza sul fatturato è del 9,9%. L’ebtida è di 124 milioni di Euro (+1%, 122 milioni). L’incidenza sul fatturato è dell’8,4%. L’ebit prima dei costi di ristrutturazione è di 73 milioni di Euro (+16%, 63 milioni). L’incidenza sul fatturato è del 5%. L’ebit è di 52 milioni di Euro (-1 %, 53 milioni). L’incidenza sul fatturato è del 3,6%. L’utile netto è di 19 milioni di Euro (19 milioni). Corporate Governance - Il Consiglio di Amministrazione ha anche deciso di aderire al nuovo Codice di Autodisciplina delle società quotate, adeguando conseguentemente il modello di governo societario. In particolare, il Consiglio ha individuato in cinque il numero massimo di incarichi di Amministratore o Sindaco nelle società quotate considerato compatibile con l’efficace svolgimento dell’incarico di Amministratore dell’emittente; ha inoltre aderito alle indicazioni del Codice sulla nozione di indipendenza degli amministratori, ritenendo però non necessaria la nomina al proprio interno di un “lead independent director”, posto che i consiglieri indipendenti partecipano assiduamente e attivamente alle riunioni del Consiglio e ai lavori dei comitati interni. Il Consiglio, inoltre: 1. Ha deliberato di modificare la composizione del Comitato Risorse Umane (che svolge i compiti di Comitato per le remunerazioni) e del Comitato per il Controllo Interno: da entrambi i comitati escono gli amministratori esecutivi (rispettivamente, Marco Milani e Vittorio Merloni); 2. Ha effettuato la verifica di indipendenza degli amministratori: sulla base della definizione contenuta nel nuovo Codice, e della documentazione ricevuta, è stata accertata l’indipendenza dei consiglieri Innocenzo Cipolletta, Adriano De Maio, Alberto Fresco, Mario Greco, Carl Hahn, Hugh Malim, Luca Cordero di Montezemolo e Roberto Ruozi; la verifica dell’indipendenza sarà svolta due volte l’anno; 3. Ha confermato il Presidente Vittorio Merloni nell’incarico di sovrintendere alla funzionalità del sistema di controllo interno. Modifiche statutarie - Il Consiglio ha conferito delega al Presidente per convocare l’assemblea dei soci al fine di adeguare lo Statuto sociale alle disposizioni della legge 262/2005: l’assemblea sarà convocata solo ove non sia nel frattempo emanato il decreto legislativo di attuazione della delega contenuta nell’art. 43 della stessa legge sul risparmio. Stock options - In attesa di una stabilizzazione del quadro normativo e fiscale, il Consiglio ha revocato le assegnazioni di massimo 1 milione di opzioni a manager del gruppo, deliberata nella riunione del 23 marzo scorso, e di 500. 000 opzioni a favore dell’amministratore delegato, deliberata nell’adunanza del 4 maggio scorso, stabilendo altresì di non sottoporre all’assemblea la proposta di aumento del capitale sociale a servizio di un piano di stock options per il Presidente, parimenti deliberata il 4 maggio scorso. Il Consiglio esaminerà in futuro eventuali nuove proposte d’incentivazione del management e dei vertici aziendali legate al raggiungimento degli obiettivi del Piano triennale presentato alla comunità finanziaria. Nel corso di una conference call con la comunità finanziaria, l’Amministratore Delegato di Indesit Company Marco Milani ha annunciato una modifica delle previsioni per l´anno in corso. In particolare, il fatturato è previsto in crescita tra il 4 e il 5%, mentre il margine operativo netto è atteso a circa 150 milioni di Euro. .  
   
   
GRUPPO RANDSTAD, TRIMESTRE RECORD: FATTURATO +21%, UTILI A + 42%  
 
Milano, 31 ottobre 2006 – Il Gruppo Randstad, uno dei maggiori operatori internazionali nel settore delle Risorse Umane, conferma la propria crescita a livello internazionale facendo segnare risultati record e un importante incremento della produttività. Il fatturato del Gruppo nel terzo trimestre 2006 ha raggiunto quota 2. 169 milioni di €, con un incremento del 21% rispetto ai 1. 787,1 milioni dello stesso periodo del 2005. La crescita organica del fatturato si è consolidata a +18%. Le acquisizioni hanno contribuito per un 4% e l’effetto valuta per una altro 1%. Il gruppo ha registrato una crescita di mercato nella stragrande maggioranza dei mercati in cui è attivo, in particolare in Germania e Olanda. In questo quadro globale di crescita, Randstad Italia S. P. A. , filiale della multinazionale olandese, ha chiuso il primo trimestre 2006 con un fatturato pari a 61 milioni di € - in crescita del 33% rispetto ai 45,9 milioni dello stesso periodo del 2005. Su base annua la crescita del fatturato di Randstad Italia si assesta intorno al 37%: risultato che conferma le potenzialità già espresse dalla filiale italiana e la posiziona al terzo posto globale per tasso di crescita. Continuano inoltre gli investimenti per supportare lo sviluppo del Gruppo a livello internazionale: la capacità produttiva è stata ampliata visibilmente e si è sostanziata in 227 nuove filiali (+9%) e 2050 nuovi dipendenti (+15%) rispetto al 2005. Si inseriscono in questo contesto anche l’acquisizione di Pinkroccade Hr Services in Olanda, portata a termine nel mese di ottobre, e l’operazione avviata in Giappone per valutare le potenzialità del mercato locale per gli alti profili in campo finanziario. In crescita infine anche il livello globale di produttività, come dimostra la diminuzione dell’incidenza delle spese operative sul fatturato globale, in linea con gli obiettivi prefissati e grazie a una maggiore efficienza nella gestione delle filiali. Tutto questo si è sostanziato per gli investitori in un aumento del reddito per azione ordinaria del 42% (+ 46% dall’inizio dell’anno). .  
   
   
NICE S.P.A.: APPROVATA LA FUSIONE PER INCORPORAZIONE IN NICE S.P.A. DI MHOUSE S.R.L., SOCIETÀ CONTROLLATA AL 99%.  
 
 Oderzo, 31 ottobre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Nice Spa, presieduto da Lauro Buoro, ha deliberato l’approvazione della fusione per incorporazione in Nice S. P. A. Di Mhouse Srl, società già controllata al 99%. L’operazione ha l’obiettivo prioritario di razionalizzare l’assetto societario del Gruppo e di ottimizzarne l’efficienza, grazie alle economie di scala e al risparmio di costi conseguenti all’unificazione in un’unica entità giuridica di attività commerciali complementari. Il marchio Mhouse rimane all’interno di Nice S. P. A. Come linea di prodotto dedicato alla Grande Distribuzione Organizzata di prodotti per il “fai-da-te”. Il Consiglio di Amministrazione, presieduto da Lauro Buoro, ha inoltre autorizzato l’acquisizione della restante quota dell’1% del capitale sociale di Mhouse Srl per un importo non superiore ad Euro 10. 000 L’acquisizione dell’1% è funzionale a raggiungere il controllo totalitario della società da parte di Nice Spa, e permette di procedere alla deliberata fusione per incorporazione con le semplificazioni previste dall’art. 2505 del Codice Civile, senza alcun concambio e quindi mediante annullamento delle quote della società incorporanda. La quota dell’1% oggetto di cessione è di proprietà di Lauro Buoro, Presidente e Amministratore Delegato di Nice S. P. A. Che, al fine di evitare qualsiasi contestazione sul prezzo di cessione, ha proposto di cedere la propria partecipazione al valore di patrimonio netto contabile e comunque non superiore ad Euro 10. 000 che rappresenta, visti anche i valori economico /patrimoniali ai quali si è attestata Nice S. P. A. Nella Borsa Valori di Milano, un corrispettivo tecnicamente inferiore a quello di mercato. In tal senso si è espresso con parere preventivo anche il Comitato per il Controllo Interno. .  
   
   
“AMERICA LATINA E ITALIA – LA PARTNERSHIP DEL FUTURO” - UN CONVEGNO SULLE OPPORTUNITÀ DI COOPERAZIONE  
 
Firenze, 31 ottobre 2006 - Collaborazione economica con l´America Latina, questo sarà il tema di "America Latina e Italia - La Partnership del Futuro", un convegno che Promofirenze, in partnership con Iic (Interamerican Investment Corporation), Unioncamere Toscana ed Unioncamere Emilia Romagna, organizza l´8 novembre prossimo nel Salone Brunelleschi del Palagio di Parte Guelfa di Firenze, in collaborazione con la Camera di Commercio di Firenze. L´evento vede la partecipazione delle principali istituzioni del territorio, tra cui spiccano la Regione Toscana ed il Comune di Firenze ed ha come obiettivo quello di presentare le opportunità offerte dalla Banca Interamericana di Sviluppo - Iic - per la cooperazione industriale tra le Pmi toscane e quelle latino-americane. L´iniziativa è strettamente correlata ad un progetto che investe i Paesi del Centro e del Sud America denominato "Emilia Romagna & Tuscany Progect" e che si prefigge l´obiettivo di incrementare la base delle imprese toscane che perseguono strategie di internazionalizzazione in America Latina e Carabi e di favorire, di contro, lo sviluppo delle realtà latino americane attraverso misure di agevolazione finanziaria. Il Convegno vedrà quindi, riuniti, i massimi esperti sull´area in questione: il Ministero del commercio Internazionale, Simest e Sace, Ice, la Banca Interamericana di Sviluppo, le rappresentanze diplomatiche latinoamericane, Bancomext, Banco do Brasil ed altri ancora. .  
   
   
IN CRESCITA DA UN ANNO GLI ORDINI PER LE TECNOLOGIE ITALIANE DEDICATE AL LEGNO  
 
Assago, 31 ottobre 2006 - Buone notizie: per la quarta volta consecutiva l’indagine trimestrale curata dall’Ufficio studi di Acimall – l’associazione che raccoglie i costruttori italiani di tecnologie per la lavorazione del legno e dei suoi derivati, settore industriale che vanta un fatturato di 1,6 miliardi di euro con una quota di esportazione pari all’83 per cento – rivela un andamento positivo. Nel periodo luglio-settembre 2006, infatti, le imprese hanno registrato un aumento degli ordini pari al 13,5 per cento, un dato che conferma e ribadisce il trend a lungo atteso e iniziato nella seconda metà dello scorso anno. Una buona notizia che ha le proprie radici nei successi ottenuti sia sul mercato nazionale che all’estero: secondo quanto dichiarato dal campione di aziende intervistato – rappresentativo della realtà nazionale sia in termini dimensionali che di tipologie produttive – i clienti esteri hanno firmato l’11,3 per cento di ordini in più rispetto allo stesso periodo 2005, mentre dai partner italiani l’aumento degli ordini è stato del 21,3 per cento. I prezzi crescono del 2,2 per cento e la produzione assicurata, a fine giugno, è di 3,4 mesi. Dall’analisi di Acimall emergono anche alcune indicazioni di carattere “qualitativo”. Secondo il 57 per cento del campione il trimestre luglio-settembre è stata caratterizzato da un andamento della produzione stazionario, mentre il 27 per cento l’ha giudicato in crescita e il 16 per cento in diminuzione. Giacenze stabili per l’87 per cento degli intervistati, in diminuzione per il 7 per cento e in crescita per il restante 6 per cento. L’occupazione viene, indicata stazionaria dall’87 per cento del campione, in aumento dal 10 per cento e – notizia decisamente importante – solo il 3 per cento del campione ne segnala una diminuzione. La prudenza diffusa che aveva caratterizzato le interviste raccolte nell’indagine relativa al trimestre precedente non ha fortunatamente trovato conferma e anche le previsioni per il prossimo periodo appaiono improntate a un moderato ottimismo: gli ordini dall’estero rimarranno stabili per il 63 per cento del campione, ma cresceranno ulteriormente per il 37 per cento e non si registrano attese di eventuali flessioni (saldo positivo +37). Per il mercato interno le indicazioni relative ai prossimi mesi mostrano una situazione analoga a quella attuale nel 63 per cento dei casi, una crescita ulteriore nel 27 per cento e una contrazione nel restante 10 per cento (saldo positivo +17). .  
   
   
PERFORMANCE MANAGEMENT SÌ, MA CONDIVISO E PREVISIONALE DA UN SONDAGGIO PROMOSSO DA SAS EMERGE CHE L’ANALISI PREDITTIVA E IL FORECASTING RADDOPPIANO I RISULTATI DEI PROGETTI DI PERFORMANCE MANAGEMENT  
 
Milano, 31 ottobre 2006 - Secondo un recente promosso da Sas, azienda leader nella business intelligence, su un campione di 1100 manager e professionisti attivi in tutti i settori di mercato e provenienti da tutto il mondo, emerge un utilizzo più diffuso del performance management (Pm). Il sondaggio evidenzia però che numerose aziende non raggiungono i risultati sperati dall’adozione di questa tecnologia. Ostacoli di natura tecnologica e culturale spesso impediscono di trarre il meglio dai progetti di performance management. I dati del sondaggio sottolineano che le aziende che raggiungono risultati migliori dai progetti di performance management sono quelle che utilizzano l’analisi predittiva e che allineano le iniziative di Pm su scala aziendale. Ma secondo il campione interpellato emerge che spesso i dipartimenti aziendali implementano progetti di performance management isolati. I progetti di Pm a livello aziendale rappresentano solo un terzo del totale. L’aumento generale negli investimenti di tecnologie di performance management risulta tanto per le applicazioni sviluppate internamente alle aziende tanto per quelle acquistate da fornitori esterni. Gli investimenti sono favoriti in parte dalla diffusione del performance management oltre i confini del dipartimento Finanza, tradizionalmente al centro di questa attività. Sebbene le aziende facciano ampio uso di cruscotti e balanced scorecard, non sempre gli investimenti nel performance management portano i risultati sperati. Le aziende si scontrano con resistenze di tipo culturale e con la mancanza di collaborazione tra i vari dipartimenti, nonché con ostacoli di tipo tecnologico come, ad esempio, la mancata integrazione tra i diversi sistemi aziendali. Più di una azienda su quattro ritiene che uno dei principali ostacoli all’incremento della performance sia dovuto alla scarsa precisione dei dati. Dal sondaggio emerge, infatti, che solo il 47% delle aziende effettua operazioni di pulizia e razionalizzazione dei dati. Alcuni intervistati si sono anche detti preoccupati sulla capacità di fornire una visione completa delle informazioni aziendali. Gli intervistati che utilizzano tecnologie di analisi, di data mining e forecasting, hanno dichiarato di aver raggiunto risultati migliori rispetto agli altri, soprattutto in termini di innovazione, vantaggio competitivo e flessibilità. Spesso la percentuale di successo in queste aree è raddoppiata attraverso l’uso di strumenti di analisi predittiva. Tra le attività di performance management effettuate con maggiore frequenza dalle aziende intervistate figurano: Misurare le performance sulla base di obiettivi (83%); Sintetizzare i dati finanziari e le prestazionali a livello dipartimentale (80%); Tenere traccia dei principali indicatori di performance (78%). Le aziende che hanno implementato i progetti di Pm più riusciti hanno dichiarato di aver seguito un processo sequenziale in tre fasi: 1) costruire una solida base di reportistica; 2) gestire le informazioni misurando la performance in base a parametri e 3) utilizzare le informazioni per far progredire il business. Il Sondaggio evidenzia come nelle aziende dove i progetti di performance management sono allineati alle diverse unità di business, è molto più probabile che gli investimenti diano i risultati sperati. “Sas aiuta le aziende a massimizzare l’efficacia dell’intera struttura aziendale, attraverso una visione condivisa delle informazioni”, ha dichiarato Becca Goran, Product Marketing Manager Sas per il Performance Management, aggiungendo: “Per integrare le strategie e allineare le unità di business, le aziende hanno bisogno di integrazione e ‘pulire’ i dati, oltre di strumenti di reporting e monitoraggio delle performance. Sas fornisce queste capacità unitamente a sofisticate e potenti tecniche di forecasting e analisi predittiva, garantendo la diffusione di informazioni strategiche per massimizzare i piani operativi”. I risultati completi del sondaggio “Moving Beyond the Metrics: Improving the Results of Performance Management Initiatives” sono disponibili su richiesta. .  
   
   
POTENZIAMENTO ORGANIZZATIVO NELLA SOFTWARE HOUSE SPECIALIZZATA IN GESTIONE DEL PERSONALE FABIO CARLETTI ALLA DIREZIONE COMMERCIALE DI INAZ  
 
Milano, 31 ottobre 2006 – Fabio Carletti, ingegnere elettronico milanese con una lunga esperienza ad alto livello nel mondo del software, è stato nominato direttore commerciale di Inaz, l’azienda leader nel campo del software e soluzioni nella gestione e amministrazione delle risorse umane. Carletti, che ha 47 anni, è stato negli ultimi quattro anni country manager della filiale italiana di Software Ag. In precedenza ha sviluppato la sua carriera nei settori Marketing e tecnici di Olivetti, per divenire poi responsabile grandi clienti di Novell Italia. Da qui è passato alla Fulcrum, di cui ha avviato le attività in Italia, per approdare quindi nel 1997 alla Lotus – fino all’integrazione di quest’ultima in Ibm - con responsabilità prima per i paesi del Mediterraneo, poi dell’area Cema (Europa Centrale e Orientale, Medio Oriente, Africa), quindi divenire General Manager per l’Italia. La nomina di Carletti corrisponde ad un piano di sviluppo di Inaz, che nell’ultimo anno ha riportato un fatturato di 34,1 milioni di euro (+5%) e punta ad una crescita articolata nei tre segmenti delle grandi imprese, delle Pmi e dei Consulenti del lavoro, sviluppando, oltre ai settori ‘core’ del software per la gestione e amministrazione del personale anche le soluzioni e servizi nel campo human resources, potenziando anche le attività basate sul web. “Dopo quindici anni a fianco di alcune delle maggiori e più innovative aziende internazionali di software, sono lieto di poter mettere quest’esperienza al servizio di una delle maggiori e più innovative software house italiane, caratterizzata da un’ampia base di clienti in tutti i settori e da un originale modello commerciale, con una capillare presenza sul territorio come Inaz”, ha dichiarato Carletti. “La nuova nomina – ha sottolineato Linda Gilli, presidente e amministratore delegato di Inaz – si inserisce in un programma di potenziamento dell’azienda, accompagnato anche da investimenti in nuovi asset e in ricerca e sviluppo. Questo programma ha l’obiettivo di far leva su un know-how tecnologico e specialistico nel settore unico in Italia, rendendo sempre più completa l’offerta di prodotti e servizi per una clientela che esprime oggi più di 2 milioni di lavoratori amministrati e gestiti grazie alle soluzioni Inaz”. .  
   
   
MONTI SPA: AVVICENDAMENTO NEL CONSIGLIO DI GESTIONE DELL’AZIENDA ATTIVA NEI SERVIZI ASCENSORISTICI: VA VIA MARZOLLA, ARRIVA WITTUR  
 
 Bologna, 31 ottobre 2006 -  Monti Spa, specializzata in manutenzione, installazione e ristrutturazione di ascensori, e attiva nel campo dell’assistenza per ascensori di ogni tipo e marca – unica azienda del settore ad essere quotata nel settore Expandi della Borsa di Milano–, annuncia un importante cambio della guardia nel Consiglio di Gestione. Il posto del dimissionario Licio Marzolla è stato preso da un illustre veterano del settore: è il tedesco Horst Wittur, fondatore ed ex presidente del Gruppo Wittur Ag, leader assoluto nella componentistica per ascensori con una quarantina di società controllate in tutto il mondo. L’avvicendamento ai vertici della Società è stato così salutato da Patrizio Colombarini, fondatore e consigliere delegato di Monti Spa: «Siamo certi che un imprenditore di così grande esperienza come Horst Wittur, presente sulla scena internazionale dell’ascensoristica da oltre 40 anni, potrà dare un contributo decisivo alla realizzazione di un piano di sviluppo industriale come il nostro, proiettato verso il raggiungimento di sempre più importanti obiettivi. ». Monti Ascensori Spa ha chiuso il 2005 con un turnover di 19,5 milioni di Euro e un Ebitda di 2 milioni di Euro. Tra gennaio e giugno 2006 il fatturato ha raggiunto l’importo di circa 10 milioni d’Euro, con un incremento del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre l’Ebitda ha sfiorato quota 1. 400. 000 Euro, facendo segnare un + 29,18% rispetto al primo semestre 2005. Il cash flow operativo del primo semestre 2006, infine, è risultato positivo per quasi un milione di Euro. .  
   
   
OSSERVATORIO SULLE IMPRESE FEMMINILI TOSCANE- 1° SEMESTRE 2006 CRESCONO PIÙ SIGNIFICATIVAMENTE LE IMPRESE FEMMINILI E PARLANO SEMPRE PIÙ STRANIERO  
 
Firenze, 31 ottobre 2006 - Sono stati resi noti da Unioncamere Toscana e dalla Regione Toscana i dati relativi al primo semestre del 2006 dell´Osservatorio sulle Imprese Femminili iscritte alle Camere di Commercio. "L´evoluzione al femminile è risultata in questo semestre addirittura superiore a quella della compagine non femminile - ha commentato Piefrancesco Pacini, Presidente di Unioncamere Toscana - a conferma di come questo universo imprenditoriale abbia ormai assunto un ruolo determinante all´interno del contesto regionale. I dati hanno inoltre mostrato come questo particolare segmento imprenditoriale ha dato avvio ad un´importante fase di ristrutturazione e consolidamento, attraverso il ricorso a forme organizzative più complesse, ed adeguate a fronteggiare le sfide poste da una contesto economico sempre più concorrenziale. Queste imprese - ha concluso Pacini - sono sempre più frequentemente guidate in maniera esclusiva da sole donne, a testimonianza dell´elevata preparazione professionale raggiunta da coloro che decidono, in maniera sempre più motivata, di intraprendere un´attività economica che non sempre, è bene ricordarlo, è una scelta, bensì una necessità, a fronte dell´assenza di alternative". Le donne hanno assunto un ruolo determinante negli assetti del sistema economico imprenditoriale toscano tanto che, nel primo semestre 2006, le imprese femminili hanno registrato un incremento, rispetto all´inizio dell´anno (+0,5%), superiore al resto dello scenario (+0,2%). Tuttavia il rapporto tra imprese rosa, e non, continua ad essere pari a 1 su 4, in linea con il valore nazionale. Sono infatti 95. 809 le imprese in rosa toscane contro un totale di 414. 963 unità imprenditoriali toscane. La provincia più femminilizzata appare Grosseto (28,7% del totale), seguita da Livorno (26,2%), Massa-carrara (25,2%) e Siena (23,6%), valori questi superiori alla media regionale (23,1%). Diminuisce il ricorso ad avviarsi in imprese individuali, mentre riscuotono un discreto successo le forme giuridiche di tipo societario (+3,6%). Valutando l´andamento rispetto allo stesso periodo del 2005, le dinamiche territoriali rispecchiano l´andamento generale, dove le imprese delle fascia costiera hanno in particolare mostrato una maggiore dinamicità (+1,2%) rispetto alle imprese dell´interno (+0,8%). Le imprese femminili crescono al di sopra del valore medio regionale (+1,0%) nelle province di Pisa (+2,6%), Prato (+2,2%), Lucca (+2,1%), Massa Carrara (+1,8%) e Pistoia (+1,2%). Aumentano, ma al disotto della media regionale, le imprese rosa delle province di Arezzo (+0,8%), Grosseto, Firenze (per entrambe +0,5%) e Siena (+0,3%). Segnali negativi provengono infine dalla provincia di Livorno, dove in particolare sono le imprese al femminile a perdere, in termini percentuali, il più alto numero di imprese registrate (-1,0% vs. -0,9% delle imprese non femminili). In leggera flessione risulta nell´ultimo triennio il peso espresso dalla imprese in rosa (23,3% nel 2003, e 23,1% nel 2006), mentre al livello provinciale solo la provincia di Prato ha visto crescere nello stesso periodo tale indice (+0,4 punti percentuali). Nel primo semestre 2006, sono diminuite sensibilmente, rispetto allo stesso periodo del 2005, le ditte individuali (-335 unità imprenditoriali, - 0,6%). Una flessione che denota una certa apertura delle neo imprenditrici a costituirsi in forme imprenditoriali più strutturate. E´ infatti risultata forte la crescita avvenuta nel corso degl´ultimi due semestri delle società di capitali (+11,7%), dove in particolare la compagine societaria è sempre più spesso formata esclusivamente da sole donne. In linea con la tendenza generale, il settore del commercio ha visto diminuire il proprio numero di imprese in rosa (-0,3%), nonostante ciò tale settore continua ad essere quello più presidiato dall´universo imprenditoriale femminile. Si arresta, in coerenza con l´andamento delle altre imprese, la crescita del settore agricolo al femminile, con una perdita di 165 unità imprenditoriali (-1,1%). In controtendenza, invece, è risultato lo sviluppo delle imprese manifatturiere femminili, complici la crescita di 97 imprese nel settore della concia, 68 nel settore agroalimentare e 23 nel settore dell´editoria, nonostante le perdite nel tessile (-160). Particolarmente significativa è stata la crescita delle imprese femminili nelle attività immobiliari e servizi alle imprese (+587 imprese, +5,3%), e nelle costruzioni (+273 unità, +9,7%), un settore considerato da sempre tradizionalmente "maschile", dove la maggior dinamicità è da attribuirsi alle imprese gestite esclusivamente da donne (+11,3%). Crescono infine, ma di poco, le imprese al femminile del settore estrattivo, della sanità, dell´istruzione e dei trasporti. La distribuzione secondo il ruolo ricoperto dalle imprenditrici riflette la progressione imprenditoriale avvenuta relativamente alle forme giuridiche, crescono così solamente le socie (+3,0% contro il +2,3% dei colleghi maschi), mentre diminuiscono sensibilmente le titolari di impresa (-2,8% contro il -2,4% dei titolari uomini) e le amministratrici (-1,8%). L´universo imprenditoriale femminile della nostra regione parla sempre più straniero. A fronte di una sostanziale stabilità della componente di origine italiana, aumentano le iscrizioni delle imprenditrici extracomunitarie e comunitarie. In particolare crescono significativamente, per la componente extracomunitaria, le imprenditrici cinesi (+349, +15,9%), marocchine (+48, +23,6%), albanesi (+42, +22,1%) e senegalesi (+16, +35,6%); e tra le imprenditrici comunitarie le polacche (+25, +8,7%) e le ungheresi (+14, +15,6%). .  
   
   
NEL NOME DELLA CERAMICA LA TOSCANA HA UNA GUIDA (E UNA STRADA) IN PIÙ 11 LE CITTÀ COLLEGATE: UNA GUIDA, UN CANTIERE, UNA BIENNALE  
 
Firenze, 31 ottobre 2006 - Il panorama delle guide turistiche sulla Toscana ha un nuovo testo: "Terre di Toscana", dettagliato e pratico percorso sulle città della ceramica e della terracotta voluto dall´omonima associazione che unisce, in una strada assolutamente originale, undici città legate a questa forma d´arte. E´, in assoluto, la prima guida del genere: edita in italiano e inglese, con la collaborazione di Regione Toscana, è stata presentata il 26 ottobre in una conferenza stampa durante la quale sono state illustrate altre due iniziative proposte dall´associazione Terre di Toscana: il Cantiere di arte contemporanea della ceramica ("L´intelligenza delle mani") con inizio 27 ottobre e rivolto a giovani studenti o artisti diretti da Giancarlo Scapin, maestro ceramista di fama internazionale; e la prima edizione della Biennale della ceramica messa in cantiere nel 2007, con un corredo di altre iniziative fra cui l´apertura straordinaria al pubblico di fabbriche e atelier. "Nel nome della ceramica di qualità – ha sottolineato il vicepresidente della Regione Federico Gelli – è dunque possibile sostenere anche un turismo di qualità: la guida oggi proposta e le altre iniziative in programma possono rappresentare ottimi strumenti di nicchia a sostegno della nostra economia, ma anche preziosi supplementi per aiutare un´offerta culturale di prestigio e bene radicata con la storia della nostra comunità. Come Regione prendiamo volentieri atto di quanto sta proponendo Terre di Toscana: difendere e sostenere le tradizioni di un così specifico segmento manifatturiero che punta sulla qualità, significa fornire un serio contributo di originalità in un mondo purtroppo a rischio di deprimente omologazione. Trovo poi felice – ha proseguito Gelli - la circostanza di coinvolgere giovani artisti in un progetto di nuova creatività: la Toscana ha ancora molto da dire, non solo per il suo grande passato, e dalla sua terra continuano a scaturire opere di bellezza e oggetti di speranza in un mondo che ha enorme bisogno proprio di bellezza e di speranza". Terre di Toscana è stata costituita nel 1999 fra le città di antica tradizione ceramica per valorizzare un patrimonio che, insieme, è culturale, economico, turistico. Le città oggi collegate in questa "strada" sono Anghiari, Asciano, Borgo San Lorenzo, Carmignano, Impruneta, Montelupo Fiorentino, Montepulciano, Montopoli in Valdarno, Sesto Fiorentino, Trequanda, Vicopisano. Alla conferenza stampa sono intervenuti anche il presidente dell´associazione, Cesare Baccetti, e il direttore del Sistema museale di Montelupo Fiorentino, Fausto Berti. .  
   
   
BUZZI UNICEM SPA,: OPA VOLONTARIA RIVOLTA A TUTTI GLI AZIONISTI DI MINORANZA DELLA DYCKERHOFF  
 
 Casale Monferrato, 31 Ottobre 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem Spa, riunitosi ieri, ha deliberato di proporre una Offerta Pubblica di Acquisto volontaria a tutti gli azionisti di minoranza della Dyckerhoff Ag. L’operazione sarà interamente in denaro: agli azionisti detentori di azioni ordinarie verranno offerti €40,00 euro per azione ed agli azionisti detentori di azioni privilegiate €37,50 per azione. L’offerta si propone di acquisire la totalità del capitale ordinario e privilegiato Dyckerhoff non ancora posseduto da Buzzi Unicem ed è finalizzata al ritiro della società controllata dalla quotazione di borsa. Le azioni alle quali l’Opa è rivolta rappresentano il 5,1% del capitale ordinario ed il 37,8% del capitale privilegiato, ovvero il 21,4% del capitale totale della Dyckerhoff Ag. La proposta d’acquisto è subordinata all´adesione di un numero di azioni che consenta a Buzzi Unicem di detenere almeno il 95% del capitale totale. La legge tedesca stabilisce a tale livello il diritto di acquistare le azioni residue (procedura di squeeze out). In caso di completa adesione, l’investimento complessivo previsto sarà di €334 milioni. L’offerta richiede la preventiva autorizzazione di Bafin, autorità di sorveglianza del mercato azionario tedesco. I dettagli ed il calendario dell’operazione saranno resi noti nel prospetto di prossima pubblicazione. La durata dell’offerta verrà fissata in un periodo da concordarsi con le competenti autorità tedesche, presumibilmente a partire dal prossimo mese di dicembre. L’offerta d’acquisto rappresenta per gli azionisti Dyckerhoff un’opportunità unica per realizzare il proprio valore patrimoniale. Aderendo all’Opa i possessori di azioni privilegiate realizzeranno un premio del 20,3% rispetto alla quotazione media degli ultimi 3 mesi, mentre i possessori di azioni ordinarie potranno liquidare, a valori superiori rispetto al recente andamento di borsa, una posizione il cui mercato è estremamente sottile. Per Buzzi Unicem l’offerta riveste un importante senso strategico ed economico, che si tradurrà in una crescita di valore per gli azionisti. Il possesso del 100% del capitale ed il ritiro dalla quotazione in borsa della Dyckerhoff renderanno più agevoli ed efficaci i processi decisionali, creando i presupposti per un’ulteriore semplificazione amministrativa e per l’ottenimento di importanti sinergie di natura sia operativa sia finanziaria, quali l’ottimizzazione dei flussi di cassa all’interno del gruppo. L’operazione prevista sarà finanziata a debito e da disponibilità liquide esistenti. Banca Imi è consulente finanziario di Buzzi Unicem in relazione all’offerta. .  
   
   
A MANTOVA UN INCONTRO SUL PROGETTO SATURNO  
 
Mantova, 31 ottobre 2006 – Il progetto di sovvenzione globale “Saturno - Promuovere e sviluppare l´imprenditorialità lombarda attraverso un sistema di rete”, promosso e cofinanziato da Regione Lombardia, ministero del Lavoro e della Previdenza sociale, Fondo sociale europeo, e realizzato da Camere di Commercio lombarde e Unioncamere Lombardia, mette a disposizione servizi gratuiti di orientamento, assistenza, consulenza e contributi a fondo perduto per aspiranti imprenditori e lavoratori autonomi, nuove imprese e lavoratori autonomi in attività da non più di due anni. A tutti coloro che desiderano entrare nel mondo del lavoro autonomo e imprenditoriale sarà offerto un percorso di orientamento e colloqui di accompagnamento per costruire il proprio progetto su basi solide e per accedere alla richiesta di contributi a fondo perduto messi a disposizione dello stesso Progetto Saturno. I contributi saranno erogati esclusivamente a coloro che verranno selezionati a seguito della partecipazione al percorso di orientamento e ai colloqui di accompagnamento. Per quanto riguarda, invece, i neo-imprenditori e i lavoratori autonomi che muovono i primi passi con la loro attività, il progetto Saturno offre supporti specifici e saranno messi a disposizione gratuitamente sevizi di: assistenza personalizzata per la presentazione della domanda di contributo a fondo perduto messo a disposizione dal Progetto Saturno stesso; assistenza personalizzata per la realizzazione degli investimenti e l´espletamento delle procedure connesse all´erogazione del contributo richiesto (per le imprese che verranno ammesse al contributo). L’iniziativa sarà presentata a Mantova il prossimo 7 novembre, alle ore 11, nel corso di un incontro che si terrà presso la sala Oltrepò Mantovano del Mamu di Largo Pradella. .  
   
   
COLLOCAMENTO SUL MERCATO TELEMATICO AZIONARIO, GESTITO E ORGANIZZATO DA BORSA ITALIANA S.P.A., DELLE AZIONI GABETTI PROPERTY SOLUTIONS S.P.A. OGGETTO DI RECESSO.  
 
 Milano, 31 ottobre 2006 – Gabetti Property Solutions S. P. A. Informa che procederà alla vendita sul mercato telematico azionario, gestito e organizzato da Borsa Italiana S. P. A. (“Mta”), delle n. 636. 320 azioni ordinarie Gabetti Property Solutions, non vendute nelle precedenti fasi del procedimento di liquidazione, ai sensi dell’art. 2437 quater, del codice civile (“Azioni”). Il procedimento di liquidazione è stato instaurato a seguito dell’esercizio del diritto di recesso in conseguenza della modifica della clausola dell’oggetto sociale, deliberata dall’Assemblea straordinaria della Società, in data 22 maggio 2006. Le Azioni saranno vendute sul Mta, ai sensi dell’art. 2437 quater, quarto comma, del codice civile, per il tramite di Unicredit Banca Mobiliare S. P. A. Le Azioni saranno offerte per cinque riunioni consecutive, dal 30 ottobre 2006 al 3 novembre 2006, inclusi. Nella prima riunione verrà offerto il totale delle Azioni; nelle riunioni successive verrà offerto solo il quantitativo eventualmente non collocato. Nel caso in cui le Azioni siano vendute in un minor numero di riunioni, il collocamento si riterrà concluso anticipatamente. Le Azioni saranno poste in vendita a un prezzo di € 3,802 per azione, determinato ai sensi dell’art. 2437 ter, comma 3, del codice civile. Nel caso in cui - conclusasi la fase di vendita sul Mta - residuino invendute (in tutto o in parte) Azioni, la Società procederà, in esecuzione del disposto di cui all’art. 2437 quater, quinto comma, del codice civile, all’acquisto di dette Azioni. .  
   
   
CASA, FORMIGONI: SI´ A PDL SU HOUSING SOCIALE  
 
Milano, 31 ottobre 2006 - Un progetto di legge sull´housing sociale, elaborato dalla Fondazione Abitare la Città, è stato presentato oggi al palazzo delle Stelline nel corso del convegno "Servizi abitativi temporanei tra politiche abitative e sussidiarietà: proposte alle Istituzioni", al quale sono intervenuti il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e l´assessore alla Casa e Opere Pubbliche, Mario Scotti. Il progetto mira a offrire alloggi ad affitti inferiori a prezzo di mercato a quanti dispongono di redditi modesti ma tali non potere accedere all´edilizia residenziale pubblica o che debbono utilizzare l´abitazione solo temporaneamente. Il presidente Formigoni, a questo proposito, ha detto di condividere le ragioni di fondo di questa iniziativa legislativa e la prospettiva sussidiaria all´interno della essa si muove, "poiché quello che volete contribuire a realizzare è molto importante per le istituzioni pubbliche, che hanno sempre più una funzione di governance di questi problemi, e per le singole persone, che si aspettano da noi risposte rapide e concrete ai loro bisogni". Formigoni ha anche sottolineato come questo progetto di legge presentato oggi "tenti di imboccare una via innovativa, ribaltando la consuetudine che vedeva nel pubblico il solo ed unico soggetto deputato a rispondere all´esigenza abitativa". "Per questo - ha spiegato Formigoni - dobbiamo garantire alla persona gli strumenti e le opportunità per rispondere al proprio bisogno, ridando all´intervento pubblico un ruolo eminentemente sussidiario". In quest´ottica, è dunque fondamentale che accanto agli operatori pubblici - come l´Aler - il Terzo Settore, il non profit, si possa sviluppare una propria funzione accanto, eventualmente, anche al privato profit, purché vi sia una regolamentazione chiara e trasparente che garantisca formalmente e sostanzialmente la funzione sociale degli interventi. "Regione Lombardia - ha detto ancora Formigoni - è consapevole che una pluralità di esigenze si può meglio affrontare con una pluralità di soggetti, per fornire una pluralità di risposte". Risposte che non possono prescindere dall´uso delle leve che il Governo regionale lombardo può sfruttare. Anzitutto quella urbanistica che, grazie alle modifiche della legge 12/05, permette ai Comuni di rendere disponibili per l´edilizia residenziale aree che attualmente sono di proprietà dei Comuni stessi. Ma anche la competenza della stessa Regione che può semplificare ulteriormente le procedure di accesso e la modifica dei canoni e, soprattutto, la defiscalizzazione dell´housing sociale, per la quale è già stata fatta una proposta in Finanziaria per abbassarne l´Iva. L´assessore Scotti, nel suo intervento, ha spiegato come "alla base del nuovo programma di edilizia residenziale e pubblica 2006 (approvato dalla Giunta regionale e ora al vaglio del Consiglio) vi sia proprio l´obiettivo di aprire il sistema dell´edilizia sociale a nuovi soggetti". "E´ necessario - ha detto infatti Scotti - che tutti gli operatori in grado di mettere a disposizione alloggi, in affitto ed in proprietà, a prezzi significativamente inferiori al mercato, possano essere sostenuti dalla Regione. In questo senso, il sostegno della Regione potrà essere costituito dalle semplificazioni urbanistiche, dalla capacità di utilizzare aree al minor costo possibile, contribuendo anche ad abbattere il costo del denaro per i soggetti attuatori, mediante appositi fondi di rotazione, compatibilmente con le risorse disponibili nel bilancio regionale". Il tutto, secondo l´assessore, andrà tanto più a buon fine, quanto più ci sarà un coinvolgimento del Governo nazionale. Per questo, Regione Lombardia ha già avanzato proposte relative all´introduzione di benefici fiscali, ed in particolare l´Iva, a favore degli operatori dell´edilizia sociale. .  
   
   
MERCATO IMMOBILIARE E MUTUI: INDAGINE TECNOBORSA  
 
 Roma, 31 ottobre 2006 - La nota semestrale dell’Agenzia del Territorio, che analizza i volumi delle compravendite effettuate in Italia nel corso del I semestre 2006, conferma la fase di espansione dell’intero mercato, il cui volume di compravendite, pari a 920. 341 transazioni al netto delle compravendite delle cartolarizzazioni di Stato (Scip), aumenta complessivamente del 5,8% rispetto al I semestre 2005 e del 28% circa rispetto al I semestre 2000. La crescita tendenziale complessiva continua, pertanto, ad essere sensibile, leggermente superiore rispetto all’analogo periodo del I semestre 2005 - I semestre 2004, quando l’incremento è stato del +5,2%. In particolare, per il settore residenziale, si registrano 427. 410 transazioni rispetto alle 406. 725 del I semestre 2006, con un tasso tendenziale annuo pari a circa il 5,1% (rispetto al 3,5% circa del I semestre 2005). Analizzando le diverse aree geografiche del Paese, la maggior crescita delle compravendite si registra nel Nord (+6%), seguito dal Sud (+4,9%), mentre il valore più basso si riscontra al Centro (+3%). Le quotazione delle abitazioni risultano mediamente incrementate dell’8% su base annua e i valori delle case aumentano maggiormente nelle città più grandi, con oltre 250. 000 abitanti, e nel Centro-sud, mentre al Nord i prezzi crescono mediamente meno, sia nelle città che in provincia. Per il settore terziario (uffici) continua il recupero di compravendite rispetto al 2003, già riscontrato nel 2004 e nel 2005, con 10. 924 transazioni e un incremento rilevante pari all’11,9% relativamente al I semestre 2005. Molto rilevante appare l’espansione dei settori terziario e produttivo nel Sud. Il settore commerciale (negozi, laboratori e centri commerciali), registra 27. 360 compravendite con un tasso tendenziale annuo pari al 3,1% ed è quello che presenta la minor crescita del volume di compravendite. Invece, il settore produttivo, dopo un anno di raffreddamento della crescita, riprende quota con un boom di compravendite pari a 9. 073 unità immobiliari tra capannoni e industrie ed un tasso tendenziale annuo del 22,7%. Crescita trainata dall’espansione di questo settore nel Sud, dove si registra un aumento del 58% rispetto al I semestre 2005 e dell’11% rispetto al semestre precedente. Infine, il settore ‘altro’ (box e posti auto ma anche alberghi, immobili pubblici e categorie speciali), con 385. 016 Ntn si presenta in costante crescita (+6,9%) su base annua, con un tasso tendenziale solo leggermente inferiore a quello dell’anno precedente (+8%). Alla fine di agosto 2006 la consistenza dei mutui concessi dalle banche alle famiglie italiane per acquistare immobili residenziali è arrivato a circa 236 miliardi di euro, 19 miliardi in più rispetto alla fine del 2005. Il tasso di variazione a un anno è prossimo al 15%, un valore nettamente superiore a quello medio dell’area dell’euro (11%) ma inferiore a quello registrato nei mesi precedenti, mentre a dicembre 2004 era quasi del 20%. La vivacità del mercato dei prestiti destinati a finanziare l’acquisto di case trova conferma nei dati relativi alle erogazioni. Nei primi sei mesi del 2006 sono stati concessi nuovi mutui per un ammontare pari a 31. 700 miliardi di euro, il valore più elevato registrato in un singolo semestre da quando sono disponibili i dati . Rispetto al periodo corrispondente dell’anno precedente, la crescita nel I semestre 2006 è stata sostenuta con una media nazionale del 20,5%, in particolare nelle regioni del Nord Ovest (24,7%) e del Mezzogiorno (24,4%); nel Centro la crescita è stata del 19,1%, mentre nel Nord Est è stata solo del 12,5%. Dall’analisi dell’andamento negli ultimi cinque anni, mediamente crescente, bisogna rilevare che dal confronto tra il I semestre 2001 sul I semestre 2000 c’è stato l’unico calo (4,6%), mentre nel Ii semestre 2003 sul corrispondente periodo dell’anno precedente c’è stato l’incremento massimo nel quinquennio esaminato (28,6%). Confrontando, inoltre, il I semestre 2006 con l’ultimo semestre 2005, si evidenzia un incremento nazionale del 5,9% ma, a livello di macroaree, l’andamento è stato alquanto disomogeneo: si passa dal +13,8% del Sud con le Isole al +6,9% del Nord Ovest, al +6,2% del Centro, per finire con un -1,8% del Nord Est. I tassi d’interesse sui mutui si stanno adeguando al mutato scenario di politica monetaria nell’area dell’euro. Il 6 dicembre 2005 la Banca Centrale Europea ha aumentato i tassi ufficiali di un quarto di punto; dopo sono seguiti ulteriori rialzi di pari importo l’8 marzo, il 15 giugno, il 9 agosto e lo scorso 11 ottobre 2006. Dalla fine di novembre 2005 alla fine di agosto 2006, ultimo mese per il quale sono disponibili i dati, il costo medio di un mutuo in Italia è salito di quasi un punto percentuale, passando dal 3,66% al 4,57%. Dal confronto con i valori medi dell’area dell’euro disponibili fino a luglio emerge che nel nostro Paese gli incrementi più significativi si sono registrati per i mutui con tasso fisso per almeno 5 anni. In Italia, il tasso applicato per un mutuo a tasso fisso con durata non inferiore a 5 anni e rivedibile entro 10 anni dalla stipula, a luglio 2006 era pari al 5%, a fronte del 4,3% della media dell’area euro. Per i mutui con tasso fisso con una durata superiore a 10 anni la differenza è ancora più ampia: 5,4% contro 4,3%. Di tendenza opposta sono i valori che si registrano per i prestiti tra 1 e 5 anni, dove sono più alti i tassi nell’area euro in confronto a quelli italiani: 4,2% contro 3,9%. Concludendo, Aldo De Marco, presidente di Tecnoborsa, ha dichiarato che: “Per quanto riguarda i nuovi mutui, le famiglie italiane stanno tentando di coprirsi dal rischio di altri eventuali aumenti dei tassi spostandosi dal mutuo a tasso variabile al mutuo con tasso fisso, anche se si rivela un’operazione onerosa”. .  
   
   
A PARTIRE DAL PROSSIMO GENNAIO POLIZZA OBBLIGATORIA PER I GEOMETRI – AEC BROKER PRESENTA COPERTURA IN CONVENZIONE LLOYD’S – CNG AL SAIE  
 
 Bologna, 31 ottobre 2006 - In occasione del convegno Organizzato da Federgeometri Bologna e dal Collegio Geometri Bologna Aec Broker ha presentato la nuova copertura assicurativa per i Geometri in convenzione con il Consiglio Nazionale. Il prodotto desta interesse anche alla luce dell’art 9 del Codice Deontologico che entrerà in vigore a far data dal 1° gennaio 2007 che renderà la copertura assicurativa obbligatoria per tutti gli iscritti all’albo dei Geometri e quindi anche al fine di rinnovare l’ iscrizione ai Collegi provinciali. La Polizza di Responsabilità Professionale Lloyd´s Cng 2006 è strutturata nella forma “All Risks”, tipica del mercato assicurativo anglosassone ovvero sono compresi tutti i rischi relativi all’attività svolta, tranne ciò che risulta esplicitamente escluso. La copertura è operante per : qualsiasi "Inadempienza ai doveri professionali, negligenza, imprudenza o imperizia commesse con colpa professionale” (danni diretti, danni consequenziali, danni patrimoniali e danni indiretti) nello svolgimento della propria attività professionale. Tutte le attività rientranti nelle proprie competenze professionali ; qualsiasi tipologia di opera (con l’esclusione degli Incarichi inerenti ferrovie, funivie, gallerie, porti dighe, opere subacquee) e fino ad un valore pari ad € 2. 500. 000,00 per singola opera; entro il 25% del massimale : a) spese legali civili sostenute dall’Assicurato in caso di danno; b) altri costi sostenuti dall’Assicurato per evitare un’azione di risarcimento; massimali: € 250. 000,00 - € 500. 000,00 - € 1. 000. 000,00 - € 1. 500. 000,00; franchigia € 1. 500,00 senza applicazione di scoperti percentuali; su richiesta: emissione di Certificati di Assicurazione nell’ambito di Opere Pubbliche per singolo incarico, come prescritto dell’Art. 111 Codice dei Contratti Pubblici di lavori, servizi, forniture (Garanzie che devono prestare i progettisti)e fino a 36 mesi di cronogramma lavori. Il principale obbiettivo è quello di fornire una soluzione assicurativa che permetta di adempiere all’obbligo del Codice Deontologico a condizioni estremamente ampie ma allo stesso momento economicamente competitive. Dal momento che l’obbligo ricadrà su oltre 120. 000 iscritti ai collegi provinciali – ha dichiarato Fabrizio Callarà Presidente della società – Aec ha attivato in ogni provincia, colleghi disponibili a supportare le esigenze dei singoli geometri professionisti. .  
   
   
AEDES SIGLA UNA PARTNERSHIP CON GEFIM PER LA REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO DI SVILUPPO NEL COMUNE DI FINALE LIGURE  
 
Milano, 31 ottobre 2006 - Aedes informa di avere siglato il 27 ottobre una partnership strategica con Gefim per la realizzazione di un importante progetto di valorizzazione del territorio nel comune di Finale Ligure. In particolare, Aedes ha acquistato una quota del 20% di Piaggio Aereo Services (Pas), società detenuta al 100% dal gruppo Gefim, che ha avviato un importante progetto di riqualificazione di uno stabilimento sito nel comune di Finale Ligure (Savona), attualmente sede di uno stabilimento Piaggio Aereo Industry. A seguito dell’operazione Gefim riduce la propria quota al 40% e rafforza con Aedes la collaborazione nel settore development, nel quale è già impegnata con il Progetto Adriano a Milano. Seguendo la natura di developer della società, che attualmente vanta in portafoglio operazioni di sviluppo rilevanti in differenti città italiane (a Milano il Progetto Adriano, in Viale Monza, sempre con Gefim e il Progetto Rubattino a Lambrate, a Bologna il Progetto Fiera ed infine a Napoli con il nuovo Progetto di realizzazione del più grande Regional Shopping Center del sud Italia), Aedes punta, forte di un importante expertise nel settore, anche con questa ultima operazione, a dare un contributo deciso alla realizzazione di progetti di sviluppo che riqualifichino l’area, nel pieno rispetto dell’ambiente e attraverso un’ architettura nuova che s’inserisca con equilibrio nel territorio. Il progetto di Finale Ligure (Savona) si inserisce in un Piano attualmente in itinere, con una previsione di edificabilità dell’area di circa 275. 000 m3, che prevede, in accordo con gli organismi comunali, l’insediamento di strutture ad uso misto principalmente residenziale, alberghiero, direzionale, commerciale e artigianale. Il valore dei ricavi dalle vendite per l’intera operazione si stimano per oltre 300 Milioni di Euro. Grazie a tale operazione, Aedes continua a perseguire anche il potenziamento e lo sviluppo dell’attività di servizi, siglando il mandato per l’attività di Agency. .  
   
   
RISANAMENTO RAFFORZA LA SUA PRESENZA NEL CUORE DI PARIGI: ACQUISISCE UNO L’ IMMOBILE PIU’ PRESTIGIOSO DEGLI CHAMPS ELYSEES.  
 
Milano, 31 ottobre 2006 - Risanamento Europe (100% Risanamento S. P. A. ) ha sottoscritto il 26 ottobre con Parholding un contratto definitivo per l’acquisto del 100% del capitale sociale di Parelys, proprietaria di un prestigioso immobile a Parigi, per un controvalore netto pari a 68 milioni di euro. Risanamento si è inoltre obbligata a rimborsare l’indebitamento finanziario netto della società di 24 milioni di euro, valorizzando l’immobile a 92 milioni di euro circa. Parholding è joint venture tra la Sfl (Société Foncière Lyonnaise) - da cui Risanamento ha già acquisito in precedenza 6 cespiti immobiliari – e Ile de France Investissements Sa, holding della famiglia Latsis. L’immobile è situato nell’ottavo arrondissement, al 118 Avenue des Champs Elysées, una delle vie commerciali più importanti al mondo, sul lato più prestigioso (“cote soleil”), all’incrocio con Avenue George V. Si tratta di un immobile cielo terra di complessivi 5. 000 mq. Circa che si sviluppa su sette piani fuori terra ed uno interrato. E’ un edificio a destinazione mista (uffici/commercio), di natura commerciale il piano terra e l’interrato, mentre la restante parte è a destinazione uffici. L’edificio è completamente affittato a tre locatari di primario standing: Dal 1° al 7° piano: Laboratoires Pierre Ricaud; Piano terra e una parte del 1° piano: Mercedes Benz (lo spazio Mercedes che insieme a quello di Piccadilly Circus è lo spazio più visitato al mondo); Piano interrato: Cinema Ugc (uno tra i più importanti circuiti cinematografici in Europa). La locazione garantisce un canone di circa 4 milioni di euro annui. Il closing dell’operazione è previsto per il 15 dicembre 2006. Risanamento per tale operazione si è avvalsa della consulenza legale dello Studio Wargny Katz e Associés e dello Studio Clifford Chance. Con questa operazione Risanamento prosegue la sua strategia volta alla creazione di un portafoglio di immobili di alta qualità nel centro di Parigi. .  
   
   
ACQUISTARE UN IMMOBILE IN VIRTÙ DEL COSTO DEL DENARO SUI PRESTITI IPOTECARI: I FINANZIAMENTI AGLI STRANIERI  
 
Milano, 31 ottobre 2006 - Anche gli stranieri hanno capito che è conveniente acquistare un immobile in virtù del costo del denaro sui prestiti ipotecari che nonostante gli aumenti di questi ultimi periodi è ancora conveniente. Secondo gli ultimi dati l’erogato 2005 ai cittadini stranieri nella forma dei mutui casa e credito al consumo è stato pari a oltre 6. 5 miliari di euro, oltre 7 volte quello erogato nel corso dell´anno 2000. Il valore è diviso tra prestiti finalizzati (54,2%), prestiti personali (37,7%) e mutui casa (8,1%). Nel 2005 sono stati erogati nel complesso oltre 447 mila finanziamenti rispetto ai 252 mila del 2002 con un tasso annuo di crescita del 40%. In generale, la domanda di finanziamento proveniente da cittadini stranieri residenti in Italia rappresenta un’evoluzione importante e crescente nel corso di questi ultimi anni, ed in prospettiva positiva anche per il 2006 con una previsione pari a circa 6. 8 miliardi di euro. E’ il settore dei mutui per le abitazioni che ha registrato la crescita maggiore a testimonianza del continuo processo di integrazione economica e sociale delle varie comunità presenti nel nostro Paese. Sotto il profilo economico i cittadini stranieri costituiscono una componente difficilmente irrinunciabile per il nostro Paese. Essi hanno sempre di più la necessità di ottenere servizi e prodotti specifici. Riguardo alla percentuale di indebitamento sono i cittadini Africani che mostrano una penetrazione più elevata in rapporto alla presenza numerica, seguono i cittadini di origine Americana e Asiatica. Le famiglie europee non Ue si connotano per una minore propensione al ricorso al credito. Nel dettaglio, secondo un’analisi dell’Ufficio Studi Kìron, sono i cittadini Romeni a rappresentare la percentuale maggiore come volume di erogazioni (il 6,02%), seguono i cittadini Marocchini, Albanesi ed Egiziani. Analizzando le tendenze a livello territoriale i cittadini stranieri residenti al nord denotano un maggior ricorso all’indebitamento a causa di una condizione economica e sociale più stabile. Gli stranieri residenti nelle isole, nel centro e sud del nostro Paese sono in generale meno propensi ad indebitarsi a causa del loro progetto migratorio ancora recente e per una minore stabilità economica. I nostri dati indicano che l´acquirente straniero tipo e´ un cittadino con regolare permesso di soggiorno, residente in Italia da 2/3 anni, dipendente, o che svolge una attività come piccolo imprenditore e di età compresa tra i 25 e i 35 anni, nel 60 % dei casi è sposato. Il 71% dei cittadini stranieri ricorre al prestito che in media copre il tra l’80% ed il 100% del prezzo dell’abitazione. Le compravendite riguardano immobili di piccole dimensioni 50-60 mq che si trovano generalmente nelle periferie delle città o paesi. L’importo di mutuo medio finanziato ai cittadini stranieri è in media superiore al valore nazionale. Da nostre rilevazioni si registra che l’importo medio erogato relativo al primo semestre 2006 è pari a 127. 000 € contro i 124. 000 € della media nazionale. Le cause che determinano l’aumento dell’importo erogato sono: l’aumento dei prezzi degli immobili cresciuti nel 2005 del 4% circa; dal miglioramento dell’offerta degli intermediari finanziari dedicata a questi soggetti. Questi prodotti permettono di ottenere fino al 100% del valore dell’abitazione con tassi più convenienti e con più facilità rispetto al passato; l’aumento della tendenza dell’indebitamento a causa dei tassi ancora contenuti; i fattori legati al comportamenti socio-demografici; il miglioramento dei processi decisionali sul merito creditizio favorito dalle nuove banche dati l’andamento delle retribuzioni che in genere sono più basse rispetto ai cittadini italiani e che determinano una minore capacità di risparmio. Per quanto riguarda la durata dei finanziamenti oltre il 95% dei prestiti viene erogato applicando una durata superiore a 21 anni. In particolare il 78% dei cittadini stranieri sceglie una durata di 30 anni. La durata potrà crescere nei prossimi anni per effetto del miglioramento dell’offerta con l’introduzione di prodotti fino a 40 anni. In generale i cittadini stranieri sono più propensi a scegliere il prodotto a tasso variabile (87,2%) dei casi. Registriamo infatti un aumento della percentuale rispetto al primo semestre 2005 del 13%. La scelta del tasso variabile dipende principalmente dal minore costo del prodotto di -0,85 punti percentuali rispetto al tasso fisso. Le altre motivazioni che spingono i cittadini stranieri verso il prodotto variabile è l’elevato importo medio richiesto che è in media il 100% del valore dell’immobile e il basso reddito percepito. E’ importante ricordare, analizzando l’andamento dei tassi di interesse dall’entrata in vigore dell’Euro, che la scelta del tasso variabile ha permesso di ottenere in questi anni risultati più performanti rispetto ai prodotti a tasso fisso o misto. Il prodotto a tasso variabile è sempre consigliabile a tutti coloro che hanno un reddito che gli permette di affrontare con serenità i possibili aumenti dei tassi che si possono verificare durante il periodo di ammortamento del prestito. Dal grafico si evidenzia come negli anni il prodotto a tasso variabile sia stato più conveniente rispetto al tasso fisso. Il 6,9% dei cittadini stranieri opta per il prodotto misto o flessibile. La percentuale del primo semestre 2005 era del 16%. Le caratteristiche di questo prodotto permettono al mutuatario, in periodi prestabiliti dal contratto, di cambiare il parametro di indicizzazione passando dal tasso fisso a quello variabile o viceversa. Questo prodotto è particolarmente adatto per ridurre il rischio delle variazioni dei tassi di interesse che si possono verificare nel periodo di rimborso. La sua scelta presuppone da parte del mutuatario una buona dose di preparazione finanziaria e di gestione del finanziamento. Un’errata gestione del prodotto infatti porterebbe nel tempo un aggravio dei costi. Anche per il prodotto a tasso fisso registriamo un calo delle scelte passando dal 10% del primo semestre 2005 al 3,8% del 2006. Evidentemente il maggiore costo del prodotto a tasso fisso ha indirizzato la scelta verso prodotti più competitivi. Gli aumenti dei tassi di questi ultimi periodi non hanno influito sulle scelte dei richiedenti che si sono indirizzati verso il prodotto meno costoso. Rispetto ai cittadini italiani si quindi evidenzia una certa differenza nella scelta dei prodotti verso tipologie più rischiose. I cittadini stranieri sono infatti generalmente più “ottimisti” dei cittadini italiani e denotano un approccio al debito meno inibente e restrittivo. Il mercato delle erogazioni relativo ai cittadini stranieri è una sfida interessante per gli istituti di credito ed in forte espansione. Esistono però alcuni punti da affrontare al fine di proporre una migliore qualità dei servizi e un livello di consulenza dedicata. Per quanto riguarda l’offerta dovrà essere differenziata per costi e idonea alle specifiche esigenze e caratteristiche economiche. In particolare gli intermediari finanziari dovranno modificare i relativi parametri relativi alla valutazione del merito creditizio. E’ necessaria una attività di implementazione delle banche dati, che attualmente si basano su “parametri” e dati che si riferiscono ai cittadini italiani, che come è evidente, non corrispondono alle diverse caratteristiche proprie dei cittadini stranieri. Solo in questo modo sarà possibile per gli operatori finanziari permettere un più facile accesso al credito agevolando in questo modo una migliore integrazione dei cittadini stranieri. .  
   
   
RAS IMMOBILIARE ACQUISISCE DA LAGARE UNO STORICO PALAZZO DI MILANO. DIVERRÀ UN ALBERGO DI LUSSO PER LA "CITTÀ DELLA MODA". DAL 1840 SEDE DELLA PRIMA STAZIONE FERROVIARIA DELLA LINEA MILANO - MONZA  
 
Milano, 31 ottobre 2006 -Ii Gruppo Ras ha acquistato da Lagare Spa l´immobile di Via Montegrappa, 12 a Milano. Fabbricato storico, dal 1840 ha ospitato la sede della prima stazione ferroviaria di Milano, rendendo possibile il collegamento con Monza. Situato all´ingresso dell´area che ospiterà la futura Città della Moda e molto ben servito dai mezzi di trasporto, verrà trasformato in un prestigioso ed elegante fashion hotel caratterizzato da alto design, a quattro stelle superior. La gestione dell´albergo sarà affidata alla Mobygest, catena alberghiera che gestisce hotel di lusso in Sardegna e Caraibi. L´operazione è stata condotta da Ras Immobiliare, società di advisory e asset management nel settore del real estate, che ha coordinato le attività finalizzate all´acquisto dell´immobile da parte del fondo Antares, costituito dal gruppo Ras nel 2005. Antares ha acquistato il palazzo dalla società immobiliare Lagare per un valore di circa 12 milioni di euro. Al momento il fabbricato, che ha una superficie complessiva di 3. 400 mq, ha una destinazione mista: residenziale e terziaria. I lavori di ristrutturazione, che termineranno nel settembre 2008, porteranno alla realizzazione di un albergo con circa 80 camere con aree dedicate a servizi, posti auto e ristorazione. Con questa acquisizione il Gruppo Ras prosegue nel progetto di costituzione di un portafoglio immobiliare strategico, avviato con la partecipazione in Citylife, il consorzio che riqualificherà l´area della ex Fiera di Milano. Antares è un fondo chiuso della durata di 15 anni riservato a investitori istituzionali totalmente sottoscritto da società del Gruppo Ras. L´ammontare iniziale è di 200 milioni di euro con la possibilità di ricorrere a una leva finanziaria del 50% per una capacità di investimento complessivo pari a 400 milioni di euro. .  
   
   
PRODUZIONE DI ENERGIA CON RECUPERO DEL CALORE  
 
 Roma, 31 ottobre 2006 - Il Consiglio dei Ministri del 27 ottobre scorso ha approvato in via preliminare uno schema di decreto legislativo che attua la direttiva 2004/8/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio dell´11 febbraio 2004 con lo scopo di incentivare la diffusione della cogenerazione ad alto rendimento, vale a dire la produzione combinata in un unico processo di energia elettrica ed energia termica. Si tratta, in sostanza, di un sistema nel quale a partire da un combustibile (gas, olio combustibile, biomasse, ecc. ) si produce energia elettrica, e il calore derivante da tale processo, invece di essere sprecato come nella produzione tradizionale di elettricità, viene riutilizzato all´interno di processi industriali o per usi civili. Il vantaggio della cogenerazione ad alto rendimento è quello di accorpare due fasi altrimenti distinte (da un lato la produzione di energia elettrica e, dall´altro, la produzione di calore in una caldaia tradizionale) accrescendo così il rendimento complessivo e assicurando un risparmio energetico. Tutto avviene in un solo processo nel quale l´energia contenuta nel combustibile viene maggiormente sfruttata e questo comporta, rispetto alla produzione separata delle stesse quantità di energia elettrica e calore, un risparmio in termini economici, energetici (riduzione di combustibile da utilizzare per produrre energia elettrica e termica) e di emissioni in atmosfera. Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/cogenerazione/index. Html .  
   
   
AEM TORINO: DISTRIBUZIONE AGGIUDICA A IBM LA FORNITURA DEI CONTATORI ELETTRONICI L’AVVIO DELLA POSA A PARTIRE DAL PROSSIMO MESE DI GENNAIO 2007.  
 
Torino, 31 ottobre 2006 – Aem Torino Distribuzione, la Società che provvede alla gestione delle reti di distribuzione ed alla vendita dell’energia elettrica ai clienti vincolati nella Città di Torino, ha aggiudicato ad Ibm la fornitura di circa 600. 000 contatori elettronici e del relativo sistema di telegestione, per un valore di circa 37 milioni di euro. Aem Torino Distribuzione ha realizzato un’importante collaborazione con le società Enia, Acegas-aps, Aeb Distribuzione, Aem Gestioni, Agsm Verona, Aim Vicenza, Amaie, Atena, ponendosi come società capofila di un gruppo di acquisto. Questo ha permesso di realizzare condizioni di particolare interesse per tutte le aziende sia al momento dell’acquisto, sia nella gestione futura. L’investimento prevede la sostituzione gratuita, per i clienti, di tutti i vecchi contatori elettromeccanici con i più innovativi contatori elettronici. I nuovi contatori, oltre a misurare l´energia utilizzata, consentono da remoto la telelettura dei consumi, quindi la fatturazione su consumi certi e non più stimati, e la telegestione del contratto (cessazioni, subentri, aumenti di carico, etc. ), permettendo inoltre al Cliente di verificare gli aggiornamenti direttamente sul display. L’avvio della posa dei nuovi contatori elettronici da parte di Aem Torino Distribuzione è prevista a partire dal mese di gennaio 2007. “L’introduzione dei nuovi contatori elettronici - ha dichiarato l’Amministratore Delegato Roberto Garbati - rappresenta un ulteriore passo che Aem Torino Distribuzione, Società tecnologicamente avanzata e votata all’innovazione, premiata per ben tre anni consecutivi per la qualità del servizio, compie a favore dei propri Clienti al fine di migliorare ulteriormente le prestazioni e l’efficienza dei servizi resi”. “Attraverso i nuovi contatori - ha dichiarato la Presidente di Aem Torino Distribuzione Anna Ferrero - i Clienti potranno scegliere le migliori tariffe offerte derivanti da un utilizzo dell’energia elettrica differenziato in funzione del suo prezzo, più conveniente di notte e nei giorni festivi, e delle maggiori informazioni che i misuratori elettronici sono in grado di rendere disponibili”. .  
   
   
ENEL TORNA IN WANO, L’ASSOCIAZIONE MONDIALE DEGLI OPERATORI NUCLEARI  
 
Roma, 31 ottobre 2006 – Enel è entrata a far parte dell’Associazione Mondiale degli Operatori di Impianti Nucleari (Wano; World Association of Nuclear Operators). Per Enel si tratta, in realtà, di un ritorno poiché l’azienda è stata membro dell’Associazione dalla sua istituzione sino al 1999, anno in cui la gestione delle centrali italiane alimentate dall’energia atomica passarono alla Sogin, l’ente pubblico incaricato di gestire il decommissioning degli impianti. Nel giugno di quest’anno Enel aveva formalizzato la propria richiesta di adesione al Wano che è stata approvata il 5 ottobre dal Comitato esecutivo del Centro di Parigi e successivamente ratificata dal Comitato esecutivo internazionale che si è riunito in Quebec, Canada, il 18 e 19 Ottobre. “Attraverso Wano gli Operatori Nucleari possono apprendere gli uni dagli altri, possono collaborare gli uni con gli altri anche al fine di portare al livello dei migliori le performances di ciascun operatore; la ricerca dell’eccellenza nell’esercizio dei propri assetts nucleari è totalmente in sintonia con la policydi Enel ed è stato il principio ispiratore della richiesta di ingresso in Wano. Inoltre, con l’ammissione in Wano, c’è il riconoscimento del contributo positivo che Enel può portare a questa prestigiosa associazione” ha commentato Giancarlo Aquilanti, responsabile per lo sviluppo delle competenze nucleari in Enel. L’adesione a Wano consente a Enel di avere accesso al bagaglio di esperienze e conoscenze di tutti gli associati e di usufruire di una vasta gamma di servizi: analisi dei sistemi di gestione e degli aspetti organizzativi, tecnici ed operativi degli impianti di generazione nucleare in merito agli aspetti di sicurezza ed affidabilità ; accesso alle linee guida e raccomandazioni per il miglioramento continuo degli standard di sicurezza degli impianti; possibilità di usufruire di un supporto tecnico per qualsiasi problematica di impianto; accesso a un completo programma di formazione per il management e gli operatori. Tutti gli operatori di impianti nucleari nel mondo sono membri della Wano e sono raggruppati in quattro centri di riferimento: Atlanta (Stati Uniti, Canada e Romania), Parigi (Europa occidentale, Brasile, Cina ed Argentina), Mosca (Russia ed Europa orientale), Tokio (Asia). Le attività dei singoli centri regionali della Wano sono poi supervisionate a livello mondiale da un unico centro di coordinamento situato a Londra. Enel gestisce impianti nucleari nella Repubblica Slovacca attraverso la controllata Slovenske Elektrarne, anch’essa socia Wano dalla sua costituzione. .  
   
   
AEM S.P.A.: L’ASSEMBLEA RINNOVA L’AUTORIZZAZIONE ALL’ACQUISTO E DISPOSIZIONE DI AZIONI PROPRIE  
 
Milano, 31 ottobre 2006 – L’assemblea ordinaria degli Azionisti di Aem S. P. A. , riunitasi il 27 ottobre in prima convocazione, ha rinnovato l’autorizzazione ad effettuare operazioni di acquisto e disposizione di azioni proprie, per un periodo di diciotto mesi a far data dalla deliberazione assembleare. Ai sensi dell’articolo 2357 del codice civile, le azioni proprie detenute in portafoglio non potranno in ogni caso eccedere, tenuto conto di quelle già in possesso della Società (alla data odierna, n. 16. 159. 850, pari a circa lo 0,898% del capitale sociale), la decima parte del capitale sociale e cioè n. 180. 004. 740 azioni. Gli acquisti saranno effettuati nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili risultanti dall’ultimo bilancio regolarmente approvato. Le operazioni di acquisto saranno effettuate conformemente a quanto stabilito dall’articolo 132 del decreto legislativo 24 febbraio 1998 n. 58 e dall’articolo 144-bis del Regolamento Emittenti adottato dalla Consob con deliberazione 14 maggio 1999, n. 11971, ad un prezzo non superiore del 5% e non inferiore del 5% rispetto al prezzo di riferimento registrato dal titolo nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione di acquisto e secondo le modalità operative di cui all’articolo 144-bis, comma 1, lett. A), b), c) e d) del Regolamento Emittenti. L’assemblea ha inoltre autorizzato gli amministratori a disporre, in particolare attraverso operazioni di vendita, delle azioni proprie acquistate, mediante operazioni in denaro, ed in tal caso le vendite saranno effettuate nella Borsa di quotazione e/o fuori Borsa, ad un prezzo non inferiore al 95% del prezzo di riferimento registrato dal titolo nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione; oppure mediante operazioni di scambio, permuta, conferimento o altro atto di disposizione, nell’ambito di progetti industriali o operazioni di finanza straordinaria, ed in tal caso senza limiti di prezzo. .  
   
   
CENTRALE DI MORANO PO, DE RUGGIERO: LA SITUAZIONE CRITICA DELL’ ARIA NON PERMETTERE DI ACCOGLIERE NUOVE CENTRALI  
 
Torino, 31 ottobre 2006 - Si è tenuta il 26 ottobre, presso l’Assessorato Ambiente ed Energia della Regione Piemonte, la Conferenza di servizi per l’esame delle integrazioni al progetto di realizzazione di una centrale termoelettrica da 800 Mw elettrici, da costruire nell’abitato di Morano Po, in provincia di Alessandria I lavori si sono conclusi con la conferma dei pareri negativi dei Comuni circostanti e della Provincia di Vercelli, mentre il Comune di Morano ha riproposto il proprio assenso. Durante i lavori sono state esaminate alcune criticità dell’impianto che la modifica al progetto non ha sostanzialmente risolto, riferite in modo particolare al fatto che il Piano energetico - ambientale della Regione Piemonte non consente ulteriori installazioni di impianti che non comportino, contemporaneamente, un tangibile miglioramento della qualità dell’aria, attraverso la contestuale realizzazione di reti di teleriscaldamento che utilizzino tutto il calore disponibile residuo in cogenerazione con l’impianto principale. Come osserva l’Assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Nicola de Ruggiero: “La situazione critica della qualità dell’aria della nostra Regione non permette di accogliere nuove centrali senza che queste contribuiscano in modo efficace e senza ombra di dubbio ad un reale abbattimento degli inquinanti presenti in atmosfera”. Del resto, deve aggiungersi che il Piano regionale evidenzia che allo stato attuale del sistema di trasporto di energia (di produzione sia estera, sia nazionale) non sopporterebbe, nell’area interessata dal progetto, ulteriori carichi di potenza trasportabile dalla nostra Regione verso altri territori. Ciò è tanto più vero se si pone mente al fatto che, nell’ambito di tre Comuni confinanti dovrebbero coesistere una centrale già in funzione (Enel di Trino Vercellese), una in fase di costruzione (Eon di Livorno Ferraris), oltre a quella esaminata. Restano poi irrisolti alcuni problemi legati al rischio residuo di esondabilità dell’area e quelli conseguenti alla costruzione di una centrale di tale potenza (800 Mw) proprio al centro di un abitato che, nell’ultimo decennio, ha subito ben due alluvioni. Dopo un incontro tecnico che si terrà lunedì prossimo, 30 ottobre, a Roma, presso la Commissione nazionale Via (Valutazione d’Impatto Ambientale) del Ministero per l’Ambiente, nel quale i rappresentanti della Regione Piemonte si faranno interpreti delle problematiche evidenziate nel corso della Conferenza di oggi, la Giunta regionale adotterà la deliberazione conclusiva sulla compatibilità ambientale della centrale. .  
   
   
VELUX ATIKA, LA CASA MEDITERRANEA A RISPARMIO ENERGETICO IN ANTEPRIMA MONDIALE A BILBAO PRIMA DEL SUO PROSSIMO ARRIVO IN ITALIA PREVISTO A FINE 2007  
 
Milano, 31 ottobre 2006 - Presentata in anteprima a Bilbao, nel porto di Getxo, in occasione del varo della Velux 5 Oceans race, gara velica in solitario intorno al mondo, la demo-house Atika rappresenta un esempio, in accordo con le istanze dell’architettura contemporanea, del diretto coinvolgimento di Velux nella promozione di un’architettura che migliori la qualità di vita delle persone attraverso uno sviluppo sostenibile della società. Una casa che si caratterizza per i bassi consumi energetici e per un ambiente domestico luminoso e salubre, commenta Massimo Buccilli, Ad di Velux Italia. Velux vuole ispirare uno sviluppo di lungo termine verso nuove soluzioni abitative nei paesi del Sud Europa. Ciò risponde all’attuale domanda di sviluppo urbano e di richiesta di nuove abitazioni. Atika dà inoltre risposta al crescente interesse verso il risparmio energetico. E’ per questo che è stato scelto il nome Atika, come ponte ideale tra il progetto e le regioni Mediterranee. Di etimologia greca, indica quell’abitazione posta sui tetti piani tipica delle aree del Sud Europa. Un nome la cui matrice è condivisa in molte lingue, dall’inglese “attic”, allo spagnolo “atiko”, all’italiano “attico”. L’area attorno al Mar Mediterraneo è definita climaticamente come umida e temperate in inverno e calda e secca in estate. Quest’area è caratterizzata da una luce intensa, dove il sole risplende per quasi 3. 000 ore l’anno con una media giornaliera di 7,3 ore di luce al giorno. In questi anni Velux ha contribuito a sviluppare progetti di tipo dimostrativo, ma tutti indirizzati ai climi freddi dove la sfida consiste nel riscaldare le abitazioni. Questa volta si vuole dimostrare che il corretto utilizzo dei prodotti Velux, inseriti in un edificio ben isolato e costruito con tecnologia a secco, può aiutare a raggiungere un comfort abitativo ottimale con un utilizzo minimo d´energia anche nei climi Mediterranei. A seguito del successo ottenuto con la demo-house denominata Soltag abbiamo deciso di sviluppare un progetto analogo per l’area mediterranea che dimostrasse, con medesima forza comunicativa e realismo, i valori Velux sulla luce naturale e la ventilazione, commenta Viviana Abate, marketing manager di Velux Italia. Il progetto concettuale di Atika è stato creato da Roberto Aparicio e Javier Aja Cantalejo di Acxt/idom, un’azienda spagnola di provata fama nel campo dell’architettura e dell’ingegneria che ha collaborato con Frank Gehry alla realizzazione del Museo Guggenheim di Bilbao. L’idea architettonica alla base del progetto Atika è quella di creare un “pueblo” composto da singole stanze con specifiche destinazioni d’uso organizzate attorno a un patio. Atika è una tipica casa unifamiliare di 100 mq composta da una camera da letto con bagno adiacente, sala con cucina e atrio d’ingresso. La destinazione d’uso di ogni stanza è caratterizzata dal suo orientamento cardinale dato dall’inclinazione dei raggi solari rispetto alla pendenza del tetto e alle finestre presenti. Atika è una struttura flessibile che può essere aperta e chiusa a seconda dei cambiamenti stagionali. Poiché la casa è stata progettata per essere installata a varie latitudini Mediterranee, il tetto e la facciata sono stati interpretati come una sintesi dei possibili impieghi di materiali locali. Le facciate e il tetto sono rivestiti con un materiale composito (leggeri pannelli di formica) scelto appositamente quale materiale “neutrale” che non crea un distinguo fra tetto e facciata ma una sorta di continuum monolitico. Questa scelta vuole sottolineare lo scopo ispirativo del progetto. In circostanze reali l’esterno della casa potrà riflettere i materiali tradizionali di ogni zona. La dislocazione delle stanze affacciate sul patio rende possibile vivere la casa in modi diversi. Le stanze possono essere completamente aperte sul patio durante le stagioni temperate, ampliando così lo spazio disponibile. Le persiane esterne possono altresì essere completamente chiuse durante la notte, le stagioni fredde o per esigenze di privacy. Tutti i pavimenti sono realizzati in ceramica mentre il pavimento del patio è in legno. Tutte le finestre sono strategicamente posizionate per assicurare la massima efficienza energetica e la migliore luce naturale. I pannelli solari sono posizionati a sud secondo l’orientamento solare e affiancati alle finestre per tetto al fine di ottenere un’integrazione totale non solo nella copertura ma anche a fini estetici. Velux Atika ha una struttura portante in acciaio e una controstruttura di completamento in acciaio alleggerito che assicurano stabilità durante le fasi di assemblaggio, smontaggio e trasporto. Inoltre, la costruzione a secco permette il raggiungimento del massimo isolamento possibile. Poiché la casa è costruita in stabilimento, la qualità non solo è migliore rispetto alla costruzione in sito, ma il processo di posa non è influenzato da alcuna condizione climatica. Casa prefabbricata significa avere una casa con la stessa estetica di una casa tradizionale, la stessa resistenza agli agenti atmosferici, la stessa sicurezza, la stessa durata nel tempo ma con una qualità intrinseca (prestazioni energetiche) difficilmente raggiungibili con una costruzione tradizionale. Dal punto di vista puramente economico, possiamo riassumere i vantaggi della prefabbricazione contro la tecnologia tradizionale (laterizio) in: 1) Una maggiore velocità produttiva, che ovviamente garantisce un risparmio economico. 2) L’industrializzazione del processo costruttivo - i moduli sono costruiti in stabilimento - permettendo un controllo qualitativo di ogni fase, inclusi i costi. 3) Il raggiungimento di economie di scala grazie ad una produzione seriale 4) La riduzione di oltre l’80% dei tempi di costruzione che si traducono in un notevole risparmio economico. Un ulteriore beneficio economico, la cui sommatoria impatta su una prospettiva di lungo periodo, è dato dal risparmio derivante dall’utilizzo di energie rinnovabili contro quelle tradizionali. Il sistema di riscaldamento e raffrescamento della casa si basa sull’acqua calda prodotta dai pannelli solari Velux. Durante l’inverno, l’acqua calda prodotta dai pannelli contribuisce al riscaldamento della casa, durante l’estate invece al suo raffrescamento. Poiché un sistema di raffrescamento tramite pannelli solari non è ancora stato pienamente sviluppato in ambito residenziale, questa installazione è da considerarsi come sperimentale. Perciò attraverso una pompa di calore è stato installato un sistema di back-up, al fine di assicurare un comfort interno accettabile anche nel caso in cui il sistema di raffrescamento tramite pannelli solari non possa fornire sufficiente energia per rinfrescare gli ambienti. L’unità di raffrescamento a pannelli solari funziona nello stesso modo di un sistema di condizionamento, ma utilizza l’energia termica generata dall’impianto solare per alimentare il circuito situato in due camere (generatore e assorbitore) invece di usare un compressore che utilizza molta energia elettrica. Il circuito è basato sulla capacità di certi sali (Libr in questo caso) di assorbire fluido refrigerante (in questo caso l’acqua). Rotartica, che è stata usata in Atika, utilizza la tecnica di rotazione per aumentare l’efficienza del circuito permettendo così d’installare un’apparecchiatura più piccola senza la necessità di ricorrere a dispositivi di raffreddamento a torre. L’interesse di Velux verso il raffrescamento solare parte dalla constatazione che i paesi del Sud Europa devono ancora adeguarsi alla recente legislazione Europea riguardo il risparmio energetico (condizionamento, ventilazione e riscaldamento). Il consumo d’energia elettrica per il condizionamento sta crescendo e il sistema di raffrescamento a pannelli solari ha il potenziale di diventare l’alternativa ecologica ai tradizionali compressori per l’aria condizionata. Molte ricerche devono tuttavia essere ancora fatte prima che i produttori siano in grado di commercializzare prodotti di qualità a un prezzo di mercato competitivo. Velux partecipa alla Solar Heating and Cooling Programme Task 38 della Iea (International Energy Agency) il cui incontro internazionale di kick-off si è tenuto alla Eurac research di Bolzano (Accademia Europea - Istituto per le energie rinnovabili) dal 18 al 20 ottobre 2006. Obiettivo principale del Task è facilitare l’ingresso sul mercato di sistemi di raffrescamento solare. La certificazione energetica degli edifici - Con Atika desideriamo mostrare alcune tecnologie che sono già disponibili oggi sul mercato; soluzioni realistiche anche dal punto di vista economico - commenta l’Arch. Marco Soravia, responsabile dell’ufficio Progettazione di Velux Italia. Abbiamo definito il consumo d’energia dell’edificio per il riscaldamento, il raffrescamento, la produzione d’acqua calda e l’utilizzo d’energia in 48 kWh/mq, che è di molto inferiore rispetto ai kw di un edificio convenzionale. Avremmo potuto definire un livello ancora più basso, ma preferiamo identificare un livello e una tecnologia che possano diventare presto uno standard accessibile. Per Velux, Atika rappresenta la prova che è possibile costruire unità abitative a basso consumo energetico con tecnologie standard e che i componenti Velux utilizzati quali finestre, tende, motori e pannelli solari sono già tecnologicamente sufficienti per il prossimo futuro. Velux dimostra che non è necessario ridurre le vetrate nelle unità a basso consumo energetico ma che anzi è possibile aumentare il numero delle vetrate aumentando nel contempo la qualità della luce naturale, il comfort abitativo e climatico, gli affacci e l’ottimizzazione dell’energia senza necessità di migliorare ogni singolo componente ma di utilizzarli strategicamente all’interno di un disegno progettuale complessivo. Ovviamente si vuole anche dimostrare come l’energia solare possa essere utilizzata non solo per il riscaldamento ma anche per il raffrescamento. Queste soluzioni possono già essere incorporate in altri tipi di edifici con focus sul risparmio energetico. Luce naturale e ventilazione - Il nostro desiderio, insito nella nostra visione - commenta Viviana Abate, marketing manager di Velux Italia - è di assicurare sempre un livello adeguato e confortevole di luce naturale in ogni stanza e in ogni periodo dell’anno. Il controllo delle finestre e della quantità di luce è assicurato dalle persiane avvolgibili, da schermature esterne parasole e da tende interne in modo che la quantità di luce sia sempre quella ottimale, rispetto alla destinazione d’uso della stanza, e quella desiderata rispetto alle esigenze degli occupanti. Ogni stanza assolve a differenti funzioni: la sala ha una vista esterna con un adeguato livello di luce naturale per leggere, pranzare, cenare, ecc. La camera da letto ha una luce indiretta da nord e una luce da est proveniente dalla facciata. La luce in cucina è assicurata dalla vista verso l’esterno, sufficiente per cucinare. La sala da bagno ha un’abbondante luce naturale grazie alle finestre per tetti posizionate in alto fuori portata. L’edificio è stato progettato con lo scopo di raggiungere un buon clima interno durante tutto l’anno, ad esempio attraverso la pendenza del tetto, la forma della casa, l’orientamento e il dislocamento delle finestre. Tutti questi aspetti contribuiscono ad assicurare la miglior ventilazione naturale possibile (cruciale per raggiungere livelli adeguati di circolo d’aria e quindi un buon clima interno) e a ridurre la necessità di ricorrere all’aria condizionata. Grazie alla collaborazione con Abita (centro interuniversitario sito a Firenze), abbiamo inoltre definito una serie di parametri scientifici che ci permettono di controllare il microclima interno in funzione delle condizioni climatiche esterne. La tecnologia io-homecontrol è lo strumento che ci permette di gestire in modo completamente automatico l’apertura/chiusura delle finestre, delle tende o delle schermature solari esterne in funzione della temperatura interna, della temperatura esterna o dell’irraggiamento solare diretto. Comfort abitativo e risparmio energetico - Atika è stata progettata come una casa a basso consumo energetico che sperimenta nuove tecnologie fra cui un nuovo sistema di gestione integrata. Tutte le finestre, le tende, le persiane sono controllate elettronicamente per l’apertura/chiusura automatica secondo parametri pre-settati di temperatura, tasso di umidità, ecc. Le operazioni automatiche assicurano un comfort abitativo ottimale unito a un’alta efficienza energetica. La nuova tecnologia io-homecontrol rivisita tutte le applicazioni domestiche in chiave domotica allo scopo di offrire i seguenti vantaggi: Semplicità: libertà da infrastrutture e impianti, facilità d’installazione e facilità d’uso per l’utente. Efficienza: radio-frequenza domestica, con tre frequenze per fornire garanzia assoluta che i comandi vengano trasmessi. Durata: i prodotti io-homecontrol sono progettati per durare a lungo. Sono aperti per poter essere integrati in nuove soluzioni e sono in grado di comunicare con eventuali componenti aggiuntivi. Sicurezza: io-homecontrol fornisce un livello di sicurezza comparabile a quello delle transazioni bancarie. Dal punto del vista del comfort abitativo, è facile esemplificare alcune della attività possibili, commenta entusiasticamente Massimo Buccilli, Ad di Velux Italia: Comfort: con l’automazione e la programmazione di azioni ripetitive (quali l’azionamento di tende esterne, la chiusura di tutte le tende interne, l’apertura di porte o cancelli) e con la programmazione di funzioni multiple (ad es. La chiusura di delle tende dell’ufficio, l’accensione delle luci in giardino al tramonto o lo spegnimento dell’impianto di riscaldamento quando si attiva il sistema di allarme prima di lasciare la casa). Benessere: si basa sul controllo della temperatura interna e della qualità dell’aria nell’ambiente. Per esempio io-homecontrol assicura ogni mattina, per alcuni minuti, la ventilazione della camera da letto o consente di programmare l’apertura/chiusura delle tende a seconda del livello di irraggiamento solare. Risparmio energetico: in prospettiva, io-homecontrol potrà spegnere automaticamente il riscaldamento nelle camere da letto durante l’aerazione e chiudere le persiane durante le ore più calde del giorno anziché alzare l’aria condizionata. Può anche regolare automaticamente la temperatura in ciascuna stanza, evitando il riscaldamento di stanze inutilizzate in modo che il comfort segua passo passo l’economia della casa. Sicurezza: io-homecontrol facilita la protezione contro le intrusioni (chiusura centralizzata di tutti i punti d’accesso alla casa, messa a punto del sistema d’allarme, illuminazione casuale delle stanze per simulare la presenza di un inquilino ecc. ). Inoltre ogni guasto o malfunzionamento all’interno della casa può essere rintracciato grazie alla funzione di feedback di io-homecontrol. Io-homecontrol: il futuro è già qui io-homecontrol nasce dalla partnership di alcune fra le aziende leader nelle tecnologie per il comfort abitativo - prosegue Massimo Buccilli - fra cui Honeywell, leader mondiale nel controllo integrato per edifici residenziali e commerciali; Somfy, gruppo internazionale specializzato nella produzione di sistemi di controllo per aperture/chiusure in case ed edifici e Velux, leader mondiale nella produzione di finestre per tetti. Ad aprile 2006 anche il gruppo Hörmann, leader europeo nella fornitura di porte, portoni, sistemi di chiusura e motorizzazioni in ambito residenziale e industriale, è entrato a far parte dell’associazione. Ogni anno in Europa si vendono 5 milioni di prodotti dotati di tecnologia a radio-frequenza. In Italia si valuta che nel 2005 circa il 2,5% dei sistemi di sicurezza (pari all’1% delle abitazioni nuove e rinnovate) sono funzioni integrate in sistemi domotici per un totale di 10. 000 impianti, di cui 9. 000 impianti base del valore medio di 3. 000 € e 1. 000 impianti avanzati del valore medio di 15. 000 €; il fatturato totale del 2005 risulta quindi di 42 milioni di euro (fonte Assodomotica marzo 2006). La proiezione di mercato in Italia evidenzia, nel periodo 2005-2010, un aumento del mercato dei sistemi avanzati venduti al cliente residenziale finale e prevede una notevole crescita del mercato dei sistemi di base per le imprese (soprattutto dei costruttori edili e dei gruppi immobiliari) e del mercato dei servizi collegato. L’attuale tendenza degli utenti è di realizzare impianti domotici in abitazioni nuove o ristrutturate (si valuta che solo il 10% degli impianti domotici realizzati sono in abitazioni esistenti). Io-homecontrol è un protocollo di comunicazione senza fili che abilita l’interazione fra prodotti di differenti produttori. Fornisce nuove soluzioni per incrementare comfort abitativo, risparmio energetico, sicurezza e controllo del clima interno. Offre un beneficio sia ai professionisti sia agli utenti finali senza richiedere ulteriori infrastrutture o costi di installazione. Io-homecontrol è un marchio registrato in più di 40 paesi. Il primo prodotto dotato di questa tecnologia è stato lanciato a metà 2005 e la prima soluzione interattiva a combinare prodotti di produttori diversi sarà disponibile nel 2007. . .  
   
   
NELL´AMBITO DEL MEETING 2006 SUL FLOROVIVAISMO IN EUROPA IL FORUM SULLE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI ´BIOMASSE, L´ENERGIA DEL FUTURO PER UNO DEI FILONI CARDINE DELL´ECONOMIA PISTOIESE´  
 
Pistoia, 31 ottobre 2006 – E’ stato l´assessore alle riforme istituzionali e ai rapporti con gli enti locali Agostino Fragai a chiudere sabato 28 ottobre a Villa di Groppoli il Forum sulle "Fonti energetiche rinnovabili per il futuro e l´importanza dell´utilizzazione delle risorse agricole a scopi energetici" nell´ambito del Meeting 2006 sul florovivaismo in Europa. Tra le fonti rinnovabili di energia quella che promette maggiori potenzialità di sviluppo per uno dei filoni cardine dell´economia pistoiese è costituita dalle biomasse. "E la Toscana – afferma l´assessore Agostino Fragai - ha un interesse particolare per questo tipo di energia, vista la vocazione forestale e agricola della nostra regione, in cui circa metà del territorio è boscato, e quasi 180mila ettari del territorio ospitano colture agricole i cui scarti potrebbero servire a produrre biomasse. Per questo la Regione, attraverso la sua agenzia per l´innovazione in campo agricolo (Arsia) ha investito fortemente dal 2000 a oggi per studiare, esplorare, sperimentare la potenzialità energetica delle biomasse e ha varato una serie di importanti progetti". Attualmente la quantità di biomassa legnosa che potrebbe essere destinata a uso energetico senza impoverire minimamente le nostre foreste supera il milione di tonnellate annue, una cifra che potrebbe alimentare impianti per quasi mezzo milione di persone. "Certo, sono numeri ipotetici – afferma ancora l´assessore - ma in grado di far capire le potenzialità di questo filone energetico che valorizza materie prime che abbondano sul nostro territorio". .  
   
   
CENTRALE DI MORANO PO DE RUGGIERO, RIBADITA A ROMA LA NOSTRA VALUTAZIONE NEGATIVA  
 
Torino, 31 ottobre 2006 - “La Regione Piemonte ha ribadito oggi (ieri ndr) a Roma la propria valutazione negativa in merito alla costruzione della centrale di Morano Po. I nostri tecnici hanno riconfermato che la situazione attuale, che ci vede indossare la maglia nera in Europa a causa dell’inquinamento dell’aria da polveri sottili, ci obbliga a dire no a nuovi impianti che non garantiscano l’abbattimento efficace ed affidabile degli agenti inquinanti”. Lo ha detto l’Assessore all’Ambiente della Regione Piemonte Nicola de Ruggiero, appena avuto il resoconto della riunione al Ministero per l’Ambiente, presso la Commissione nazionale Via (Valutazione d’Impatto Ambientale), che esaminava il progetto di realizzazione di una centrale termoelettrica da 800 Mw elettrici, da costruire nell’abitato di Morano Po, in provincia di Alessandria. “Nella riunione la Regione, il Ministero e il proponente del progetto - ha aggiunto de Ruggiero - hanno esposto le rispettive posizioni. Il Piemonte ha ribadito quanto emerso nella Conferenza di servizi tenutasi la scorsa settimana a Torino, ovvero alcune criticità dell’impianto che la modifica al progetto non ha sostanzialmente risolto, riferite in modo particolare al fatto che il Piano energetico - ambientale della Regione Piemonte non consente ulteriori installazioni di impianti che non comportino, contemporaneamente, un tangibile miglioramento della qualità dell’aria”. .  
   
   
LE TERRE DI MATTEI - A MATELICA LA CELEBRAZIONE DEL CENTENARIO DELLA NASCITA DI ENRICO MATTEI  
 
Matelica , 31 ottobre 2006 - ´Una giornata in onore di un concittadino marchigiano che ha, con le sue intuizioni, saputo immaginare il nostro futuro´. Con queste parole Francesco Merloni ha aperto il 27 ottobre a Matelica il convegno celebrativo dei cento anni della nascita di Enrico Mattei. Dopo l´inaugurazione in mattinata della mostra documentaria ´Dalla cronaca alla storia, Mattei dopo Mattei´, al Teatro comunale il dibattito si e` svolto attorno al tema: ´Le Terre di Mattei´. ´Terre ´ ha detto all´inizio il presidente Spacca ´ unite non solo dall´impegno dei comuni di Matelica, Acqualagna e della Fondazione per ricordare Mattei, ma soprattutto oggi anche da un progetto infrastrutturale, la Pedemontana, da cui dipende lo sviluppo di gran parte delle Marche´. Tanti i saluti delle Autorita` intervenute alla celebrazione, da Monsignor Vecerrica, Vescovo di Fabriano e Matelica, al presidente della Provincia di Macerata Silenzi, dal presidente Grimaldi della stessa fondazione Mattei ai sindaci Gagliardi di Matelica e Capanna di Acqualagna. Particolarmente commossi gli interventi dei sindaci dei paesi simbolo delle attivita` petrolifere ´inventate da Mattei´, come Cavenago d´Adda in provincia di Lodi, Cortemaggiore in provincia di Piacenza, Ferrandina in provincia di Matera e soprattutto San Donato Milanese, sede oggi del quartier generale Eni. Come ha ricordato l´attuale presidente dell´Eni Roberto Poli in un appassionato intervento. Nella sala teatro e` stato anche presentato il libro di Giuseppe Accorinti: ´Mattei nell´impresa energetica ´ io c´ero´. In conclusione del convegno, dopo l´intervento di Giuseppe De Rita, che ha ripercorso l´evoluzione e l´attualita` del panorama energetico, il presidente del Senato Franco Marini ha sottolineato l´importanza della figura di Mattei, ´il suo grande pragmatismo e l´attenzione ai fatti dell´attualita`´ che lo porto` a capire le esigenze di un´Italia che ripartiva nel dopoguerra e si trovava a fare i conti con l´energia, ´vero motore di ogni sviluppo´. .  
   
   
FEDERICO LASCHET ENTRA A FAR PARTE DEL MANAGEMENT DI SOCOTHERM S.P.A.  
 
Vicenza, 31 ottobre 2006 – L’ing. Federico Laschet entra a far parte del management di Socotherm S. P. A. , Società quotata sul segmento Star di Borsa Italiana (Sctm. Mi), ed uno dei principali operatori mondiali nel settore dei servizi per l’estrazione ed il trasporto dell’energia, come Direttore dei Servizi della Corporate. La Direzione Corporate Services è stata istituita nell’ ambito di un aggiornamento della struttura organizzativa del Gruppo atta a potenziare i servizi ed il coordinamento Corporate. La finalità di questa posizione è garantire la gestione dei processi di supporto alle varie Business Units del Gruppo. In particolare avrà la responsabilità diretta sulle funzioni Technology, General Counsel, Information Technology, Procurement e sul coordinamento funzionale delle aree Qhse, R&d, Hr, nonché delle controllate. Il suo percorso formativo e lavorativo indica in maniera più che esauriente le qualità riconosciute a questo professionista che ci hanno spinto a cercare la sua collaborazione. Laureato in Ingegneria Meccanica all’Università di Ann Arbor nel Michigan, Usa ed ha quindi partecipato con successo a numerosi Corsi di Aggiornamento e Master tra cui il “Master of International Management”. Il suo percorso lavorativo è iniziato affrontando le sfide dei nuovi mercati e delle nuove tecnologie, è stato infatti responsabile marketing della Nordson Corp. Di Amherst, Ohio, Usa, dove ha sviluppato nuovi programmi di marketing communication, ricerche di mercato e studi per lo sviluppo di nuovi prodotti. Dopo tre soli anni dalla formazione, i prodotti sviluppati da questa nuova divisione sono diventati i più venduti in Nord America. E’ passato poi a ricoprire la carica di Direttore Commerciale della Fidia S. P. A. Di Torino, attiva nel settore dei controlli numerici e macchine utensili per stampi e superfici complesse. Dopo alcune altre esperienze di Direzione Generale in altre Società italiane, prima di entrare a far parte del nostro Gruppo, ha ricoperto la carica di Amministratore Delegato presso la Coopbox S. P. A. – Ccpl Group di Reggio Emilia, leader italiano nel packaging per alimenti freschi diretti alla grande distribuzione. “Possiamo quindi essere orgogliosi, afferma l’Ing. Zeno Soave Chairman & Ceo del Gruppo, che un provato professionista come l’Ing. Federico Laschet abbia accettato di collaborare con noi. Questa sua decisione oltre a renderci ulteriormente consapevoli dell’impegno richiesto da questa fase di sviluppo del Gruppo, ci dà maggior fiducia nell’affrontare le sfide future”. .  
   
   
ACCORDO TRA UE E STATI UNITI PER RAFFORZARE LA COLLABORAZIONE IN MATERIA DI CAMBIAMENTO CLIMATICO  
 
 Bruxelles, 31 ottobre 006 - Si è tenuta la riunione inaugurale del «Dialogo ad alto livello Ue-usa su cambiamento climatico, energia pulita e sviluppo sostenibile», nel corso della quale le delegazioni hanno concordato un insieme di aree nelle quali istituire una più stretta collaborazione. I leader avevano deciso di istituire tale dialogo in occasione del vertice Ue-stati Uniti di giugno, riconoscendo la grave minaccia costituita dal cambiamento climatico e l´esigenza comune di promuovere l´energia pulita e conseguire uno sviluppo sostenibile. Riunitesi il 25 ottobre a Helsinki (Finlandia), le delegazioni dell´Ue e degli Stati Uniti hanno discusso le politiche e le misure per promuovere tecnologie a bassa emissione di gas a effetto serra, energie e veicoli più puliti, nonché la minacciata perdita di biodiversità. Le delegazioni hanno deciso di rafforzare la cooperazione nelle seguenti aree: promuovere la diffusione commerciale di tecnologie pulite per la cattura di carbone e carbonio, anche attraverso il Carbon Sequestration Leadership Forum; - promuovere l´efficienza energetica, in particolare nel settore dei trasporti, negli edifici e nelle apparecchiature; promuovere il recupero del metano, anche attraverso l´iniziativa «methane-to-markets partnership»; ricercare, sviluppare e diffondere i biocarburanti di seconda generazione; superare gli ostacoli all´utilizzo delle fonti di energia rinnovabili e dei biocarburanti, anche attraverso l´elaborazione di norme internazionali; affrontare la perdita globale di biodiversità attraverso la conservazione delle risorse naturali e altre iniziative congiunte; rafforzare l´accesso energetico per lo sviluppo sostenibile. Entrambe le parti hanno ribadito il loro impegno a proseguire un dialogo congiunto attraverso la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. .  
   
   
VENETO, CARINZIA E SLOVENIA ALLA RICERCA DI SOLUZIONI CONTRO L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO  
 
 Venezia, 31 ottobre 2006 - “L’inquinamento è “il problema” del nostro tempo e non ha confini: dobbiamo rispondere con concretezza, mettendo assieme esperienze e politiche, costruendo una strategia comune per poter consegnare ai nostri figli un ambiente migliore di quello che noi abbiamo avuto dai nostri padri”. Con queste parole l’assessore agli investimenti strategici del Veneto Renato Chisso ha aperto oggi a Venezia la Seconda Conferenza Internazionale per l’Ambiente, dedicata alla problematiche dell’inquinamento dell’aria, organizzata dalla Regione, dal Land austriaco della Carinzia e dalla Repubblica di Slovenia. L’iniziativa si inserisce nel contesto del progetto Ecojoints, Joint Ventures per l’ambiente e l’economia, portato avanti all’interno dei programmi comunitari Interreg Iiia Austria – Italia, Austria – Slovenia e Italia Slovenia. Il dibattito ha analizzato le diverse situazioni territoriali e le risposte finora date e quelle possibili, per far sì che si possa mitigare efficacemente un problema che coinvolge di fatto l’intero pianeta Tra gli obiettivi dell’incontro c’era anche quello del coinvolgimento del settore privato, chiamato a fare sinergia con nuove politiche pubbliche. Gli interventi hanno approfondito, in particolare, le tematiche relative alle Polveri Sottili, all’anidride carbonica, alle iniziative per la diminuzione delle emissioni, dove i comuni denominatori sono stati individuati soprattutto nel traffico, che richiede lo spostamento da gomma a ferro e l’incentivo per il mezzo pubblico, specialmente nel contesto dei traffici transalpini, e nell’uso massiccio di fonti energetiche alternative rispetto ai combustibili fossili. Per la Carinzia è intervenuto l’assessore Reinhart Rohr, secondo il quale “solo un cambiamento nel modo di pensare delle persone può evitare la catastrofe”, mentre la politica deve coniugare al meglio gli interessi tra economia ed ecologia. “Ci sono centinaia di paesi diversi – ha sottolineato Rohr – ma abbiamo tutti un unico pianeta”. Dal canto suo il sottosegretario al Ministero dell’ambiente della Slovenia Marjan Vesjak ha ribadito che non c’è qualità della vita senza un ambiente regolato, che dipende anche da quanto siamo disposti a sacrificare per esso. La qualità dell’ambiente e dell’atmosfera – ha ricordato Chisso – è un obiettivo per il quale non c’è un´unica soluzione ma tante azioni da coordinare. Servono in ogni caso risposte strutturali, mentre quelle parziali o di facciata, come ad esempio il solo ricorso alle targhe alterne, non risolvono nulla è danno effetti molto limitati. .  
   
   
LOMBARDIA: QUALITA´ ARIA, LE MISURE PER L´INVERNO 2006-2007 DA 5 A 8 ORE AL GIORNO IL FERMO DEI MEZZI PIU´ INQUINANTI UNA DOMENICA DI STOP CONCORDATO CON REGIONI DEL BACINO PADANO  
 
 Milano, 31 ottobre 2006 - Fermo dei veicoli più inquinanti per otto ore al giorno dal 1° novembre al 31 marzo; programmazione di una domenica di fermo totale della circolazione da concordare con le Regioni del bacino padano (probabilmente nella seconda metà del mese di gennaio 2007); eventuale individuazione di altre domeniche di fermo totale del traffico in base ai livelli di inquinamento e alle condizioni meteorologiche; obbligo di ammodernamento degli impianti (camini e stufe) per ardere la legna; avvio di una campagna di controlli, grazie anche al contributo di Arpa, su veicoli, officine, impianti di riscaldamento. Sono queste le principali misure decise dalla Regione per l´inverno 2006-2007 per contrastare l´inquinamento atmosferico, in particolare quello da polveri sottili (Pm10). La Giunta lombarda ha approvato una delibera che contiene i criteri e le modalità di attuazione di questo "Piano d´azione per contenimento e la prevenzione degli episodi acuti di inquinamento atmosferico". I provvedimenti sono stati illustrati oggi in conferenza stampa dal presidente Roberto Formigoni e dall´assessore alla Qualità dell´Ambiente Marco Pagnoncelli. "Si tratta di misure - ha spiegato Formigoni - incisive e pesanti ma necessarie per fronteggiare i rischi legati all´inquinamento. Gli interventi a carattere temporaneo per i mesi invernali si affiancano alle azioni strutturali in corso da anni per il rinnovo degli impianti di riscaldamento, l´utilizzo di carburanti più ecologici e l´ammodernamento del parco mezzi circolante nella nostra regione. Con la nuova legge regionale sull´aria, che contiamo possa essere varata entro novembre, tutte queste azioni acquisteranno maggiore forza ed efficacia". Tra le altre misure, il presidente ha ricordato l´introduzione della certificazione energetica per tutti gli edifici. "Le linee di questi interventi - ha aggiunto Pagnoncelli - sono state ampiamente condivise nella Cabina di regia sull´aria che riunisce Province, Comuni, Associazioni di categoria e sindacati". Il Piano d´azione approvato dalla Giunta si applica alle cosiddette zone critiche della Lombardia: Milano-como-sempione, Bergamo e Brescia. Complessivamente si tratta di 135 Comuni, nei quali vivono circa 4 milioni di persone. Il Piano può essere adottato anche da altri Comuni che decidessero di aderire ai provvedimenti della Regione. Le misure in esso contenute saranno adottate anche in altre aree, nel caso in cui la Regione proceda ad una nuova zonizzazione del proprio territorio. Una proposta in questo senso è già stata avanzata dalla Regione ed è in discussione. Veicoli Piu´ Inquinanti - E´ previsto il fermo programmato dei mezzi più inquinanti (autoveicoli benzina e diesel pre Euro 1 e diesel Euro 1, ciclomotori e moto a due tempi pre Euro 1) dal 1° novembre 2006 al 31 marzo 2007, dal lunedì al venerdì (escluse anche le giornate festive infrasettimanali) dalle 8 alle 12 e dalle 16 alle 20. "Si tratta di un provvedimento - ha detto Pagnoncelli - in parte già sperimentato nelle passate stagioni invernali, ma che viene esteso come durata (da 5 a 8 ore al giorno) e come categorie di veicoli coinvolti (si fermeranno anche le auto diesel Euro 1). I veicoli pre Euro 1 e diesel Euro 1 in Lombardia sono circa 1 milione (il 40% nelle zone critiche) mentre i ciclomotori e motocicli a 2 tempi pre Euro 1 sono oltre 800 mila (il 40% nelle zone critiche)". La duplice "estensione" di questa misura ne raddoppierà l´efficacia. Ogni giorno saranno immesse in atmosfera 2 tonnellate in meno di polveri sottili (a fronte della stima dello scorso anno di 1 tonnellata) portando il totale complessivo da 100 a 200 tonnellate di Pm10 "risparmiato". Fermo Totale Traffico - Verrà effettuata una domenica di fermo totale del traffico - probabilmente nella seconda metà di gennaio - che coinvolgerà tutte le Regioni e Province Autonome del bacino padano (Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Province Autonome di Trento e Bolzano). Nel mese di novembre è previsto un incontro tra tutte le Regioni per formalizzare l´accordo su questa iniziativa. A questa giornata potranno essere aggiunte ulteriori domeniche di fermo totale del traffico da stabilire in base ai livelli di inquinamento e alle condizioni meteorologiche. Controlli - Anche grazie al supporto dell´Arpa, saranno intensificati i controlli sulle emissioni dei veicoli circolanti su strada, sulle officine che effettuano la verifica dei gas di scarico, sull´efficienza degli impianti termici civili e sul combustibile utilizzato. Dal 1° novembre opereranno 80 tecnici dell´Arpa (erano 25 lo scorso inverno) che affiancheranno il personale dei Comuni nelle attività di controllo e in particolare i 140 addetti delle Polizie locali che hanno ricevuto nei mesi scorsi uno specifico addestramento. Legna - Sarà necessario ammodernare i vecchi impianti (camini e stufe) utilizzati per ardere la legna per poterli mettere in funzione nel corso dell´inverno. Il provvedimento approvato dalla Giunta introduce infatti limitazioni all´uso di legna da ardere per il riscaldamento domestico degli edifici in camini e stufe di vecchio tipo - solo quando siano integrativi di impianti per riscaldamento a metano, gasolio, Gpl o altri combustibili ammessi - dal 1° novembre 2006 al 31 marzo 2007 nei Comuni delle zone critiche e in quelli con altitudine uguale o inferiore a 300 m. In particolare, non sarà consentito l´utilizzo delle biomasse legnose in questi impianti: camini aperti; camini chiusi, stufe e qualunque altro tipo di apparecchio che non garantisca un rendimento energetico adeguato e basse emissioni di carbonio. I valori sono normalmente precisati sul libretto di istruzioni; in mancanza del libretto sarà ritenuta valida la certificazione rilasciata dal venditore o dal costruttore. Sono esclusi dunque dal divieto gli impianti con buon rendimento energetico e quelli di cottura (pizzerie comprese). La maggior parte degli impianti realizzati e messi in commercio prima del 1990 non sono in grado di rispettare i valori di rendimento energetico indicati nella delibera. Altre Misure - Tra gli altri provvedimenti contenuti nella delibera, resta l´obbligo di spegnimento dei motori degli autobus quando sono fermi ai capilinea e dei motori dei veicoli merci durante le fasi di carico e scarico, in particolare nelle zone abitate; confermato anche il divieto delle combustioni all´aperto, in particolare in ambito agricolo e di cantiere e il divieto di riscaldamento di cantine, ripostigli, scale, box, garage, depositi. Pdl Aria: Limitazioni Per Euro 0 E Filtri - "Il fermo programmato dei mezzi più inquinanti per il prossimo inverno - ha aggiunto Formigoni - anticipa i provvedimenti che entreranno in vigore con l´approvazione della legge sulla qualità dell´aria". Nel 2007 saranno introdotte infatti limitazioni all´utilizzo dei mezzi Euro 0 in due fasi: dal 1° luglio, autobus e moto e dal 1° ottobre tutti gli altri veicoli. Limitate deroghe saranno previste per i mezzi storici ma solo quelli iscritti negli appositi registri. Si tratta di circa 14. 000 auto e 6. 000 moto. Entro luglio 2007 dovranno essere dunque sostituiti o attrezzati con appositi filtri antiparticolato circa 2. 000 autobus Euro 0. Se l´applicazione dei filtri sugli autobus è oggi possibile grazie ad una circolare del Ministero dei Trasporti del febbraio 2006, ancora non è stata stabilita - né a Roma né a Bruxelles - la procedura per l´omologazione e l´installazione dei filtri per le autovetture. .  
   
   
VENEZIA SOMMERSA: COSA ACCADDE E COSA POTEVA ACCADERE IN OCCASIONE DEL QUARANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA DISASTROSA ALLUVIONE, L’ISMAR-CNR ORGANIZZA OGGI UNA CONFERENZA SU ANALISI METEO-OCEANOGRAFICHE E PREVEDIBILITÀ DEGLI EVENTI METEOROLOGICI ECCEZIONALI  
 
 Roma, 31 ottobre 2006 - Bastarono solo tre giorni di pioggia battente nel Nord e nel Centro Italia. Molti fiumi strariparono e una terribile alluvione si abbatté su molte città situate sul mare e ai margini dei grandi corsi d’acqua, prima fra tutte Firenze, ma anche Trento, Siena e Venezia. In piazza San Marco, che si trova a circa 50 cm sul livello medio del mare, l’acqua raggiunse l’altezza di 150 cm. La città, isolata e assediata dall’acqua per quasi 24 ore, fu del tutto impreparata ad affrontare l’anomalo allagamento. Con i mezzi di previsione meteorologica disponibili oggi la tragica alluvione di Venezia del 4 novembre 1966 avrebbe provocato danni, umani e materiali, meno ingenti, poiché fin da sei giorni prima si avrebbe avuto sentore dell’approssimarsi dell’evento. A quarant’anni di distanza da quella marea eccezionale ci si interroga su come siano andate veramente le cose nella Laguna veneta e ci si chiede quali probabilità ci siano che un fenomeno di tale portata possa ripetersi. L’istituto di Scienze Marine (Ismar) del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Venezia presenterà il 31 ottobre 2006, a Palazzo Franchetti, nell’ambito della conferenza “Venezia 4 novembre 1966 – cosa sarebbe potuto succedere – la prevedibilità oggi”, gli interessanti risultati di una ricerca effettuata per illustrare, tra l’altro, la criticità di quella situazione e cosa sarebbe potuto succedere qualora l’evento avesse avuto un sia pur limitato spostamento temporale. “Il fatto notevole è che l’inondazione di Venezia avrebbe potuto essere molto più tragica se non vi fosse stata la situazione favorevole di una marea astronomica (quindi indisturbata) negativa. Qualora l’evento meteorologico fosse avvenuto cinque ore prima, in fase con il massimo di marea astronomica, il livello totale raggiunto a Venezia sarebbe stato non di 1,94 metri (dato registrato sul livello medio del mare) ma di circa 2,30 metri”, spiega Luigi Cavaleri, direttore dell’Ismar-cnr. La rianalisi della storia meteorologica degli ultimi 45 anni (1957-2002), completata presso il Centro Meteorologico Europeo (Ecmwf, Reading, Gran Bretagna), ha permesso all’Ismar di analizzare i dati del passato con i mezzi moderni (modelli numerici e calcolatori), fornendo una visione, in particolare del 4 novembre 1966, molto più chiara e dettagliata di quanto disponibile all’epoca. I risultati concernono sia il livello di marea sia le altezze d’onda nel nord Adriatico e i calcoli indicano che furono raggiunti valori superiori agli 8 metri (con singole onde fino a 14-16 m di altezza). Il centro storico veneziano e le isole si ritrovarono sommerse da più di mezzo metro d’acqua, con conseguenti gravi danni al patrimonio artistico, mentre il mare dilagava nell’intero litorale per un fronte di oltre tre chilometri. L’isola di Pellestrina, duramente colpita, subì l’evacuazione di più di duemila persone, e nella stessa Venezia oltre milleduecento persone furono costrette ad abbandonare le proprie abitazioni. Oltre il settantacinque per cento delle attività commerciali e artigiane venne seriamente danneggiato e migliaia di tonnellate di merci e materiale divennero inutilizzabili, per un totale di danni che ammontò a circa quaranta miliardi di lire. “Eventi meteorologici devastanti di questa portata avvengono in media ogni 100-150 anni, ma tenendo conto dell’aumento del livello medio del mare, stimato attualmente in circa 3 mm l’anno, i 194 cm raggiunti nel 1966 a Venezia diventeranno sempre meno un fenomeno unico”, conclude Cavaleri. Certo è che, data l’attuale enorme disponibilità di dati meteo-oceanografici (satelliti, stazioni meteo, navi, aerei), oggi è lecito aspettarsi una maggiore prevedibilità di questi fenomeni. Una verifica ulteriore di queste migliorate capacità previsionali è stata fatta per l’alluvione del 22 dicembre 1979 (seconda acqua alta storica a Venezia) e anche in questo caso è risultata una predicibilità estesa fino al quinto e sesto giorno prima dell’evento. .  
   
   
3,7 MIL PER PREVENZIONE EMERGENZA IDROGEOLOGICA  
 
 Milano, 31 ottobre 2006 - Regione Lombardia ha finanziato 20 interventi in 11 province per la prevenzione di situazioni di pericolo ed emergenza idrogeologica ed idraulica. Lo prevede la delibera approvata dalla giunta regionale su proposta dell´assessore alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia Locale, Massimo Ponzoni. Si tratta di regimazioni di corsi d´acqua, sistemazione di alvei e sponde, costruzione di vasche di espansione consolidamento di frane, manutenzione e ripristino di opere idrauliche. Queste opere, in gran parte in corso di realizzazione, riguardano 11 province Lombarde e sono finanziate con 3,7 milioni di euro anche grazie all´apporto del Dipartimento di Protezione Civile Nazionale. In particolare, alcuni interventi sono tra i più urgenti censiti durante l´anno e hanno i requisiti dettati dalla Direttiva del Consiglio dei Ministri del 29 settembre 2005 parzialmente finanziata dal Dipartimento di Protezione civile con due provvedimenti dell´aprile e dell´agosto 2006. Tutti gli interventi dovranno terminare entro 210 giorni dal finanziamento (30 giorni per l´inizio lavori e altri 180 per la fine lavori). Quelli inseriti nel primo provvedimento dell´aprile 2006 infatti stanno per essere terminati. "Gli interventi finanziati dalla Giunta regionale - commenta l´assessore Ponzoni - sono un passo avanti per le politiche di prevenzione nel campo del rischio idrogeologico del nostro territorio. I fondi messi a disposizione consentiranno ai Comuni di mettere in sicurezza situazioni a rischio idrogeologico o idraulico elevato e procedere, ad esempio, al consolidamento di frane che minacciano infrastrutture o centri abitati e alla sistemazione degli alvei dei corsi d´acqua". .  
   
   
CONCORSO PER TESI DI LAUREA INNOVATIVE  
 
Oristano 31 ottobre 2006 - Dieci borse premio a studenti delle Università italiane per lo svolgimento di tesi di laurea sull’efficienza energetica sono state messe a disposizione con un concorso nell’ambito del progetto “La ricerca, l’Innovazione e il Trasferimento Tecnologico”, promosso dal Consorzio per l’Innovazione Tecnologica (Dintec), col contributo di Unioncamere e di Enea. Il concorso prevede il coinvolgimento di una piccola o media impresa. L’enea mette anche a disposizione un esperto in materia di efficienza energetica per la diagnosi iniziale dell’impresa e a supporto dello svolgimento della tesi. Obiettivo del concorso è quello di qualificare i giovani neolaureati; rafforzare il legame tra ricerca, formazione ed innovazione tecnologica; e sostenere la collaborazione tra enti di ricerca e mondo universitario e imprese, sensibilizzando queste ultime sulle tematiche relative ad un utilizzo più razionale dell’energia. Il bando e la documentazione necessaria per la partecipazione al concorso sono pubblicati sul sito Internet di Dintec, www. Dintec. It La scadenza per la presentazione delle domande è il 30 novembre 2006. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il Servizio Promozione Economica della Camera di Commercio di Oristano, referente Laura Murru, tel. 0783 2143223, .  
   
   
INNOVAZIONE: START CUP, DAGLI ATENEI UN CONCORSO PER LE IMPRESE  
 
 Roma, 31 ottobre 2006 – Dall’idea all’impresa: è questo l’obiettivo della prima edizione del concorso “Start Cup Roma 2006”, lanciato dal Comune di Roma, d´intesa con le tre università statali romane (La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre) e con altre istituzioni e organismi, per la ricerca volta alla creazione d´impresa innovativa. Il concorso è riservato a ricercatori o persone formate dalle università, ma anche a gruppi di piccoli imprenditori, che aspirano a costituire un’impresa sviluppando un progetto di nuova generazione, con particolare riferimento alle vocazioni produttive del territorio romano. Start Cup Roma conta su un finanziamento complessivo di 35. 000 euro, che saranno attribuiti ai primi tre progetti classificati, al termine una serie di interventi di formazione (marketing, organizzazione, contabilità, finanza e tutela della proprietà industriale) che aiuteranno i gruppi di ricerca a mettere a punto concretamente un business plan e una strategia industriale per trasformare la loro idea in una vera impresa. Per concorrere è necessario elaborare un’idea imprenditoriale caratterizzata da un contenuto basato sulla ricerca scientifica, in qualsiasi campo, e corredarla di una descrizione sintetica del progetto. Il termine di presentazione delle domande è l’11 dicembre 2006. “Questo concorso è in realtà un’operazione di scouting accademico, perché intende far emergere le idee che possono avere un’immediata ricaduta imprenditoriale e offre ai ricercatori la possibilità di valorizzare i loro progetti di ricerca entrando in contatto con il mondo della produzione e del mercato – spiega l’assessore Marco Causi – La Start Cup di Roma si inserisce tra le iniziative promosse dal Comune per la diffusione della cultura d’impresa nel mondo accademico e il trasferimento di conoscenze: è un lavoro indispensabile per sostenere lo sviluppo del territorio e creare un’occupazione innovativa e di qualità”. E’ la prima volta che le tre università romane collaborano insieme ad un´iniziativa non accademica che comporta ricadute sul mondo produttivo. Start Cup Roma partecipa al Premio Nazionale per l´Innovazione, la finalissima dei concorsi locali per le idee innovative, promosso da "Pnicube" (Associazione Italiana degli Incubatori Universitari e delle Business Plan Competition Locali). I primi classificati di ogni competizione locale si contenderanno il premio nazionale del valore di 110. 000 euro. Le proposte posso essere inviate all´indirizzo di posta elettronica iunet@uniroma2. It. Bando integrale e modulo di domanda sono on line in www. Romaeconomia. It e in www. Iunet. Uniroma2. It. .  
   
   
UNIVERSITA´, 1,5 MILIONI PER PRESTITI A STUDENTI  
 
Milano, 31 ottobre 2006 - Prestiti fiduciari per gli studenti universitari meritevoli. Ad offrirli è Regione Lombardia confermando così la propria scelta di investire sul capitale umano puntando all´eccellenza. "Una sperimentazione avviata per la prima volta in Italia - ricorda Gianni Rossoni, assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro - il cui accesso scade tra la metà e la fine di novembre". Gli studenti che ne avranno diritto potranno ottenere prestiti dai 4. 000 ai 10. 000 euro senza l´onere del pagamento degli interessi. Ben otto dei dodici atenei lombardi hanno aderito all´iniziativa, a testimonianza della positiva vitalità delle istituzioni lombarde nel settore. Regione Lombardia ha stanziato le risorse (1. 471. 000 euro) assegnatele con Decreto ministeriale il 3 novembre 2005, e le ha poi ripartite tra le Università interessate che hanno fissato scadenze differenti per la richiesta dei prestiti. "La nostra iniziativa - precisa l´assessore Rossoni - ci pone, unici in Italia, allo stesso livello di alcuni grandi Paesi europei. Ancora una volta saremo di esempio e incentivo per sviluppare iniziative analoghe nel Paese. Fino ad oggi se ne contano solo tra singole università e singoli istituti di credito. Si tenga conto - aggiunge l´assessore - del momento difficile in cui versano gli atenei italiani. I tagli decisi in Finanziaria al Fondo nazionale per le borse di studio, che da 177 milioni di euro passa a 157, certamente penalizzano un sistema già fortemente sacrificato. La nostra iniziativa permette di ampliare il ventaglio dei benefici per gli studenti lombardi". La Regione ha deciso di focalizzare la propria azione su due fattispecie di studenti. La prima è quella degli studenti che frequentano i corsi di master, che ad oggi sono esclusi dal sistema del diritto allo studio, per effetto della normativa nazionale: questi studenti non possono accedere, al pari degli altri, ai benefici economici regionali (borse di studio). La seconda fattispecie è quella degli studenti che già ottengono la borsa di studio. "L´idea di fondo - spiega ancora l´assessore Rossoni - è che si possa sperimentare una forma mista borsa/prestito, in cui cioè una parte del contributo finanziario ricevuto dagli studenti sia costituito da risorse a fondo perduto, ed una parte a titolo di prestito. Questo è quello che già avviene in diversi paesi europei, tra cui Germania, Paesi Bassi e paesi scandinavi, che vantano tradizioni decennali nell´ambito delle politiche di sostegno agli studenti". I contributi regionali saranno utilizzati per costituire fondi di garanzia sui prestiti, permettendo così agli studenti di accedere alle risorse senza offrire garanzie patrimoniali proprie, sia per contributi in conto interessi. Questo l´elenco delle Università che hanno aderito all´iniziativa, con le date di scadenza per l´ammissione ai finanziamenti e la cifra a disposizione (il bando dell´Università di Pavia, con cui sono stati stanziati 134. 245,19 euro, è scaduto il 27 ottobre). Gli atenei lombardi ammessi al finanziamento sono : Università di Bergamo, scadenza 15 novembre, 75. 348,48 euro; Università Bicocca (Milano), scadenza 15 novembre, 150. 846,83 euro; Università Bocconi (Milano), scadenza 30 novembre, 110. 216,93 euro; Università di Brescia, scadenza 8 novembre, 67. 855,26 euro; Università Cattolica (Milano), 30 novembre, 242. 530,53 euro; Politecnico di Milano, scadenza 11 dicembre, 340. 608,45 euro; Università Studi Statale (Milano), scadenza 15 novembre, 349. 417,15 euro. .  
   
   
APPROVATA NEL VENETO LA DIRETTIVA 2007 PER GLI INTERVENTI DI ORIENTAMENTO  
 
Venezia, 31 ottobre - Con la direttiva regionale per gli interventi di orientamento per l’anno 2007, approvata dalla Giunta, su proposta dell’Assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Elena Donazzan, sono state fissate le linee di utilizzo per le attività che saranno finanziate con un importo complessivo di 5. 161. 000 euro. Le risorse saranno suddivise in tre macro aree di intervento e in particolare 1. 121. 000 euro per azioni inerenti i Progetti di Orientamento di interesse regionale, 540. 000 euro per interventi delle Province riguardanti stage estivi di orientamento rivolti ai giovani in diritto-dovere all’istruzione e alla formazione e 3. 500. 000 euro per azioni relative alle attività territoriali di orientamento in diritto-dovere all’istruzione e alla formazione. "La Regione - sottolinea Donazzan - vede l’orientamento come un’azione trasversale alle politiche formative, sociali e del lavoro. Si tratta, ormai, di un processo continuo che deve consentire all’individuo di accrescere le opportunità di sviluppo personale e professionale, mettendolo in grado di confrontarsi con la realtà che lo circonda e quindi compiere scelte più responsabili. Ci si rivolge quindi ad un numero di destinatari molto ampio e diversificato, a partire dai ragazzi in obbligo formativo per arrivare agli adulti, passando per l’Università ". La direttiva della Regione prevede una serie di azioni “a rete” per favorire processi di concreta integrazione sul territorio fra i diversi attori, monitorando poi lo svolgimento dell’attività. Per quanto riguarda le attività di interesse regionale, la direttiva sviluppa il “progetto Università”, in particolare la guida “Cicerone” in collaborazione con il Sistema Universitario Veneto, un prodotto multimediale per offrire una panoramica dei corsi presenti nelle Università del Veneto e dei servizi offerti agli studenti, nonché un’area dedicata alle professioni e uno strumento di auto-valutazione che consente ai giovani di delineare le varie fasi del proprio percorso di scelta nel passaggio dalla scuola superiore all’università e dall’università al lavoro e di valutarne la congruenza. Previsti, poi, il “progetto Stage estivi”, finalizzato a dare maggiore diffusione alla pratica degli stage in azienda per gli studenti delle scuole superiori e “l’orientamento per adulti”, in generale per affrontare i continui cambiamenti del mercato del lavoro e in particolare rivolto a soggetti adulti svantaggiati, che per motivazioni diverse hanno la necessità di migliorare le loro competenze, non solo sul versante professionale, ma anche in quello della piena realizzazione della persona e dei diritti di cittadinanza. L´altro settore è quello delle attività territoriali, anche in questo caso la parola d’ordine è “integrazione” fra i diversi attori, fra i quali un ruolo importante è affidato ai Servizi per l’Impiego delle Province. .