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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Novembre 2007
Politica
LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE UN MERCATO UNICO EUROPEO DELLE TELECOMUNICAZIONI PER 500 MILIONI DI CONSUMATORI: UNA NUOVA AUTORITÀ EUROPEA DEL MERCATO DELLE TELECOMUNICAZIONI PER TELEFONIA MOBILE INTERNET A BANDA LARGA TELEVISIONE  
 
Bruxelles, 14 novembre 2007 - La Commissione ha adottato ieri le proposte di riforma delle norme Ue in materia di telecomunicazioni. Con la riforma la Commissione vuole consentire ai cittadini europei, ovunque si trovino e ovunque viaggino nell´Ue, di beneficiare di servizi di comunicazione di migliore qualità e a prezzi più accessibili, sia per la telefonia mobile che per il collegamento veloce a Internet a banda larga che per la televisione via cavo. Per conseguire questo obiettivo, la Commissione propone di rafforzare i diritti dei consumatori, di ampliarne le possibilità di scelta, rafforzando la concorrenza tra gli operatori di telecomunicazioni, di promuovere gli investimenti in nuove infrastrutture di comunicazione, in particolare liberando lo spettro radio per servizi senza filo a banda larga, e di rendere più affidabili e più sicure le reti di comunicazione, in particolare per quanto riguarda i virus e gli altri attacchi informatici. Una nuova Autorità europea del mercato delle telecomunicazioni assisterà la Commissione e le autorità nazionali di regolamentazione delle telecomunicazioni nell´assicurare l´applicazione uniforme, indipendente e senza protezionismi delle regole del mercato e delle norme di tutela dei consumatori in tutti e 27 gli Stati membri dell´Ue. Perché abbiano valore di legge, le proposte della Commissione devono essere approvate dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei Ministri dell´Ue. "A partire da oggi il mercato unico senza frontiere per gli operatori europei di telecomunicazioni e per i consumatori cessa di essere un mero sogno", ha dichiarato José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea. "Le telecomunicazioni sono un settore in cui il mercato unico europeo può contribuire a conseguire risultati molto concreti per tutti i cittadini, in termini di maggior scelta e di prezzi più bassi, sia per la telefona mobile che per il collegamento a Internet a banda larga. Allo stesso tempo, un mercato unico di 500 milioni di consumatori offre nuove possibilità agli operatori di telecomunicazioni, a condizione che l´Europa contribuisca ad assicurare una concorrenza effettiva e l´uniformità delle regole del gioco. È per questa ragione che abbiamo deciso di agire oggi. Una regolamentazione più europea è particolarmente giustificata nel settore delle telecomunicazioni. Dopo tutto, le onde radio non si arrestano ai confini, e il protocollo Internet non ha nazionalità. " Viviane Reding, commissaria europea responsabile delle telecomunicazioni, ha dichiarato: "Le proposte di riforma delle telecomunicazioni presentate oggi mettono in primo piano i cittadini europei. Finora l´Europa ha realizzato importanti progressi aprendo i mercati delle telecomunicazioni a nuovi operatori e assicurando in modo progressivo una maggiore concorrenza. Tuttavia, gli operatori di telecomunicazioni dominanti, spesso ancora protetti dai governi nazionali, continuano a controllare segmenti di mercato determinanti, soprattutto per quanto riguarda la banda larga, il che limita la libertà di scelta dei consumatori. Ii 10% dei cittadini dell´Ue continua a non disporre di accesso alla banda larga. Per guidare l´economia digitale europea sulla strada giusta sono perciò necessari nuovi diritti dei consumatori, una nuova dose di concorrenza, un sistema efficace di autorità di regolamentazione indipendenti del mercato delle telecomunicazioni, nuovi investimenti in infrastrutture competitive e più spazio per i nuovi servizi senza filo. " Il "pacchetto di riforme delle telecomunicazioni" presentato oggi dalla Commissione al Parlamento europeo a Strasburgo cambierà le norme Ue del 2002 in materia di telecomunicazioni. Esso dovrebbe diventare legge entro la fine del 2009. Le sue principali caratteristiche sono le seguenti: o nuovi diritti per i consumatori, ad esempio il diritto di cambiare operatore di telecomunicazioni in 1 giorno, il diritto a informazioni tariffarie trasparenti e confrontabili, la possibilità di chiamare numeri gratuiti dall´estero e maggiore efficienza del numero unico europeo di emergenza (112); o una più ampia scelta per i consumatori grazie ad una maggiore concorrenza, in particolare offrendo alle autorità nazionali di regolamentazione il nuovo rimedio della separazione funzionale degli operatori di telecomunicazioni dominanti; o una maggiore sicurezza nell´uso delle reti di comunicazione, in particolare grazie a nuovi strumenti di lotta contro gli spam, i virus e altri attacchi informatici; o un "New Deal" dello spettro radio, la spina dorsale dei servizi di comunicazione senza filo, per incoraggiare gli investimenti in nuove infrastrutture e assicurare "l´accesso alla banda larga per tutti". Nelle zone rurali dell´Ue in media solo il 72% della popolazione ha accesso alla banda larga. La Commissione intende ridurre questa "frattura digitale" mediante una migliore gestione dello spettro radio e rendendo disponibile lo spettro per servizi senza filo a banda larga nelle regioni in cui la costruzione di una nuova infrastruttura in fibra ottica sarebbe troppo costosa. La migrazione dalla televisione analogica alla televisione digitale libererà una parte consistente dello spettro radio (il cosiddetto "dividendo digitale") che può essere utilizzato a questo scopo; o una migliore regolamentazione del settore delle telecomunicazioni mediante la liberalizzazione dei mercati la cui l´apertura, realizzata sotto l´impulso dell´Ue, ha già permesso di instaurare la concorrenza (cfr. Ip/07/1678). Ciò permetterà alla Commissione e alle autorità nazionali di regolamentazione di concentrarsi sui principali ostacoli, quale ad esempio il mercato della banda larga; o controllori più indipendenti per garantire una regolamentazione equa nell´interesse dei consumatori. Troppo spesso le autorità di regolamentazione del settore delle telecomunicazioni conservano stretti legami con l´operatore dominante che, in molti paesi, appartiene in parte al governo nazionale. La riforma Ue delle telecomunicazioni mira a rafforzare l´indipendenza dei controllori nazionali delle telecomunicazioni sia dagli operatori che dai governi. Per attuare in modo rapido ed efficace la riforma, la Commissione propone di creare un´Autorità europea del mercato delle telecomunicazioni con il compito di assicurare che i servizi di comunicazione importanti (quali l´accesso Internet a banda larga, il roaming dei dati, la telefonia mobile a bordo degli aerei e delle navi e i servizi transfrontalieri per le imprese) siano disciplinati in maniera più uniforme nei 27 Stati membri. L´autorità europea del mercato delle telecomunicazioni combinerà in modo più efficace le funzioni di due organismi esistenti: il Gruppo dei regolatori europei (Erg) e l´Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell´informazione (Enisa). "Il regolamento Ue sul roaming, adottato l´estate scorsa, ci ha permesso di trattare uno dei sintomi più visibili per i consumatori della mancanza di un mercato europeo unico delle telecomunicazioni", ha dichiarato la commissaria Reding (cfr. Ip/07/1445). "Con le proposte di riforma presentate oggi, la Commissione va al cuore del problema: la frammentazione del mercato Ue delle telecomunicazioni, che priva i consumatori europei dei vantaggi della concorrenza transfrontaliera in questo settore. È questa situazione che bisogna cambiare. . .  
   
   
IL CONSIGLIO D’EUROPA E LA ´´ASSOCIATION FOR PROGRESSIVE COMMUNICATIONS” PROPONGONO UN CODICE PER LA PARTECIPAZIONE PUBBLICA NELLA GOVERNANCE DI INTERNET  
 
 Rio de Janeiro, 14 novembre 2007 – In occasione del Forum sulla Governance di internet (Fgi) che si è tenuto a Rio de Janeiro nella giornata del 12 novembre 2007, delle organizzazioni intergovernative e in rappresentanza della società civile hanno avanzato la proposta di un meccanismo di auto-regolazione per incrementare la partecipazione, l’accesso alle informazioni e la trasparenza nella governance di internet. Il meccanismo dovrebbe garantire che tutte le istituzioni che svolgono un ruolo nella governance di internet si impegnino in favore della trasparenza, della partecipazione pubblica (incluso il coinvolgimento di tutte le parti in causa) e dell’accesso alle informazioni nelle loro attività. La proposta è stata avanzata durante un forum sulle buone prassi riguardanti la partecipazione pubblica nella governance di internet e riguardo l’accesso alle informazioni, organizzato in collaborazione dalla Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite (Unece), il Consiglio d’Europa e la Apc, ovvero la ´´Association for Progressive Communications” (Associazione per le comunicazioni innovative). La nuova proposta riflette l’impegno del Consiglio d’Europa riguardo il concetto relativo al valore di internet come servizio pubblico. ´´Affinché la governance di internet soddisfi i bisogni democratici, è necessario riconoscere e consolidare il ruolo svolto dagli utenti´´, ha affermato il vice segretario generale Maud de Boer-buquicchio in occasione del Forum sulle buone prassi relativo alla ‘partecipazione pubblica nella governance di internet: nuove sfide, buone prassi e soluzioni proposte’. Il Forum ha inoltre analizzato gli strumenti che, online e offline, dovrebbero essere disponibili per la partecipazione pubblica nella governance di internet. Il Consiglio d’Europa sta preparando una gamma di strumetni basata su applicazioni esistenti negli stati membri, ha affermato il capo del progetto per la democrazia elettronica, Michael Remmert. La Convenzione sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale (la ‘Convenzione Aarhus’) della Unece, è stata presentata al Forum in qualità di modello ideale per il meccanismo proposto. Il fine della Convenzione è di impegnare i governi e le istituzioni intergovernative, nonché altre istituzioni civiche, ha affermato Hans Hansell, leader del Gruppo per lo Sviluppo Ict presso la Unece. ´´La Convenzione di Aarhus stabilisce chiaramente che l’accesso alle informazioni, la trasparenza e la partecipazione nei processi della governance debbono essere dei valori condivisi e, inoltre, sostiene le istituzioni nell’attuazione della stessa´´, ha spiegato Hansell. Con il suo semplice meccanismo per la risoluzione dei reclami, nonché una stanza di compensazione per le informazioni, la Convenzione di Aarhus rappresenta un modello di particolare valore per la comunità della governance di internet poiché la trasparenza, la partecipazione, l’accesso alle informazioni e la responsabilità sono i capi saldi della buona governance, ha commentato il direttore esecutivo della Apc, Anriette Esterhuysen. ´´Questo contesto può inoltre sostenere delle nuove procedure, senza sostituire nessuna configurazione istituzionale, politiche o regolamenti esistenti´´, ha aggiunto Esterhuysen. ´´Come nel caso del Forum, il nuovo accordo che proponiamo può costituire una piattaforma sicura per il progresso e il cambiamento positivo e può essere attuata come meccanismo di auto-regolazione. Le istituzioni che vogliono dimostrare il loro impegno alla trasparenza e alla responsabilità, possono firmare la Convenzione´´, ha concluso la Esterhuysen. .  
   
   
IL GIUDIZIO ANNUALE DELLA CORTE DEI CONTI SUI CONTI E I PAGAMENTI DELL´UE INDICA LA STRADA CHE LA COMMISSIONE EUROPEA DOVREBBE SEGUIRE  
 
Bruxelles, 15 novembre 2007 - La Commissione europea si compiace del giudizio della Corte dei conti, secondo cui i conti presentano fedelmente la situazione finanziaria delle Comunità nel 2006. Per quanto riguarda i pagamenti, la Commissione prende atto dei miglioramenti realizzati fino ad oggi e concorda sulla necessità di adottare ulteriori misure per ridurre il rischio di errori, che la Corte dei conti ritiene ancora troppo elevato in alcuni importanti settori di attività. "Constato con piacere che la Corte ha approvato oltre il 40% dei pagamenti totali, a fronte di circa 1/3 l´anno scorso e solo il 6% tre anni fa. Gli errori sono ormai inferiori alla soglia di rilevanza per la maggior parte delle spese agricole. Il quadro di valutazione rileva inoltre miglioramenti nelle politiche interne e nelle azioni esterne gestite direttamente dalla Commissione", ha dichiarato Siim Kallas, vicepresidente della Commissione europea responsabile per l’amministrazione, l’audit e la lotta antifrode. "Ci stiamo impegnando a fondo per ridurre il rischio di errori, a livello sia dell´Ue che degli Stati membri. Il mio obiettivo è ottenere progressi in tutti i settori, in particolare quello dei Fondi strutturali, in cui non esiteremo a sospendere i pagamenti alle autorità nazionali qualora i rispettivi sistemi di controllo non funzionassero correttamente, come è avvenuto di recente nel caso del Regno Unito, per un importo di 1,7 miliardi di euro". Contabilità dell´Ue: "quadro fedele" Nella sua relazione annuale la Corte dei conti europea ha espresso un parere globalmente positivo sui conti dell´Ue, confermando che "i conti presentano fedelmente, sotto tutti gli aspetti sostanziali, la situazione finanziaria delle Comunità e i risultati delle loro operazioni". Il tasso di errore netto quest´anno corrisponde allo 0,7% delle passività nette. Pagamenti: rischio ancora troppo elevato in alcuni settori La Corte si è inoltre pronunciata sulla regolarità delle entrate percepite e dei pagamenti effettuati dalle casse dell´Ue (cosiddette "operazioni sottostanti"). Ritiene che in vari settori di spesa dell´Ue si verifichi un numero eccessivo di errori nei pagamenti a singoli beneficiari. Tali pagamenti sono effettuati in alcuni casi dalla Commissione europea (ricerca, istruzione e cultura), da paesi non membri dell´Ue e da organizzazioni internazionali (aiuti esterni), ma nella maggior parte dei casi – per circa l´80% del bilancio dell´Ue – dagli Stati membri dell´Ue (Fondi strutturali e, in parte, agricoltura) sotto la responsabilità generale della Commissione europea. La Corte dà la sua approvazione quando il rischio di errore è pari o inferiore al 2%, come nel caso di quasi tutte le spese agricole, le spese amministrative e gran parte degli aiuti preadesione. La Corte non ha dato una garanzia senza riserve per i rimanenti settori di spesa dell´Ue. Ridurre il margine di errore La Commissione europea sta adottando misure volte a ridurre il rischio di errori e il relativo impatto: si è fissata l´obiettivo di fornire alla Corte dei conti una base che consenta di conseguire una dichiarazione di affidabilità positiva prima della scadenza del mandato della Commissione Barroso; continua a migliorare i sistemi di controllo e collabora strettamente con tutti gli Stati membri per garantire una maggiore efficacia dei rispettivi controlli; sta mettendo in atto un piano d´azione biennale per colmare il divario tra questi sistemi di controllo e il concetto di quadro di controllo integrato prospettato dalla Corte; analizza il tipo di errori riscontrati dalla Corte per stabilire se, tenuto conto del costo delle ispezioni in loco, sia effettivamente necessario un ulteriore miglioramento dei controlli. Le seguenti schede illustrano i principali tipi di errori e il relativo impatto, le modalità di recupero dei fondi e i miglioramenti che la Commissione sta realizzando per rispondere alle preoccupazioni espresse dalla Corte dei conti: http://ec. Europa. Eu/budget/documents/implement_control_en. Htm#audits_cont_rep .  
   
   
UE - FRATTINI: "ACCOGLIENZA IN CAMBIO DEL RISPETTO DELLE REGOLE" LA REPLICA DEL VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, FRANCO FRATTINI, ALLE ACCUSE LANCIATE DAGLI EURODEPUTATI ROMENI  
 
Bruxelles, 14 novembre 2007 - Il vicepresidente della Commissione europea, Franco Frattini "Io mi sto occupando della questione dell´accoglienza e dell´integrazione, già da molti mesi". Con queste parole, il vicepresidente della Commissione europea, Franco Frattini, risponde agli interventi degli eurodeputati romeni, a termine del dibattito sulla direttiva 38 nell´Aula plenaria di Strasburgo, che ha visto muovere pesanti accuse all´Italia principalmente in riferimento agli ultimi accadimenti, quali l´omicidio di Giovanna Reggiani e la conseguente rappresaglia. "Il 19 maggio scorso l´Anci, Assemblea nazionale dei comuni italiani, aveva posto con vigore il problema della sicurezza. Già in quella occasione il ministro Amato aveva affermato che ´sarebbe stato un tragico errore pensare che il tema della sicurezza fosse caro solo ai ricchi che hanno qualcosa da difendere´. Già a partire da quella data io iniziai ad occuparmi del problema, vista anche l´iniziativa del sindaco di Firenze, al quale certo non si puó dire che condivida ideologie xenofobe, che tentó di criminalizzare i lavavetri. In quella occasione io diedi il mio pieno appoggio al ministro Amato per arginare il problema che si stava creando. I finanziamenti europei sono stati chiesti per venire incontro all´accoglienza e noi abbiamo il dovere di accogliere in cambio, peró, del rispetto delle regole. Visto che voi citate con tanta veemenza due righe di un´ intervista rilasciata ad un quotidiano, sfido ogni singola persona in quest´Aula a elencare una sola occasione in cui io non ho collaborato a risolvere questo nodo. Io personalmente ho aiutato la Romania a diventare membro dell´Unione europea ed è mio obiettivo allargare la zona Schengen ad altri 9 stati. Se questo accadrà sarà anche merito mio" .  
   
   
PROGETTI COMUNITARI: ACCETTARE LA SFIDA DI INTERREG IV  
 
 Passiriano (Ud) 14 novembre 2007 - "La sfida è aperta. Bisogna saper cogliere le opportunità che il Programma Interreg Iv Italia-austria 2007-2013 offre per promuovere uno sviluppo equilibrato, sostenibile e duraturo nell´area transfrontaliera: questo obiettivo lo dobbiamo fare nostro con impegno e partecipazione". Così si è espresso l´assessore regionale ai Rapporti esterni, Franco Iacop, aprendo il seminario svoltosi ieri a Villa Manin per la presentazione del nuovo Programma Interreg Iv Italia-austria, i cui lavori sono stati coordinati dal direttore centrale Relazioni Internazionali della Regione Friuli Venezia Giulia, Giorgio Tessarolo. Un obiettivo, ha spiegato Wolfgang Bauer dell´Autorità di Gestione del Programma, che rientra sia nella "Strategia di Lisbona" che negli "Obiettivi di Goteborg" e che vede definite due priorità: nel settore "economia" e nel settore "territorio e sostenibilità". In entrambi i casi, ampia è la gamma dei progetti che possono essere sostenuti col Programma Interreg Iv, che mette a disposizione complessivamente 80 milioni di euro, in gran parte di derivazione comunitaria e per il 25 per cento di derivazione nazionale (Italia) o di vari soggetti (Austria). Al seminario sono intervenuti esperti e rappresentanti dei vari soggetti sia italiani che austriaci (il saluto della Carinzia è stato portato dalla dott. Elke Sicher), nonché amministratori pubblici, interessati all´attuazione del programma operativo. Un´attuazione che per gli enti locali deve passare, secondo il sindaco di Codroipo, Vittorino Boem, da "una certa logica quasi improvvisata a una consapevolezza degli strumenti a disposizione". Un auspicio colto dall´assessore Iacop, secondo il quale "questi strumenti comunitari di integrazione sono legati a opportunità di collaborazione tra realtà territoriali diverse nell´ambito dell´Europa e devono poter essere utilizzati da tutti". Secondo Iacop la nuova programmazione 2007-2013 deve vedere una partecipazione legata non solo alla capacità di cogliere le opportunità dei singoli progetti, ma alla progettualità più ampia per lo sviluppo integrato di un territorio transfrontaliero, tanto più che le istituzioni europee lo hanno elevato al rango di ´obiettivo´ vero e proprio. Per questo motivo il prossimo settennio del programma richiede maggiore impegno e anche "fantasia" da parte di tutti per passare dalle pur positive esperienze precedenti a nuovo modo di pensare per valorizzare le peculiarità di ciascuno in un quadro più vasto. Da parte della Regione vi è l´impegno per favorire nascita di reti possibili; da parte delle Autonomie locali vi sia l´impegno di sentirsi coinvolti nella "nuova Europa". Il nuovo Programma Operativo per la cooperazione transfrontaliera tra Italia e Austria - come hanno illustrato nei loro interventi i vari esperti - nell´ambito della nuova programmazione dei Fondi Strutturali per il periodo 2007-2013 - Obiettivo 3 Cooperazione Territoriale, costituisce il principale strumento di cooperazione tra le comunità locali lungo il confine tra Italia e Austria per i prossimi anni. In totale sei territori di confine potranno beneficiare delle opportunità offerte dalla nuova cooperazione tra Italia e Austria. Le Regioni e i Laender partecipanti al Programma sono, per l´Italia, la Provincia Autonoma di Bolzano, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e la Regione Veneto; per l´Austria, i Laender Carinzia, Salisburgo e Tirolo. In Friuli Venezia Giulia l´area ammissibile del Programma comprende la Provincia di Udine e, in deroga territoriale le Province di Gorizia e Pordenone. L´autorità di Gestione - il cui ruolo è svolto dalla Provincia Autonoma di Bolzano - sta operando di concerto con le amministrazioni delle Regioni Partner al fine di dare quanto prima avvio alla piena esecutività del Programma. A breve è previsto il lancio del primo avviso per la presentazione di proposte progettuali (sito internet: www. Interreg. Net). Il nuovo Programma Italia-austria propone importanti novità, rispetto a quanto già sperimentato negli anni scorsi: la loro conoscenza può favorire la predisposizione di proposte progettuali che abbiano quindi reali prospettive di successo. I progetti, per essere finanziati, dovranno infatti risultare coerenti con gli orientamenti strategici comunitari e con gli indirizzi della Regione Friuli Venezia Giulia nonché portatori di beneficio reale per le nostre comunità locali, in una prospettiva di rafforzata cooperazione con i nostri vicini austriaci. .  
   
   
LUBIANA, SLOVENIA: CONFERENZA FINALE DEL PROGETTO "R.A.V.E. SPACE"  
 
 Lubiana, 14 novembre 2007 - Saranno presentati il 3 e 4 dicembre a Lubiana, nell´ambito della Conferenza finale “Values of Space and Sustainable Spatial Development: the Role of Education”, i risultati raggiunti dal Progetto Rave Space. Durante la conferenza verrà illustrato come il progetto, realizzato grazie ai finanziamenti comunitari del programma Interreg Iii B Cadses, ha contribuito al rafforzamento di conoscenze condivise in materia di pianificazione territoriale. Inoltre, saranno discusse le principali tendenze nel settore della cooperazione, a livello regionale ed internazionale, sul tema della formazione relativa allo sviluppo sostenibile. I partner del progetto provengono da Italia, Slovenia, Montenegro, Grecia e Polonia. .  
   
   
ALBANIA: 137,2 MLN EUR IN INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI NEL PRIMO SEMESTRE  
 
 Tirana, 14 novembre 2007 - Il Ministero delle finanze ha calcolato che gli investimenti diretti esteri nel primo semestre hanno raggiunto i 137,2 mln Eur, segnando un +12% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Gli investimenti sono stati realizzati sia sotto forma di privatizzazioni sia di greenfield. Nella seconda metà dell’anno gli investimenti dovrebbero raddoppiare come risultato della privatizzazione del maggiore operatore di telefonia fissa Albtelecom, venduto a settembre per 120 mln Eur. Il governo ha pianificato un’altra privatizzazione su larga scala entro la fine dell’anno, tuttavia il processo è in fase di stallo, perciò non si prevedono che vengano conclusi ulteriori affari prima del 2008. Lo scorso anno l’afflusso di investimenti diretti esteri si è attestato sui 360 mln $. .  
   
   
SEMINARIO "LA RUSSIA DELLE REGIONI: LE OPPORTUNITÀ OLTRE MOSCA E SAN PIETROBURGO"  
 
Marghera Venezia, 14 novembre 2007 - Il Centro Estero delle Camere di commercio del Veneto, in collaborazione con Unioncamere Veneto ed Informest, organizza un seminario finalizzato a fornire una panoramica sull´attuale scenario socio-economico della Federazione Russa e ad analizzare le caratteristiche e le opportunità che offrono alle imprese venete le regioni della Russia Europea. Particolare riguardo, in questo senso, verrà dato all´area del Mar Nero, che sarà la sede dei Giochi olimpici invernali del 2014. Il seminario, che rientra nell´ambito del Programma promozionale 2007 della Regione Veneto, si terrà martedì 20 novembre, a partire dalle 14. 00, presso la Sala Conferenze del Centro Estero Veneto, via delle Industrie 19/c, Marghera Venezia. .  
   
   
MACEDONIA: IL PAESE OTTIENE IL PREMIO "EUROPEAN ECONOMIC DEVELOPMENT REGION 2008"  
 
 Skpje, 14 novembre 2007 - L’istituto internazionale per la gestione dei trasporti (Itm) ha assegnato alla Macedonia il premio per il 2008 quale "European Economic Development Region". Vikto Mizo, direttore dell’Agenzia per gli investimenti stranieri, ha spiegato che nella classifica stilata dalla Banca Mondiale la Macedonia è il quarto Paese europeo per le riforme e la Commissione Europea ha riconosciuto i progressi economici fatti nel Paese come una conferma della correttezza delle riforme attuate dal governo. I criteri di valutazione, per l’assegnazione del premio, includono una solida infrastruttura, strumenti integrati di sviluppo economico, forza lavoro qualificata, opportunità di crescita e marketing. La campagna "Investire in Macedonia" è stata quella che ha ottenuto il maggior successo nel cambiare l’immagine e la percezione del Paese, per questo verrà premiata durante la cerimonia londinese che si terrà il 26 novembre. .  
   
   
FIRENZE: COUNTRY PRESENTATION CROAZIA  
 
 Firenze, 14 novembre 2007 - Promofirenze organizza una Country presentation dedicata alla Croazia nella mattinata del 23 novembre a Firenze, presso il Palazzo Borsa Merci. L´incontro, organizzato in collaborazione con l’Ambasciata di Croazia in Italia ed il Consolato di Croazia di Firenze, si pone l’obiettivo di trasmettere ai partecipanti una visione chiara ed esaustiva dello scenario macro-economico della Croazia e delle opportunità da cogliere nel processo di internazionalizzazione delle aziende, specialmente per i settori: tessile, pelletteria, calzaturiero, meccanico. Per rendere particolarmente efficace ed operativa la Country presentation saranno presentate testimonianze di professionisti con una forte esperienza nel business e nell’internazionalizzazione con la Croazia. Al termine del seminario le aziende partecipanti potranno approfondire le loro specifiche esigenze attraverso incontri one to one con i relatori. .  
   
   
MEF: ORGANI COSTITUZIONALI DECIDONO CONTENIMENTO SPESE 2008  
 
 Roma, 13 novembre 2007 - In ordine alla questione relativa agli stanziamenti iscritti nel bilancio dello Stato per il funzionamento degli organi costituzionali si rende noto che la Presidenza della Repubblica, il Senato della Repubblica, la Camera dei Deputati e la Corte Costituzionale hanno formalmente trasmesso al Ministro dell´economia e delle finanze le decisioni, autonomamente assunte, dirette a contenere all´interno del tasso di inflazione programmato la dinamica delle rispettive dotazioni di bilancio per il prossimo esercizio finanziario. Tali decisioni si inquadrano pienamente nella linea di contenimento della spesa pubblica e, più in particolare, di riduzione dei costi della politica perseguita dalla manovra finanziaria in corso di esame al Senato e consentono di intervenire sulle relative postazioni di bilancio nel rispetto delle prerogative di autonomia finanziaria degli organi costituzionali. L´insieme delle suddette decisioni comporta una minore spesa complessiva di 23,8 milioni di euro rispetto alle dotazioni già iscritte nel bilancio a legislazione vigente per il 2008, di cui si darà evidenza contabile, con conseguente modifica dei rispettivi capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero dell´economia e delle finanze, nella Nota di variazione al bilancio che verrà approvata prima del voto finale da parte del Senato sul bilancio di previsione dello Stato. .  
   
   
MUTUI: ABI, APPROVATA PROCEDURA PER LA PORTABILITÀ DEFINITA CON I NOTAI UNA PROCEDURA SEMPLIFICATA: 15 GIORNI AL MASSIMO PER LA RISPOSTA DALLE BANCHE  
 
Roma, 14 novembre 2007 - Favorire l’effettiva operatività della portabilità, soddisfare criteri di economicità, certezza dei tempi e semplificazione amministrativa: questi gli obiettivi alla base dello schema di procedura approvato dall’Associazione Bancaria Italiana e dal Consiglio Nazionale del Notariato, condividendo lo spirito dell’iniziativa del Ministero dello sviluppo economico che ha sollecitato “una procedura per favorire una maggiore diffusione delle operazioni di portabilità dei mutui”. La procedura prevede una notevole semplificazione per il cliente comprendendo in un “atto unico”: il contratto di mutuo tra la nuova banca e il cliente; la quietanza di pagamento rilasciata dalla banca originaria; il consenso alla surroga e l’annotazione della surroga stessa a margine dell’ipoteca originariamente iscritta. L’operazione potrà essere realizzata sia nella forma della scrittura privata autenticata che nella forma dell’atto pubblico e prevede l’intervento del notaio, quale pubblico ufficiale, che autentica le sottoscrizioni o redige l’atto pubblico. Questa nuova procedura garantirà ai clienti tempi certi per la fase di comunicazione del debito residuo attraverso un sistema di colloquio interbancario entro un massimo di 15 giorni. Al tempo stesso, la procedura dà una completa informazione e una piena certezza alla clientela, fissando 5 fasi precise: l’avvio della procedura presso la nuova banca, l’analisi da parte della nuova banca della fattibilità dell’operazione, la comunicazione alla nuova banca dell’importo del debito residuo, la stipula del nuovo contratto di mutuo, l’annotazione della surroga dell’ipoteca in conservatoria. Abi ha valutato con attenzione la posizione con cui le Associazioni dei consumatori hanno espresso l’esigenza che l’operazione di portabilità non comporti oneri per i clienti, anche sotto il profilo economico, e si è impegnata a vagliarla sollecitamente anche nel quadro delle regole sulla concorrenza. Al Tavolo dell’incontro del 12 novembre al Ministero, tra Abi, notai e consumatori sono stati avviati inoltre i lavori per individuare semplificazioni procedurali nelle operazioni di rinegoziazione dei mutui. .  
   
   
GRUPPO BIPIEMME RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2007: UTILE NETTO A 302,3 MILIONI DI EURO, IN CALO DEL 12,4% RISPETTO AL 30 SETTEMBRE 2006.  
 
 Milano, 14 novembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Milano nella riunione di ieri ha esaminato ed approvato i risultati al 30 settembre 2007. L’utile netto raggiunge 302,3 milioni di euro, in flessione del 12,4% rispetto al 30 settembre 2006, che però comprendeva utili non ricorrenti, derivanti dalla cessione di Bipiemme Vita e dalla cessione di un immobile non strumentale, per un importo complessivo di 97,2 milioni di euro; su basi omogenee, l’incremento dell’utile netto risulterebbe di 46 milioni di euro (+18,6%). Buono il risultato della gestione operativa che cresce a 561,7 milioni di euro (+9,5%) grazie allo sviluppo dei ricavi del 6,9%; ciò ha consentito al cost income di posizionarsi al 58,9% in miglioramento di 1 p. P. Rispetto ai primi nove mesi 2006. Si evidenzia che al 31 dicembre 2006 le società Bipiemme Vita ed Ultramediass sono uscite dall’area di consolidamento integrale a seguito della cessione del 50% del capitale di Bipiemme Vita al gruppo Fondiaria Sai, a perfezionamento dell’accordo di Bancassicurazione fra i due Gruppi, e della fusione per incorporazione di Ultramediass (società già interamente controllata da Bipiemme Vita) in Bipiemme Vita. Le due società, a settembre 2006, erano invece consolidate secondo il metodo integrale. Pertanto, al fine di consentire un confronto omogeneo dei dati del primi nove mesi 2007 e quelli del 2006, si è provveduto alla ricostruzione pro-forma dei valori di bilancio al 30. 9. 2006. Gruppo Bipiemme Raccolta diretta da clientela e titoli emessi - La raccolta diretta (debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività finanziarie valutate al fair value) si attesta a 31. 078 milioni di euro, in crescita dell’8% rispetto a settembre 2006. La componente debiti verso clientela, sostanzialmente allineata ai valori del 30 settembre 2006 (-0,2%), evidenzia una leggera crescita del comparto conti correnti (+1%) a cui si contrappone la flessione dell’aggregato pronti contro termine. I titoli in circolazione si attestano a 8. 084 milioni di euro, con un incremento del 38,3% rispetto a settembre 2006, beneficiando delle consistenti emissioni effettuate nei primi nove mesi del 2007 (oltre 2,9 miliardi di euro) Le passività finanziarie valutate al fair value raggiungono 3. 095 milioni di euro, in crescita del 4% rispetto a settembre 2006, beneficiando dell’emissione di prestiti obbligazionari strutturati che, nel primi nove mesi 2007, è stata di oltre 600 milioni di euro. Raccolta indiretta da clientela - L’aggregato complessivo della raccolta indiretta da clientela si è attestato a 40. 898 milioni di euro (+4,2% rispetto settembre 2006). In particolare il risparmio gestito si attesta a 20. 138 milioni di euro, in flessione di 517 milioni di euro a settembre 2006, per effetto di una raccolta netta negativa di 780 milioni di euro da inizio anno, anche in relazione alla preferenza espressa dalla clientela per titoli emessi dalla banca ed altre forme di risparmio amministrato. L’analisi del dettaglio evidenzia l’andamento riflessivo delle gestioni individuali (6. 085 milioni di euro (-6,5%) e dei fondi comuni d’investimento (9. 701 milioni di euro -2,4%), mentre prosegue il trend crescente delle riserve assicurative (3. 581 milioni di euro, +2,7%). Il risparmio amministrato da clientela ordinaria sale a 20. 761 milioni di euro, con un significativo incremento rispetto a settembre 2006 (+11,7%). Impieghi - Prosegue la crescita degli impieghi a clientela, che al 30 settembre 2007 raggiungono 28. 842 milioni di euro (+11,3% rispetto ai primi nove mesi 2006), trainati dalla componente mutui. Le nuove erogazioni di mutui e prestiti nei primi nove mesi 2007 hanno raggiunto 4,1 miliardi di euro, in crescita di euro 600 milioni rispetto a quanto erogato nei primi nove mesi 2006. Positiva la crescita dei conti correnti (+14,5% rispetto a settembre 2006) che si attestano a 4. 950 milioni di euro. Per quanto riguarda la qualità del credito, si confermano gli ottimi livelli dei principali indicatori: il totale delle attività deteriorate nette incide per l’1,8% sul totale del portafoglio crediti; il rapporto sofferenze nette (che in valore assoluto si attestano a 134 milioni di euro) rispetto agli impieghi si posiziona allo 0,5%, confermandosi al di sotto della media del sistema bancario italiano; il grado di copertura delle sofferenze si posiziona al 70% in linea con il dato di settembre 2006; il grado di copertura dei crediti in bonis è pari ollo 0,71%, mentre il grado di copertura complessivo delle attività deteriorate è parti al 43,7%. Patrimonio netto - Il patrimonio netto raggiunge 3. 460 milioni di euro, in crescita di 204 milioni di euro rispetto a settembre 2006. Il tier 1 si attesta al 7,24% ed il total capital ratio è pari al 9,55%. Totale ricavi - Al 30 settembre 2007, i proventi operativi raggiungono 1. 367,8 milioni di euro, mettendo in luce un incremento di 88,5 milioni di euro (+6,9%) rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Nel dettaglio, il margine di interesse si attesta a 761,6 milioni di euro (+14,3%) grazie allo sviluppo delle masse amministrate ed alla crescita della forbice dei tassi, che ha beneficiato dei rialzi dei tassi Bce. All’interno del margine da servizi, che comprende tutti i ricavi al netto del margine di interesse, si evidenzia, fra l’altro, che: le commissioni nette (440,7 milioni di euro) sono in linea (+0,9%) con il dato al 30. 09. 2006. In particolare si segnala l’incremento delle commissioni nette da servizi di gestione, intermediazione e consulenza (+9,8 milioni di euro), all’interno delle quali si evidenziano maggiori commissioni da collocamento titoli (+5,8 milioni di euro) e da prodotti assicurativi (+7 milioni di euro). In flessione le commissioni nette da servizi di incasso e pagamento (-3,9 milioni di euro) per effetto del maggior ricorso ai pagamenti tramite canali telematici e della aumentata pressione competitiva; I “dividendi e proventi simili” raggiungono € 142,9 milioni con una crescita di 97,4 milioni di euro da leggere congiuntamente al “risultato netto dell’attività di negoziazione” (compreso nel risultato netto dall’attività finanziaria). L’aggregato “risultato netto dell’attività finanziaria” presenta un saldo negativo di 31,9 milioni di euro (- 80,5 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi del 2006) ed è principalmente influenzato dalle seguenti componenti: “risultato netto dell’attività di negoziazione” pari a -40,9 milioni di euro. Come sopra detto, il saldo negativo di tale componente è strettamente correlato all’incremento dei dividendi ed è attribuibile, in particolare, all’attività di market making svolta da Banca Akros su strumenti finanziari derivati aventi come sottostante titoli o indici azionari; “risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value”, negativo per 11,7 milioni di euro, per effetto anche di svalutazioni del portafoglio titoli, che includono la minusvalenza potenziale per l’importo di 5 milioni di euro, relativa a tre notes di nominali 19 milioni, parzialmente esposte al mercato dei mutui residenziali ”Usa sub-prime”; “utili da cessione di attività finanziarie” pari a euro 20,8 milioni, prevalentemente attribuibile alla cessione di “attività finanziarie disponibili per la vendita”. Gli altri proventi ed oneri di gestione si attestano a 45,3 milioni di euro, mostrando una flessione di 29,1 milioni euro, attribuibile per 23,5 milioni di euro al venir meno dei proventi “excess spread”, percepiti nei nove mesi del 2006, a fronte della chiusura anticipata della cartolarizzazione di mutui ipotecari effettuata nel corso del 2001. Oneri operativi - Gli oneri operativi - composti dalle spese amministrative e dalle rettifiche di valore nette sulle attività materiali ed immateriali - raggiungono 806 milioni di euro, in crescita del 5,2% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Le spese per il personale sono pari a 523,1 milioni di euro (+6,6%). In particolare risentono dei maggiori stanziamenti per il rinnovo del Ccnl e dell’incremento dell’accantonamento per la quota di utile destinata ai dipendenti della Capogruppo (+18,3 milioni di euro). A tale proposito si ricorda l’intervenuta modifica dell’art. 47 dello statuto sociale approvata dall’Assemblea straordinaria dello scorso 15 febbraio. L’aggregato “altre spese amministrative “ e “rettifiche nette di valore su attività materiali ed immateriali” – da leggere congiuntamente tenuto conto del mutamento delle politiche di acquisizione delle componenti hardware e software da parte della Bipiemme – ha raggiunto al 30 settembre 2007 – euro 283 milioni, con un incremento del 2,7%, a riprova del continuo monitoraggio e controllo di tali componenti di spesa. Risultato della gestione operativa - Il risultato di gestione del Gruppo Bipiemme si attesta a 561,7 milioni di euro, con un incremento del 9,5% rispetto ai primi nove mesi 2006. Accantonamenti e rettifiche - Il totale degli accantonamenti si attesta a 91,1 milioni di euro in aumento di 3,1 milioni di euro rispetto ai primi nove mesi 2006. Nel dettaglio, le rettifiche nette di valore su crediti e su altre poste finanziarie dell’attivo registrano una crescita di 16,6 milioni di euro, a 81,9 milioni di euro, in gran parte attribuibili all’incremento degli accantonamenti per il rischio fisiologico su crediti in bonis, a seguito dell’aumentato volume degli stessi. Gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri, che diminuiscono di 13,5 milioni di euro, si riferiscono principalmente a revocatorie e cause passive. Utile netto - Si segnala che l’aggregato composto da utili (perdite) da partecipazioni ed investimenti presenta un saldo negativo di 1,3 milioni di euro principalmente attribuibile a: plusvalenza di 9,6 milioni di euro in capo alla Banca di Legnano e riveniente dalla cessione a Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio di una quota del 4,995% della Bipiemme Gestioni Sgr; svalutazione di 12,1 milioni di euro della partecipazione in Anima Sgr. Nel dettaglio si ricorda che nel mese di marzo 2007, il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Milano ha deliberato l’acquisto in contanti del 29,9% del capitale di Anima Sgr, per un importo complessivo pari a circa € 145 milioni. Tenuto conto delle difficoltà del settore del risparmio gestito, acuitesi in particolare negli ultimi mesi anche per effetto della crisi intervenuta sui mercati finanziari, soprattutto con riferimento all’andamento delle masse gestite e della raccolta netta, si è provveduto a sottoporre ad impairment test la partecipazione in Anima Sgr. In particolare, l’aggiornamento dei parametri, riferiti alla società ed elaborati secondo le stesse metodologie di tipo reddituale già utilizzate nel marzo 2007, al fine di determinare il prezzo di acquisto della partecipazione in parola, ha evidenziato la necessità di procedere ad una svalutazione della partecipazione per l’importo di 12,1 milioni di euro; tale svalutazione è stata appostata, ai sensi del principio Ias 36, a carico del conto economico. Il risultato lordo dell’operatività corrente raggiunge 469,3 milioni di euro, in flessione dell’11,9% rispetto al risultato al 30 settembre 2006, che peraltro includeva i già citati proventi non ricorrenti. Dopo avere registrato imposte sul reddito per euro 158,1 milioni ed al netto dell’utile di pertinenza di terzi (euro 8,9 milioni), l’utile netto del Gruppo al 30 settembre 2007 si è attesta a 302,3 milioni di euro, in flessione del 12,4% rispetto a settembre 2006. Su basi omogenee, al netto cioè delle componenti non ricorrenti, sia per i primi nove mesi 2007, sia per il pari periodo 2006, l’utile netto risulterebbe in crescita di 46 milioni di euro (+18,6%). Per maggior dettaglio e per consentire un corretto confronto omogeneo dei valori economici al 30 settembre 2007 rispetto all’analogo periodo 2006 di seguito si evidenziano gli effetti (al netto delle imposte) delle operazioni e degli eventi non ricorrenti:
Esercizio 2007
Utile da realizzo derivante dalla cessione del 4,995% di Bipiemme Gestioni Sgr: euro 9,1 milioni. Esercizio 2006 Utile da realizzo derivante dalla cessione della quota di maggioranza di Bipiemme Vita: euro 69,7 milioni; Utile da realizzo derivante dalla cessione dell’immobile denominato “Galfa”: euro 27,5 milioni. Capogruppo L’andamento della capogruppo Banca Popolare di Milano S. C. A r. L. Evidenzia i seguenti risultati: Raccolta diretta 26. 006 milioni di euro (+3% su settembre 2006); Impieghi a clientela 25. 130 milioni di euro (+10,9%); Proventi operativi 1. 175,1 milioni di euro (+12,7%); Risultato della gestione operativa 550,6 milioni di euro (+24,2%); Utile dell’attività corrente al lordo delle imposte 473,3 milioni di euro (+22,1%); Utile netto 352,3 milioni di euro (+33,5%). .
 
   
   
MPS LEASING & FACTORING: UTILE NETTO A 14,9 MILIONI DI EURO (+96,7%) NEI PRIMI NOVE MESI DELL’ANNO I RISULTATI COMMERCIALI CRESCONO DEL 26,3%  
 
 Siena, 14 novembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Mps Leasing & Factoring ha approvato la relazione sulla gestione al 30 settembre 2007. I risultati commerciali conseguiti dalla Banca nel corso del primi nove mesi del 2007 mostrano una crescita del 26,3% in termini di volumi di stipulati leasing rispetto al 30 settembre 2006, per un valore complessivo di 1. 129,2 milioni di euro e 6. 114 contratti. Per quanto riguarda il factoring, il turnover realizzato raggiunge 3. 774,2 milioni di euro, in crescita del 15,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I crediti netti verso clientela si collocano a 4. 799 milioni di euro, in aumento dell’ 8,8% rispetto al 31 dicembre 2006. L’utile netto è pari a 14,9 milioni di euro, in crescita del 96,7% rispetto allo stesso periodo del 2006. Tale risultato è generato da un margine di interesse pari a 62,5 milioni euro, che flette nei confronti dello scorso anno del 7,3%, a causa della contrazione degli spread sugli impieghi, in virtù di una qualificazione del portafoglio crediti. L’andamento delle altre componenti del conto economico evidenzia una lieve flessione delle commissioni nette (-0,9%), una significativa riduzione degli oneri operativi (-7,3%) così come una considerevole riduzione degli accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri (-108,2%) per effetto dell’avvenuto miglioramento della qualità del credito erogato. Il cost/income ratio si posiziona al 30,99%, in riduzione di 10 bps sul dato al 30 settembre 2006. Il Roe annualizzato si colloca al 7,13% rispetto al 3,76% dei primi nove mesi del 2006. .  
   
   
CATTOLICA DI ASSICURAZIONE: APPROVATI I RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2007: RACCOLTA PREMI CONSOLIDATA 2.766 (+ 1,8%)  
 
Verona, 14 novembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Cattolica Assicurazioni, riunitosi ieri sotto la presidenza di Paolo Bedoni, ha approvato la relazione trimestrale consolidata al 30 settembre 2007. I risultati del Gruppo evidenziano la prosecuzione della positiva tendenza della gestione industriale. In un contesto di complessivo riallineamento degli assetti strategici ed operativi, nei primi nove mesi del 2007, la Capogruppo ha realizzato un utile netto di 78 milioni, in crescita del 5,4%, ed il Gruppo ha raggiunto un utile netto consolidato pari a 53 milioni. Nello stesso periodo del 2006, ove il risultato consolidato aveva beneficiato di proventi straordinari netti pari a 118 milioni, l’utile netto consolidato era stato di 104 milioni. La raccolta consolidata1 del lavoro diretto e indiretto è pari a 2. 766 milioni (2. 718 milioni al terzo trimestre 2006 rideterminato2; + 1,8%). I premi assicurativi del lavoro diretto e indiretto hanno raggiunto i 2. 706 milioni (+ 1,5% rispetto al dato rideterminato2). In linea con gli indirizzi del Piano Industriale per il business danni, le iniziative volte a sostenere in modo stabile e duraturo la redditività prospettica, la continua attività di selezione dei contratti e la migliore focalizzazione sulle aree di affari a maggiore profittabilità stanno determinando il progressivo ribilanciamento del business mix: i premi Auto segnano un calo del 7,4% per effetto di pianificate azioni di riallineamento del portafoglio che hanno determinato una riduzione più che proporzionale del numero dei corrispondenti sinistri; i premi non auto crescono del 5,0%3; il comparto della bancassicurazione danni cresce del 70%. Tali azioni determinano il significativo miglioramento del claims ratio4 (rapporto sinistri a premi) che scende a 79,1% (82,7% nello stesso periodo del 2006; era 85,6% al 31 dicembre 2006). Nel complesso i premi consolidati dei rami danni3 si attestano a 1. 103 milioni (1. 143 milioni al terzo trimestre 2006; -3,5%). La raccolta consolidata vita, che riflette solo marginalmente l’operatività derivante dalla partnership con Banca Popolare di Vicenza, sale a 1. 650 milioni (1. 559 milioni nei primi nove mesi rideterminati2; +5,8%); i premi assicurativi vita raggiungono i 1. 590 milioni (1. 507 milioni al terzo trimestre rideterminato2; +5,5%). Per quanto riguarda la redditività complessiva è da segnalare quindi il contributo della gestione industriale che ha permesso al Gruppo di chiudere i primi nove mesi 2007 con un utile netto consolidato pari a 53 milioni ed un utile netto di Gruppo pari a 43 milioni. Come detto, nello stesso periodo del 2006 il risultato netto consolidato era stato di 104 milioni e aveva beneficiato di proventi straordinari netti pari a 118 milioni derivanti da cessione di immobili e partecipazioni strategiche (che si confrontano con i 32 milioni di proventi straordinari netti realizzati nei primi nove mesi del 2007 in relazione alla cessione di partecipazioni). Le riserve tecniche lorde del lavoro diretto e indiretto dei rami danni ammontano a 3. 129 milioni (3. 161 milioni al 31 dicembre 2006) e le riserve dei rami vita, comprese le passività finanziarie, si attestano a 12. 059 milioni (14. 595 milioni al 31 dicembre 2006, di cui 3. 530 milioni riferibili a Bpv Vita). .  
   
   
“LA SETTIMANA DEL CAPITALISMO PERSONALE: I PROTAGONISTI DELLO SVILUPPO” DAL 19 AL 23 NOVEMBRE SEMINARI E CONVEGNI PER ANALIZZARE NUOVI MODELLI IMPRENDITORIALI.  
 
Firenze, 14 novembre 2007 - Cos’è il capitalismo personale? Il modo di fare impresa di coloro che concepiscono ancora la propria attività come un progetto di vita, quegli imprenditori che investono fortemente nelle proprie idee, nelle proprie capacità e competenze e non rinunciano mai ad innovare. Dal 19 al 23 novembre Cna Firenze promuove la Settimana del Capitalismo Personale, evento unico nel suo genere con un ricco calendario di incontri finalizzati a promuovere il modello imprenditoriale di coloro che, con il proprio impegno quotidiano, assicurano il benessere e la crescita della società e, nel contempo, plasmano l’identità ed il profilo di un territorio. La Settimana del Capitalismo Personale non è solo un rassegna ma una sfida per dar vita ad una “rivoluzione culturale” nel fare impresa, che guarda al futuro riaffermando i valori radicati nel passato. Negli ultimi anni a dominare la scena è stata una tipologia di impresa sempre più orientata ad operare al solo scopo di conservare l’esistente, governata da “imprenditori conservatori” preoccupati principalmente ad affermarsi come retier. Questa tipologia di imprenditori non può più rappresentare un modello vincente della crescita. Occorre tornare al tempo in cui essere imprenditore voleva dire rischiare, sempre e comunque, è necessario incoraggiare il modello di sviluppo rappresentato dal Capitalismo Personale. Con la Settimana del Capitalismo Personale Cna Firenze intende riaffermare il valore morale ed economico di imprenditori che investono il proprio capitale, spendono le proprie competenze e le proprie relazioni, anche familiari, e ragionano in termini di sviluppo e innovazione. La Settimana del Capitalismo Personale si aprirà lunedì 19 novembre con l’evento dal titolo “Effetto Medici. La creatività e l’innovazione nel fare impresa” ispirato all’omonimo bestseller di Frans Johansson - imprenditore e consulente di fama internazionale - durante il quale, partendo dal concetto chiave di intersezione, intesa come interscambio multidisciplinare di contributi provenienti da ambiti diversi dell’attività umana, si svilupperà una riflessione sull’apporto che tale approccio innovativo può fornire al nostro modo di fare impresa. L’esclusiva performance, organizzata da Openup Consulting nella prestigiosa Galleria dell’Accademia, all’interno della sala che ospita il David di Michelangelo, evocherà l’intersezione attraverso rappresentazioni artistiche e musicali, accompagnate da degustazioni di prodotti artigianali, dando origine ad un incontro unico di stimoli sensoriali. Il fitto calendario di appuntamenti proseguirà per l’intera settimana con incontri e seminari dedicati ad alcune tematiche strettamente collegate all’imprenditoria e al suo sviluppo per concludersi venerdì 23 novembre con l’illustrazione del “Manifesto sui Diritti e Doveri della Pmi” e la premiazione del vincitore del Bando di concorso con cui Cna Firenze ha voluto conferire un riconoscimento in denaro di cinquemila euro alle imprese di recente costituzione che hanno investito nella cultura dell’innovazione. .  
   
   
ENTI PUBBLICI E ENTI NON PROFIT: UN "DECALOGO" PER I CITTADINI PRESENTATA UNA RICERCA DELLA BOCCONI E DELL’ORDINE DI MILANO  
 
Milano, 14 novembre 2007 – Si è tenuto nell’aula magna dell’Università Bocconi il quarto Convegno nazionale sulle Garanzie e Tutele Sociali "Enti Pubblici e Enti non Profit: trasparenza dell´informazione sull´impiego delle risorse" promosso dalla Fondazione dei Dottori Commercialisti di Milano. Come ormai d´abitudine è stato presentato uno studio realizzato dall´Ordine di Milano con l’Università Bocconi dal quale hanno preso l´avvio i lavori del convegno. La ricerca ha monitorato una significativa casistica di esperienze rilevanti di sistemi di rendicontazione comprensibile per il cittadino da parte di enti pubblici e non profit, con un diretto raffronto tra Italia e Europa, per dare risposte e indicazioni ai cittadini che vogliono sapere se i loro soldi sono spesi realmente per l´interesse pubblico. Nell´intervento di apertura Luigi Martino, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Milano ha affermato "ci giungono segnali sempre più frequenti che sottolineano come il cittadino non abbia conoscenza di come vengono spesi i denari dei tributi dagli enti pubblici e i denari volontariamente elargiti in beneficienza agli enti non profit. Questa sete di informazione diventa sempre più pressante se consideriamo che: nel 2006 l’incidenza della spesa pubblica sul Prodotto Interno Lordo (Pil) ha superato la soglia del 50% ed è ulteriormente cresciuta nel 2007; nel 2007 la pressione fiscale apparente è salita al 43% del Pil; il costo del lavoro nella Pubblica Amministrazione in 6 anni è cresciuto dal 10,4% all’11,4% rispetto al Pil; i dirigenti nella Pubblica Amministrazione sono percentualmente raddoppiati fino ad arrivare a sfiorare il 6% dei dipendenti; rispetto alla Francia e alla Germania, l’Italia ha il più basso livello di Pil per abitante e la più bassa crescita dello stesso negli ultimi 6 anni. Questi pochi dati sono sufficienti ad ingenerare la preoccupazione che la spesa pubblica stia soffocando l’iniziativa privata". E riferendosi al non profit "fino a pochi anni or sono e in qualche caso ancora oggi, per troppi enti la regola è stata quella della segretezza del risultato e del bilancio. Negli Stati Uniti, dove il fenomeno della raccolta pubblica per finalità sociali è enormemente diffuso, esistono principi contabili ad hoc; la tendenza alla riservatezza è un atteggiamento perdente, che può solo danneggiare la loro attività". Dopo il saluto del rettore della Bocconi Angelo Provasoli, Elio Borgonovi dell´Univeristà Bocconi ha affermato che "la teoria ed un numero crescente di esperienze concrete, analizzate nella Ricerca, evidenziano che una informazione trasparente “per il cittadino” è oggi possibile affrontando tre questioni nodali: far comprendere a chi amministra che nella società dell’informazione, meno condizionata dalle ideologie, l’informazione trasparente può portare benefici anche sul piano del consenso; individuare gli strumenti più adeguati per i diversi gruppi di destinatari; attuare azioni di comunicazione che aiutano e abituano i destinatari ad utilizzare informazioni. " Adriano Propersi dell´Ordine dei Dottori Commercialisti, nel suo intervento sugli enti non profit ha sottolineato che " l´accountability di tali soggetti è ancor più necessaria rispetto alle imprese, in relazione all´assenza di interessi proprietari che li caratterizza e li rende spesso inefficaci e inefficienti. Si sente sempre più l´esigenza di rafforzare la governance degli enti e di diffondere regole chiare e condivise su diversi aspetti delle loro gestioni. Ciò vale in particolare per la formazione dei bilanci e per le modalità di raccolta fondi. In proposito più che di nuove leggi appare utile diffondere forme di autoregolamentazione condivise". Alla presentazione dello studio sono seguite due tavole rotonde sulla rendicondazione trasparente, moderata da Elio Borgonovi, e sulla qualità della gestione, moderata da Elio Silva del Sole 24 ore, cui hanno preso parte tra gli altri Luigi Casero vicepresidente della commissione Bilancio della Camera, Mario Collevecchio, direttore generale della Provincia di Pescara, Mario Molteni della Cattolica, Giuseppe Guzzetti, presidente Fondazione Cariplo, Marco Pierani di Altroconsumo e Mons. Ambrogio Spreafico Rettore della Pontificia Università Urbaniana. Sulla base degli studi e dei contributi presentati è stato redatto un "decalogo per i cittadini oltre che per i responsabili di enti pubblici e non profit", che è stato presentato dal presidente Martino al termine della giornata. Luigi Martino Presidente Ordine dei Dottori Commercialisti di Milano Decalogo: Ritengo che gli interessanti e costruttivi lavori di questa giornata possano essere efficacemente conclusi fissando un decalogo di comportamenti virtuosi che incentivino da un lato la trasparenza degli enti erogatori e dall’altro la consapevolezza del cittadino. Gli enti erogatori devono: Adottare una governance corretta e ispirata alle best practice che si stanno consolidando per gli enti privati anche a livello internazionale. Selezionare dipendenti attivi, motivati con alta professionalità e con spirito di servizio. Sostenere spese di struttura e di fund raising molto contenute (massimo 25-30% della raccolta). Organizzare un flusso informativo unico, che fornisca dati chiari, confrontabili e controllabili. Redigere bilanci tecnici per gli addetti ai lavori, dai quali poi derivare rendiconti semplici e facilmente comunicabili al cittadino. Il cittadino deve: Considerare il servizio pubblico un diritto. Rendersi soggetto sensibile sulle inefficienze e denunziarle. Richiedere rendiconti sintetici, con spese riferite ai servizi erogati, comprensibili con immediatezza. Erogare beneficenza agli enti che informino su entrate, costi di struttura, spese di raccolta, spese per l’attività benefica. Non agire sull’onda dell’emotività e della sollecitazione. .  
   
   
ENEA: LA BORSA DEI BREVETTI  
 
Roma, 14 novembre 2007 - Il Presidente dell’Enea Luigi Paganetto, in apertura della giornata inaugurale della “Borsa dei Brevetti”, organizzata da Enea e il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea (Joint Research Centre – (Jrc) che si è tenuta il 9 novembre a Roma presso la sede Enea, ha dichiarato: “Le modalità di utilizzo di Brevetti e dei diritti di proprietà intellettuale sono una questione decisiva per la competitività del Paese. Bisogna però attivare approcci nuovi piuttosto che continuare a guardare al mero trasferimento tecnologico. Istituzioni di ricerca e imprese, ciascuno nella propria responsabilità, devono trovare modalità innovative per valorizzare i risultati della ricerca. La borsa dei brevetti può essere una di queste modalità che valorizza il ruolo del mercato”. L’incontro di era rivolto ad imprenditori che operano nell’Information & Communication Technology legata alla sicurezza nei suoi diversi e molteplici aspetti e suggella l’impegno per l’avvio di un progetto internazionale promosso dal Jrc sulla valorizzazione della proprietà intellettuale, alla cui messa in opera Enea ha contribuito in modo sostanziale. L’evento “Borsa dei Brevetti” rappresenta un primo tentativo di aumentare l’efficacia nella diffusione dei risultati dell’attività di ricerca pubblica nella prospettiva dell’innovazione industriale, attraverso l’organizzazione di un flusso sistematico di informazioni su applicazioni tecnologiche che imprenditori accorti possono indirizzare al proprio prodotto e al proprio mercato. La Commissione Europea dispone di un portafoglio di proprietà intellettuale composto di circa 150 brevetti e qualche centinaio di software e data base. Ogni anno genera decine di innovazioni tra le quali seleziona le 10 -15 applicazioni a più elevato potenziale commerciale proteggendole con privativa brevettuale ed offrendole in licenza ad imprenditori che operano sul territorio europeo. Il portafoglio genera ad oggi circa 400. 000 € all’anno. Enea ha la proprietà di 230 brevetti, di cui 79 oggetto di trasferimento tecnologico, pari al 30% del rapporto tra il numero delle invenzioni e i brevetti che hanno trovato una applicazione industriale. La sicurezza e l’Ict (Information & Communication Technologies), sono stati al centro dell’incontro. Esempi concreti sono stati illustrati parlando dei sistemi di valutazione del rischio di frane, della metodologia per la valutazione della sicurezza dei sistemi industriali, del dispositivo per il controllo del traffico, dei sistemi di tracciabilità di animali vivi e prodotti alimentari ai fini della sicurezza alimentare dei consumatori. .  
   
   
«BANCA D’ITALIA, LA RIFORMA NON PENALIZZI I TERRITORI» «LE CHIUSURE DI SEDI AVREBBERO RICADUTE NEGATIVE SU CITTADINI E IMPRESE» BERTOLUCCI INCONTRA I PRESIDENTI DELLE PROVINCE DI LUCCA, MASSA CARRARA E PISTOIA  
 
 Firenze, 14 novembre 2007 - «La Regione sta seguendo con molta attenzione la riforma organizzativa della rete territoriale della Banca d’Italia, che riguarda da vicino anche la Toscana e in particolare le Province settentrionali, che risulterebbero quelle maggiormente interessate da eventuali chiusure di sedi. Per questo stiamo mantenendo uno stretto rapporto di collaborazione e di informazione con questi territori». Lo ha detto l’assessore regionale a bilancio e finanze, Giuseppe Bertolucci, nell’incontro organizzato a Firenze, su richiesta dei presidenti delle Province di Lucca, Massa Carrara e Pistoia, durante il quale è stata presentata un’analisi aggiornata delle questioni legate alla fase di ristrutturazione della Banca d’Italia. All’incontro hanno partecipato anche parlamentari, consiglieri regionali, rappresentanti dei tre comuni capoluogo e delle organizzazioni sindacali. «La riunione - ha aggiunto Bertolucci - è servita per ascoltare le istanze e le preoccupazioni che provengono da questi territori. In particolare gli intervenuti hanno sottolineato come l’area settentrionale della Toscana risulterebbe quella maggiormente penalizzata dal processo di riforma. Processo che prevede la chiusura delle filiali di Massa Carrara, di Lucca e di Pistoia, a differenza di altre province toscane, dove verrebbero mantenuti dei presidi della Banca d’Italia». Dalla riunione è emersa l’importanza che la Banca d’Italia mantenga la sua presenza e continui ad erogare servizi anche in queste province, pur in un quadro di razionalizzazione e di contenimento della spesa. Un eventuale depauperamento dei servizi avrebbe invece ricadute negative per i cittadini, per le attività economiche e per le istituzioni. .  
   
   
AL VIA GLI STATI GENERALI DELLA SOSTENIBILITÀ IN TOSCANA MARTINI: «OCCORRE CAMBIARE SUBITO MODELLO DI SVILUPPO E STILI DI VITA»  
 
 Firenze, 14 novembre 2007 - «In fatto di sostenibilità la Toscana non parte certo da zero, ma anche qui giungono dati allarmanti e ogni giorno che passa diventa più urgente cambiare stili di vita e modello di sviluppo perché quello in cui siamo cresciuti appare vecchio, affaticato e non funziona più. Noi stiamo dentro ad un percorso mondiale che chiede con urgenza una nuova gerarchia di valori. La Toscana è un paradigma, un patrimonio dell’umanità che vogliamo consegnare integro alle nuove generazioni, dando un forte segnale di svolta». Il presidente Claudio Martini presenta così gli Stati generali della sostenibilità, in programma giovedì 15 e venerdì 16 novembre a Firenze presso il Polo universitario di Novoli, un convegno internazionale al quale parteciperanno ospiti di rilievo, a partire da Noam Chomsky, che dialogherà con lo stesso Martini in videoconferenza dal Mit di Boston, Valmir Gabriel Ortega, ministro dell’ambiente dello stato del Parà (Brasile), la sociologa ed economista olandese Saskia Sassen, l’indiano Raja J. Chelliah, ma anche il ministro per lo sviluppo economico, Pierluigi Bersani, insieme ad Alberto Asor Rosa, a Franco Prodi in veste di intervistatore dei direttori Ferruccio de Bortoli e Antonio di Bella. La Toscana non giunge impreparata all’appuntamento, che coincide con lo svolgimento a Valencia della conferenza dell’Ipcc, l’associazione che si occupa dei cambiamenti climatici e che ha condiviso con Al Gore il Nobel per la pace. «La Toscana – prosegue il presidente Martini – raccoglie l’appello lanciato dalla comunità internazionale a favore della sostenibilità e chiama studiosi, amministratori e istituzioni a confrontarsi con questi temi. Anche da noi i mutamenti climatici in atto provocano fenomeni preoccupanti come l’aumento delle zone a rischio siccità e di quelle a rischio alluvione, la carenza d’acqua, l’aumento della produzione di rifiuti e del consumo di energia. La Toscana deve programmare uno sviluppo di lungo periodo che tenga insieme le aspettative della popolazione con il patrimonio di competenze e di risorse disponibili, che sono poi i beni ambientali e culturali, il capitale sociale e quello umano che fanno di noi una regione davvero felix». Nel corso degli Stati generali sarà presentato il decalogo della Toscana sostenibile, un programma concreto di azioni per accrescere la vivibilità regionale in termini ambientali, economici e sociali. Si tratta di impegni e misure in tema di tutela del paesaggio, riduzione delle emissioni, sviluppo delle fonti rinnovabili, riduzione dei consumi idrici e sostegno al trasporto pubblico. Per maggiori informazioni: http://www. Primapagina. Regione. Toscana. It/statigeneralisostenibilita .  
   
   
AMBASCIATORE ITALIA A ANTONAZ, "VENITE IN CINA"  
 
 Pechino, 14 novembre 2007 - "Venite in Cina" è l´invito rivolto al Friuli Venezia Giulia dall´ambasciatore d´Italia a Pechino, Riccardo Sessa, nel corso dell´incontro con l´assessore a Sport e Cultura, Roberto Antonaz - accompagnato dal presidente del Coni Fvg, Emilio Felluga, e dal sindaco di Lignano, Silvano Delzotto - che ha concluso la missione nella capitale cinese della delegazione regionale, volata in Asia a sostenere la candidatura di Lignano ai Mondiali 2009 di wushu, l´arte marziale per eccellenza che è in forte espansione anche in Italia, dove la Federazione nazionale conta quasi diecimila iscritti. "Guardate a questo Paese con fiducia e non con preoccupazione - ha raccomandato Sessa (già ambasciatore a Belgrado, da 11 mesi nella capitale cinese) ad Antonaz, che aveva espresso l´opportunità e la volontà di fare conoscere il Friuli Venezia Giulia in Cina - perché il Friuli Venezia Giulia è una regione concreta che ha le carte in regola per affrontare in maniera organica, sistemica ed organizzata il discorso Cina, sfruttando, dal punto di vista turistico, anche la vicinanza a Venezia che è una meta già ricercata dai cinesi, 10 milioni di turisti all´anno dei quali solo il 5 p. C. Attualmente è diretto in Europa". Secondo Sessa, questo è il momento di aggredire il mercato cinese anche con i rinomati vini del Friuli Venezia Giulia, utilizzando una strategia adeguata alle incredibili potenzialità che offre una Cina culturalmente molto legata all´Italia ed ormai prossima alla grande vetrina olimpica. Incontrando la delegazione in partenza per l´Italia, il presidente della Federazione cinese di wushu, Yu Zaiquing, ha ribadito l´apprezzamento per una candidatura italiana considerata eccellente e competiva, invitando Lignano a ripresentarsi per i Mondiali 2011 con la prospettiva di suscitare un forte interesse e conseguente consenso a livello internazionale. Un´apertura che Antonaz, Felluga e Delzotto hanno raccolto con favore, come pure l´assegnazione a Lignano del Torneo mondiale di wushu tradizionale in programma nel 2009. .  
   
   
CINA, EUROPA ED ECONOMIA: DUE INCONTRI AL CENTRO TREVI DI BOLZANO  
 
 Bolzano, 14 novembre 2007 - Nell’ambito della manifestazione “Cina, West of California?” attualmente in svolgimento presso il Centro Trevi in via Cappuccini 28 a Bolzano, il 20 ed il 23 novembre, sono previsti due appuntamenti rivolti alla collettività ma particolarmente interessanti per gli operatori economici locali, incentrati sulle relazioni tra il mondo cinese e quello "occidentale", con un´analisi della presenza cinese in Italia ed in Europa. Prosegue con due incontri incentrati sulla presenza cinese in Italia ed in Europa e sull´economia cinese l´iniziativa “Cina – West of California?” organizzata presso il Centro Trevi a Bolzano dall’Ufficio Cultura e dall’Ufficio Bilinguismo e Lingue Straniere della Provincia Autonoma di Bolzano. L’ingresso è libero. Martedì 20 novembre, ore 20. 30 - Incontro "Cinesi in Italia e in Europa" Uno studioso dell’Asia contemporanea, Federico Avanzini ( Università degli Studi - Torino), una protagonista delle relazioni italo-cinesi, Vittoria Mancini ( Presidente Associazione Italia-cina), e un giovane molto attivo nella vita delle comunità cinesi in Italia, Lin Jianyi ( coordinatore Associna del Nord), affronteranno nella conversazione i principali temi relativi alla presenza cinese in Europa e in particolar modo in Italia. Verranno considerati i vari aspetti relativi alla convivenza e al dialogo culturale. Presiede Mario Nordio, Università Ca’ Foscari - Venezia Venerdì 23 novembre, ore 20. 30 - Tavola rotonda "L’economia cinese" La tavola rotonda toccherà vari aspetti dell’economia cinese, della sua trasformazione e rapido decollo. Affronterà inoltre alcune principali implicazioni asiatiche e globali relative alla nuova potenza economica della Cina non trascurando le ricadute nella vita economica dell’Alto Adige e le sinergie economiche relative. Vi parteciperanno un economista attento da sempre anche alle questioni cinesi, Vittorio Valli (Università degli Studi - Torino), uno studioso di economia cinese, Renzo Cavalieri ( Università del Salento - Lecce), un’ esperta regionale di contatti fra le imprese, Sieglinde Amelia Walter ( Tis innovation park - Bolzano), e Manuel Conci ( Leitner - Vipiteno), in rappresentanza di un’azienda locale con interessi in Cina. Presiede Mario Nordio, Università Ca’ Foscari - Venezia. Il programma completo della manifestazione è consultabile in internet all’indirizzo www. Provincia. Bz. It/cina .  
   
   
VIETNAM, FORMIGONI INAUGURA AD HANOI SEDE CO.EXPORT MISSIONE PROSEGUE A HO CHI MINH CITY, INTERESSE PER NUOVI SCAMBI  
 
Hanoi, 14 novembre 2007 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni ha inaugurato ieri mattina la nuova sede di Hanoi del consorzio Co. Export, nel nord della città. Dalle venti imprese associate in questa fase iniziale, tutte lombarde, l´obiettivo è di arrivare a un centinaio nel giro di due anni. Co. Export è un consorzio tra aziende private non profit: gli utili che ricaverà dall´attività di assistenza alle aziende saranno reinvestiti nel Consorzio, i cui soci sono le stesse ditte. Il presidente Formigoni ha sottolineato che questa iniziativa "è di valore economico e imprenditoriale e vuole aiutare la crescita delle imprese lombarde e italiane nel mondo. Ha anche il merito di sottolineare il rapporto di amicizia tra popolo vietnamita e popolazione lombarda". Le imprese socie fondatrici della sede di Hanoi del Consorzio Co. Export operano nel settore edile (anche per l´arredo degli interni il "made in Italy" riscuote interesse in Vietnam), l´agroindustria (soprattutto macchinari) e il tessile (componentistica). Co. Export è punto operativo di Regione Lombardia in Argentina, Cile, Cuba, Germania, Kazakhstan, Romania, Stati Uniti. In mattinata il presidente ha avuto anche un proficuo scambio di spunti di lavoro con il vice ministro della Cultura, dello Sport e del Turismo, Tran Chien Thang che ha chiesto a Formigoni di firmare un Protocollo d´Intesa, al centro del quale vorrebbe porre la valorizzazione turistica del patrimonio culturale vietnamita. Il ministro del turismo, insieme a quelli dei Trasporti e degli Esteri, incontrati ieri, sono coloro che formuleranno al Governo la proposta di votare Milano come sede dell´Expo 2015. "Ormai siamo pienamente convinti che il Vietnam dirà sì - ha detto Formigoni - considerato il pieno appoggio e sostegno ricevuti in questi primi giorni di incontri con i ministri e per la nostra apprezzata proposta di coinvolgere direttamente i Paesi che sosterranno la candidatura di Milano per l´Expo, invitandoli a mettere in vetrina i prodotti che meglio li rappresentano". Ho Chi Minh City - Nel pomeriggio il presidente Formigoni, accompagnato dall´ambasciatore d´Italia in Vietnam, Alfredo Matacotta Cordella, si è trasferito con la delegazione lombarda ad Ho Chi Minh City, l´ex Saigon, dove ha incontrato il sindaco della città - che qui viene chiamato Presidente del Comitato del Popolo - Le Hoang Quan e successivamente il Cardinale Pham Minh Man. Della delegazione che partecipa alla missione istituzionale fanno parte - oltre al presidente stesso e ai sottosegretari Robi Ronza (Rapporti internazionali) e Adriano De Maio (Alta Formazione e Ricerca) - anche imprenditori, associazioni di categoria e alti funzionari di Banca Intesa, Unicredit, Ubi Banca e Banca d´Italia, a testimonianza di come la Lombardia si presenti alle massime autorità vietnamite come "sistema", in grado di tradurre in azioni concrete gli spunti di interesse per scambi economici che emergono nel corso degli incontri programmati. "Il sindaco di Ho Chi Minh City - ha commentato il presidente Formigoni - ci ha dimostrato una chiara conoscenza della Lombardia e di cosa può offrire, mostrando interesse per l´effettivo avvio di scambi che, ad oggi, sono di scarsa rilevanza. Per questo, come già accaduto per Hanoi, ci ha proposto di sottoscrivere un Protocollo d´Intesa, i cui aspetti tecnici saranno discussi domani nel corso di riunioni di massimo livello tra i funzionari regionali e quelli della città. Considerato l´estremo interesse a stringere accordi con la Lombardia da parte delle due città visitate e dai ministri della Cultura e delle Costruzioni, al nostro rientro in Italia inseriremo in un quadro organico le proposte ricevute e proporremo un accordo Regione Lombardia - Vietnam". Ho Chi Minh City è una città con 8 milioni di abitanti, circa il 10 per cento dell´intera popolazione del Vietnam e pur avendo un numero di abitanti vicino a quello della Lombardia occupa soltanto il 2 per cento del territorio nazionale. Il 60 per cento dei residenti è di età molto giovane ed è occupata nel settore dei servizi (52%), delle attività industriali (47%) e dell´agricoltura (1%). Il sindaco ha mostrato notevole interesse per l´avvio di una collaborazione con Regione Lombardia e, sollecitato del presidente Formigoni che chiedeva poca burocrazia per l´insediamento di imprese lombarde a Ho Chi Minh City, ha chiarito che occorrono 45 giorni di tempo per ricevere le autorizzazioni da parte del governo centrale, 10 per quelle che devono essere approvate dal Comune e solo 3 giorni nel caso in cui si intenda investire insediando un´azienda in una zona industriale già pianificata. Domani l´incontro con il presidente della Borsa di Ho Chi Minh City. A conclusione della giornata di lavoro, Formigoni ha incontrato il Cardinale Pham Minh Man che, oltre ad esprimere soddisfazione per la visita, ha fatto presente le difficoltà - le più gravi sono state superate quest´anno - per chi pur godendo della libertà continua ad avere la sensazione che questa sia una "libertà controllata". In sostanza la libertà non manca ma è concessa. Nella lunga conversazione con il presidente, il cardinale ha anche riferito che lo spostamento dei preti è libero, ad eccezione delle zone di montagna dove risiedono i "montagnard", nel nord del Paese. .  
   
   
MARRAZZO : FORTE COOPERAZIONE CON I PAESI DELL´AMERICA LATINA  
 
Roma, 14 novembre 2007 - Sarranno più forti e coordinati i rapporti di collaborazione tra la Regione Lazio e i Paesi dell’America Latina. Questo il senso di una dichiarazione d’intenti firmata stamattina dal presidente Piero Marrazzo e dall’ambasciatore Paolo Bruni, segretario generale dell’Istituto Italo-latina Americano. Nel documento si specifica in particolare che la Regione si impegna ad esaminare ed eventualmente finanziare progetti e/o programmi di Cooperazione allo sviluppo presentati dall’I. I. L. A. (Istituto Italo-latino americano) e rispondenti alle priorità delineate nei piani di sviluppo dei suoi Paesi membri in settori di eccellenza per la Regione. I progetti saranno rivolti al rafforzamento istituzionale, alla creazione ed al potenziamento di strutture esistenti, alla formazione teorico-pratica di tipo professionale, prevalentemente nel settore dell’artigianato e delle piccole imprese, alla collaborazione accademica, alla valorizzazione e gestione del patrimonio culturale inteso come risorsa di sviluppo, all’interscambio d’esperienze fra i Paesi beneficiari favorendo in tal modo la cooperazione orizzontale. Nell’effettuare la valutazione dei singoli progetti la Regione Lazio si atterrà ai criteri indicati nelle linee di indirizzo sulla Cooperazione decentrata approvate dal Comitato Direzionale del Ministero Affari Esteri. Oltre ai propri finanziamenti, la Regione Lazio e l’I. I. L. A. Si impegnano a ricercare insieme presso l’Ue o altri Organismi, le risorse necessarie alla realizzazione dei progetti e/o programmi valutati positivamente. Regione Lazio e l’I. I. L. A. Definiranno le modalità a breve modalità operative ed i responsabili per assicurare l’operatività concreta dell’intesa. .  
   
   
LA DELEGAZIONE MARCHIGIANA VISITA A MOSCA LA FIERA DEL MEBEL  
 
 Mosca, 14 novembre 2007 - La delegazione marchigiana guidata dal presedente della Regione, Gian Mario Spacca, e composta da Palmiro Ucchielli, presidente della Provincia di Pesaro e Urbino; da Federico Vitali, Confindustria; Alberto Drudi, Unione camere commercio; Roberto Tontini, Svim; dai consiglieri regionali Giancarlo D´anna e Oriano Tiberi) ha visitato, a Mosca, la Fiera internazionale del mobile (Mebel), uno degli appuntamenti fieristici piu` importanti del settore nella federazione russa e per i paesi dell´est Europa. Le Marche sono presenti con 64 imprese del mobile, 53 delle quali nell´ambito della collettiva regionale. Quella marchigiana costituisce la presenza italiana piu` significativa: 260 le imprese nazionali, su un totale di 900. La delegazione marchigiana, nella capitale russa per presentare il progetto del polo industriale della Provincia di Dmitrov e per l´apertura del Mebel, ha avuto modo si apprezzare l´impegno che gli operatori del mobile dedicano a uno dei principali mercati mondiali del settore. Una presenza decennale, quella marchigiana al Mebel, che ha visto l´esportazione del comparto mobiliero, verso la federazione russa, crescere dell´11 per cento nel primo semestre 2007: la percentuale piu` altra tra tutte le regioni italiane, che consolida la quarta posizione a livello nazionale. Il dato e` anche frutto dell´incremento delle aziende mobiliere marchigiane, passate dalle 2. 200 del 1991 alle attuali 3. 740. Il clima che si respira al Mebel e` molto positivo, come ha potuto constatate la delegazione. Al secondo giorno della prestigiosa fiera, c´e` soddisfazione tra gli operatori per il buon afflusso di visitatori e di operatori. Una presenza significativa che risulta strategica anche per allacciare relazioni di partenariato con le imprese estere. E` emersa la necessita` di trovare spazi e supporti adeguati per assemblare i mobili prodotti in Italia e destinati al mercato russo. Da questo punto di vista, e` stato detto, puo` rivelarsi interessante l´area di Dimitrov, che verra` allestita alle porte di Mosca, e che rende necessaria la ricerca di partner russi. Come utile risulta la possibilita` di aprire negozi che attraggano l´attenzione e la curiosita` degli acquirenti. Le grandi aziende stanno gia` operando in questa direzione, con diversi punti vendita allestiti a Mosca e San Pietroburgo. Il presidente Spacca si e` intrattenuto con gli operatori marchigiani e ha recepito i suggerimenti degli imprenditori, i quali hanno chiesto alla Regione di ampliare gli spazi espositivi nelle prossime edizioni del Mebel. Tra i prodotti che hanno riscosso piu` successo vanno segnalate le cucine, sulle quali il mercato russo sembra concentrare le maggiori attenzioni. Spacca ha partecipato, inoltre, a una conferenza stampa presso gli spazi espositivi dell´Ice (Istituto per il commercio con l´estero) dedicata alla presentazione del distretto del mobile marchigiano, a testimonianza dell´interesse che viene riservato alle Marche. Il presidente ha avuto modo di evidenziare le ottime performance raggiunte dal settore, anche in termini di esportazioni, e lo ´spirito positivo´ che ha colto tra gli operatori marchigiani, profondi conoscitori del mercato russo. .  
   
   
FORLÌ CESENA: LE IMPRESE DELLA PROVINCIA NEL III TRIMESTRE 2007  
 
 Forlì Cesena, 14 novembre 2007 – Anche nel terzo trimestre 2007 crescono le imprese attive nella provincia di Forlì-cesena, ancora soprattutto nel settore “costruzioni” e “attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca”. Questo emerge dall’elaborazione effettuata da Movimprese, la banca dati di Infocamere che fornisce periodicamente alle Camere di Commercio numeri e statistiche relative alle movimentazioni delle aziende a cadenza trimestrale. I dati indicano che nella provincia di Forlì-cesena le imprese registrate al 30/9/2007 sono complessivamente 45. 686, delle quali 41. 235 attive; le iscrizioni sono state complessivamente 701 a fronte di 463 cessazioni, determinando un saldo positivo pari a 238 unità. Tra la fine del terzo trimestre 2006 e la fine del terzo trimestre 2007 le imprese in provincia sono aumentate di +0,7% compreso il settore agricolo (+1,1% con esclusione dell’agricoltura), con un incremento di poco superiore a quello regionale, pari a +0,6% compreso il settore agricolo, e a quello nazionale, anch’esso pari al +0,4% con l’agricoltura. I tassi di crescita nel trimestre, calcolati sulle imprese registrate, comprese quelle agricole, sono positivi per tutti i livelli territoriali: +0,52% per la provincia, +0,17% per la regione e +0,25% per l’Italia. Considerando i settori più significativi si nota come si espanda in misura maggiore il comparto “Costruzioni” con un +4,2%, settore che costituisce il 20% del totale delle imprese attive al netto del settore agricolo. Segue “Attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca” con una percentuale del +3,9%, comparto che interessa ormai il 14,1% delle aziende iscritte al Registro Imprese, al netto del settore agricolo. Le ”Attività manifatturiere”, settore tra i più rappresentativi, evidenziano un lieve aumento pari a +0,5% (15,7% del totale); sostanziale stabilità invece per il “Commercio” con –0,2% (28,2% del totale). Al 30/9/2007 le imprese del settore agricolo risultano essere 8. 903 (-0,6% rispetto al terzo trimestre 2006); in regione il calo è stato maggiore (-1,1%), ancora di più a livello nazionale (-2,5%). Riguardo alla forma giuridica si nota il crescente aumento delle società di capitali (+6,2%) che rappresentano ora il 14,9% delle imprese non agricole, crescita analoga a quella nazionale e maggiore di quella regionale (+5%). Permane tuttavia il divario tra l’incidenza di questa forma giuridica a livello provinciale e quella registrata in ambito regionale (19%) e nazionale (17,4%). Prevalgono nella composizione del tessuto produttivo provinciale, le ditte individuali che rappresentano il 56,9% delle imprese non agricole della provincia, a fronte di un valore pari al 56% per l’Emilia-romagna e al 60,4% per l’Italia. .  
   
   
CONGIUNTURA PIEMONTESE: LA PRODUZIONE INDUSTRIALE DEL III TRIMESTRE 2007 CRESCE DI 1,7 PUNTI PERCENTUALE LA FILIERA AUTOVEICOLARE E LA MECCANICA TRA GLI ATTORI PRINCIPALI DEL CONSOLIDAMENTO DELLA RIPRESA PRODUTTIVA  
 
Torino, 14 novembre 2007 - A partire dal dato positivo di fine 2005, che ha interrotto la serie negativa di diciotto trimestri consecutivi, la produzione industriale piemontese continua a crescere. Il dato del Iii trimestre 2007 rappresenta, infatti, l’ottavo risultato positivo consecutivo. Nel periodo luglio-settembre 2007, la variazione tendenziale grezza (ossia confrontata sullo stesso trimestre dell’anno precedente) è stata di +1,7 punti percentuale, crescita che supera per intensità quella complessiva nazionale (+1%). Accompagnano il dato sulla produzione industriale i buoni risultati ottenuti da tutti gli indicatori osservati: è aumentato il fatturato e permane un sostanziale e costante ottimismo rispetto ad una continua crescita produttiva a breve termine. Questi sono alcuni dei risultati emersi dalla 144ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nel mese di ottobre con riferimento ai dati del periodo luglio-settembre 2007, e ha coinvolto 1. 096 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 95. 300 addetti e un valore pari a 47 miliardi di euro di fatturato. “Per l’ottavo trimestre consecutivo la produzione industriale piemontese è in crescita. Una crescita rallentata, però, rispetto al primo periodo dell’anno e che conferma lo ‘smorzamento’ dell’ottimismo tra gli imprenditori che avevamo notato già tre mesi fa. Sicuramente il livello attuale dell’euro non ha aiutato le imprese piemontesi sui mercati internazionali, di fondamentale importanza per lo sviluppo produttivo della nostra regione. Il giudizio sul futuro a breve termine rimane orientato comunque verso una crescita produttiva, con valori lievemente in aumento soprattutto nei confronti dei mercati esteri” commenta Renato Viale, presidente di Unioncamere Piemonte.   . . .  
   
   
COMUNI DEL VENETO ORIENTALE E DELLE AREE SVANTAGGIATE DI MONTAGNA. ASSESSORE SILVESTRIN: “APPROVATI CRITERI PER ATTUARE INTERVENTI DI 11 MILIONI DI EURO”  
 
 Venezia, 14 novembre 2007 - La Giunta regionale, su proposta dell’assessore agli Enti locali, Flavio Silvestrin, ha approvato i criteri e le modalità per l’attuazione degli interventi previsti dalla recente Legge regionale n. 30 del 2007 a favore dei Comuni dell’area del Veneto Orientale e delle aree svantaggiate di montagna assegnando per l’anno in corso contributi per complessivi 11 milioni di euro: rispettivamente 2 milioni e 9 milioni. Ne dà notizia lo stesso Assessore il quale informa che i provvedimenti regionali dovranno adesso acquisire il parere della competente Commissione consiliare. “Sono destinatari dei benefici - spiega l’assessore Silvestrin – ai sensi dell’art. 2 della Legge regionale n. 30 del 2007 i Comuni confinanti con la Regione Friuli Venezia Giulia con popolazione non superiore ai 5mila abitanti e che sono gravati da situazioni di disparità socioeconomica dovute alla sfavorevole contiguità territoriale con Regioni a statuto speciale. Potranno godere dei benefici i Comuni montani con priorità per le Amministrazioni con popolazione non superiore ai 5mila abitanti o con frazioni che contano meno di 500 abitanti e con il pi alto “indice di svantaggio” dovuto allo spopolamento, all’anzianità e all’abbandono agricolo”. Prosegue Silvestrin: “Il contributo servirà per finanziare gli investimenti dei Comuni finalizzati al miglioramento dei servizi e della qualità della vita dei cittadini che lì risiedono. La gestione degli interventi potrà essere svolta direttamente dal singolo Comune oppure in forma associata convenzionata con altri Comuni assegnatari o non assegnatari o tramite l’Unione dei Comuni ove costituita”. Per avere l’assegnazione definitiva dei contributi i Comuni interessati sono tenuti a presentare entro il 30 aprile 2008 alla Regione i progetti o gli interventi di utilizzo dei fondi. Le due delibere di Giunta, con tutte le indicazioni specifiche, sono consultabili nel sito regionale. .  
   
   
PRESENTATO IL DOSSIER CARITAS 2006 SULL’ESCLUSIONE SOCIALE IN TOSCANA POVERTÀ, ANZIANI E DONNE IMMIGRATE LE FASCE PIÙ A RISCHIO  
 
Firenze, 14 novembre 2007 - Continua ad essere straniera e di genere femminile la maggioranza delle persone che si rivolge ai Centri di ascolto della Caritas in Toscana. Ma è in aumento la percentuale degli italiani, soprattutto persone anziane. Sono questi i dati più significativi che emergono dal Dossier Caritas 2006 sulle povertà in Toscana, che è stato presentato stamattina nella sala Est-ovest della Provincia di Firenze. Alla realizzazione della ricerca ha collaborato anche la Regione. «Il quadro che emerge dal rapporto – ha spiegato l’assessore alle politiche sociali Gianni Salvadori intervenuto alla presentazione - si riferisce soltanto alle persone che decidono di ‘emergere’. Occorre però tenere presente anche tutto il ‘sommerso’, tante persone che decidono di non venire allo scoperto, e sono tante, che vanno incoraggiate a manifestarsi ma che soprattutto vanno aiutate. Per affrontare i problemi relativi alla marginalità possono essere 3 le linee di intervento: anzitutto personalizzando gli interventi, attraverso un’azione mirata che tenga conto delle singole situazioni; dando stimolo e supporto alle reti sociali che già esistono e che di fatto costituiscono modalità efficaci per rispondere alle situazioni di disagio; individuare infine altre forme di intervento come quelle rivolte alle famiglie numerose o quelle che hanno a loro carico persone non autosufficienti. I dati raccolti dalla Caritas – ha concluso Salvadori - seppur non costruiscano un quadro esaustivo, per noi sono importantissimi per comprendere e analizzare l’andamento dei fenomeni di esclusione, soprattutto con riferimento alla popolazione straniera, e migliorare la nostra programmazione ed i nostri interventi». I dati raccolti si riferiscono alla campagna di ascolto 2006 effettuata presso i 60 Centri di ascolto della Caritas presenti in Toscana. Fino al 31 dicembre dell’anno scorso sono state 16. 227 le persone che si sono rivolte ai Centri di ascolto (quasi mille in più rispetto al 2005), in maggioranza straniere (78,1%) ma con un aumento di quelle italiane, passate dal 19% al 21,9% (erano il 17% nel 2004). Sono in maggioranza donne, 54,7% (52,7% l’anno prima, 47% nel 2004), di nazionalità straniera, 56,3% (erano il 53% nel 2005). Altro dato interessante è la distribuzione per classi d’età: il 65% delle persone ascoltate sono racchiuse tra i 25 e 54 anni. Tra gli italiani è elevato il numero di persone anziane, mentre il dato opposto prevale per quanto riguarda gli stranieri. Da segnalare anche la prevalenza di uomini non sposati (44,4%) e di donne uscite da divorzi/separazioni o morte del coniuge (21,2%). In relazione al tipo di convivenza, 1/3 degli italiani ascoltati viveva da solo mentre il 43% degli stranieri viveva fuori dal proprio nucleo familiare (si tratta cioè di badanti). 70 donne su 100 avevano almeno un figlio a carico (per gli uomini la percentuale scendeva al 33%). In relazione al titolo di studio, quasi il 50% degli stranieri avevano un diploma di scuola superiore o la laurea (18% degli italiani), e in quanto a occupazione, il 63% circa degli italiani era disoccupato (quasi il 72% degli stranieri). Tra gli stranieri netta la prevalenza di romeni (quasi il 30%) e di irregolari (il 55% del totale). Infine, tra le problematiche segnalate, al primo posto la mancanza di mezzi (35,8%), al secondo quella di lavoro (25,4%). .  
   
   
ESISTE IL MOBBING? IN UN CONVEGNO MULTIDISCIPLINARE A CONFRONTO GIURISTI, MEDICI E PSICOLOGI PER LA PRIMA VOLTA A MILANO, L’OCCASIONE DI FARE CHIAREZZA SU UN ARGOMENTO CONTROVERSO E DI FACILE BANALIZZAZIONE  
 
 Milano, 14 novembre 2007 – Si è tenuto a Milano il convegno Esiste il mobbing? Medicina, psicologia e giurisprudenza rispondono organizzato dalla Cattedra di Criminologia Clinica dell’Università di Milano. Di fronte ad una fitta platea, si sono susseguiti per tutta la giornata interventi di psicologi, medici, avvocati e giuristi che, per la prima volta, hanno confrontato i propri punti di vista e messo in comune gli esiti delle loro ricerche e analisi. “Il risultato più importante del convegno che abbiamo promosso – dice la professoressa Isabella Merzagora Betsos, professore Associato di Criminologia Clinica presso l’Istituto di medicina Legale e delle Assicurazioni dell’Università di Milano – è proprio l’incontro tra le diverse professionalità che si occupano di mobbing, violenza psicologica sul lavoro, salute e sicurezza negli ambienti di lavoro. C’è stata la possibilità di mettere in comune i differenti punti di vista e, anche, di chiarire gli equivoci che possono nascere tra diverse ottiche di analisi. Scoprendo che, quando c’è la serietà professionale, le differenze non sono incolmabili. ” E’ emersa in particolare la specificità dell’ambito forense che dovendo discutere i casi in aule giudiziarie si è aperto all’apporto della medicina legale e in particolare a quello della psicologia del lavoro e delle metodologie per l’analisi delle psicopatologie. “Il mobbing è il frutto di un ambiente conflittuale nel quale il conflitto non viene riconosciuto, espresso e incanalato, ma diventa motivo di sopraffazione nei confronti di chi non si allinea con il pensiero unico dell’economia moderna e dell’essere sottomessi alle leggi del mercato “a qualunque costo” individuale. E’ l’estrema conseguenza di una certa cultura organizzativa che trascura l’importanza del lavoro nella costruzione identitaria delle persone” afferma il dottor Vittorio Tripeni, psicologo e psicoterapeuta, tra gli organizzatori del convegno. “Abbiamo tutti di fronte a noi i segnali della precarizzazione delle relazioni, l’aumento della pressione al lavoro e la solitudine delle persone che evidenzia un rischio forte di litigiosità all’interno delle aziende. Tutto questo non sta giovando non solo a creare ambienti di lavoro sani, ma neppure alla competitività delle aziende. ” La conclusione dell’incontro ha trovato tutti concordi nella necessità di arrivare ad una definizione certa del mobbing e alla messa in atto di tutte quelle pratiche che possano prevenire il fenomeno, arrivando ad evitare le situazioni che richiedono il ricorso alle vie giudiziarie. Il mondo del lavoro, delle imprese e della pubblica amministrazione ha bisogno aprire una nuova stagione in cui venga messa al centro la dignità della persona riconoscendo il ruolo fondamentale delle attività lavorative nella vita di ciascuna persona. In questa direzione diventa indispensabile la formazione specifica delle professionalità in gioco, dei dirigenti e dei sindacati. Una formazione che aumenti la consapevolezza delle dinamiche relazionali e della insidiosità del mobbing. .  
   
   
MAGGIORE COLLABORAZIONE FRA COMITATI PARI OPPORTUNITÀ DELLE REGIONI  
 
Bolzano, 14 novembre 2007 - I Comitati per le pari opportunità interni alle varie amministrazioni regionali hanno deciso di intensificare la collaborazione e di presentare congiuntamente alla ministra competente un documento scritto per un sostegno nella creazione della rete di cooperazione. È l´esito del congresso "Costruiamo una rete" dei Comitati per le pari opportunità interni delle amministrazioni regionali tenutosi nei giorni scorsi a Venezia su invito del Comitato regionale per le pari opportunità della Regione Veneto. In convegno era incentrato sul tema "Costruiamo una rete" ed è stato un´occasione sia per uno scambio di esperienze con illustrazione di singoli provvedimenti e misure, che per fare il punto su questioni giuridiche e per analizzare singole situazioni. Per l´amministrazione provinciale di Bolzano erano presenti la presidente e la vicepresidente del Comitato pari opportunità aziendale, Cristina Ghedina e Ruth Volgger, che hanno illustrato il progetto pilota "Audit" che prevede misure per il personale al fine di conciliare attività lavorativa ed esigenze familiari. Il progetto ha riscosso grande interesse nei rappresentanti dei Comitati delle altre amministrazioni regionali, in tutto 15. Nell´ambito del convegno è stato concordato di intensificare la collaborazione fra Comitati per le pari opportunità; il Comitato per le pari opportunità dell´amministrazione provinciale di Bolzano collaborerà attivamente per porre in essere la rete di collegamento e di collaborazione fra i Comitati. Con un documento congiunto che la presidente del Comitato per le pari opportunità della Regione Veneto provvederà a consegnare alla ministra per le pari opportunità, sarà chiesto un sostegno nella predisposizione della rete collaborativa fra comitati. .  
   
   
PARI OPPORTUNITA´´: "PREMIO QUALITA´´" A REGIONE FVG  
 
 Trieste, 14 novembre 2997 - "Per il progetto di promozione delle politiche di genere, testimonianza di impegno e attenzione, nell´anno delle Pari Opportunità e dei diritti per tutti". Con questa motivazione, al recente Com-pa/salone della Comunicazione pubblica di Bologna, è stata assegnato alla Regione Friuli Venezia Giulia il "Premio Qualità", che annualmente viene attribuito alle istituzioni ed agli enti distintisi nel campo dell´innovazione e della comunicazione pubblica. Il "Premio Qualità" è stato assegnato al Friuli Venezia Giulia per il progetto di promozione, realizzato in collaborazione con Incipit, delle iniziative svolte dal Servizio regionale delle Pari opportunità nell´anno 2006 e 2007. Attività che, fa osservare l´assessore competente Michela Del Piero, nel complesso ha potuto contare nei due anni su uno stanziamento di risorse finanziarie pari a 2,7 milioni di euro. "Non posso che esprimere viva soddisfazione per il premio ricevuto - dichiara l´assessore - un riconoscimento che attesta l´impegno e la serietà del lavoro svolto e che è ancor più gratificante in quanto il Servizio Pari Opportunità è una realtà giovane, ma dinamica, in cui questa Amministrazione regionale ha creduto con forza". Nel 2006 l´attenzione della Regione si è in particolare rivolta, accanto al sostegno di Enti locali, di associazioni femminili e del "terzo settore", alle politiche di conciliazione fra lavoro e vita familiare, allo sviluppo dell´imprenditoria femminile, alla realizzazione di pari opportunità uomo-donna ed all´avvio di iniziative di formazione post-universitaria per favorire l´accesso delle donne alla vita politica. Linee-guida e progettualità, segnala l´assessore Michela Del Piero, riproposte anche quest´anno per focalizzare nuovamente l´intervento della Regione sui bisogni emergenti della popolazione femminile del Friuli Venezia Giulia. In questo contesto, particolare attenzione viene riservata al potenziamento dei corsi base "Donne, Politica e Istituzioni" e lo sviluppo di corsi specialistici di secondo livello in collaborazione con le Università di Trieste ed Udine, alle attività di comunicazione ed informazione (www. Pariopportunitafvg. It), ai progetti per l´incremento delle politiche di conciliazione - per la soluzione del rapporto tra vita familiare e vita professionale, volto a sostenere i servizi agli anziani - nonché, grazie alla concessione di contributi ad associazioni di volontariato, di promozione sociale, del "terzo settore" ed agli Enti locali, per l´avvio di programmi per ridurre e contenere situazioni di disagio relativi alla popolazione femminile immigrata e di azioni per ampliare l´accesso al lavoro ed i percorsi di carriera e per incrementare le opportunità di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale delle donne. .  
   
   
“TUTTI PARI”, IL TEMA SCELTO QUEST’ANNO PER IL DIRE&FARE DAL 14 AL 17 NOVEMBRE A MARINA DI CARRARA LA RASSEGNA DELLE PA E SABATO APPUNTAMENTO CON L’ELECTRONIC TOWN MEETING SULLA SPESA SANITARIA  
 
 Firenze, 14 novembre 2007 - Tutti pari. E’ il tema scelto per la decima edizione del “Dire&fare”, la rassegna dedicata all’innovazione nella pubblica amministrazione che torna dal 14 al 17 novembre a Marina di Carrara, promossa anche quest’anno dall’Anci Toscana, l’associazione dei Comuni, in collaborazione con la Regione Toscana, con il contributo del Cesvot, della Provincia di Massa - Carrara e del Comune di Carrara. «Il 2007 è l’anno delle pari opportunità per tutti – sottolinea l’assessore alle riforme della Regione, Agostino Fragai – ma garantire pari opportunità a tutti i cittadini è anche uno tra parametri più importanti per misurare la vera efficienza di una pubblica amministrazione». Si parlerà dunque di servizi e politiche di inclusione a Marina di Carrara. Si discuterà di sostenibilità, di politiche di genere, di sicurezza, di ambiente e di sviluppo compatibile. Non mancherà naturalmente lo spazio alle nuove tecnologie. Quanto alla partecipazione e al confronto con i cittadini, anche quest’anno la rassegna si concluderà con un elettronico town meeting. L’anno scorso, a novembre, cinquecento toscani si riunirono a Marina di Carrara per decidere, insieme, le linee guida della futura legge sulla partecipazione. Fu il primo electronic town meeting toscano. Quest’anno, il 17 novembre, dalle 9 alle 18 trecento cittadini estratti a sorte da un campione casuale di 15 mila toscani - alcuni a Marina di Carrara ed altri in sedi periferiche, tutti con un computer davanti ed un telecomando in mano - si confronteranno sulla compartecipazione alla spesa sanitaria. Ovvero si chiederanno se sia giusto o meno pagare un ticket per l’accesso ad alcune prestazioni sanitarie, chi lo deve eventualmente pagare e in quale misura, quali potrebbero essere le alternative ma anche su quali servizi occorrerebbe concentrare le risorse a disposizione e quali siano i servizi, sanitari ma anche sociali, maggiormente necessari nei diversi territori. Un’ampia riflessione che sarà poi utile alla giunta regionale. In un’assemblea tradizionale molti ascoltano e pochi hanno la possibilità di parlare e far sentire la loro voce. In un electronic town meeting, grazie all’uso delle nuove tecnologie, tutti invece si pronunciano. «La legge sulla partecipazione sta per essere discussa dal Consiglio regionale – ricorda l’assessore Fragai – Ma già da tempo abbiamo deciso di fare di questa ed altre pratiche di consultazione e di partecipazione un appuntamento annuale». La rassegna del «Dire&fare» si aprirà domani pomeriggio. On line sul sito www. Dire-fare. Eu è consultabile l’intero programma di eventi, incontri e workshop. .  
   
   
LEGGE REGIONALE SUGLI APPALTI, COSA È CAMBIATO IN TOSCANA GELLI: “UNA NORMATIVA CHE HA PORTATO PIÙ QUALITÀ E PIÙ SICUREZZA”  
 
 Firenze, 14 novembre 2007 - Ormai è in vigore da quasi due mesi, ma dai primi dati a disposizione non risulta che abbia comportato alcun rallentamento nelle dinamiche sugli appalti in tutto il territorio regionale. È questo uno dei dati che sono stati oggetto di valutazione e confronto nella giornata di studio che il governo regionale, assieme al suo Osservatorio sui contratti pubblici, ha deciso di promuovere oggi per illustrare tutte le novità sulla legge regionale 38/2007, cioè sulla legge che recentemente ha rinnovato in modo profondo la materia degli appalti. Promossa nell’ambito dell’impegno per applicare nel migliore dei modi la nuova normativa, l’iniziativa è stata anche l’occasione per confrontarsi sulla realtà del mercato dei contratti pubblici in Toscana, in uno sforzo di analisi delle dinamiche e delle possibili evoluzioni. «La legge 38 è legge a tutti gli effetti a prescindere dal ricorso del governo alla Corte Costituzionale – ha spiegato il vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli – ma fin dall’inizio il governo regionale è stato perfettamente consapevole della portata di questa legge. Una legge che entra in una materia particolarmente complessa e delicata e che esige cambiamenti faticosi da parte di tutti, a partire dai responsabili delle stazioni appaltanti. Ma noi non abbiamo voluto fare una legge per poi abbandonarla a se stessa. Come dimostra anche questa giornata di studio intendiamo mettere a disposizione tutti gli strumenti necessari perché possa essere applicata in tutto il suo contenuto profondamente innovativo. Intanto ci conforta constatare che la dinamica degli appalti non sia stata affatto rallentata dalla nuova legge» Addirittura, i dati dell’Osservatorio segnalano un leggero incremento degli appalti. Nei 261 giorni dal primo gennaio al 17 settembre, data di entrata in vigore della nuova legge, sono stati infatti pubblicati 1. 156 bandi, con una media giornaliera di 4,4 bandi. Dal 17 settembre all’8 novembre i bandi sono stati invece 244 (116 solo nelle ultime tre settimane di ottobre), con una media salita al 4,7. «Ed è vero che bisogna anche tenere conto di un incremento a suo modo naturale quale quello che si registra in genere nell’ultima parte di ogni anno per spendere i fondi residui – spiega Gelli – però pare proprio che non ci sia stato un effetto di frenata sulle dinamiche dovuto alle incertezze per la nuova normativa. Appare comunque utile una giornata come quella di oggi anche alla luce del fatto che in alcuni nuovi bandi emergono ancora alcuni elementi di non completa comprensione delle novità introdotte dalla legge» Scheda Gli appalti pubblici in Toscana, ecco la situazione Solo per forniture e servizi si spendono 12,5 miliardi all’anno. Quanto spende la pubblica amministrazione toscana in appalti, in forniture e servizi? Dati attendibili e aggiornati sono oggi assicurati dall’Osservatorio regionale sui contratti pubblici, che peraltro al momento dispone di dati relativi solo agli appalti di lavoro pubblici. Per forniture e servizi si può fare invece riferimento a una stima Irpet del 2004. Partiamo da quest’ultima. Beni e servizi. Sulla base dei dati Irpet ogni anno la pubblica amministrazione toscana spende per l’acquisto di beni e servizi circa 12,5 milioni di euro. La metà di queste risorse è utilizzata dagli enti pubblici territoriali, con un particolare rilievo della spesa da parte delle Asl e delle amministrazioni comunali. Gli appalti. Negli ultimi sei anni (2001-2006) in Toscana sono stati aggiudicati 29. 764 interventi per un importo complessivo di 5. 547 milioni euro. Pertanto, ogni anno abbiamo circa 5 mila aggiudicazioni per un importo di poco meno di un miliardo. Circa il 40 per cento di questa spesa è destinata all’edilizia sociale, come quella sanitaria e scolastica, il 35 per cento alle infrastrutture per i trasporti, il 20 per cento a quelle per l’ambiente e il territorio. Va ricordato che queste cifre non contemplano gli interventi realizzati dall’Anas e comunque gestiti fuori Toscana da amministrazioni nazionali. Nel 2006 si è registrato un incremento dell’8,4 per cento dell’importo aggiudicato: si tratta comunque di un incremento ottenuto solo con gli appalti di entità maggiore, cioè con quelli di valore superiore ai 15 milioni di euro. Per gli altri appalti si è invece registrata una flessione. Appalti e imprese toscane. Dal 2001 al 2006 le imprese toscane si sono aggiudicate il 43,1 per cento degli appalti, valore piuttosto basso a confronto con quello di altre regioni (in Lombardia, per esempio, si sale all’80 per cento). Va detto che nel 2006 è stato registrato un deciso incremento (52,1 contro il 38,5 dell’anno precedente). Ed è vero che molto di questo incremento si deve al fatto che un’impresa toscana si è aggiudicata l’appalto da 193 milioni di euro del tratto autostradale Prato-lastra a Signa, ma si registra comunque una flessione degli importi sia delle imprese del sud (da 239 a 140 milioni) che di quelle del nord (da 178 a 155). I tempi amministrativi. Il governo regionale dovrà senz’altro farsi carico anche di un impegno di semplificazione delle procedure, visto gli attuali tempi amministrativi medi. Per i lavori di importo superiore ai 50 mila euro si parla infatti di una durata media delle fasi amministrative di 924 giorni, dall’incarico di progettazione all’aggiudicazione definitiva. .  
   
   
FVG: MUTUI A TASSO VARIABILE  
 
Trieste, 14 novembre 2007 - "Cosa intende fare la Giunta regionale per aiutare le famiglie a basso reddito alle prese con i continui aumenti delle rate dei mutui a tasso variabile per l´acquisto della prima casa?" Lo chiede con un´interrogazione il consigliere regionale dell´Udc Maurizio Salvador. "Da tempo la Banca Centrale Europea ha avviato una politica monetaria restrittiva che ha portato in questi ultimi anni a un rilevante incremento del costo del denaro - afferma Salvador - e questa stretta monetaria ha determinato a più riprese la crescita del tasso di riferimento europeo e, di conseguenza, l´aumento delle rate dei mutui a tasso variabile". Il consigliere regionale dell´Udc evidenzia come la rata di un mutuo variabile per l´acquisto di una abitazione stipulato 3 anni fa sia cresciuta di oltre un terzo per la durata ventennale e di quasi la metà per quella trentennale. "Su un mutuo da 100 mila euro - sottolinea - vuol dire una maggiore spesa mensile di 193 euro a venti anni e di 213 a trenta. Questo significa che per chi si è indebitato con mutuo a tasso variabile tra il 2003 e il 2005, quando i tassi erano ai minimi, la rata è salita come minimo del 23% per il mutuo ventennale e del 31% per quello trentennale. Come conseguenza di ciò molte famiglie fanno sempre più fatica a pagare le rate a causa del rialzo dei tassi di interesse, ma anche del costo della vita". Salvador cita anche gli esiti di un´indagine condotta dall´Adusbef (Associazione difesa utenti servizi bancari finanziari) in 18 tribunali italiani, da cui emerge che tra il 2006 e il 2007 l´aumento di pignoramenti è stato di oltre il 20% e dovrebbe attestarsi a fine anno sul 23% rispetto all´anno precedente, a causa dell´aumento dei tassi e della difficoltà di far fronte alle rate. "Inoltre - prosegue l´esponente centrista - secondo un´inchiesta pubblicata nei giorni scorsi da un quotidiano economico nazionale, l´incidenza sul reddito familiare della rata di mutuo per l´acquisto di un´abitazione, va dal 48. 4% di Ragusa al 10. 7% di Bolzano. Nella nostra regione, a Gorizia, la rata ha un peso medio sul reddito pari al 20. 3%, a Udine del 17. 7%, come a anche Pordenone e a Trieste, dove si attesta al 17%. A rischio - sottolinea Salvador - ci sarebbero in Italia ben 300 mila famiglie che stanno per sfondare il tetto sopportabile della rata. Nel Dpfer 2008-2010 - continua l´esponente dell´Udc - la Giunta regionale ha previsto, su sollecitazione mia e del collega Roberto Molinaro, a fronte di maggiori oneri di costo del denaro, di sostenere le famiglie con un adeguato incremento del contributo regionale in conto capitale per rendere meno difficoltoso per le stesse accedere all´acquisizione in proprietà della prima casa già a partire dal prossimo anno". Salvador chiede dunque alla Giunta "quali provvedimenti intenda assumere con la prossima Finanziaria per venire incontro a quelle famiglie a basso reddito che hanno in corso un mutuo fondiario a tasso variabile contratto per l´acquisto o la costruzione della prima casa e che stanno per sfondare il tetto sopportabile della rata, ritenendo che questo tipo di intervento rivesta carattere di urgenza". .  
   
   
OCCUPANTI ABUSIVI, SCOTTI: LEGGE RAFFORZA LEGALITA´  
 
 Milano, 14 novembre 2007 - "La legge regionale sui canoni non solo conferma la linea dura sugli abusivi nelle case popolari, ma anzi rafforza le regole da seguire in caso di occupazioni abusive e conferma il provvedimento già adottato con il regolamento 1/2004, in base alla quale chiunque occupa abusivamente un alloggio non può fare domanda di assegnazione di una nuova casa per almeno 5 anni. E ancora, chi è attualmente occupante abusivo dovrà lasciare l´alloggio". E´ quanto afferma l´assessore regionale alla Casa e Opere pubbliche, Mario Scotti, replicando al consigliere regionale Franco Mirabelli. Entro fine febbraio, le Aler e i Comuni dovranno predisporre un piano per la sicurezza degli immobili occupati che preveda, ovviamente in stretto raccordo con le forze dell´ordine, lo sgombero degli occupanti con eventuali azioni di accompagnamento sociale, così da prevenire problemi futuri. "Solo in questo modo è possibile dare risposte concrete agli inquilini - fa notare Scotti - che chiedono di individuare e quindi sgomberare gli abusivi. Al contrario, le proposte depositate in Consiglio regionale da alcuni consiglieri del centro sinistra, con l´unico obiettivo di creare una commissione (con componenti di nomina partitica e sindacale) che avesse ´il potere´ di decidere chi, anche se occupante abusivo, poteva rimanere nelle case e chi no, fanno correre il rischio di sanare situazioni che invece questo provvedimento vuole definitivamente sradicare". In Lombardia ci sono regole certe e pochi spazi per i soliti giochi. "Ciascun soggetto istituzionale - dice ancora Scotti - deve svolgere il proprio compito: le Aler e i Comuni vigilano sul proprio patrimonio, le Forze dell´Ordine attuano i provvedimenti concernenti l´ordine pubblico, come da indicazione della Magistratura, i servizi sociali del Comune individuano le modalità per tutelare i più deboli". .  
   
   
SEQUESTRO IMMOBILE ABUSIVO A BOVALINO, L´ASSESSORE TRIPODI PLAUDE ALL´INIZIATIVA DI POLIZIA E CAPITANERIA DI PORTO  
 
 Bovalino, 14 novembre 2007 - "Plaudiamo al giusto intervento del commissariato di polizia e della delegazione di spiaggia di Bovalino a tutela e difesa del paesaggio e, soprattutto, delle coste calabresi dagli attacchi, dalle speculazioni e dalle aggressioni selvagge". È quanto afferma l´assessore regionale all´Urbanistica e Governo del Territorio Michelangelo Tripodi a proposito del sequestro a Bovalino di un immobile costruito su terreno demaniale e che sarebbe stato nella disponibilità di due presunti affiliati alla cosca Barbaro di Platì. "L´operazione è stata compiuta - aggiunge Tripodi - in coerenza con l´ impostazione dell´assessorato regionale di portare avanti il discorso dell´Accordo di programma quadro per la valorizzazione del paesaggio e per la lotta agli ecomostri. "Anche questa iniziativa - conclude l´assessore Tripodi - conferma che siamo a un momento di svolta, con l´attuazione di iniziative senza precedenti che confermano il cambiamento in atto e fanno ben sperare per un futuro nel quale potranno assumere sempre più centralità i valori del territorio e del paesaggio quali beni preziosi che vanno adeguatamente tutelati e valorizzati" .  
   
   
AEDES S.P.A.RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 SETTEMBRE 2007. RICAVI NETTI PARI A EURO 108,7 MILIONI A FINE SETTEMBRE 2007 IN CRESCITA DI CIRCA IL 3% RISPETTO A EURO 105,4 MILIONI A FINE SETTEMBRE 2006  
 
Milano, 14 novembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Aedes, riunitosi il 12 novembre sotto la Presidenza di Alfio Noto, ha approvato i risultati consolidati al 30 settembre 2007. I 9 mesi dell’esercizio sono influenzati dall’andamento del terzo trimestre che è da considerarsi strutturalmente debole per il settore immobiliare dopo la pausa estiva. Tale debolezza viene inoltre accentuata da una serie di altri fattori, sia macroeconomici legati alla crisi finanziaria generata negli Stati Uniti dai mutui “subprime”, sia di settore legati all’introduzione dal 1° ottobre 2007 di alcune novità in tema di imposta sul valore aggiunto relative alla compravendita di immobili (cd Reverse Charge). Anche il terzo trimestre di Aedes riflette gli eventi sopra indicati, che hanno causato un rallentamento delle transazioni immobiliari. In particolare, l’effetto “Reverse Charge” (Iva) ha causato il ritardo al 4 ottobre della stipula di atti di vendita degli immobili di Torre di Quartesolo e di Biella, con il realizzo di plusvalenze, come successivamente comunicato, di circa Euro 11 milioni. Di seguito i principali indicatori economico-finanziari e patrimoniali: I ricavi netti (i ricavi netti sono determinati dalla somma dei ricavi lordi, dei proventi/oneri da società collegate e joint venture, al netto del costo del venduto), al 30 settembre 2007 si attestano a Euro 108,7 milioni, in crescita del 3% rispetto a Euro 105,4 milioni a fine settembre 2006. I ricavi per prestazioni di servizi hanno raggiunto Euro 20,5 milioni da circa Euro 12,5 milioni a fine settembre 2006, mentre i proventi da alienazione di partecipazioni immobiliari si attestano a circa Euro 37,5 milioni rispetto ad Euro 11,4 milioni a fine settembre 2006. I proventi da società collegate e Jv si attestano a circa Euro 34,1 milioni a fine settembre 2007 in forte crescita rispetto a Euro 4,6 milioni al 30 settembre 2006. I costi operativi ammontano a circa Euro 65,8 milioni al 30 settembre 2007 rispetto a Euro 52,7 milioni al 30 settembre 2006. Tale incremento è in parte dovuto all’aumento dei costi per il personale, a seguito del processo di rafforzamento delle strutture operative e di staff oltrechè l’acquisto di Unicenter; vi è inoltre compreso l’effetto, a carattere straordinario, per circa Euro 10 milioni (operazione Mandatoriccio), già incluso e commentato nella relazione trimestrale al 30 giugno 2007. A fine settembre 2007 il risultato operativo si attesta a circa Euro 31 milioni rispetto a Euro 45,9 milioni nel medesimo periodo del 2006. Gli oneri finanziari si attestano a circa Euro 14 milioni al 30 settembre 2007 rispetto ad oneri per circa Euro 1,8 milioni al 30 settembre del 2006, a causa dell’aumento medio del costo del debito e della crescita dell’indebitamento finanziario netto. Quest’ultimo è passato da Euro 561,7 milioni al 30 giugno 2007 a circa Euro 649 milioni a fine settembre 2007, a seguito di alcuni contratti siglati nel trimestre, tra cui l’acquisizione dell’area in Roma, successivamente commentata. Il risultato pre-tasse di competenza di gruppo si attesta a circa Euro 17 milioni al 30 settembre 2007 rispetto a circa Euro 45 milioni al 30 settembre 2006. Il capitale investito al 30 settembre 2007 cresce, passando a circa Euro 1. 072 milioni da Euro 1. 020 milioni a fine giugno 2007, mentre il patrimonio netto di competenza di gruppo è pari a circa Euro 345 milioni al 30 settembre 2007 rispetto a circa Euro 360,8 milioni a fine giugno 2007. Il patrimonio immobiliare in gestione passa da Euro 4,1 miliardi a fine dicembre 2006 a circa Euro 4,8 miliardi a fine settembre 2007. Eventi significativi del periodo - In data 27 luglio 2007 Aedes e Immobiliare Cupan S. R. L. Hanno siglato un accordo preliminare che prevede l’acquisto, da parte di Aedes, dell’immobile sito in Milano via Ancona e del relativo ramo d’azienda esercizio commerciale. Il contratto di acquisto definitivo sarà stipulato entro il mese di dicembre per un prezzo complessivo di 6 milioni di Euro. In data 31 luglio 2007 Aedes e Fiat Partecipazioni hanno raggiunto un accordo transattivo relativamente al contenzioso in corso per un esborso complessivo a carico di Aedes pari a 13,5 milioni di Euro, già interamente accantonato. In data 3 agosto 2007 Aedes e Universaltecnica S. P. A. Hanno sottoscritto un accordo quadro che prevede l’acquisto, da parte di Aedes, di un immobile sito in Trieste corso Saba e del relativo ramo d’azienda. Il rogito sarà stipulato entro il 31 gennaio 2008 ad un prezzo complessivo di 16 milioni di Euro. In data 28 settembre 2007 Aedes ha acquistato da Promozioni Generali Immobiliari Pr. Im. S. P. A. , il 20% della società Roma Development S. R. L. , proprietaria di un’area di sviluppo sita nel comune di Roma. Il corrispettivo della transazione è stato di 9,6 milioni di Euro. Eventi successivi alla chiusura del semestre - In data 4 ottobre 2007 Aedes ha acquistato l’immobile di via Manzoni a Roma dal Gruppo Risanamento per un valore di 93 milioni di Euro. Al fine di razionalizzare il portafoglio immobiliare, Aedes ha ceduto, al Gruppo Risanamento l’immobile ad uso ufficio di Torre Quartesolo e l’immobile retail di Biella. Queste operazioni hanno permesso al Gruppo di realizzare un risultato lordo positivo per 11 milioni di Euro. Evoluzione prevedibile della gestione - Nel corso dell’ultimo trimestre 2007, l’attività del Gruppo sarà incentrata sulle attività propedeutiche al lancio della Siiq e di nuovi fondi immobiliari, sia di natura ordinaria, sia di natura opportunistica. Il Consiglio confida che l’esito positivo delle operazioni sopra citate possa permettere la chiusura dell’esercizio 2007 in linea con il piano industriale 2005 – 2007. Approvazione del Piano Industriale 2008 – 2010 - Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di riunirsi in data 4 dicembre 2007 in sede straordinaria per l’esame e l’approvazione del nuovo Piano Industriale 2008-2010. .  
   
   
GRANITIFIANDRE: APPROVATI I DATI AL 30 SETTEMBRE 2007, FORTE CRESCITA DEL FATTURATO E DI TUTTI GLI INDICI DI REDDITIVITÀ, ACCOMPAGNATI DA UN OTTIMO MIGLIORAMENTO DELLA POSIZIONE FINANZIARIA: RICAVI PROGRESSIVI CONSOLIDATI A 176 MILIONI DI EURO +18,6%; A 55,3 MILIONI DI EURO NEL TERZO TRIMESTRE, +13,9%,  
 
Castellarano (Re), 14 novembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Granitifiandre - azienda attiva nella produzione e commercializzazione di lastre in grès porcellanato alto di gamma alternative ai marmi e graniti di cava - quotata al segmento Star della Borsa Italiana – ha approvato la Relazione al 30 settembre 2007. Dai dati del terzo trimestre e dei complessivi primi 9 mesi dell’anno emerge la forte crescita del fatturato e di tutti gli indici di redditività nonché l’ottimo miglioramento della posizione finanziaria. Il fatturato consolidato al 30 settembre ha raggiunto i 176,1 milioni di Euro, in crescita del 18,6% rispetto al dato dei primi 9 mesi 2006. Nel solo terzo trimestre dell’anno i ricavi hanno superato i 55,3 milioni di euro, +13,9% rispetto ai 48,5 milioni del corrispondente periodo 2006. Notevole come detto l’incremento di fatturato di materiale a marchio le cui vendite hanno raggiunto i 132,9 milioni di Euro, contro i 105,2 milioni di Euro del corrispondente periodo del 2006 (+26,2%); 42,4 milioni di Euro (+21%) le vendite a marchio nel solo terzo trimestre dell’esercizio. Lo sviluppo del fatturato a marchio si è verificato in tutte le aree geografiche in cui il Gruppo è presente: in Italia, la leadership consolidata di Granitifiandre, ha consentito una crescita del 5,8%. In Europa, grazie all’apporto della controllata tedesca Porcelaingres lo sviluppo delle vendite nel periodo è cresciuto del +16,7%. Ma è soprattutto nei mercati del Resto del Mondo +48,8%, ed in particolare degli Stati Uniti + 69,5%, che si sono registrate le migliori performance, grazie soprattutto al grande successo che i prodotti a marchio Stonepeak stanno ottenendo nei Paesi del nord America. Il Risultato Operativo Lordo (Ebitda) dei primi nove mesi è pari a 32,4 milioni di Euro, superiore di 4,1 milioni di Euro a quanto ottenuto nell’intero esercizio 2006 (20,8 milioni di Euro nel corrispondente periodo 2006), con un incremento netto di 11,7 milioni di Euro (+56,2%). Al suddetto incremento hanno contribuito positivamente, oltre alla capogruppo Granitifiandre Spa per 19,3 milioni di Euro, il gruppo americano Stonepeak per circa 5,2 milioni di Euro e la controllata tedesca Porcelaingres per oltre 3,9 milioni di Euro. L’ebitda trimestrale è pari a 9,9 milioni di Euro (8,1 milioni di Euro nel corrispondente trimestre 2006), con un incremento netto di 1,8 milioni di Euro (+21,8%). Il Risultato Operativo (Ebit) dei primi nove mesi è pari a 21,1 milioni di Euro, con un incremento di 10,8 milioni (+105%) rispetto ai primi 9 mesi 2006. L’ebit trimestrale è pari a 6,4 milioni di Euro, con un incremento netto di 1,8 milioni (+38%). Positivo e in crescita anche l’Utile Netto pari a 10 milioni nei 9 mesi e in crescita del 45,8% nel solo terzo trimestre. Estremamente positivi i flussi di cassa generati dall’attività di esercizio nei primi nove mesi del 2007 pari a 23,8 milioni di Euro dei quali 11 milioni di Euro nel solo terzo trimestre. La liquidità netta generata nei primi nove mesi del 2007 è pari a 7,4 milioni (9,1 milioni di Euro nel terzo trimestre), dato da considerarsi molto positivo in quanto realizzato al netto degli investimenti in immobilizzazioni materiali (8,5 milioni di Euro), in immobilizzazioni immateriali (3,6 milioni), al pagamento del dividendo 2006 (4,4 milioni) e al pagamento del saldo imposte 2006 e del primo acconto 2007 (4,1 milioni). La posizione finanziaria netta risulta pertanto a -40,3 milioni di Euro al 30 settembre 2007 contro i - 47,8 milioni di Euro del 31 dicembre 2006 ed i - 49,4 al 30 giugno 2007. Evoluzione del business e previsioni - Tra le commesse più significative ottenute nell’ultimo periodo si segnalano quelle per la fornitura di materiali a marchio per la nuova sede “Cittadella” della Cassa di Risparmio di Firenze e la sede di Prato di Factoring & Leasing di Monte Paschi Siena per complessivi 650 mila Euro. Di elevato standing e valore gli incarichi ottenuti per la pavimentazione dell’aeroporto di Nizza, la commessa per una nota catena di abbigliamento scandinava oltre ai prestigiosi ordini acquisiti in Cina, Messico, Brasile e Stati Uniti per oltre 1,2 milioni di Euro. “I nostri marchi consolidano il loro posizionamento nell’alto di gamma a livello internazionale – afferma Graziano Verdi, Presidente e A. D. Di Granitifiandre – e gli stabilimenti in Germania e Stati Uniti incrementano costantemente il loro giro d’affari e le loro marginalità. Con queste basi e sulla scorta dei dati del mese di ottobre (Stonepeak +64%, Porcelaingres +21% e Granitifiandre +7%) riteniamo di essere prossimi al raggiungimento e superamento dell’ambizioso budget 2007”. .  
   
   
ENEL DUE MILIARDI DI EURO DI OBBLIGAZIONI ENEL PER I RISPARMIATORI ITALIANI TORNANO LE OBBLIGAZIONI ENEL DEDICATE ESCLUSIVAMENTE AI RISPARMIATORI ITALIANI: LOTTO MINIMO 5.000 EURO, DURATA 7 ANNI E UN MESE.  
 
Roma, 13 novembre 2007 – La Consob ha approvato il prospetto informativo relativo all’offerta e quotazione sul Mercato Telematico delle Obbligazioni (Mot) delle obbligazioni Enel riservate ai risparmiatori italiani, per un valore complessivo massimo di due miliardi di euro. Tale importo potrà essere aumentato sino a tre miliardi di euro in caso di eccesso di domanda. L’operazione è stata deliberata dal Consiglio di Amministrazione di Enel del 26 luglio 2007. I proventi dell’offerta saranno destinati in prevalenza al rimborso dell’indebitamento acceso per far fronte al fabbisogno finanziario derivante dallo svolgimento dell’offerta pubblica di acquisto lanciata congiuntamente da Enel Energy Europe (società controllata interamente da Enel) e Acciona sul 100% del capitale di Endesa e recentemente conclusasi con successo. Periodo d’offerta e lotto minimo - L’offerta si svolgerà dal 19 novembre 2007 al 7 dicembre 2007, salvo chiusura anticipata, secondo le ipotesi descritte nel prospetto informativo. Si potranno sottoscrivere presso le banche collocatrici obbligazioni Enel a tasso fisso o a tasso variabile con un investimento minimo di 5. 000 euro, pari a 5 obbligazioni del valore nominale di 1. 000 euro ciascuna. Durata, trasparenza e flessibilità - La durata di entrambi i titoli, sia di quello a tasso fisso che di quello a tasso variabile, è di 7 anni ed un mese (scadenza gennaio 2015). Il capitale verrà rimborsato interamente alla scadenza dei prestiti. Il risparmiatore potrà negoziare obbligazioni, anche in tagli da nominali 1. 000 euro, in qualsiasi momento successivo alla chiusura del periodo di offerta, ai prezzi di mercato. Le obbligazioni Enel saranno infatti ammesse alla negoziazione sul Mercato Telematico delle Obbligazioni (Mot), organizzato e gestito da Borsa Italiana S. P. A. , e la loro quotazione sarà consultabile ogni giorno sui quotidiani specializzati e su internet. Commissioni e regime fiscale applicabile ai rendimenti - L’adesione all’offerta delle obbligazioni non comporterà alcuna spesa o commissione di sottoscrizione. Il rendimento delle obbligazioni si intende al lordo della imposizione fiscale vigente al momento del pagamento della cedola. Ad oggi, l´imposta sostitutiva applicabile agli interessi derivanti dalle obbligazioni è pari al 12,5%. Obbligazioni a tasso fisso - Gli interessi maturati saranno corrisposti ai sottoscrittori annualmente in via posticipata, salvo per il primo periodo d’interessi, per il quale la cedola verrà effettuato dopo un anno e un mese. Il rendimento delle obbligazioni a tasso fisso (Eneltf2007/2015) sarà comunicato entro 5 giorni dalla conclusione del periodo d´offerta con un avviso su un quotidiano economico-finanziario a diffusione nazionale. Tale rendimento sarà determinato sommando il risultato dell’interpolazione lineare del tasso mid swap a 7 anni e il mid swap a 8 anni rilevati a conclusione del periodo d´offerta a un ulteriore margine di rendimento, che sarà compreso nell’ambito di un intervallo compreso tra 40 e 90 punti base, che sarà definito anch’esso al termine del periodo d’offerta Nel primo semestre dell´anno 2007, il tasso mid swap a 7 anni ha avuto un valore minimo di 4,0801 e uno massimo di 4,8788 punti percentuali, mentre il tasso mid swap a 8 anni ha avuto un valore minimo di 4,1030 e uno massimo di 4,8985 punti percentuali (Fonte: Bloomberg). Obbligazioni a tasso variabile - Gli interessi maturati saranno corrisposti ai sottoscrittori semestralmente in via posticipata, salvo per il primo periodo d’interessi, per il quale il pagamento della cedola verrà effettuato dopo sette mesi Per tutta la durata del prestito (Eneltv2007-2015), il rendimento sarà indicizzato al tasso Euribor a 6 mesi, ovvero al tasso Euribor a 7 mesi in relazione alla prima cedola, maggiorato di un ulteriore margine di rendimento, che sarà compreso tra 40 e 90 punti base e che verrà definito al termine del periodo d’offerta. Il tutto sarà calcolato per i giorni effettivi del periodo di interessi. Il margine di rendimento sarà comunicato entro 5 giorni dalla conclusione dell’offerta con un avviso su un quotidiano economico-finanziario a diffusione nazionale. Nel primo semestre dell´anno 2007, il tasso Euribor a 6 mesi ha avuto un valore minimo di 3,857 ed uno massimo di 4,315 punti percentuali (Fonte: Bloomberg). Consorzio di garanzia e collocamento - Enel ha affidato a Banca Imi (Gruppo Intesa Sanpaolo) e a Bayerische Hypo- und Vereinsbank Ag, Succursale di Milano (Unicredit) (Gruppo Unicredit) il ruolo di coordinatori dell´offerta e responsabili del collocamento. Le obbligazioni saranno collocate per il tramite del consorzio di collocamento e garanzia coordinato e diretto da Banca Imi e Unicredit, del quale fanno parte Banca Akros S. P. A. , Bnp Paribas, Centrobanca S. P. A. , Dexia Crediop S. P. A. E Mps Capital Services Banca per le Imprese S. P. A. , al quale partecipano i collocatori il cui elenco sarà reso noto mediante deposito presso la Consob, la sede della Società ed i collocatori medesimi e contestuale pubblicazione sul quotidiano “Il Sole 24 Ore” o “Mf” o su altro quotidiano a diffusione nazionale di un avviso integrativo entro il primo giorno antecedente l’inizio del periodo d´offerta. Nell’ambito del medesimo avviso saranno specificati i collocatori che offriranno modalità di sottoscrizione on-line per il pubblico indistinto. .  
   
   
ASM: ALLE RETI ELETTRICHE 16 MILIONI DI EURO PER LA PEREQUAZIONE SPECIFICA 2004-2007 E 1,4 MILIONI DI EURO PER LA QUALITA’ DEL SERVIZIO 2006  
 
 Brescia, 14 novembre 2007 – L’autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (Aeeg) ha quantificato il valore della perequazione specifica aziendale per la rete elettrica di Asm relativa alla sola città di Brescia: 4,192 milioni di euro per l’anno 2004, destinati a coprire gli scostamenti dei costi di distribuzione effettivi dai costi di distribuzione riconosciuti dai vincoli tariffari. L’importo, proposto dalla Direzione Tariffe dell’Aeeg, rappresenta l’integrazione dei ricavi tariffari per l’intero 2004 e viene utilizzato come base di calcolo per gli anni successivi fino a tutto il 2007. Per l’intero periodo regolatorio 2004-2007 quindi, Asm stima un importo complessivo di oltre 16 milioni di euro che verrà incluso nei dati di bilancio non appena formalizzato. Tale integrazione verrà riconosciuta dalla Cassa Conguaglio per il settore elettrico e non comporterà alcun aumento tariffario per gli utenti del servizio di distribuzione di Asm. Questa proposta rappresenta un passo importante verso una più corretta valorizzazione degli investimenti realizzati da Asm nelle reti di distribuzione elettrica ed è coerente con le attese di perequazione specifica aziendale incluse nel piano industriale (circa 10 milioni di euro annui riferiti all’intera rete di distribuzione). Contestualmente, la Direzione Consumatori e Qualità del Servizio dell’Aeeg ha proposto di riconoscere ad Asm un premio per la continuità del servizio, per l’anno 2006, pari a 1,4 milioni di euro. Questo incentivo segue quelli assegnati negli scorsi anni e testimonia l’impegno costante di Asm a migliorare le proprie reti e mantenere gli attuali livelli di eccellenza nella qualità del servizio. . .  
   
   
ASM RELAZIONE AL 30 SETTEMBRE 2007: RICAVI: 1.610,0 MILIONI DI EURO (+8,4% DA 1.485,0 MILIONI DI EURO)  
 
 Brescia, 14 novembre 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Asm, riunitosi il 12 novembre , ha approvato i risultati consolidati del Gruppo Asm al 30 settembre 2007 redatti in applicazione dei principi contabili internazionali Ias/ifrs. I ricavi aumentano dell’8,4% (a 1. 610,0 milioni di euro da 1. 485,0 milioni di euro) soprattutto grazie all’incremento dei ricavi da vendita di elettricità. Il margine operativo lordo1 è in crescita del 3,9% (a 284,8 milioni di euro da 274,2 milioni di euro), sostenuto principalmente dalla produzione di elettricità che compensa largamente la minore redditività del teleriscaldamento legata all’impatto del clima particolarmente mite. Il risultato operativo2 cresce del 14,0% (a 198,4 milioni di euro da 173,9 milioni di euro) grazie anche a un calo degli accantonamenti (che nel 2006 includevano circa 12 milioni di euro relativi alla vertenza con l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas sul prezzo del gas). La diminuzione dell’utile netto del 13,5% (a 159,6 milioni di euro da 184,6 milioni di euro) è dovuta principalmente al venir meno di una componente straordinaria nel bilancio di Endesa Italia (che nel 2006 è stata di 29,6 milioni di euro - per la quota di competenza di Asm - derivanti dall’allineamento del valore fiscale delle immobilizzazioni al valore contabile). Al netto delle componenti non ricorrenti, l’utile netto rettificato mostrerebbe una leggera crescita. I dati al 30 settembre 2007 evidenziano un aumento di 205,4 milioni di euro del capitale immobilizzato (a 2. 630,4 milioni di euro da 2. 425,0 milioni di euro al 31 dicembre 2006) per effetto degli investimenti sostenuti nel periodo (229,4 milioni di euro) e della rivalutazione della partecipazione in Endesa Italia (62,6 milioni di euro). L’indebitamento finanziario netto3 sale di 152,7 milioni di euro (a 954,6 milioni di euro da 801,9 milioni di euro al 31 dicembre 2006), mentre il patrimonio netto aumenta di 26,6 milioni di euro (a 1. 561,2 milioni di euro da 1. 534,5 milioni di euro al 31 dicembre 2006). La struttura finanziaria conferma la sua solidità con un rapporto fra indebitamento finanziario netto e patrimonio netto che si attesta a 0,61x da 0,52x a fine 2006. Gli investimenti realizzati al 30 settembre sono pari a 229,4 milioni di euro e in larga parte riguardano i lavori di costruzione della centrale di Gissi (Chieti); tale ammontare non include gli investimenti per la centrale di Scandale (Crotone) – al 30 settembre, 75,0 milioni di euro in quota Asm - in quanto il progetto è realizzato dalla società Ergosud, partecipata da Asm al 50% e consolidata con il metodo del patrimonio netto. A questi importi si aggiungono 25,0 milioni di euro investiti nei programmi di riacquisto di azioni proprie. Sulla base dei risultati al 30 settembre 2007, si prevede che l’esercizio in corso possa chiudersi con risultati operativi in linea con quelli raggiunti nell’esercizio 2006 e coerenti con gli obiettivi fissati nel Piano Industriale 2006-2011 e nel budget 2007. Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Leonardo Dabrassi, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili. Fra i principali fatti di rilievo intervenuti successivamente al 30 settembre 2007, segnaliamo che l’Assemblea Straordinaria di Asm ha approvato il progetto di fusione con Aem che darà vita al Gruppo A2a. Renzo Capra, Presidente della Società, ha commentato: “La qualità dei risultati dei primi nove mesi del 2007 conferma la capacità di Asm di produrre performance di rilievo pur in presenza di scenari non particolarmente favorevoli, come quelo creato dal clima mite d’inizio anno. La capacità di innovare, l’eccelenza tecnologica e la visione strategica che sono ala base di questa forza rappresentano quanto Asm intende valorizzare nel nascente Gruppo A2a ”. I volumi complessivi di elettricità prodotta calano del 13,2%, (a 1. 827 Gwh da 2. 106 Gwh) principalmente a causa della fermata non programmata della centrale di Ponti sul Mincio a maggio, giugno e luglio. Il margine operativo lordo del settore cresce tuttavia del 15,9% soprattutto grazie ai maggiori margini realizzati nelle attività di termovalorizzazione dei rifiuti (+16,5 milioni di euro) e alla commercializzazione di maggiori volumi di elettricità provenienti da altre fonti (+13,1% a 2. 371 Gwh da 2. 097 Gwh). Le vendite di elettricità segnano una riduzione del margine operativo lordo pari al 25,8% principalmente per effetto di una sopravvenienza passiva per 3,3 milioni di euro; al netto di ciò il margine operativo lordo avrebbe registrato una riduzione limitata al 5,0% grazie al positivo andamento dei volumi (+31,5%, a 6. 739 Gwh da 5. 125 Gwh). Nonostante l’andamento climatico sfavorevole, i volumi di gas venduto registrano un calo contenuto (-2,6%, a 565 milioni di m3 da 580 milioni di m3) grazie all’incremento delle vendite a clienti industriali e grossisti che hanno compensato la riduzione delle vendite al segmento residenziale. Il margine operativo lordo delle vendite di gas registra una forte crescita (+11,9%) per il miglioramento dei margini di Plurigas (+7,9 milioni di euro). La riduzione dei volumi di elettricità distribuita (-6,8%, a 3. 103 Gwh da 3. 328 Gwh) non incide sull’andamento positivo del margine operativo lordo delle reti di distribuzione elettrica (+8,6%) sostenuto dal contenimento dei costi fissi (per 2,1 milioni di euro). L’andamento climatico incide in modo significativo sui volumi (trasportato: -12,7%, a 241 milioni di m3 da 276 milioni di m3; distribuito: -15,6%, a 524 milioni di m3 da 621 milioni di m3); le reti gas subiscono tuttavia una flessione del margine operativo lordo limitata al 10,1% grazie al contenimento dei costi fissi (per 3,5 milioni di euro). Il Teleriscaldamento è il settore che ha maggiormente risentito dell’andamento climatico sfavorevole: i minori quantitativi venduti (calore: -21 ,5%, a 628 Gwht da 800 Gwht; elettricità: -7,8%, a 248 Gwhe da 269 Gwhe) sono alla base della consistente riduzione registrata dal margine operativo lordo (-34,4%). Il settore Ambiente registra una flessione del margine operativo lordo pari al 7,9%. Tale calo è dovuto alla flessione del 24,5% dei volumi smaltiti in discarica (a 185 mila tonnellate da 245 mila tonnellate), solo parzialmente compensati dall’aumento dei volumi trattati (+18,7%, a 71,1 mila tonnellate da 59,9 mila tonnellate) grazie all’avvio, a fine marzo 2007, del nuovo impianto di trattamento delle terre da spazzamento. Il margine operativo lordo del Ciclo idrico integrato si conferma in forte aumento (+24,3%) per effetto dell’applicazione delle nuove tariffe dall’1 gennaio 2007 e dell’acquisizione di concessioni in nuovi Comuni che portano a un significativo incremento dei volumi venduti (acquedotto +5,3%, a 67,5 milioni di m3 da 64,1 milioni di m3; depurazione +17,1%, a 46,5 milioni di m3 da 39,7 milioni di m3; fognatura +11,6%, a 44,3 milioni di m3 da 39,7 milioni di m3). .  
   
   
CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA: +1,2% A OTTOBRE IL RICORSO ANTICIPATO ALLE APPARECCHIATURE DI RISCALDAMENTO SPINGE IL FABBISOGNO IN SARDEGNA L’INCREMENTO PIÙ ALTO: +4,3%  
 
 Roma, 14 novembre 2007 – Nel mese di ottobre 2007 la quantità di energia elettrica richiesta in Italia, pari a 29 miliardi di kWh, ha fatto registrare una crescita del 1,2% rispetto allo stesso mese del 2006. E’ quanto ha rilevato Terna, la società che ha la responsabilità della trasmissione e del dispacciamento dell’energia elettrica a livello nazionale. Due i fattori che hanno influenzato il risultato: una giornata lavorativa in più (23 contro 22), che si traduce in una maggiore richiesta di energia elettrica da parte delle imprese e dei servizi, e una temperatura media mensile inferiore di 2 gradi rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Quest’ultimo fenomeno, verificatosi in un mese non ancora invernale come ottobre, ha comportato il ricorso anticipato all’utilizzo delle apparecchiature di riscaldamento e, conseguentemente, una maggiore richiesta di energia elettrica. Se si volesse confrontare la domanda di ottobre 2007 con quella dello stesso periodo del 2006, a parità di temperatura e calendario, la variazione sarebbe pari a +0,1%. Dall’analisi effettuata da Terna emerge che a livello territoriale la variazione della domanda è stata ovunque positiva ma disomogenea: +0,7% al Nord, +1,4% al Centro, +1,9% al Sud. Da segnalare, in particolare, che rispetto a ottobre 2006 la richiesta di energia elettrica ha fatto segnare un +4,3% in Sardegna. I 29 miliardi di kWh richiesti nel mese di riferimento sono distribuiti per il 47% al Nord, per il 29,3% al Centro e per il 23,7% al Sud. Nel mese di ottobre 2007 il fabbisogno italiano di energia elettrica è stato coperto per l’87% con la produzione nazionale, e per il restante 13% con il saldo tra le importazioni e le esportazioni. In dettaglio, la produzione nazionale netta (25,8 miliardi di kWh) è aumentata del 5,1% rispetto a ottobre 2006. In forte crescita la fonte termoelettrica (+8,5%) ed eolica (+48,7%); la produzione geotermoelettrica sale del 1,1%, in sensibile calo la produzione idroelettrica (-19,1%). Il profilo congiunturale del mese di ottobre 2007 ha registrato un aumento del 1,3% rispetto al mese precedente. Con il dato di ottobre la richiesta cumulata dei primi dieci mesi del 2007 si attesta su un +0,5% rispetto allo stesso periodo del 2006. Da ultimo, Terna comunica che a seguito della recente pubblicazione dei dati ufficiali sull’energia elettrica in Italia nel 2006, sono stati aggiornati e resi definitivi anche i bilanci mensili del 2007. L’analisi dettagliata dell’andamento dei consumi elettrici mensili del 2007 è disponibile nella pubblicazione “Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico”, consultabile alla voce “Sistema elettrico – Dispacciamento - Dati esercizio” del sito www. Terna. It .  
   
   
GRUPPO ACSM S.P.A. RISULTATI TRIMESTRALI AL 30 SETTEMBRE 2007 RICAVI CONSOLIDATI +5,2 % RISPETTO AL 30.09.2006 E PARI A 88,6 ML. €  
 
Como, 14 novembre 2007 – Si è riunito ieri, sotto la presidenza di Giorgio Pozzi, il Consiglio di Amministrazione di Acsm S. P. A. Che ha esaminato ed approvato i risultati consolidati del Gruppo Acsm al 30 settembre 2007. Il primi nove mesi del 2007 beneficiano appieno del contributo legato all’estensione dell’area di consolidamento che, con effetto contabile 1° ottobre 2006, risulta ampliata con l’inclusione delle società Serenissima Gas S. P. A. E Serenissima Energia S. R. L. La crescita delle quote di mercato, unitamente al miglioramento della redditività in settori quali il teleriscaldamento e la termovalorizzazione dei rifiuti, ha sostanzialmente compensato gli effetti dell’andamento climatico sfavorevole che ha caratterizzato l’ultimo anno termico e, nel complesso, ha dato impulso al netto miglioramento del margine operativo lordo rilevato al 30 settembre 2007. L’ammontare complessivo dei ricavi delle vendite consolidati risulta pari a €/000 88,6 milioni di €uro, in incremento del 5,2% rispetto al corrispondente periodo del 2006 (pari a 84,2 milioni di €uro). Per quanto concerne l’attività di distribuzione e vendita di gas, i primi nove mesi dell’esercizio 2007 fanno registrare un incremento del valore delle vendite derivante principalmente dall’aumento della base clienti generato dall’inclusione del bacino di Serenissima Gas ed Energia. L’ampliamento dell’area di consolidamento, unitamente alla politica commerciale di fidelizzazione della clientela e di sviluppo ed acquisizione di quote di mercato al di fuori delle aree storicamente servite dalle proprie reti di distribuzione, ha parzialmente compensato l’andamento particolarmente sfavorevole della stagionalità climatica che ha proseguito ed accentuato il trend negativo degli ultimi mesi dell’esercizio 2006. Nel complesso, il sostanziale mantenimento della base clienti sviluppata sulle proprie reti ed all’infuori delle stesse - soprattutto in un contesto di mercato fortemente rivolto alla liberalizzazione e particolarmente attento alla necessità di contenere i costi di approvvigionamento - può considerarsi per il Gruppo un fattore critico di successo determinante. I ricavi complessivi del settore passano da 65,5 milioni di €uro al 30 settembre 2006 a circa 72,8 milioni di €uro al 30 settembre 2007. I ricavi dell’acquedotto civile continuano ad essere fortemente condizionati dal sostanziale blocco del sistema tariffario (l’ultimo aggiornamento risale al 2003). La conferenza dei sindaci dell’Ambito Territoriale Ottimale (A. T. O. ) di Como ha recentemente licenziato un piano tariffario e degli investimenti al quale è seguita la scelta del modello gestionale destinato a governare l’intero settore idrico (affidamento della attività di gestione ad una società patrimoniale e del servizio di erogazione ad una società da individuarsi mediante gara). Questa recente evoluzione apre prospettive di sicuro interesse per il ruolo di Acsm ed il 2007 potrebbe diventare l’anno di una svolta sia sotto il profilo della redditività che del contributo del settore idrico alle prestazioni economico-finanziarie dell’intero Gruppo. Tuttavia, in mancanza di sviluppi definitivi, e perdurando il blocco delle tariffe di vendita, all’azienda viene preclusa la possibilità di recuperare i costi sostenuti e gli oneri generati dai forti investimenti necessari per garantire la sicurezza, la qualità e l’efficienza degli impianti asserviti al processo di captazione, potabilizzazione e distribuzione dell’acqua. I ricavi dell’ acquedotto civile si attestano a 4,8 milioni di €uro, quelli dell’acquedotto industriale ammontano a 0,2 milioni di €uro e nel complesso risultano sostanzialmente invariati rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente (rispettivamente 4,9 milioni e 0,2 milioni di €uro al 30 settembre 2006). Il contributo ai ricavi complessivi delle vendite dell’attività di termovalorizzazione dei rifiuti (smaltimento e cogenerazione) risulta in crescita rispetto al corrispondente periodo del 2006 e pari a 12,1 milioni di €uro (11,3 milioni di €uro al 30 settembre 2006). Nel corso del 2007, le prospettive del settore ambiente saranno ulteriormente rafforzate dall’avvio di significativi interventi destinati a migliorare sia l’efficienza che la sicurezza del sistema di alimentazione, della griglia di combustione e della zona forno. I primi benefici economico-finanziari degli interventi programmati sono attesi fin dal quarto trimestre del 2008. L’attività di teleriscaldamento, svolta dalla controllata Comocalor S. P. A. , ha generato ricavi per circa 3,0 milioni di €uro, in linea con quanto rilevato al 30 Pur in presenza di ricavi sostanzialmente stabili, il netto miglioramento conseguito a livello di Margine Operativo Lordo è il primo importante risultato della complessa attività di ristrutturazione del processo produttivo, organizzativo e gestionale che ha interessato l’azienda negli ultimi mesi e che consentirà a Comocalor la piena valorizzazione delle sinergie di scopo con il termovalorizzatore di Acsm. Oltre al drastico abbattimento dei costi di produzione storicamente sostenuti, al miglioramento dell’efficienza energetica ed alla progressiva e continua riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, il completamento del programma di ristrutturazione prevede, dal quarto trimestre 2008, un’ulteriore e marcata crescita dei principali parametri di redditività economico-finanziaria. I ricavi dell’attività di gestione calore risultano in flessione rispetto al 30 settembre 2006 e pari a 4,0 milioni di €uro (4,2 milioni di €uro al 30 settembre 2006). Il completamento delle attività di progettazione e realizzazione dei nuovi impianti si tradurrà in benefici economici solo con l’avvio della stagione termica 2007-2008 e dovrebbe dar luogo ad un incremento della marginalità a partire dal quarto trimestre 2007. Le attività di raccolta dei rifiuti solidi urbani e di pulizia delle strade, svolte dalla società collegata Acsm Ambiente S. R. L. Per conto di Acsm S. P. A. E da questa rifatturate al Comune di Como, fanno rilevare una riduzione dei ricavi. Questi ultimi si attestano a 2,6 milioni di €uro al 30 settembre 2007 (5,7 milioni di €uro al 30 settembre 2006). Il decremento è legato al fatto che, con decorrenza 1 maggio 2007, il servizio non è più affidato ad Acsm S. P. A. Tuttavia, in considerazione delle modalità di gestione delle attività, la cessazione del servizio non ha determinato conseguenze sulla marginalità netta del Gruppo. La gestione operativa consolidata al termine del trimestre conclusosi al 30 settembre 2007 evidenzia quindi un margine operativo lordo ante partite non ricorrenti pari a 13,2 milioni di €, in incremento del 20% circa rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente (11,0 milioni di €). L’apporto delle società Serenissima Gas ed Energia al margine operativo lordo consolidato dei primi nove mesi 2007 è significativo e pari a 2,0 milioni di €uro. La marginalità operativa lorda si rafforza nel teleriscaldamento, nel settore della termovalorizzazione dei rifiuti e nel settore della distribuzione e vendita di gas, principalmente per effetto dell’ampliamento del perimetro di consolidamento. Risulta sostanzialmente stabile nella distribuzione di acqua ad usi civili ed industriali ed in leggera flessione nella gestione calore. Il margine operativo netto si attesta a 5,0 milioni di €, in incremento del 4% circa rispetto al dato del precedente esercizio che ammontava a 4,8 milioni di €. L’incremento del valore degli ammortamenti è ascrivibile principalmente agli ammortamenti relativi ai cespiti ed all’avviamento allocato sui cespiti della società Serenissima Gas. L’accantonamento a svalutazione crediti ammonta al 30 settembre 2007 a 0,3 milioni di €. La gestione finanziaria risulta appesantita dall’incremento dei tassi di interesse di riferimento e dall’esposizione debitoria media del periodo considerato. Il saldo netto, negativo e pari a -2,5 milioni di €. , risulta in aumento del 63% circa rispetto al dato del corrispondente periodo del 2006. Il risultato ante imposte ammonta a 2,5 milioni di € e segna un decremento del 24% circa rispetto al dato del corrispondente periodo dell’esercizio precedente (3,3 milioni di €. ). L’utile netto è pari ad 0,8 milioni di €. , in decremento del 29% circa rispetto allo stesso periodo dell´esercizio precedente (1,2 milioni di €. ). L’utile netto del Gruppo al 30 settembre 2007, dopo le detrazioni relative alla quota di utile degli azionisti di minoranza, risulta pari a 0,8 in decremento del 41% rispetto al 30 settembre 2006 (1,4 milioni di €. ). .  
   
   
ACEGASAPS, RELAZIONE AL 30 SETTEMBRE 2007: RICAVI NETTI: 36,1MLN (-71,6MLN RISPETTO AL TERZO TRIMESTRE 2006) 1 RISULTATO NETTO DEL PERIODO: 3,1MLN (+1 ,6MLN)  
 
Trieste, 14 novembre 2007 -  Il Consiglio di Amministrazione di Acegasaps, presieduto da Massimo Paniccia, ha esaminato e approvato ieri i risultati di gruppo del terzo trimestre 2007. I risultati si presentano in crescita e ciò nonostante la sensibile riduzione dei Ricavi Netti (-71 ,6 milioni di euro) dovuta, in via prevalente, a fattori connessi alla variazione del perimetro operativo. Esauriti gli effetti noti dei fenomeni climatici e non ricorrenti che hanno penalizzato la prima metà dell’anno, in primis il provvedimento di sequestro sull’impianto Wte di Trieste e il forte calo dei volumi di gas venduto e distribuito per effetto dello sfavorevole andamento climatico, il Margine Operativo Lordo del terzo trimestre 2007, pari a 17,6 milioni di euro, conferma e migliora il risultato del corrispondente periodo dell’anno precedente esprimendo una crescita del 2,2%. Il Risultato Netto del terzo trimestre 2007, pari a 3,1 milioni di euro, si presenta in crescita del 96% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. A tale risultato concorrono positivamente, la valutazione a patrimonio netto di Sarmato Energia Spa (+1,5 milioni di euro) e il positivo effetto fiscale generato dalla valutazione attuariale del fondo Tfr (+0,5 milioni di euro). I risultati cumulati nei primi nove mesi del 2007 risentono, come già detto, degli effetti prodotti dai fenomeni climatici e non ricorrenti che hanno penalizzato la prima metà dell’anno. I Ricavi Netti dei primi nove mesi del 2007, pari a 308,4 milioni di euro, si riducono di 152,4 milioni di euro. Tale variazione è in primo luogo riconducibile alla variazione del perimetro operativo derivante dell’accordo stipulato il 20 settembre con Ascopiave Spa per la cessione del 49% di Estenergy, società del Gruppo operante nel settore della vendita di gas e energia elettrica. Per quanto la società Estenergy sia tuttora controllata al 100% da Acegasaps, in applicazione al principio Ifrs 5, il 49% della stessa è stata classificata tra le attività destinate alla vendita. Oltre al citato fenomeno, alla riduzione dei ricavi hanno inoltre contribuito i seguenti eventi: 43 milioni di euro per l’uscita dal perimetro di consolidamento di alcune attività nel settore della vendita gas che nei primi nove mesi del 2006 facevano capo alla controllata Estgas Spa; - 32 milioni di euro per la perdita del contributo del Consorzio di Sarmato: a partire dal 1° gennaio 2007 Acegasaps non vende l’energia elettrica prodotta dal consorzio in quanto sono venuti meno, con la scadenza dei benefici Cip 6, i presupposti di redditività per il prelievo. Dalla stessa data il Consorzio di Sarmato (fuso in Sarmato Energia con decorrenza 1° ottobre) vende l’energia direttamente sul mercato. I benefici economici di tale attività, pur ridimensionati rispetto al precedente esercizio, affluiscono ad Acegas-aps attraverso il consolidamento a patrimonio netto delle attività facenti capo alla centrale di Sarmato; 9 milioni di euro per effetto della contrazione dei consumi causata dallo sfavorevole andamento termico. 4 milioni di euro per effetto del provvedimento di sequestro sull’impianto Wte di Trieste; 2 milioni di euro per gli effetti tariffari sulle attività di vendita della delibera 134/96 dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas. Il Margine Operativo Lordo dei primi 9 mesi del 2007 si attesta a 52,7 milioni di euro, in riduzione rispetto al 2006 di 11,8 milioni di euro. L’effetto della classificazione tra le attività destinate alla vendita del 49% di Estenergy risulta irrilevante sul margine operativo lordo in termini assoluti (43 migliaia di euro). Le principali variazioni intervenute nei primi 9 mesi del 2007 sono riconducibili agli effetti registrati nel corso dei primi sei mesi dell’anno. Il margine operativo lordo della divisione ambiente chiude i primi nove mesi in flessione di 4,7 milioni di euro e ciò prevalentemente per effetto del già citato provvedimento di sequestro sull’impianto Wte di Trieste che, tra minori ricavi di vendita di energia elettrica (-1 ,8 milioni di euro) e maggiori costi per le attività di mantenimento in esercizio dell’impianto e di trasporto e smaltimento dei rifiuti in discariche di terzi (-4,0 milioni di euro), incide per circa 5,8 milioni di euro sui conti della divisione. A parziale mitigazione degli effetti prodotti del sequestro, vi è da segnalare la crescita del margine operativo lordo delle attività di raccolta e spazzamento conseguente alla rinegoziazione del contratto di servizio con i comuni di Padova e Trieste e ad un 2006 penalizzato da attività straordinaria di raccolta spazzamento non remunerata in tariffa. La divisione gas presenta un margine operativo lordo sui primi nove mesi in calo di 4,1 milioni di euro. Tale risultato risente della dinamica dei margini economici delle attività di distribuzione per 6,1 milioni di euro. Le attività di vendita migliorano il proprio risultato di 1,4 milioni di euro per effetto di una ristrutturazione organizzativa di personale addetto alle verifiche all’interno del Gruppo Acegasaps, trasferite nella divisione del Ciclo Idrico Integrato. La causa principale della contrazione dei margini della divisione gas è ascrivibile al calo dei volumi del primo semestre dovuto allo sfavorevole andamento climatico. I volumi distribuiti sui 9 mesi si riducono complessivamente del 20,6% passando dai 339 milioni di metri cubi del 2006 ai 269 milioni del 2007. Calano anche i volumi venduti che passano dai 482 milioni di metri cubi del 2006 ai 282 milioni del 2007. Il margine operativo lordo della divisione energia elettrica segna una contrazione di 2,9 milioni di euro dovuta al già citato effetto conseguente alla scadenza del contributo Cip6 per la centrale di Sarmato. I volumi della generazione elettrica sono in flessione e passano dai 480 Gwh dei primi nove mesi 2006 ai 326 del 2007. In lieve calo (-1,0%) anche i volumi della distribuzione di energia che passano dai 582 Gwh dei primi nove mesi del 2006 ai 576 del 2007. Nonostante il calo dei volumi, per la distribuzione di energia elettrica si segnala un miglioramento del margine operativo lordo pari a +0,9 milioni di euro. In crescita i volumi di vendita di energia elettrica che passano da 341 Gwh del 2006 a 446 Gwh del 2007 con una variazione percentuale pari al 30,8%. Tale variazione è sostenuta prevalentemente dall’avvio delle attività di vendita rivolta al mercato dei grossisti (+98 Gwh). L’attività rivolta al mercato dei clienti finali e della Borsa Elettrica ha mostrato una crescita dei volumi gestiti pari al 2%. Il ciclo idrico integrato registra nei primi nove mesi del 2007 un leggero calo dei volumi di acqua distribuita pari al 1,4%. Tale calo è dovuto alla riduzione dei volumi di acqua somministrata nell’area territoriale di Padova dove le quantità distribuite sono passate dai 23,4 milioni di metri cubi del 2006 ai 22,5 del 2007, con una flessione percentuale pari al 1,4%. In leggero aumento i volumi di acqua distribuiti nell’area territoriale di Trieste: +1,3%. Complessivamente i primi nove mesi del 2007 chiudono con una contrazione del margine operativo lordo pari a 2,4 milioni di euro dovuta in parte significativa ad una ristrutturazione organizzativa del personale addetto alle verifiche all’interno del Gruppo Acegasaps. La divisione servizi, che comprende attività di gestione calore, illuminazione pubblica, servizi funerari, telecomunicazioni, gestione di impianti semaforici ed altro, chiude i primi nove mesi del 2007 con un miglioramento di 2,8 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. A guidare lo sviluppo della divisione è stata Sinergie Spa (già Aps Sinergia), società controllata al 51% da Acegasaps e operante nel settore dei servizi energetici integrati quali il building management (manutenzione impianti termici, elettrici e di condizionamento), del total facility management e dei servizi accessori (pulizia, parcheggi, vigilanza). Il Risultato Operativo, che oltre a risentire della dinamica non positiva del Margine Operativo Lordo dei primi nove mesi del 2007 subisce l’effetto dell’incremento di 3,5 milioni di euro degli ammortamenti e svalutazioni, chiude i primi nove mesi a 17,2 milioni di euro contro i 31,8 milioni di euro dello stesso periodo del 2007 (-14,6 milioni di euro la variazione). L’utile netto di gruppo chiude a 2,9 milioni di euro. Per ciò che riguarda gli investimenti, nei primi nove mesi del 2007 sono stati realizzati 44,9 milioni di euro, con una crescita del 9,5% rispetto ai 35,4 milioni del corrispondente periodo del 2006. La posizione finanziaria netta risente sia della dinamica economica del primo semestre del 2007 (il margine operativo lordo si è ridotto di circa 12 milioni di euro) sia dell’incremento del volume di investimenti (tra cui l’acquisto per 16 milioni di euro di Palazzo Modello) e si presenta al 30 settembre 2007 con un saldo negativo pari a 301 milioni di euro, in aumento di 38 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2006. Evoluzione prevedibile della gestione Per quanto concerne le attività regolamentate (ciclo idrico, energia elettrica e servizi regolamentati) si prevede, per l’anno 2007, un andamento comunque positivo e in recupero rispetto al 2006. Le attività di vendita di gas e energia elettrica saranno svolte con lo stesso regime tariffario del 2006 e quindi dovrebbero fare registrare, nel quarto trimestre, un andamento in linea con quello dei corrispondenti periodi del 2006. I servizi, e in particolare la controllata Sinergie S. P. A, dovrebbero fare registrare margini operativi stazionari o in lieve crescita. Il Gruppo, nel suo complesso, dovrebbe esprimere nell’ultimo trimestre margini operativi almeno in linea con quelli dell’esercizio 2006. Il rialzo dei tassi di interesse e la maggiore esposizione media fatta registrare dal Gruppo hanno implicato oneri finanziari complessivamente superiori a quelli dell’esercizio 2006. Anche l’ultimo trimestre 2007 risentirà di tale dinamica. Da segnalare che, subordinatamente all’approvazione dell’antitrust, nel corrente esercizio verrà realizzata la plusvalenza relativa alla cessione del 49% di Estenergy. Il Gruppo proseguirà con il programma di investimenti previsto per l’esercizio in corso al fine di migliorare il profilo di redditività del proprio portafoglio d’attività, concentrando l’attenzione sui settori che presentano maggiori potenzialità di crescita. Eventi successivi al 30 settembre 2007 Con decorrenza 1° ottobre ha avuto efficacia la fusione della società Azienda Piovese Gestione Acque S. R. L. (“Apga”), società operante nel ciclo idrico integrato. L’operazione consente di consolidare il settore del ciclo idrico integrato, di esprimere sinergie tecnico-operative e economiche nell’ambito del territorio di riferimento e di conseguire più elevati livelli di servizio. In data 7 novembre Acegasaps, congiuntamente ad Ascopiave, ha presentato una proposta non vincolante per l’acquisizione del 100% o, eventualmente, di una partecipazione maggioritaria di Metanfriuli s. R. L. , società operativa nella distribuzione di gas nell’area di Udine. Metanfriuli gestisce 569 km di rete servendo circa 26. 000 utenze. L’operazione è stata proposta di concerto con Ascopiave al fine di rafforzare la presenza degli operatori del nord-est e favorire ulteriori processi aggregativi. Acegasaps ha avviato le attività necessarie a trasferire i clienti elettrici qualificati come vincolati a una società del gruppo non operante nel settore della distribuzione elettrica. La società del gruppo individuata per operare sul mercato libero dell’energia elettrica è Aps Light Service, che muterà denominazione sociale in Acegasaps Service. L’operazione di trasferimento dei clienti elettrici vincolati avverrà per il tramite di una cessione di ramo e avrà decorrenza 1° dicembre 2007. .  
   
   
OMV SIGLA ACCORDO CON LA IPIC DI ABU DHABI  
 
Vienna, 14 novembre 2007 - L´austriaca Omv, il gruppo petrolifero più importante dell´Europa Centrale, ha firmato un memorandum d´intesa con la International Petroleum Investment Company di Abu Dhabi, secondo principale azionista della Omv stessa. L´accordo è volto a sviluppare progetti di esplorazione ed estrazione del petrolio nel Medio Oriente, in Nord Africa e nella regione del Mar Caspio. Secondo il "Budapest Business Journal", le tre regioni costituiscono le principali zone di esplorazione e produzione della Omv, dove la compagnia ha già fondato una presenza efficace. Entrambe le aziende si sono accordate per condividere la propria esperienza e conoscenza in vista di futuri progetti. La Ipic e la Omv credono che questo sia un passo naturale nello sviluppo della sempre più profonda partnership e cooperazione tra le due aziende. Esse sono in posizione complementare: la Ipic per i rapporti nella regione e la Omv per le conoscenze tecniche e geologiche. .  
   
   
CON ´ATTILA´ E ´INCUBATORE PER LE BIOSCIENZE´, TECNOLOGIE IN ARRIVO PER LE PMI  
 
Roma, 14 novembre 2007 - La destinazione delle risorse pubbliche e private a favore degli investimenti innovativi delle imprese. Questo l’argomento affrontato nel corso del convegno che si è svolto al Cnr e che ha segnato la conclusione di due esperienze progettuali finanziate dalla Regione Lazio e assistite dall’organismo intermediario Europrogetti&finanza nel quadro della sovvenzione globale Por Lazio: il progetto ‘Advanced Technologies Transfer for Innovating Latium’ (Attila) e l’Incubatore per le Bioscienze. ‘Attila’, promosso dall’assessore regionale all’Istruzione Silvia Costa, per sostenere la competitività tecnologica delle piccole e medie imprese, ha realizzato un portafoglio di 29 tecnologie e 43 brevetti considerate ‘trasferibili’ alle Pmi del Lazio. Il progetto è stato attuato da un’associazione temporanea d’impresa composta dal Consiglio nazionale delle ricerche, Università Luiss Guido Carli e Fondazione Rosselli. La Regione ha messo a disposizione oltre 620mila euro. “Con ‘Attila’ - ha spiegato l’assessore regionale Silvia Costa - vogliamo fornire alle aziende del Lazio le modalità e gli strumenti per attuare il trasferimento tecnologico dei risultati tecnico-scientifici prodotti dalle università e dai centri di ricerca della Regione”. Il progetto ‘Incubatore per le Bioscienze’, realizzato dalla società di consulenza Eurogroup Consulting, dalla Fondazione European Brain Institute of Research - Rita Levi Montalcini (Ebri) e dalla biotech company Lay Line Genomics, ha invece accompagnato lo start up di sei imprese di biotecnologie applicate alle bioscienze localizzate nel Lazio. Il Lazio è la regione con la maggiore percentuale di occupati in ricerca e sviluppo (5,7%), seguita da Piemonte (4,2%) e Lombardia (3,2%). Contrariamente al resto dell’Italia, nel Lazio oltre tre quarti degli occupati nel settore operano nel pubblico (49% nella pubblica amministrazione e 30% nelle università), mentre solo il 21% opera in imprese. .  
   
   
ENI:PROCEDURA DI EVIDENZA PUBBLICA PER POZZO ESPLORATIVO LO HA DECISO LA COMMISSIONE REGIONALE  
 
 Pescara, 14 novembre 2007 - Sarà sottoposto alla procedura pubblica di valutazione di impatto ambientale il progetto presentato dalla società Eni per la perforazione di un pozzo esplorativo denominato "Crecchio", nel territorio di Ortona. A deciderlo questo pomeriggio la Commissione regionale presieduta dal direttore dell´assessorato all´Aambiente e al territorio, Antonio Sorgi, chiamata a valutare la richiesta di verifica di compatibilità ambientale del progetto presentato dalla multinazionale. La decisione della Commissione - come è stato spiegato - nasce dall´esigenza di allargare quanto più possibile la partecipazione della cittadinanza ad un progetto destinato ad avere notevoli ricadute sul territorio e sulle sua attuali vocazioni. Il progetto dell´Eni dovrà ora dunque essere depositato presso gli enti competenti e nei 60 giorni previsti dalla legge chiunque potrà prendere visione del progetto e formulare osservazioni. .  
   
   
SEI CLUSTER SELEZIONATI COME «FARI» PER IL DIALOGO TRA UNIVERSITÀ E SOCIETÀ  
 
 Londra, 14 novembre 2007 - Il Regno Unito ha lanciato una vasta campagna in tutto il Paese per avvicinare le università al grande pubblico. Un programma, che dispone di 9,2 Mio Gbp (13,1 Mio Eur), ha promosso la creazione di sei «fari» in diverse zone del Regno Unito (Manchester, Newcastle, Norwich, Londra, Cardiff ed Edinburgo), ognuno dei quali comprende una rete collaborativa di istituzioni. Oltre ai sei «fari», è previsto un centro di coordinamento con sede a Bristol, che fungerà da «sportello unico» per le migliori prassi, fornendo un unico punto di contatto per l´intero sistema di istruzione superiore del Regno Unito. «L´impegno pubblico e sociale deve diventare parte integrante dell´esperienza universitaria dei ricercatori», ha affermato il ministro britannico per la Scienza e l´Innovazione, Ian Pearson. «Avvicinando gli scienziati al grande pubblico si ottiene un duplice vantaggio: si contribuisce a garantire che il lavoro scientifico sia pertinente per la società e si promuove la fiducia del pubblico nella scienza. Vorrei assistere a un cambiamento culturale che riconosca l´importanza di questa attività nel contesto della ricerca. » Ogni cluster coinvolge una serie di attori locali. Il «faro» dell´East Anglia, ad esempio, riunisce 22 partner, tra cui East Anglia University, Norfolk Ambition, Norwich City Council, Norfolk Museums Service, Norwich e Norfolk Voluntary Services, Institute of Food Research, John Innes Centre, Eastern Daily Press (Edp) e Bbc East. Il cluster gallese ha già annunciato i quattro programmi di interesse pubblico che intende varare in merito ai seguenti temi: «il nostro posto nel futuro», «salute e benessere», «clima e sostenibilità» e «identità gallese nel Xxi secolo». L´iniziativa sarà finanziata dai consigli britannici per l´istruzione superiore e la ricerca, oltre che da Wellcome Trust. David Eastwood, direttore esecutivo dell´Higher Education Funding Council per l´Inghilterra, ha affermato: «Le università hanno la responsabilità di impegnarsi in questo programma, non in modo paternalistico, bensì attraverso il dialogo e la seria considerazione del pubblico e del suo programma, senza assumere atteggiamenti condiscendenti. » La prof. Ssa Nancy Rothwell, vicepresidente per la ricerca presso l´Università di Manchester, ritiene che il programma dei «fari» consentirà all´univeristà di integrarsi nelle comunità locali e di scoprire quello che i cittadini vogliono veramente sapere sull´attività universitaria. «Dal nostro punto di vista è un´occasione per imparare dalle persone residenti nell´area di Manchester, per creare dei punti di contatto, per integrare le università in comunità più ampie e perseguire opportunità di esercitare un impatto attraverso l´impegno. » .  
   
   
...OMICA E NANOTECNOLOGIA IN BIOMEDICINA  
 
Larissa (Grecia), 14 novembre 2007 - Il 30 novembre e il 1° dicembre si terrà a Larissa (Grecia) un convegno internazionale dal titolo «. Omica e nanotecnologia in biomedicina». La manifestazione riunirà scienziati provenienti da istituti universitari e di ricerca europei e statunitensi che presenteranno i progressi compiuti nel campo della genomica, della postgenomica e della nanotecnologia in biomedicina. Gli scienziati discuteranno le nuove scoperte nell´ambito della convergenza tra nanotecnologie e biologia e il grado di comprensione conseguito in materia di processi biologici a livello molecolare e di nanoscala. Tra gli organizzatori dell´iniziativa figura la rete di eccellenza Nano2life finanziata dall´Ue. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Biomed. Cereteth. Gr/news/omics-nanotehnology-in-biomedicine .  
   
   
BANDO DI GARA RELATIVO ALLE TIC NEL SETTORE DELL´ISTRUZIONE  
 
Bruxelles, 14 novembre 2007 - L´agenzia esecutiva per l´istruzione, gli audiovisivi e la cultura (Eacea) della Commissione europea ha pubblicato un bando di gara per uno studio relativo agli indicatori sulle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) nel settore dell´istruzione. Lo studio intende contribuire al sostegno dello sviluppo di indicatori sulle Tic nel settore dell´istruzione e migliorare la comprensione delle tendenze, dei fatti e delle questioni centrali in quest´ambito. Ciò implica la valutazione dei dati necessari, dei dati disponibili e quindi dei dati mancanti. Lo studio include la valutazione della qualità e della comparabilità delle informazioni statistiche esistenti e l´analisi della validità analitica di eventuali indicatori basati sui dati esistenti. I risultati del progetto saranno alla base dell´identificazione e della preparazione di indicatori relativi alle Tic nel settore dell´istruzione. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Agenzia esecutiva per l´istruzione, gli audiovisivi e la cultura Eacea Avenue du Bourget 1, B-1140 Bruxelles, Fax +32 2 292 13 34. .  
   
   
GLI STUDENTI UNIVERSITARI RAVVIVANO LE LOCAZIONI  
 
Milano, 14 novembre 2007 - Le locazioni a studenti rappresentano una fetta importante del mercato degli affitti nel nostro Paese. Sono migliaia i ragazzi che lasciano le loro città di origine per trasferirsi in quelle dove ha sede l’Università. La prima cosa da fare quando si decide di studiare in una città diversa è trovare l’appartamento. Abbiamo cercato di capire che tipo di approccio hanno gli studenti sentendo le agenzie del Gruppo Tecnocasa sul territorio. Innanzitutto occorre distinguere tra matricole e studenti iscritti dal secondo anno in poi, perché il periodo della ricerca cambia. Infatti chi ha già intrapreso il percorso di studi inizia a cercare casa già a luglio, prima dell’estate; le matricole invece iniziano la ricerca successivamente, soprattutto se si è scelta una facoltà il cui ingresso è subordinato al superamento di un test. In quel caso infatti si aspettano i risultati dell’ammissione. Il picco della richiesta si registra a cavallo tra il mese di settembre ed ottobre. Una variabile importante per la scelta dell’abitazione è la vicinanza alle sedi universitarie oppure ai mezzi di trasporto per poterla raggiungere (metropolitana, bus). Molti studenti infatti non sono automuniti. Apprezzata anche l’ubicazione in un quartiere servito e tranquillo, elemento che spesso rassicura i genitori. Il taglio dell’appartamento è funzione del numero di persone che lo condivideranno, quasi sempre amici o compagni di corso. Si è riscontrato anche un cambiamento delle esigenze degli studenti che preferiscono le soluzioni ben arredate, possibilmente con riscaldamento autonomo e collegamento adsl. Negli ultimi anni poi la presenza sul mercato di canoni di locazione elevati ha spinto i genitori ad acquistare la casa per i figli. In questo modo effettuano un investimento per tutta la durata del corso di laurea. Nella maggioranza dei casi poi l’immobile verrà utilizzato dal figlio anche dopo la laurea quando si inizia a lavorare. Dalla nostra analisi sulle locazioni e soprattutto sui rendimenti da locazione a studenti è risultato che se in generale il mercato degli affitti in Italia lancia segnali di debolezza, con segni negativi in più città, spesso nelle zone a ridosso di università i rendimenti sono superiori alla media cittadina e si ha meno difficoltà ad affittare. Negli ultimi anni però l’apertura di sedi universitarie in altre città ha sottratto studenti agli atenei storici (da Bologna a Perugia) e allo stesso tempo sono state penalizzate le aree dove sono sorte case per studenti o comunque strutture create ad hoc per ospitare ed accogliere universitari, sottratti così al mercato privato. Si segnala che a Roma nel 2008 partiranno i progetti per la realizzazione di residenze universitarie a Pietralata, Tor Vergata e S. Paolo. A Milano i lavori riguarderanno in particolare la zona della Bovisa con il progetto “Grande Bovisa”.
Rendimento Annuo Lordo Di Un Bilocale In Zone Universitarie
Citta´ Canoni Di Locazione Mensili in € Rendimento annuo lordo
Milano
Barona - S. Rita 650 3,8%
Bovisa 800 5,6%
Cinque Giornate 800 2,9%
Citta´ Studi - Grossich 700 3,3%
Pezzotti - Bocconi 800 3,8%
Porta Genova - Solari 900 3,8%
Porta Romana - Buozzi 650 2,7%
Ripa P. Ta Ticinese 850 4,1%
Tecnocity - Bicocca 750 4,5%
Tibaldi - Cermenate 700 3,9%
Napoli
Centro - Zona Duomo 500 3,4%
Salvator Rosa 500 3,1%
Firenze
Baracca - Novoli 650 3,4%
Bologna
Bolognina - Piazza Unita´ 600 3,6%
S. Vitale - Universita´ 650 3,5%
San Donato 580 3,7%
Saragozza 650 3,3%
Parma
Centro Contabile 550 4,4%
Ospedale 500 6,0%
Roma
Flaminio - Ponte Milvio 1000 3,4%
Ostiense 900 3,5%
Tiburtina - Togliatti 800 4,3%
Tor Vergata 750 5,2%
Trieste - Somalia 1050 3,9%
Trieste - Villa Ada 1200 3,6%
Universita´ - Bologna 1200 3,5%
Torino
Crocetta - Zona Mercato 480 3,0%
San Salvario - Sacro Cuore 400 3,1%
Perugia
Centro Storico 450 3,3%
Monteluce 380 3,8%
Padova
Arcella - Durer 425 4,6%
Bari
Carrassi - Poggiofranco 450 3,8%
Palermo
Universita´ 400 4,1%
Legenda
I rendimenti si riferiscono ad un bilocale di 65 mq.
Canone di locazione mensile riferito ad un contratto 4+4
Fonte: Ufficio Studi Tecnocasa
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I GIOVANI E L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO  
 
Savona, 14 novembre 2007 - Come superare le distanze tra impresa e scuola? Alternando lo studio con esperienze dirette in ambiente lavorativo. Questo il tema dell’incontro di giovedì 15 novembre 2007, organizzato dalla Camera di Commercio di Savona, nel quale le scuole superiori savonesi che si sono rese protagoniste della sperimentazione dell’alternanza scuola-lavoro presenteranno i risultati dei primi tre anni di attività. Si tratta di 13 percorsi formativi sperimentali in alternanza, co-progettati e co-finanziati dalla Camera di Commercio di Savona, che hanno visto all’opera 8 istituzioni scolastiche superiori della provincia, per un totale di oltre cento studenti. L’impegno dell’Ente camerale nasce dalla convinzione dell’importanza di avvicinare la scuola al mondo del lavoro e dell’impresa, affinché giovani di 15-18 anni possano acquisire competenze e capacità, coniugando formazione ed esperienza diretta in ambiente lavorativo. Saranno gli stessi studenti a presentare i percorsi realizzati, durante i quali hanno affiancato alle lezioni in aula le conoscenze dirette acquisite in stage presso imprese, enti e studi professionali, sperimentando nuovi metodi di apprendimento e confrontandosi concretamente con la realtà del lavoro. I lavori del convegno saranno aperti dal presidente della Camera di Commercio di Savona, Giancarlo Grasso. Interverranno Carla Barzaghi, dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale di Savona, Stefano Casagrande, Coordinatore dell’Alternanza Scuola-lavoro di Unioncamere, Luciano Pasquale, direttore dell’Unione Industriali della provincia di Savona e Maria Teresa Carbone, della Multirama Service. Le conclusioni saranno tratte da Teresa Ferrando, Assessore alle Politiche del Lavoro e Formazione Professionale della Provincia di Savona. .  
   
   
FORMAZIONE PROFESSIONALE: ASSESSORE PRODI CONFERMA RUOLO IMPORTANTE DELLA REGIONE UMBRIA  
 
Perugia, 14 novembre 2007 - “Come giustamente ha osservato il ministro Fioroni nel convegno organizzato da Cnos-fap la competenza sulla Formazione Professionale è delle Regioni, mentre è competenza del Ministero l’assolvimento dell’obbligo di istruzione, e quindi i percorsi fino ai 16 anni. Peccato che al suddetto convegno non sia stata invitata ad intervenire la Regione e che non si sia voluto ascoltare un interlocutore che ha dimostrato di voler accompagnare con il supporto necessario la transizione dei centri di Formazione Professionale verso le nuove regole sull´obbligo, e la nuova stagione del Fondo Sociale europeo”. Lo ha affermato l’assessore regionale alla formazione, Maria Prodi, commentando l’intervento del ministro Giuseppe Fioroni all’incontro organizzato ieri all’istituto “Don Bosco” di Perugia, sulle tematiche relative all’Istruzione e la formazione professionale. “Regione e Province - ha detto l’assessore - stanno valutando i progetti per i ‘percorsi triennali integrati’ che, in base all’Accordo del 2004, permettono ai ragazzi di iscriversi contemporaneamente a scuola e in un centro di formazione professionale per potere poi proseguire sul percorso scolastico o ottenere con un ulteriore anno di formazione professionale una qualifica che conduca direttamente al mondo del lavoro. Accanto a questi percorsi la Regione ha disegnato un’altra possibilità che va incontro a esigenze più personalizzate di recupero di quei ragazzi che devono essere reinseriti nel sistema integrato di istruzione e formazione. Questi progetti – ha aggiunto - verranno finanziati con risorse che il Ministero del Lavoro ha stanziato e con altri finanziamenti del Fondo Sociale Europeo, tenuto conto che i fondi europei, con cui fino ad oggi abbiamo finanziato la formazione professionale, non possono essere utilizzati entro l’obbligo scolastico, e quindi oggi sotto i 16 anni”. L’assessore Prodi ha evidenziato che “è importante che il ministro della Pubblica Istruzione esprima precisi impegni anche per il recupero dei ragazzi che abbandonano la scuola in età di obbligo. A proposito la finanziaria 2007 prevedeva ‘percorsi e progetti’ che agenzie con specifico accreditamento possono realizzare anche come adempimento dell’obbligo, i quali, senza finanziamento rischiano di rimanere sulla carta. Per questo l’impegno del ministro a firmare un’intesa con la Regione per erogare questi finanziamenti è un fatto importante”. “La Regione – ha concluso - si confronta con i Centri di Formazione Professionale da più di un anno per fare in modo che, anche in questa fase di transizione, mantengano la loro funzione educativa. E’ incomprensibile quindi, che in questo contesto di lavoro comune e disponibilità la Regione sia stata esclusa dal dibattito, anche in vista dell’intesa che sarà suo compito sottoscrivere con il ministro”. .  
   
   
L´UNIVERSITÀ DI TONGJI SARÀ LA NUOVA SEDE DEL CENTRO DI PRESENZA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA A SHANGHAI. L´ASSESSORE CAMPAGNOLI E IL RETTORE DELLA PIÙ PRESTIGIOSA UNIVERSITÀ CINESE, PEI GANG, FIRMANO UN ACCORDO PER UN NUOVO CORSO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE PER INGEGNERI E STUDENTI DI ECONOMIA AZIENDALE  
 
Bologna, 14 novembre 2007 - "L’università di Tongji sarà la nuova sede del centro di presenza della Regione Emilia-romagna a Shanghai". Ad annunciarlo l’assessore alle Attività produttive Duccio Campagnoli nel corso della firma di un protocollo con il rettore dell’Università di Tongji, Pei Gang, per l’avvio di un secondo corso di formazione per giovani laureati cinesi. L’università di Tongji a Shanghai è la principale università cinese e sede del campus sino-italiano, insediatosi dopo la firma degli accordi con il presidente del consiglio Prodi, con la presenza dei politecnici di Milano e Torino ed ora, grazie agli accordi sottoscritti in questi giorni, dell’Università di Bologna. L’assessore ha ricordato il "fortissimo sviluppo dei rapporti economici e produttivi tra l’Italia, l’Emilia-romagna in particolare, e la Cina, concentrato al 70-80% nell’area di Shanghai" e l’attività del forum di cooperazione industriale che "in accordo con Unindustria Bologna vuole sviluppare un programma di partenariato con le imprese cinesi sul sistema produttivo italiano - fatto di piccole e medie imprese che operano come un’unica rete specializzata in meccanica, elettronica, automazione e motoristica - e sulle metodologie per la certificazione di qualità". Il rettore Pei Gang ha parlato di "un’opportunità storica per sviluppare una collaborazione strategica e duratura per la formazione di talenti e con il coinvolgimento delle imprese". Tra i settori di interesse quello dello sviluppo sostenibile e del design. L’università di Tongji sarà, quindi, anche la sede del secondo corso di formazione finalizzato alla promozione delle eccellenze del nostro sistema produttivo e realizzato grazie alla collaborazione tra la Regione e una delle università di eccellenza della Cina. Il corso si svolgerà nell’aprile 2008 e riguarderà giovani cinesi dell’Università di Tongji dei corsi di economia ed ingegneria che siano interessati a conoscere e sviluppare opportunità lavorative, o che già collaborino con imprese emiliano-romagnole che abbiano branche commerciali o uffici di rappresentanza in Cina. Si svolgerà in inglese, sarà tenuto da docenti italiani dell’Università di Bologna e con il coinvolgimento delle imprese emiliano-romagnole più significative tra le ormai oltre 70 che sono insediate nell’area di Shanghai. In prospettiva, il corso potrà essere considerato come integrativo a quello di laurea bilaterale in Ingegneria dell’Automazione, che l’Università di Bologna e la Tongji University attiveranno nell’anno accademico 2008/2009. .  
   
   
CONVEGNO A TRIESTE SU FORMAZIONE LAVORO ALL´´ESTERO  
 
Trieste, 14 novembre 2007 - Il tema della formazione professionale nei Paesi di origine, vista come "opportunità innovativa per l´accesso al lavoro dei cittadini stranieri, per le imprese, per il territorio", sarà al centro del convegno che la Regione ha promosso per giovedì 15 novembre - inizio ore 9. 30 al Centro congressi della Stazione Marittima di Trieste. Il decreto legislativo 286, del luglio 1998, ha infatti previsto attività di istruzione e di formazione nei Paesi d´origine sulla base di programmi approvati dai ministeri del Lavoro e dell´Istruzione, che possono essere proposti da regioni ed Enti locali e che vedono anche la collaborazione di organizzazioni imprenditoriali e sindacali, nonché di associazioni operanti nel settore dell´immigrazione. Al convegno di Trieste è prevista la partecipazione dell´assessore regionale al lavoro ed alla Formazione Roberto Cosolini, del direttore per l´Immigrazione del dicastero della Solidarietà sociale, Giuseppe Maurizio Silveri, e del vice ministro dell´Economia e del Commercio della Repubblica Moldava Sergiu Sainciuc. .  
   
   
FOTOCAMERA DIGITALE FOTOGRAFA FORMA ESOTICA DI RADIOATTIVITÀ  
 
 Varsavia, 14 novembre 2007 - Un gruppo polacco di scienziati dell´Università di Varsavia ha costruito un rilevatore che ha permesso di acquisire nuove conoscenze sull´emissione spontanea da parte dei nuclei di varie particelle nel decadimento radioattivo. L´apparecchio ha reso possibile una collaborazione internazionale fra ricercatori europei e statunitensi, sotto la guida del fisico polacco Marek Pfützner, per osservare più da vicino il decadimento radioattivo di un isotopo raro di ferro. Finora, la misurazione dei nuclei esotici con una vita media estremamente breve è stata pressoché impossibile. La comprensione della forma esotica di radioattività dell´isotopo di ferro-45 è pertanto stata limitata. Una nuova combinazione di apparecchiature fisiche avanzate e di tecnologie di imaging presenti nella maggior parte delle fotocamere digitali di serie, si è rivelata essere la soluzione. «Abbiamo dimostrato in maniera diretta e chiara che questo nucleo, contenente un numero estremamente basso di neutroni, si disintegra emettendo simultaneamente due protoni», scrivono gli autori di una relazione pubblicata sulla rivista «Physical Review Letters». Il decadimento radioattivo dell´isotopo raro di ferro-45, costituito da un nucleo di 26 protoni e 19 neutroni, è da considerarsi esotico rispetto alla forma stabile di ferro con 26 protoni e 30 neutroni, in quanto è caratterizzato da emissioni di due protoni. Vi sono due possibili spiegazioni per questo modello insolito: l´isotopo rilascia di tanto in tanto una coppia di due protoni (detta anche diprotone) legati insieme energeticamente, oppure i protoni vengono emessi in rapida successione o contemporaneamente senza essere tuttavia correlati. Utilizzando una camera a gas per rallentare un fascio di isotopi rari e una fotocamera digitale professionale per registrare le traiettorie dei protoni emessi dai nuclei di ferro-45 in decadimento, gli scienziati coinvolti nella ricerca hanno scoperto che la teoria del diprotone può essere esclusa. Le correlazioni fra i protoni emessi possono essere meglio descritte come una forma di trasformazione nucleare nota come decadimento a tre corpi. Oltre a gettare luce su una nuova forma di decadimento radioattivo, la tecnica potrebbe condurre ad ulteriori scoperte sugli isotopi rari con una breve vita, studiati presso gli acceleratori. Questi isotopi potrebbero racchiudere la chiave per comprendere i processi che avvengono all´interno delle stelle di neutroni e per stabilire i limiti dell´esistenza nucleare. Lo studio è stato condotto da ricercatori polacchi, russi e statunitensi presso il National Superconducting Cyclotron Laboratory (Nscl) della Michigan State University. Ha ricevuto sostegno dal ministero polacco per la Scienza e l´istruzione superiore, nonché dalla Fondazione nazionale per le scienze degli Stati Uniti e dal ministero per l´Energia degli Stati Uniti. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Nscl. Msu. Edu/ http://prl. Aps. Org/ .  
   
   
“FUTURUM”, LA FIERA DELLA FORMAZIONE IN ALTO ADIGE (22 – 25 NOV)  
 
Bolzano, 13 novembre 2007 - Si svolgerà negli spazi della Fiera di Bolzano, dal 22 al 25 novembre, la manifestazione “Futurum 2007” (www. Futurum. It), la prima Fiera dell’educazione e della formazione in Alto Adige, che offrirà ai visitatori una panoramica delle offerte educative e formative altoatesine, dalla scuola dell’infanzia all’Università, senza tralasciare i settori della ricerca, dell’educazione per gli adulti, del “lifelong learning”, i collegamenti con economia e mercato del lavoro. È stata presentata questa mattina a Palazzo Widmann dagli assessori provinciali Otto Saurer, Luisa Gnecchi e Sabina Kasslatter Mur la prima edizione della Fiera della formazione, che avrà luogo dal 22 al 25 novembre, negli spazi della Fiera di Bolzano. La manifestazione è dedicata non solamente a studenti e insegnanti, ma all’intera cittadinanza e alle famiglie e vuole fornire una panoramica completa delle offerte formative esistenti in Alto Adige. “Futurum” è organizzata dal Dipartimento per la formazione professionale tedesca e ladina, il diritto allo studio, l’università e la ricerca scientifica della Provincia autonoma di Bolzano in collaborazione con le Intendenze scolastiche italiana, tedesca e ladina, le Ripartizioni provinciali per la Formazione professionale e il Diritto allo Studio, gli Istituti pedagogici dei tre gruppi linguistici, le Ripartizioni provinciali Cultura e la Ripartizione Lavoro, la Presidenza e il Dipartimento Economia e Finanze della Provincia, l’Istituto per la Promozione dei Lavoratori, l’Istituto di ricerca economica, l’Associazione Provinciale Artigiani-apa, l’Assoimprenditori, l’Unione Albergatori e Pubblici Esercenti-hgv e l’Unione commercio, turismo e servizi. Grazie a questa complessa collaborazione tra l’ente pubblico, nei suoi diversi settori, e le associazioni che raggruppano gli imprenditori economici dei diversi settori sarà possibile fornire da un lato un quadro completo dell’offerta formativa a livello provinciale e dall’altro una panoramica delle esigenze e delle istanze del mondo del lavoro nei confronti della scuola e dei loro futuri collaboratori. “Futurum” è articolata in 15 aree tematiche che riguardano l’economia aziendale, il commercio e l’amministrazione, il turismo e la gastronomia, l’economia alimentare e l’economia domestica, agricoltura, natura ed ambiente, pedagogia, scienze sociali e matematica, informatica e scienze naturali, scienze umanistiche, lingue, arte, grafica, musica, multimedialità, metallurgia, ingegneria meccanica, meccanica, elettrotecnica, elettronica, edilizia, sport, wellness, cultura, educazione permanente, scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado. In un’apposita “Mediateca” le tre Intendenze scolastiche, i tre Istituti Pedagogici, esperti di orientamento scolastico e professionale, diritto allo studio, informazione universitaria, rappresentanti della Ripartizione Lavoro, della valutazione, dell’Istituto per la promozione dei lavoratori e dell’Istituto di ricerca economica daranno informazioni e consulenza nei settori dell’istruzione, della formazione, del lavoro e dell’economia nelle seguenti aree di interesse: Promozione e sostegno all’innovazione didattica, alunni e alunne, valutazione esterna della scuola in Alto Adige, formazione rende, cercare lavoro, trovare lavoro, orientamento scolastico e professionale, tutto università Saranno inoltre presenti con propri stand il Ministero della Pubblica Istruzione, la Libera Università di Bolzano, l’Università di Trento, l’Università di Innsbruck, L’istituto superiore di filosofia e teologia di Bressanone, il Conservatorio di musica di Bolzano, la Scuola provinciale superiore di sanità “Claudiana”, l’Accademia Europea di Bolzano (Eurac), agenzie di educazione permanente, gli Istituti per l’educazione musicale, l’Ufficio provinciale per l’integrazione europea, la Consulta provinciale degli studenti e delle studentesse, il Servizio civile volontario e sociale, lo Sportello per il bi- e trilinguismo, l’Ufficio Parchi naturali, alcune agenzie viaggio per i soggiorni studio all’estero e case editrici. .  
   
   
BECCALOSSI LANCIA PROGETTO "100 ORTI NELLE SCUOLE" CONSEGNATI I PREMI AI VINCITORI DELLA PRIMA EDIZIONE RICONOSCIMENTI A TRE ISTITUTI DI MILANO, BERGAMO E SONDRIO  
 
Milano, 14 novembre 2007 - "Un orto all´ingresso della scuola con l´obiettivo di avvicinare i bambini alle attività manuali e alle conoscenze intellettive, facendo conoscere loro i semi, preparando il terreno, comprendendo i momenti dell´attesa, controllando i parassiti, arrivando, infine, al risultato della crescita e della raccolta del frutto o della verdura". Viviana Beccalossi, vicepresidente e assessore regionale all´Agricoltura, illustra così il progetto "Cento orti per cento scuole", iniziativa che fa parte di "Ortocircuito", il progetto dell´educazione alimentare curato da Regione Lombardia, Comune di Milano, Ufficio Scolastico Regionale, Agriteam, Milano Ristorazione e Università degli Studi. "L´idea di realizzare un orto a scuola è nata, in via sperimentale, lo scorso anno - dice Viviana Beccalossi -. Abbiamo deciso di istituire un concorso nel quale le scuole elementari e medie della Lombardia si dedicassero alla cura di un orto facendoci conoscere i risultati ottenuti. Hanno aderito alla proposta una quarantina di istituti. Quest´anno la riproponiamo e l´obiettivo come dice il titolo del progetto è quello di coinvolgere cento scuole". "I bambini - prosegue la vicepresidente Beccalossi - difficilmente fanno esperienza sui tempi della natura perché ormai la maggior parte di essi vive in complessi abitativi urbani, con ritmi di vita scanditi dalle esigenze lavorative e sociali della famiglia, quindi lontani dalla terra e dai campi. Abituati a trovare tutto ´pronto´ e a portata di mano nei supermercati, questa esperienza vuole avvicinarli alla tradizione". Tutti i particolari per l´adesioni al progetto sono reperibili sul sito internet www. Buonalombardia. It, nella sezione "educazione alimentare". Alcune delle scuole che hanno partecipato all´edizione 2006-2007 sono state premiate oggi dalla Direzione Generale Agricoltura. Primo Classificato: progetto "Orto Biologico", scuola San´andrea di Biassono (Milano), Secondo Classificato: progetto "Ortobello", scuola Cà Curti, Palazzago (Bergamo) Terzo Classificato: progetto "La scuola in fiore", scuola Visconti Venosa, Grosio (Sondrio). .  
   
   
SICUREZZA, OGGI PROVA EVACUAZIONE PALAZZO PIRELLI  
 
Milano, 14 novembre 2007 – Oggi al Palazzo della Regione (via Fabio Filzi, 22) è in programma un´esercitazione antincendio con relativa prova di evacuazione del grattacielo. L´iniziativa si inserisce nell´ambito della "Settimana della Sicurezza", che prevede una serie di iniziative a favore dei dipendenti della Regione Lombardia, promossa dalla Direzione generale Presidenza, insieme alle Direzioni Protezione Civile e Sanità. L´appuntamento per la stampa e le televisioni che intendono assistere alla prova e approfondire scopi e programma dell´evento è per le ore 11. 45 presso l´area allestita in piazza Duca d´Aosta angolo via Galvani, di fronte all´edicola. Saranno presenti la vicepresidente Viviana Beccalossi e l´assessore Gian Carlo Abelli. Quella della "Settimana della Sicurezza" è un´azione che si pone tre obiettivi precisi: informare, prevenire e tutelare. E in questa direzione vanno i tre manuali realizzati dalla Regione e distribuiti ai dipendenti. Fascicoli tascabili che, in maniera puntuale, illustrano le principali nozioni sulla sicurezza negli uffici, sulle procedure di emergenza di evacuazione e sull´utilizzo dei videoterminali. L´idea nasce dalla volontà di offrire una corretta informazione all´interno del luogo di lavoro, garantendo una formazione adeguata e promuovendo una filosofia della prevenzione, non solo per ciò che riguarda la sicurezza in senso stretto, ma anche su temi più ampi come, ad esempio, la salute e l´alimentazione. Da lunedì e sino al termine della settimana in Regione sono in programma una serie di iniziative che affrontano i temi della sicurezza, salute e più in generale qualità della vita. Sono state organizzate riunioni che illustrano la legislazione vigente sulla materia, seminari sulla corretta e sana alimentazione, visite guidate alla Centrale Operativa della Regione e anche la possibilità di effettuare uno screening metabolico che prevede l´analisi di glicemia, colesterolo, trigliceridi, oltre che la misurazione della pressione arteriosa. Il programma di domani prevede, oltre alla prova di evacuazione del Palazzo della Regione, al quale parteciperanno anche gli agenti della Polizia Municipale, gli uomini dei Vigili del Fuoco, del 118 e della Protezione Civile e osservatori del Comune e della Provincia di Milano e della Regione Emilia Romagna, anche il seminario "Ergonomia, ambiente di lavoro e security", visite guidate alle Sale Operative della Protezione Civile e la prosecuzione degli screening metabolici presso le infermerie. .  
   
   
NUOVO SERVIZIO PER MIGLIORARE IL MONITORAGGIO DEI GHIACCI IN EUROPA  
 
 Bruxelles, 14 novembre 2007 - L´istituto meteorologico danese, l´Istituto finlandese per la ricerca marina e l´Istituto meteorologico norvegese (met. No) uniranno le loro forze per migliorare il servizio operativo di monitoraggio e previsione della formazione dei ghiacci nel mare glaciale Artico e nel Mar Baltico. Il loro nuovo European Ice Service (Eis) è volto a integrare i servizi nazionali tradizionali in materia di ghiacci, già esistenti nei tre paesi in questione. I partner del progetto intendono sensibilizzare ulteriormente il pubblico sui mari europei coperti dai ghiacci e sulla loro importanza al fine di comprendere i processi del cambiamento climatico alle alte latitudini e il loro impatto sul cambiamento del clima. Sperano inoltre di creare un servizio europeo equivalente al servizio comune North American Ice Service, apportando un contributo significativo ai programmi internazionali nelle zone polari europee e fornendo serie di dati ad alta risoluzione per gli studiosi del cambiamento climatico. «I servizi dell´Eis saranno realizzati su scala globale e regionale e saranno adattati per poter soddisfare esigenze specifiche degli utenti, per le operazioni sia di terra sia di mare», ha commentato Erik Buch, capo del «Centre for Sea and Ice» presso l´Istituto meteorologico danese. Insieme ad altri dati, l´Eis cercherà di aumentare gradualmente l´utilizzo dei dati satellitari, al fine di migliorare la qualità dei suoi prodotti e servizi. I tre istituti coinvolti sono convinti che l´Eis «sarà una voce forte e unificata al momento di discutere le esigenze e i requisiti per le future missioni satellitari». Essi concludono che «i cittadini europei percepiranno i vantaggi dall´Eis tramite un processo decisionale e di definizione di politiche ottimizzato, in modo particolare tramite una migliore gestione ambientale, la prevenzione e il controllo dell´inquinamento marino e la conservazione degli ecosistemi dell´Artico e del Baltico, ma anche tramite un trasporto marittimo e operazioni in alto mare più sicuri, migliorando ad esempio i criteri di progettazione delle imbarcazioni e delle costruzioni marittime». Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Fimr. Fi/ .  
   
   
LOKI: UN VALIDO AIUTO AGLI SCIENZIATI DELL´OCEANO LO STUDIO DEI MINUSCOLI ABITANTI DEL MARE È DESTINATO A DIVENTARE MOLTO PIÙ SEMPLICE GRAZIE A UN NUOVO DISPOSITIVO SVILUPPATO DA UN´ÉQUIPE DI SCIENZIATI TEDESCHI.  
 
 Bruxelles, 14 novembre 2007 - Loki (Lightframe Onsight Key species Investigation) è un dispositivo ottico in grado di riconoscere e calcolare il numero di piccoli organismi della dimensione di 0,2 millimetri. È stato sviluppato da scienziati dell´Istituto Alfred Wegener per la ricerca polare e marina (Alfred-wegener-institut für Polar- und Meeresforschung) e della società iSitec, con il contributo di finanziamenti europei. Gli esemplari giovani di molte specie di pesci dipendono per il loro sostentamento da piccoli organismi che formano lo zooplancton. Questi ultimi, le cui dimensioni variano da 0,2 a 50 millimetri, si nutrono invece di alghe microscopiche. Pertanto, una popolazione di plancton ricca e sana costituisce una parte fondamentale della catena alimentare marina ed è vitale per la salute degli stock ittici. Tuttavia, studiare il plancton e la relazione tra i livelli di quest´ultimo e i fattori ambientali non è semplice. Di norma, il plancton viene pescato dal mare utilizzando delle apposite reti speciali. I campioni vengono poi analizzati in laboratorio, un processo che richiede moltissimo tempo. Grazie a Loki, gli scienziati potranno studiare il plancton mentre si trova ancora nell´acqua. Il dispositivo è munito di una camera digitale rapida ad alta risoluzione che gli consente di registrare continuamente la biodiversità dello zooplancton presente in mare. Al contempo, raccoglie dati relativi alla salinità, alla temperatura e alla concentrazione algale delle acque circostanti. Un software appositamente progettato contribuisce alla classificazione delle specie, nonché alla gestione dei dati. Loki può essere trascinato nell´acqua fissandolo alla parte posteriore di un´imbarcazione o adattato per lo studio di campioni in laboratorio. I primi esperimenti, condotti in un fiordo svedese e nel corso di una spedizione nell´Artico, hanno avuto esiti positivi. «Con questo dispositivo è possibile studiare per la prima volta la distribuzione dello zooplancton in relazione diretta con i parametri ambientali», ha dichiarato il dottor Hans-jürgen Hirche, coordinatore del progetto all´Istituto Alfred Wegener. Ora i partner del progetto prevedono di vendere il loro dispositivo agli istituti di ricerca e alle autorità. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Awi. De . .  
   
   
SADI SERVIZI INDUSTRIALI S.P.A. TRIMESTRALE CONSOLIDATA AL 30 SETTEMBRE 2007 RISULTATO NETTO FINALE DI EURO 4,9 MILIONI  
 
Milano, 14 novembre 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Sadi Servizi Industriali S. P. A. - capofila del Gruppo attivo nel settore delle bonifiche ambientali e del trattamento e smaltimento dei rifiuti industriali, nel settore della poliarchitettura e dell’internal design - ha approvato il 12 novembre la Relazione trimestrale al 30 settembre 2007, redatta in conformità ai criteri di valutazione e agli schemi di bilancio internazionali Ias/ifrs. La relazione trimestrale, non soggetta a revisione contabile, viene redatta per la prima volta su base consolidata. Al solo fine di consentire la comprensione delle tendenze di massima nell’evoluzione dei risultati, si è provveduto a raffrontare i dati economici consolidati dei primi nove mesi e del terzo trimestre del 2007 con i dati economici del 2006 della sola Sadi S. P. A. E, successivamente, con i dati ricostruiti, su base trimestrale, della situazione economico-patrimoniale consolidata al 31 dicembre 2006 (d’ora innanzi consolidato 2006). Prosegue il trend positivo aziendale riscontrato nel primo semestre con il consolidamento di tutte le dinamiche economiche e finanziarie gestionali, che si sono tradotte in un risultato netto finale consolidato per il periodo 01. 01. 07-30. 9. 07 pari a 4. 951 migliaia di Euro rispetto ai 3. 902 migliaia di euro del solo primo semestre. La dinamica operativa del Gruppo, nei primi nove mesi del 2007, è in linea con i presupposti su cui si basava il piano di sviluppo aziendale (elaborato ed approvato dal Cda di Ssi a seguito della fusione); infatti la creazione di valore di periodo è fondata su un incremento delle vendite nell’ambito della intermediazione e del trattamento dei rifiuti industriali e della redditività connessa, sul processo di realizzazione ed avanzamento delle commesse di bonifica ambientale acquisite e sulla acquisizione di nuovi contratti, nonché sulla conferma del recupero di efficienza della divisione architettura (già presente nel secondo trimestre dell’anno). L’indebitamento finanziario netto, come meglio illustrato oltre, ha registrato, rispetto alla situazione di fine 2006, un significativo ridimensionamento con riflessi positivi sulla strutturazione dei rapporti impieghi-fonti e sulla composizione delle fonti stesse. Di seguito si espongono le principali risultanze economico-finanziarie consolidate ottenute nel periodo 01. 01. 2007 – 30. 09. 2007 e nel terzo trimestre: i ricavi netti - per i primi nove mesi ammontano a 74. 339 migliaia di euro con un incremento del 139,3% rispetto al corrispondente dato della sola Sadi S. P. A. Al 30 settembre 2006 e con un decremento del 20,6% rispetto al corrispondente dato consolidato al 30 settembre 2006 o per il terzo trimestre si attestano sui 22. 617 migliaia di euro rispetto ai 10. 129 migliaia di euro della sola Sadi S. P. A. (+123,3%) e rispetto ai 31. 207 migliaia di euro relativi al relativo periodo del consolidato 2006 (-27,5%). Il valore della produzione - per i primi nove mesi è pari a 76. 214 migliaia di euro con un incremento del 156,8%, rispetto al corrispondente dato della sola Sadi S. P. A. Al 30 settembre 2006 e con un decremento del 29,6% rispetto al corrispondente dato consolidato al 30 settembre 2006 o per il terzo trimestre ha raggiunto i 23. 314 migliaia di euro rispetto agli 8. 530 migliaia di euro della sola Sadi S. P. A. (+173,3%) e rispetto ai 36. 070 migliaia di euro relativi al relativo periodo del consolidato 2006 (-35,4%). Il margine operativo lordo (Ebitda) - per i primi nove mesi è pari a 12. 021 migliaia di euro, rispetto ai 6. 073 migliaia di euro relativi al corrispondente dato del consolidato 2006, con un incremento del 97,9%. Il margine operativo lordo della sola Sadi S. P. A. Era invece, al 30 settembre 2006, negativo e pari a -2. 468 migliaia di euro o per il terzo trimestre è pari a 3. 214 migliaia di euro, rispetto ai 2. 024 migliaia di euro relativi al corrispondente dato del consolidato 2006, con un incremento del 58,8%. Il margine operativo lordo della sola Sadi S. P. A. Era invece, al 30 settembre 2006, negativo e pari a -1. 153 migliaia di euro. Il margine operativo netto (Ebit) - per i primi nove mesi è pari a 9. 273 migliaia di euro, rispetto ai 3. 458 migliaia di euro relativi al corrispondente dato del consolidato 2006, con un incremento del 168,2%. Il margine operativo netto della sola Sadi S. P. A. Era invece, al 30 settembre 2006, negativo e pari a -3. 330 migliaia di euro; per il terzo trimestre ammonta a 2. 285 migliaia di euro, rispetto ai 1. 153 migliaia di euro relativi al corrispondente dato del consolidato 2006, con un incremento del 98,3%. Il margine operativo netto della sola Sadi S. P. A. Era invece, al 30 settembre 2006, negativo e pari a -1. 153 migliaia di euro. Il risultato prima delle imposte - relativo ai primi nove mesi è pari a 9. 047 migliaia di euro, rispetto ai 3. 304 migliaia di euro relativi al corrispondente dato del consolidato 2006, con un incremento del 173,8%. Il risultato ante imposte della sola Sadi S. P. A. Era invece, al 30 settembre 2006, negativo nella misura di -3. 718 migliaia di euro o relativo, invece, al terzo trimestre è di 2. 115 migliaia di euro, rispetto ai 1. 101 migliaia di euro relativi al corrispondente dato del consolidato 2006 (+92,1%). Il risultato ante imposte della sola Sadi S. P. A. Era invece, al 30 settembre 2006, negativo e pari a -1. 153 migliaia di euro. Il risultato netto finale . Relativo ai primi nove mesi è pari a 4. 951 migliaia di euro, rispetto ai 328 migliaia di euro relativi al corrispondente dato del consolidato 2006, con un incremento del 1408,8%. Il risultato netto finale della sola Sadi S. P. A. Era invece, al 30 settembre 2006, negativo nella misura di -3. 868 migliaia di euro; relativo, invece, al terzo trimestre è di 1. 049 migliaia di euro, rispetto ai 109 migliaia di euro relativi al corrispondente dato del consolidato 2006 (+861,4%). Il risultato ante imposte della sola Sadi S. P. A. Era invece, al 30 settembre 2006, negativo e pari a -1. 618 migliaia di euro. La posizione finanziaria netta è negativa e pari a 14. 367 migliaia di euro, mentre era negativa per 16. 377 migliaia di euro per la sola Sadi S. P. A. Al 30 giugno 2006 (con decremento del 12,3%) e negativa per 21. 697 migliaia di euro nel consolidato al 31 dicembre 2006 (con decremento del 33,8%). Il risultato operativo lordo (Ebitda) dei primi nove mesi è stato pari a 12. 021 migliaia di euro, in aumento (+14. 489 migliaia di euro) rispetto al risultato negativo (di -2. 468 migliaia di euro) registrato da Sadi S. P. A. Al 30 settembre 2006; detto risultato ha migliorato, inoltre, in maniera significativa(+97,9%) il già positivo risultato consolidato che, al 30 settembre 2006, si attestava nell’ordine dei 3. 304 migliaia di euro. All’ebitda al 30 settembre 2007 concorre per 11. 492 migliaia di euro (+35,9% rispetto al 30. 06. 2007) la divisione ambiente e per 529 migliaia di euro (+49,4% rispetto al 30. 06. 2007) la divisione architettura. La buona redditività riscontrata dal Gruppo nel suo complesso è frutto innanzitutto della performance media risultante dalle commesse di bonifica ambientale, del positivo andamento del settore trattamento e smaltimento dei rifiuti industriali, nonché della contribuzione apportata dal settore della produzione energetica da fonti rinnovabili. La redditività operativa sui ricavi netti raggiunge il 16,1% (18,1% per la divisione ambiente e 4,8% per la divisione architettura). Detta redditività era invece rispettivamente pari a -7,9% nella sola Sadi S. P. A. E a +6,5% nel consolidato al 30 settembre 2006. L’esposizione finanziaria netta complessiva, per effetto dapprima della fusione e successivamente della dinamica virtuosa complessiva, si attesta sui -14. 367 migliaia di euro, contro i -16. 377 migliaia di euro (-12,3%) del 30 settembre 2006 della sola Sadi S. P. A. (-14. 018 euro al 31. 12. 2006) e contro i -21. 697 migliaia di euro (-33,8%) del consolidato al 31 dicembre 2006. Il grado di leverage, assunto pari al rapporto tra posizione finanziaria netta e patrimonio netto, è pari a 0,20, configurando pertanto un alto grado di solidità e di efficienza della struttura patrimoniale. Il risultato netto consolidato finale è al 30 settembre 2007 pari a 4. 951 migliaia di euro, contrapposto ad una perdita di -3. 868 migliaia di euro della sola Sadi S. P. A. Del 30 settembre 2006 e ad un risultato consolidato di 328 migliaia di euro (+1. 408,8%) al 30 settembre 2006. Per quanto attiene il terzo trimestre, il risultato netto consolidato finale è invece di 1. 049 migliaia di euro, rispetto ai - 1. 618 migliaia di euro della sola Sadi S. P. A e rispetto ai 109 migliaia di euro dei dati consolidati 2006. L’entrata ordini dei primi nove mesi 2007 della Divisione Ambiente (settore bonifiche) è stata di euro 57. 321 migliaia di euro rispetto a 4. 533 migliaia di euro che la Sadi S. P. A. Aveva consuntivato nell’analogo periodo dell’anno precedente (+1. 164,5%). Non è disponibile il dato corrispondente consolidato al 30 settembre 2006. L’entrata ordini dei primi nove mesi 2007 della Divisione Architettura è stata di 8. 158 migliaia di euro a fronte dei 26. 748 migliaia di euro dell’analogo periodo del 2006 (- 69,5%). L’entrata ordini relativa al terzo trimestre è risultata essere pari a 16. 516 migliaia di euro (+176,2% rispetto a quella, pari periodo 2006, della sola sadi S. P. A. (+176,2%); per la Divisione Ambiente (settore bonifiche) è stata di euro 14. 333 migliaia di euro rispetto a 413 migliaia di euro che la Sadi S. P. A. Aveva consuntivato nell’analogo periodo dell’anno precedente (non è disponibile il dato corrispondente consolidato al 30 settembre 2006), mentre per Divisione Architettura è stata di 2. 183 migliaia di euro a fronte dei 5. 566 migliaia di euro dell’analogo periodo del 2006 (- 60,8%). Ad oggi il portafoglio ordini consolidato è dell’ordine di ca. 261. 000 migliaia di euro. Evoluzione prevedibile della gestione - L’evoluzione della gestione è tesa, per quanto riguarda il settore ambientale, al consolidamento del business delle bonifiche ambientali attraverso l’esecuzione delle commesse acquisite ed in esecuzione o prossime ad essere eseguite e allo sviluppo dello stesso attraverso la partecipazione ad una serie di gare di prossime ad essere bandite. Per quanto riguarda il settore della poliarchitettura, se dal lato operativo prosegue con successo il processo di razionalizzazione produttiva, funzionale al recupero di redditività, dal lato commerciale evidenti segnali di “ripresa” giungono dal mercato che, per tutte le linee di prodotto (gesso, pavimenti e prodotti metallici), presenta importanti opportunità di acquisizione di nuove commesse . .  
   
   
OLTRE 250.000 ETTARI IN RETE ECOLOGIA BASILICATA IL PROGRAMMA, HA ANNUNCIATO L’ASSESSORE SANTOCHIRICO, COINVOLGE 73 COMUNI LUCANI  
 
Potenza, 14 novembre 2007 - “Oltre 250. 000 ettari di superficie regionale rientreranno nella Rete ecologia della Basilicata: un sistema di aree in cui si coniugano le esigenze di conservazione delle biodiversità con il governo e lo sviluppo del territorio”. Lo ha annunciato Vincenzo Santochirico, assessore regionale all’Ambiente, Territorio e Politiche della sostenibilità, partecipando al convegno “La tutela della biodiversità attraverso la promozione dei Siti di importanza comunitaria”, che si è svolto questa mattina a Policoro, nell’ambito delle iniziative per il quarto anniversario della protesta contro il deposito di scorie nucleari. Parlando ai ragazzi del liceo scientifico “Enrico Fermi”, Santochirico ha spiegato che “la Rete ecologica è una strategia di gestione del territorio che prevede una particolare tutela per le aree che, pur non rientrando nella classificazione tradizionale di zone protette, hanno una valenza particolare dal punto di vista paesaggistico e della necessità di salvaguardare le specie animali e vegetali a rischio”. La Rete ecologica della Basilicata, quindi, si delinea come una infrastruttura di sostegno dello sviluppo compatibile, e come offerta di beni e valori del territorio. Un programma ampio, che prevede anche azioni di conservazione, recupero e valorizzazione ambientale, realizzazione di strutture per la fruizione della natura, la promozione di attività produttive sostenibili, di marketing territoriale, divulgazione ed educazione ambientale. Sulla base di quanto previsto dalle direttive europee, la Rete terrà conto del sistema delle aree protette (parchi nazionali e regionali, riserve), dei siti di interesse comunitario e delle zone a protezione speciale, di habitat ed ecosistemi meritevoli di tutela, nonché delle aree contigue. L’obiettivo è, infatti, quello di coniugare l’ambiente urbano con il territorio circostante, cultura e natura, salvaguardia e valorizzazione, nel tentativo di delineare una nuova competitività fondata sul capitale territoriale ed umano. Il progetto prevede quattro fasi fondamentali: ricognizione delle informazioni scientifiche e socioeconomiche; sviluppo di una prospettiva di tutela delle biodiversità a medio e lungo termine; stesura del piano di azione; attuazione del piano. Nella Rete rientreranno 73 comuni lucani. “La Regione – ha aggiunto Santochirico - intende promuovere una progettazione partecipata, capace di valorizzare le legittime aspettative di sviluppo delle comunità: enti di governo, enti locali, imprenditori ‘verdi’, inseriti in un sistema unitario, progettato in maniera tale che ogni intervento si inserisca in un disegno complessivo. Al tempo stesso, si supera anche l’approccio della creazione di ‘isole’ di natura incontaminata, disperse in un territorio che invece subisce il forte impatto delle attività antropiche, e si punta – ha concluso - su una pianificazione trasversale del territorio. Per la Basilicata si tratta di una sfida per la conservazione della natura e per lo sviluppo sostenibile in un quadro concettuale moderno e innovativo”. .  
   
   
RECUPERO RIFIUTI: RISCHIO MONOPOLIO PUBBLICO I DATI EVIDENZIANO UN MERCATO STABILE CON POSSIBILITÀ DI SVILUPPO PER FLUSSI EMERGENTI  
 
Rimini, 14 novembre – La crescita del settore del riciclo rifiuti si conferma anche nel 2006 stabile, permangono tuttavia numerosi aspetti critici che ne frenano lo sviluppo e la concorrenza. E’ questa la fotografia del comparto del recupero che emerge dallo studio annuale “L’italia del Recupero” presentato stamane da Fise Unire (l’Associazione che in Confindustria rappresenta le aziende del settore) a Rimini, durante la Fiera Ecomondo. Per quanto riguarda i materiali di imballaggio (carta, alluminio, plastica, batterie, legno, acciaio), le attività di recupero nel 2006 hanno risentito positivamente della crescita delle raccolte differenziate, costante negli ultimi dieci anni, anche se tuttora raccolta e recupero sono connotati da un’evidente disparità geografica. Per i rifiuti diversi dagli imballaggi e dalle frazioni ad essi similari (tipo carta grafica e rottami metallici), è ancora troppo alto il ricorso alla discarica (anche a causa dei bassi costi di quest’ultima e dei mancati sbocchi di mercato), mentre si evidenzia una percentuale di recupero di materia insufficiente (si vedano in particolare i rifiuti da costruzione e demolizione e i pneumatici fuori uso). I settori interessati da normative recenti (come quello dei Raee - rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) stanno faticosamente organizzandosi per ritardi normativi e sono ancora lontani dagli obiettivi fissati dalla legge. Inoltre, si fa sentire in alcuni settori (veicoli fuori uso) il gap accumulato dal nostro Paese per quanto riguarda l’assenza di impianti di termovalorizzazione. Dall’analisi di Unire emerge, inoltre, il contributo non secondario di alcuni settori al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni Co2 previsti dal protocollo di Kyoto e quindi la necessità di una valutazione dell’inclusione del comparto nel riconoscimento delle forme incentivanti esistenti per altri settori produttivi. Oltre a tutto ciò, incombe sulle imprese private del settore del recupero lo spettro della crescente ingerenza pubblica nel mercato dei servizi di raccolta e recupero dei rifiuti recuperabili, che rischia di far chiudere attività con esperienza decennale. La denuncia è stata lanciata dal Presidente di Unire, Corrado Scapino, al termine della presentazione del Rapporto: “Rischiamo concretamente di essere costretti a consegnare le nostre attività in mano pubblica a causa dell’intenzione dell’attuale Governo di consentire a Comuni, Consorzi e Autorità di bacino di estendere indiscriminatamente la gestione in esclusiva anche a raccolta e recupero dei rifiuti da attività economiche, ovvero industrie, uffici, esercizi commerciali”. Infatti, nonostante le Commissioni Parlamentari si fossero espresse in favore di una maggiore liberalizzazione già in sede del parere formulato sul testo governativo del secondo correttivo del Codice ambientale (parere il cui contenuto, sul punto, è stato confermato in una recente pronuncia delle stesse Commissioni sul terzo correttivo), il Governo ha riproposto ancora una volta il medesimo testo (identico al precedente testo presentato in agosto), con l’effetto di escludere i privati dal mercato e di peggiorare la qualità (ai fini del riciclo) delle raccolte differenziate. Il tutto, con un aumento dei costi a carico dell’intero sistema, quindi, in ultima analisi, dei cittadini e delle imprese. In particolare Unionmaceri, l’Associazione che in Unire rappresenta i recuperatori del macero, che sono tra i più coinvolti dalle ricadute di questa problematica, considera inaccettabile tale chiusura del Governo ed ha annunciato un’azione di protesta delle imprese del settore, che oggi al termine della presentazione del Rapporto Fise Unire si sono riunite in un’Assemblea straordinaria dei Recuperatori per programmare le iniziative di mobilitazione da intraprendere con urgenza. Questi le principali evidenze emerse dal Rapporto per i singoli settori: Il macero totale riciclato in Italia è cresciuto costantemente negli ultimi anni raggiungendo i 5,57 milioni di tonnellate nel 2006, con un tasso di utilizzo del 56% nella produzione complessiva di carta e cartone. L’offerta di macero ha trovato uno sbocco importante nelle esportazioni, soprattutto verso Cina, Austria, Slovenia e Indonesia, che hanno superato le 400 mila tonnellate nel 2006. Nell´ambito dell´industria europea, l´Italia occupa il secondo posto subito dopo l´omologa industria tedesca. Il riciclo di 547. 000 tonnellate di plastica nel 2006 in Italia ha contribuito a un abbattimento tra 1. 100. 000 e 1. 650. 000 tonnellate di gas Co2 equivalenti. 300 imprese con oltre 2. 000 addetti, una capacità di riciclo superiore a 1,5 milioni di tonnellate e impianti con un coefficiente di utilizzo di poco superiore al 50% (media nazionale). Nel 2006 la raccolta di rifiuti di imballaggio in acciaio avviati a riciclo ha realizzato il quantitativo complessivo di 388. 000 tonnellate, con un ulteriore incremento rispetto all’anno precedente ed a fronte di un immesso al consumo pressoché costante (561. 000 tonnellate). La percentuale di materiale recuperato rispetto all’immesso al consumo ha raggiunto il 69,2% con un ulteriore progresso del 2,1%. A fine 2006 la quota di recupero imballaggi di alluminio ammonta ad oltre il 55% dell’immesso al consumo. Tradotta in cifre assolute questa percentuale equivale a 39. 800 tonnellate di materiale di alluminio, 35. 100 delle quali riciclate. Il riciclo è cresciuto del 6% rispetto all’anno precedente e, complessivamente, del 13% nell’ultimo biennio. Questi dati confermano la leadership europea del nostro Paese al pari della Germania. L’italia oggi si piazza tra i primi Paesi a livello mondiale per il riciclaggio e il riutilizzo del legno. Nel 2006 in Italia sono state recuperate complessivamente 1. 729. 237 tonnellate di rifiuti da imballaggi in legno, pari al 60,64% sul totale di imballaggi in legno circolanti sul territorio nazionale (2. 851. 574 tonnellate), superando abbondantemente gli obiettivi fissati dal Testo unico ambientale. Il settore della demolizione veicoli fuori uso ha raggiunto nel 2006 una percentuale di recupero di poco inferiore all’80%. Per raggiungere il traguardo europeo dell’85% come recupero complessivo (materia+energia) è necessaria una migliore valorizzazione dei materiali non metallici (che potrebbe produrre ulteriori 2-3 punti) e la quota relativa al recupero energetico del fluff (parti leggere derivanti dalla macinazione degli autoveicoli). In Italia nel 2006 sono state superate 400. 000 tonnellate di pneumatici fuori uso. I dati esprimono il consueto ritardo italiano rispetto al resto del Continente: la quota italiana destinata al recupero energetico (25% circa) è inferiore alla media europea (34,5%), la quota di recupero di materia prima, sebbene in crescita, è di gran lunga inferiore alla media europea mentre la quota destinata alla discarica è troppo elevata rispetto alla media europea (48%, contro il solo 18% della media Ue). Nel 2006 la raccolta del Consorzio Cobat è stata di 191. 743 tonnellate, con un calo pari al 4,9% rispetto all’anno precedente. Le ragioni della riduzione della raccolta Cobat vanno ricercate in primo luogo in una maggiore intercettazione degli operatori fuori del sistema per l’elevata quotazione del piombo al London Metal Exchang. Assoraee, anche in considerazione della mancanza di dati completi sul mercato del recupero dei Raee, ha deciso di concentrare la propria attenzione sul riutilizzo dei Raee, da intendere come prioritario rispetto alle altre forme di gestione. Attualmente non sono state valutate le condizioni di diagnostica e manutenzione e la responsabilità oggettiva per la reimmissione sul mercato di Aee usate, per non parlare dei connessi aspetti fiscali. Il quantitativo di rifiuti da costruzione e demolizione prodotti in Italia è pari a circa 46 milioni di tonnellate, dei quali solo il 10% circa viene avviato a riciclo. Si tratta di una quota decisamente troppo bassa, soprattutto se rapportata alla media europea, tra il 40% e il 60% .  
   
   
AOSTA: PIANO TRIENNALE COORDINATO DI CONTROLLO DELL’AMBIENTE  
 
 Aosta, 14 novembre 2007 – L’assessore al Territorio, Ambiente e Opere pubbliche, Alberto Cerise, ha esposto ieri i contenuti del Piano triennale coordinato di controllo dell’ambiente, nel corso di due incontri: il primo con le Associazioni di categoria e il secondo con l’Assemblea del Celva, cui partecipano tutti i Sindaci dei Comuni della Regione. “Il Piano triennale coordinato di controllo dell’ambiente - sottolinea l’Assessore - approvato dalla Giunta regionale lo scorso 28 settembre, rappresenta uno strumento importante nella prevenzione e nel controllo dei fenomeni di contaminazione ambientale e coinvolge tutti i soggetti comunque interessati allo svolgimento di attività che possono essere di pregiudizio per l’ambiente. Particolare importanza, sottolinea l’Assessore, è stata data alle modalità con le quali tale piano troverà attuazione, modalità che prevedono una prima e importante fase di informazione e di sensibilizzazione degli enti e delle imprese potenzialmente interessate dai successivi controlli fiscali”. “E’ importante – conclude Cerise - in quest’ottica il pieno coinvolgimento dei soggetti per la condivisione di un percorso che consenta sì di rispettare gli obblighi di legge di esecuzione di controlli fiscali ambientali, ma costituisca innanzitutto uno strumento di ulteriore informazione e coinvolgimento nei processi di tutela ambientale, processi che non possono non passare anche attraverso il rispetto degli obblighi formali a cui imprese ed enti sono assoggettati. A tale proposito è stato concordato, in particolare con le Associazioni di categoria e con il coinvolgimento della Camera valdostana delle imprese e delle professioni, l’attivazione di incontri formativi rivolti ai titolari di imprese finalizzati ad approfondire le conoscenze delle disposizioni e degli adempimenti in materia ambientale. ” .