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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Novembre 2007
IL PRESIDENTE DELLA COMMESSIONE EUROPEA BARROSO SI RIUNISCE CON IL SUO GRUPPO CONSULTIVO PER L´ENERGIA E I CAMBIAMENTI CLIMATICI.  
 
Bruxelles, 5 novembre 2007 - Il presidente Barroso si è riunito il 29 ottobre con il suo gruppo consultivo ad alto livello per l´energia e i cambiamenti climatici per discutere delle prossime sfide in materia di cambiamenti climatici, tra cui la riunione ministeriale Onu che si terrà a Bali il 3 dicembre. Parlando alla vigilia della riunione, il presidente Barroso ha dichiarato: "L´ue resta fermamente impegnata a favore degli obiettivi di Kyoto, e li realizzerà. Ma è arrivato il momento di guardare oltre il 2012. L´unione europea ha già messo le carte in tavola. I nostri obiettivi sono noti, il nostro impegno è chiaro. Sono determinato a fare in modo che entro il 2020 l´Ue riduca le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 20% rispetto ai livelli del 1990. La Commissione sta lavorando a proposte specifiche che consentiranno all´Ue di conseguire questi obiettivi. Siamo pronti ad andare oltre verso una riduzione del 30%, se vi sarà un accordo leale ed effettivo a livello mondiale per il post 2012. La riunione di oggi mi offre l´occasione di analizzare con eminenti esperti il programma per raggiungere i nostri obiettivi interni e di discutere della nostra strategia in vista della riunione di Bali. Il gruppo ad alto livello si riunirà in occasione della conferenza dal titolo "La sfida mondiale dell´energia e dei cambiamenti climatici: la visione dell´Ue per un futuro sostenibile dopo il 2012", presso la fondazione Calouste Gulbenkian di Lisbona. La conferenza è aperta a studiosi, a rappresentanti ad alto livello delle amministrazioni pubbliche e alla stampa specializzata. Nel marzo 2007 il presidente della Commissione, José Manuel Durão Barroso, ha invitato esperti di alto livello e di fama internazionale, provenienti da diversi paesi e discipline, a partecipare al gruppo consultivo per l´energia e i cambiamenti climatici con il compito di fornirgli una consulenza indipendente. Il gruppo si è riunito due volte, in marzo a Bruxelles e in giugno a Berlino. Il Consiglio europeo di primavera ha approvato all´unanimità la strategia europea integrata per l´energia e i cambiamenti climatici. Il 19 settembre la Commissione ha già presentato una serie di proposte legislative intese a creare un vero mercato interno dell´energia. Il prossimo pacchetto di proposte legislative verrà presentato in gennaio. La Commissione si compiace del recente incontro Onu ad alto livello a New York, che considera un importante passo avanti verso il raggiungimento di un risultato ambizioso in occasione della riunione ministeriale Onu di Bali del 3 dicembre. .  
   
   
PARTENARIATO EUROMEDITERRANEO: FAR AVANZARE LA COOPERAZIONE REGIONALE PER PROMUOVERE LA PACE, IL PROGRESSO E IL DIALOGO INTERCULTURALE  
 
 Bruxelles, 5 novembre 2007 - Il Commissario per le relazioni esterne e la politica europea di vicinato Benita Ferrero-waldner parteciperà ad una riunione ministeriale dei partner euromediterranei che si terrà a Lisbona il 4 e 5 novembre. Nel corso della riunione si valuterà l´attuazione del programma di lavoro quinquennale adottato dal vertice di Barcellona nel 2005 e si definiranno le priorità per il 2008. I ministri degli Esteri discuteranno su come portare avanti tale programma di riforme per produrre risultati concreti; inoltre essi proporranno ulteriori attività nel quadro del codice di condotta per la lotta al terrorismo e prenderanno in esame il processo di pace e la situazione in Medio Oriente. Nel corso della riunione di Lisbona la signora Ferrero-waldner parteciperà a riunioni separate della troika con la delegazione israeliana e il gruppo arabo, nonché a riunioni bilaterali con partner euromediterranei. In una comunicazione presentata il 17 ottobre[1], la Commissione europea ha indicato le priorità per l´attuazione del programma di lavoro, in campi quali il dialogo politico e sulla sicurezza, l´applicazione del codice di condotta per la lotta al terrorismo, la protezione civile, il libero commercio, l´energia, i trasporti, l´ambiente, l´istruzione, il rafforzamento del ruolo delle donne nella società, il dialogo interculturale e le migrazioni; essa si augura che tali priorità verranno adottate dalla riunione ministeriale. Benita Ferrero-waldner ha affermato: "Il piano di azione quinquennale convenuto al vertice di Barcellona definisce il quadro operativo dei nostri sforzi comuni. Dopo 12 anni di cooperazione sempre più stretta, dobbiamo mobilitare volontà politica, coraggio e determinazione per mettere in pratica gli obiettivi che ci siamo dati nel 2005 e realizzare le nostre ambizioni comuni di pace, prosperità e sicurezza per la regione. L´elemento essenziale di un partenariato sono le persone, per questo discutiamo il lavoro da compiere nei settori che sono importanti per il bene delle persone di quella regione". Tra le attività del 2008 si prevede: collaborazione nella lotta al terrorismo, compresa l´applicazione del codice di condotta definito nel 2005, con particolare attenzione per le questioni tecniche, come il rafforzamento della cooperazione internazionale in materia penale e la lotta all´uso di Internet per finalità terroristiche; liberalizzazione degli scambi di servizi e diritto di stabilimento, istituzione di un meccanismo di composizione dei conflitti, convergenza regolamentare e promozione degli investimenti per approfondire l´integrazione economica; avvio del primo anno del dialogo interculturale euromediterraneo; conferenze ministeriali su società dell´informazione, industria, commercio, turismo e occupazione; ulteriore cooperazione tra partner del nord e del sud per aiutare questi ultimi, in relazione alle zone costiere poco elevate minacciate dai cambiamenti climatici, per quanto riguarda: allarme precoce, trasferimento di tecnologie e sviluppo delle capacità; ulteriore attuazione del piano di azione concordato nella prima riunione ministeriale tenutasi a Istanbul nel 2006 sul rafforzamento del ruolo delle donne nella società. Antefatti Il processo di Barcellona, lanciato dai ministri degli esteri euromediterranei nel 1995, ha dato vita ad un´alleanza innovativa, basata sui principi della compartecipazione, del dialogo e della cooperazione. Da allora il partenariato è stato guidato da una volontà politica comune di costruire insieme uno spazio di pace, sicurezza e prosperità condivisa. Esso è riuscito a creare legami politici e istituzionali a lungo termine tra l´Europa e i suoi partner mediterranei, a porre le basi per il libero commercio e a coinvolgere i partner mediterranei in un processo di riforme. La priorità del processo di Barcellona è sviluppare la dimensione regionale del partenariato tra l´Europa e il Mediterraneo meridionale. Attraverso piani di azione concordati con i paesi partner, la politica europea di vicinato contribuisce ad integrare e a rafforzare il processo di Barcellona, favorendo così un miglioramento qualitativo delle relazioni euromediterranee. Per ulteriori informazioni consultare: http://ec. Europa. Eu/external_relations/euromed/index. Htm .  
   
   
MULTILINGUISMO AL PARLAMENTO EUROPEO: IL VALORE AGGIUNTO DELL´EUROPA ASCOLTA LA TUA LINGUA AL PARLAMENTO  
 
 Bruxelles, 5 ottobre 2007 - L´ue è una comunità di 27 Stati membri, la cui unità e diversità si esprime in 23 lingue ufficiali e in moltissimi idiomi nazionali, regionali e locali. Nell´unione si contano quasi 500 milioni di abitanti, con origini etniche e linguistiche diverse. Il multilinguismo contribuisce ai valori europei della democrazia, dell´uguaglianza, della trasparenza e della competitività. Preservare questa straordinaria diversità linguistica costituisce una sfida importante. Poiché la Ue ha di recente iniziato a operare in 23 lingue diverse, è opportuno valutare il significato, i benefici e i costi del multilinguismo. L´ue è una "democrazia multilingue e multiculturale" che utilizza tre alfabeti: latino, greco e cirillico. Alcuni dati statistici- Nel 2005 il costo totale dei servizi di traduzione e interpretazione in tutte le istituzioni della Ue rappresentava l´1% del bilancio totale dell´Unione (circa 1 123 miliardi di euro, dunque meno di 2,3 euro l´anno per cittadino, praticamente il costo di un caffé). Nel 2006 si calcola che siano stati spesi complessivamente 800 milioni di euro per la traduzione in tutte le istituzioni della Ue, mentre nel 2005 il costo totale dell´interpretazione ammontava a circa 190 milioni di euro. La spesa per il multilinguismo rappresenta oltre un terzo della spesa totale del Parlamento. Nel primo semestre del 2007 il Parlamento ha tradotto 673 000 pagine (di cui 165 000 commissionate all´esterno). Dal 2005 il Parlamento ha fatto tradurre oltre un milione di pagine l´anno. In media, il sistema Ue richiede il lavoro di oltre 2 000 traduttori e 80 interpreti al giorno. .  
   
   
MENO TASSE PER FAVORIRE CRESCITA E OCCUPAZIONE  
 
Bruxelles, 5 novembre 2007 - Lamentando l´eccessiva pressione fiscale nell´Ue, il Parlamento chiede un quadro fiscale coordinato per le imposte che favorisca le imprese e la promozione di una sana concorrenza fiscale. Privilegia poi l´ampliamento della base imponibile rispetto al rialzo delle tasse, delle aliquote Iva e degli oneri sociali. Occorre poi incentivare fiscalmente le imprese per favorire gli investimenti e la ricerca, e creare una base imponibile comune per le società. Ma anche coordinare la lotta all´evasione. Approvando con 323 con voti favorevoli, 214 contrari e 120 astensioni la relazione sul contributo delle politiche fiscali e doganali alla strategia di Lisbona, il Parlamento chiede la definizione di un quadro fiscale coordinato, anche per quanto concerne le imposte societarie, «che sia favorevole alle imprese, in particolare alle Pmi, e orientato a rinnovare la crescita e la creazione di posti di lavoro». Ritiene inoltre necessario creare un contesto di politica finanziaria pubblica favorevole alla crescita e all´occupazione, nonché promuovere una sana concorrenza fiscale nell´Unione, in modo che la pressione fiscale «sia ampiamente ripartita tra i lavoratori dipendenti e i consumatori, le imprese e i titolari di reddito da capitale». La concorrenza fiscale, a suo parere, determina infatti benefici economici offrendo un contesto imprenditoriale dinamico. In proposito, ribadisce la necessità di continuare a ridurre le tasse che gravano sull´occupazione, come importante contributo all´obiettivo di giungere a un tasso di occupazione del 70%. Pur constatando una tendenza alla diminuzione delle aliquote di imposta sulle imprese nell´Unione europea, i deputati rilevano tuttavia che il livello generale di imposizione fiscale in Europa «resta più elevato rispetto ad altri paesi Ocse». Notano, d´altra parte, che, nell´insieme, le entrate pubbliche «sono aumentate nonostante la diminuzione delle aliquote fiscali effettive sulle imprese». Sottolineano poi che, in generale, «i sistemi fiscali degli Stati membri sono andati troppo in là nell’applicazione di aliquote relativamente elevate alle fasce basse di reddito, il che disincentiva l’assunzione di rischi e la costituzione di nuove imprese». Il Parlamento ritiene invece possibile disporre di sistemi fiscali competitivi senza compromettere la capacità di finanziamento dello Stato. E ciò è dimostrato dai paesi europei che nell´ultimo decennio «sono riusciti ad aumentare il proprio gettito fiscale mediante riduzioni delle imposte accompagnate da un allargamento degli imponibili fiscali, controllando nel contempo la spesa e riducendo in tal modo il proprio disavanzo». Ricorda quindi che le decisioni connesse alla politica fiscale, quali la concessione di incentivi fiscali alle imprese, «costituiscono il principale strumento di potenziamento e sviluppo dell´occupazione». Sottolinea peraltro che, affinché la politica fiscale contribuisca in modo sostanziale alla strategia di Lisbona, «occorre un monitoraggio costante delle modalità di ridistribuzione delle risorse supplementari» generate dagli sgravi fiscali per le imprese, per assicurare che «siano effettivamente impiegate per stimolare investimenti nell´innovazione e in tecnologie più efficienti». Riconoscendo poi le difficoltà cui fanno fronte le Pmi dell´Unione europea e in altri paesi Ocse per finanziare i propri progetti, il Parlamento approva quindi la concessione di incentivi fiscali atti a incoraggiare le Pmi a ricorrere maggiormente a meccanismi di finanziamento intermediari, quali i capitali sociali imprenditoriali, le reti di investitori provvidenziali (“business angels”), ecc. Nel criticare la tendenza all´innalzamento delle aliquote Iva nell´Unione europea, sottolinea poi che l´esperienza di alcuni Stati membri ha dimostrato «che si ottengono entrate maggiori quando la base imponibile viene ampliata, quando la crescita dell´occupazione porta ad un aumento dei consumi e quando si creano le condizioni per far emergere l´economia sommersa». Un aumento delle aliquote, invece, comprometterebbe questo processo poiché implica «effetti regressivi e comprime la domanda». Il Parlamento invita inoltre gli Stati membri «a cercare di garantire una maggiore equità nella distribuzione della pressione fiscale» e sottolinea la necessità di riesaminare la tassazione delle transazioni e dei servizi finanziari (innovativi o meno) «per assicurare una maggiore trasparenza», contribuendo ad aumentare le risorse disponibili. I deputati reputano necessario mantenere il regime Iva agevolato per le aziende pubbliche o semipubbliche di interesse generale. Suggeriscono poi di introdurre uno "sportello unico" per le imprese affinché queste possano adempiere agli obblighi in materia di Iva a livello dell´Unione europea. Ribadiscono inoltre il sostegno alla sperimentazione di aliquote Iva ridotte per i servizi ad alta intensità di manodopera, lasciando agli Stati membri una flessibilità per quanto riguarda l´applicazione di tali aliquote ai settori dei servizi di prossimità, «che sono principalmente locali e non distorcono la concorrenza transfrontaliera». I deputati osservano che è necessario un approccio «totalmente nuovo» per quanto riguarda la politica in materia di accise. E in proposito sottolineano che, invece di fissare un´aliquota fiscale minima a livello comunitario, andrebbe adottato un codice di condotta generale volto a incoraggiare gli Stati membri a ravvicinare maggiormente le loro aliquote di accisa, attualmente molto divergenti. D´altra parte, il Parlamento richiama l´attenzione sulla perdita di entrate pubbliche provocata dalla frode fiscale nell´Unione europea e sollecita Commissione e Stati membri a adottare ulteriori misure per contrastarla. In proposito, ritiene che occorra cambiare radicalmente il modo in cui funzionano i servizi fiscali, basandoli su principi moderni di organizzazione e di sana amministrazione. La Commissione dovrebbe prendere iniziative di rilievo per sostenere il coordinamento a livello comunitario in tale settore. Sostiene poi gli sforzi della Commissione per creare, a livello europeo, una base imponibile consolidata comune per le società (Ccctb), osservando che tale politica può essere gestita nell´ambito della cooperazione rafforzata. Ritiene infatti che ciò condurrà a una maggior trasparenza, consentendo alle imprese di operare in base alle medesime regole sia sul mercato nazionale che all´estero, incrementerà gli scambi e gli investimenti transfrontalieri e ridurrà significativamente i costi amministrativi e la possibilità di evasione e frode fiscale. Precisa peraltro che ciò «non lede in alcun modo la libertà degli Stati membri di continuare a fissare le proprie aliquote fiscali». Occorre d´altra parte mettere a punto un meccanismo che consenta di ripartire le entrate fra gli Stati membri interessati. I deputati sottolineano che la tassazione ecologica «è uno strumento politico flessibile per conseguire un determinato obiettivo in materia di inquinamento, per fornire incentivi all´innovazione tecnologica e ridurre ulteriormente le emissioni di sostanze inquinanti». Appoggiano quindi gli sforzi della Commissione volti a impostare la politica fiscale in funzione di obiettivi ambientali più ambiziosi, evitando però un aumento del carico fiscale sui meno abbienti. Sostengono inoltre che la politica fiscale dovrebbe in generale contribuire a sollecitare l´industria ad internalizzare i costi esterni, ma reputano opportuno mantenere o introdurre incentivi fiscali e di altro tipo per promuovere fonti energetiche alternative pulite non fossili. Un aumento delle tasse sul carburante, aggiungono, «produrrebbe un effetto positivo sull´ambiente qualora siano disponibili trasporti pubblici economici e funzionali». Analogamente, i deputati ritengono che gli incentivi fiscali per la promozione delle attività di R&s rivestano notevole importanza per conseguire gli obiettivi della strategia di Lisbona, ma rilevano che tali incentivi fiscali non dovrebbero essere utilizzati come sussidi indiretti a favore di imprese nazionali. Si dicono poi convinti che la politica fiscale debba essere concepita in modo da stimolare una crescita indotta dalla produttività in tutti i settori dell’economia, «consentendo al contribuente di chiedere una detrazione o un ammortamento fiscale per le spese di R&s». Il Parlamento incoraggia poi la Commissione ad occuparsi delle questioni inerenti al consolidamento dei conti, alla tassazione e all´amministrazione fiscale dei grandi gruppi che operano a livello transfrontaliero. La sollecita, inoltre, a adottare una strategia più proattiva in relazione ai centri finanziari off-shore. Alla luce del risultato della votazione, la relatrice Sarah Wagenknecht (Gue/ngl, De) ha chiesto di cancellare il suo nome dalla relazione. .  
   
   
UE: 5/11, UD, NUOVE OPPORTUNITA´ COOPERAZIONE ITALO/SLOVENA  
 
Trieste, 5 novembre 2007 - La cooperazione transfrontaliera tra l´Italia e la Slovenia e le nuove opportunità offerte dalla programmazione comunitaria per il periodo 2007-2013 saranno al centro del convegno in programma lunedì 5 novembre, con inizio alle ore 16. 00, alla "Sala Ajace" del Comune di Udine. Saranno presentati i risultati e gli interventi attuati con il programma Interreg Iiia Italia-slovenia 2000-2006, che per l´Italia vedono il coinvolgimento di Friuli Venezia Giulia e Veneto, mentre l´assessore regionale per le Relazioni Internazionali e Comunitarie Franco Iacop illustrerà le priorità strategiche della cooperazione bilaterale italo-slovena nel mutato contesto comunitario dopo l´ingresso della Slovenia nella Ue. .  
   
   
BANDO DI GARA OEB: ASSUNZIONE DI INGEGNERI E PERSONALE SCIENTIFICO  
 
Monaco, 5 novembvre 2007 - L´organizzazione europea dei brevetti (Oeb) ha pubblicato un invito aperto internazionale a presentare offerte per la ricerca e la selezione di ingegneri e personale scientifico. Gli offerenti devono vantare esperienza nell´ambito della ricerca e selezione di personale e avere una sede in vari paesi europei. L´oeb offre un contratto quadro di un anno con la possibilità di rinnovi annuali fino a un termine massimo di cinque anni. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Organizzazione europea dei brevetti , Erhardstraße 27, D-80469, Monaco di Baviera . Per ulteriori indicazioni sul bando consultare il seguente indirizzo web: http://ted. Europa. Eu/udl?uri=ted:notice:253124-2007:text:it:html .  
   
   
FONDI UE: QUARTA PREMIALITÀ CONSECUTIVA PER LA CAMPANIA. PERFORMANCE POSITIVE PER TUTTI I FONDI, FESR A 1.071 MILIONI DI EURO  
 
 Napoli, 5 novembre 2007 - Per il quarto anno consecutivo, il Por Campania 2000-2006 ha raggiunto l´obiettivo fissato - per la scadenza di ottobre - di certificazione dell´80% delle somme da spendere entro il 31 dicembre 2007. Questo risultato, secondo i dati elaborati dall´Autorità di gestione, è stato raggiunto per tutti i Fondi strutturali comunitari: Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr), Fondo Sociale Europeo (Fse), Fondo Europeo Agricolo (Feoga) e Fondo di Orientamento della Pesca (Sfop). Tutti i quattro fondi hanno superato di gran lunga la soglia di spesa prefissata. In particolare il Fesr, strumento finanziario fondamentale per lo sviluppo, ha conseguito l´ottimo risultato di 1. 071 milioni di euro di spesa. Rispetto all´anno precedente la spesa complessiva è raddoppiata: anche perché è nella fase conclusiva della programmazione che si concentra la quota più elevata di pagamenti. "Questi dati confermano il buon lavoro svolto in questi anni" ha dichiarato il Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino. "Le risorse finanziarie europee destinate alla nostra regione - ha continuato Bassolino - continuano a essere efficacemente impegnate, così come continuiamo a raggiungere le premialità previste, pari a 700 milioni di euro dal 2004 a oggi. Ora abbiamo davanti la sfida della nuova programmazione 2007-2013: si tratta di un passaggio fondamentale per lo sviluppo di Napoli e della Campania, che vogliamo affrontare concentrando le risorse su grandi progetti strategici" ha concluso Bassolino. .  
   
   
FIRMATI GLI ACCORDI PER PRESTITI START-UP AI GIOVANI IMPRENDITORI SERBI  
 
Sarajevo, 5 novembre 2007 - Il Ministro dell’economia e dello sviluppo regionale, Mladjan Dinkic, ha siglato un accordo relativo ai prestiti per start-up a favore dei giovani imprenditori serbi. Alla cerimonia erano presenti il direttore dell’Agenzia per le piccole e medie imprese e l’imprenditorialità, Dejan Jovanovic, e il direttore del Fondo serbo per lo sviluppo, Olivera Bozic. A luglio i ministri avevano annunciato l’avvio della gara per l’assegnazione per i prestiti start-up senza ipoteca e di prestiti per l’avvio di attività di lavoro autonomo ad ottime condizioni. Il prestito dovrà essere restituito in 5 anni con un anno di grazia ed un tasso annuale dell’1%. E’ stato deciso di destinare un totale di 3 mld Rsd ai due progetti attraverso i quali verranno creati ottomila nuovi posti di lavoro. .  
   
   
MIN.BAJUK, INESATTE PROIEZIONI FMI PER SLOVENIA  
 
Lubiana, 5 novembre 2007 - Il ministro delle Finanze sloveno, Andrej Bajuk, ha affermato che, nelle sue proiezioni, il Fmi, Fondo monetario internazionale, ha sottovalutato la crescita economica della Slovenia. La notizia è ripresa dal sito internet del Governo sloveno. La crescita economica della Slovenia raggiungerà il 5,4 percento quest´anno e supererà le proiezioni del Fmi anche per il 2008, secondo quanto dichiarato dal ministro Bajuk al recente incontro del Fmi e della Banca Mondiale a Washington. Il governatore della Banca centrale slovena, Marko Kranjec, nel frattempo, ha rilevato che i funzionari degli organismi internazionali si sono interessati solo all´alta inflazione della Slovenia ed hanno messo l´accento sulla recente crisi internazionale dei mutui, che però secondo i rappresentanti sloveni non avrà grosse conseguenze sull´economia del Paese. . .  
   
   
CRESCE LA PRODUZIONE INDUSTRIALE UNGHERESE  
 
Budapest, 5 novembre 2007 - L´ufficio centrale di Statistica ungherese ha annunciato che nei primi otto mesi del 2007 la produzione industriale è cresciuta del 12,2 per cento su base annuale. La notizia è ripresa dall´Ice. Nel periodo di riferimento, le vendite all´esportazione sono risultate del 17,1 per cento più alte rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente, con le esportazioni di macchinari ed attrezzature cresciute del 25,1 ed i mezzi di trasporto del 19,4 per cento. .  
   
   
NANOTECNOLOGIA PER LA SICUREZZA E LA PREVENZIONE DELLA CRIMINALITÀ  
 
Londra (Regno Unito), 5 novembre 2007 - Il 17 gennaio ospiterà una conferenza sulla nanotecnologia per la sicurezza e la prevenzione della criminalità. Nel corso dell´iniziativa sarà analizzato un ampio spettro di nuovi sviluppi scientifici registrati nella lotta contro la criminalità. Saranno discusse le ultime scoperte e evoluzioni, dalla ricerca più recente in materia di nanotecnologia e scienza forense all´individuazione di esplosivi, che rivoluzioneranno il settore della nostra sicurezza. La giornata prevede presentazioni sull´individuazione multianalitica di residui e metaboliti di contatto nelle impronte digitali latenti, sull´individuazione di tracce tramite analisi a raggi ionici, sulle micro e nanotecnologie per la sicurezza dei marchi e sulle nanoparticelle-sonda con individuazione simultanea della luminescenza e impronte digitali Raman. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Nano. Org. Uk/events/ionevents. Htm .  
   
   
MONGOLIA IL PAESE BENEFICERÀ DEL MILLENNIUM CHALLENGE GRANT PER FERROVIE, ISTRUZIONE E SANITÀ  
 
Washington , 5 novembre 2007 - La Mongolia riceverà un prestito di quasi 285 mln $ del pacchetto destinato all’assistenza estera dalla Millennium Challenge Corporation (Mcc) per il miglioramento del trasporto ferroviario, della normativa immobiliare, dell’istruzione e della sanità. L’accordo è stato siglato il 22 ottobre dal Presidente americano, George Bush, e dal Presidente della Mongolia, Nambaryn Enkhbayar. La Mcc, una società indipendente creata dal governo americano nel 2004, offre sovvenzioni ed assistenza tecnica allo sviluppo di Paesi che raggiungono un buon punteggio calcolato sulla base di 16 indicatori politici, sociali ed economici. Ai Paesi eleggibili viene chiesto di presentare delle proposte e partecipare all’implementazione di programmi Mcc. Secondo la Millennium Challenge Corporation gli obiettivi dell’accordo con la Mongolia sono quattro. Il primo è l’incremento dell’attività economica del Paese, fra cui le esportazioni, il miglioramento dell’efficienza e della capacità della rete ferroviaria del Paese. Il secondo il miglioramento dell’accessibilità e dell’efficienza del sistema per il riconoscimento e il trasferimento dei diritti sugli immobili, così come l’avvio di un sistema di leasing a lungo termine. Il terzo è lo sviluppo di un sistema educativo professionale orientato al mercato del lavoro. Il quarto è la modernizzazione del sistema sanitario, con particolare attenzione alla prevenzione ed al trattamento di malattie non trasmissibili come quelle cardiovascolari, il diabete, il cancro e i traumi provocati da lesioni. L’accordo, inoltre, promuoverà cambiamenti a lungo termine nell’ambiente giudiziario, per sostenere i miglioramenti nelle 4 aree prescelte. Il Presidente della Mongolia ha spiegato che il programma avrà un forte impatto sulla riduzione della povertà grazie all’investimento sulle risorse umane del Paese, alla riabilitazione delle infrastrutture di trasporto e al rafforzamento della capacità istituzionali delle agenzie di servizio pubblico. . .  
   
   
MEF: FABBISOGNO SETTORE STATALE, A OTTOBRE CRESCE A 7,7 MLD NEI PRIMI 10 MESI SI ATTESTA A 37,5 MLD  
 
Roma, 5 novembre 2007 - Il fabbisogno del settore statale del mese di ottobre 2007 è risultato pari, in via provvisoria, a circa 7. 700 milioni, superiore di circa 3. 200 milioni a quello del mese di ottobre dello scorso anno (pari a 4. 511 milioni). Nei primi dieci mesi del 2007 si è registrato complessivamente un fabbisogno di circa 37. 500 milioni, inferiore di circa 11. 300 milioni rispetto a quello dell´analogo periodo 2006 (pari a 48. 882 milioni). Nel mese di ottobre è proseguita la positiva dinamica degli incassi fiscali già registrata nei primi nove mesi del 2007. Le maggiori entrate fiscali, rispetto al mese di ottobre dello scorso anno, sono state più che compensate da maggiori pagamenti dovuti in gran parte a un recupero della spesa in tutti i settori della Pubblica Amministrazione, risultata contenuta nel mese di settembre. Il fabbisogno del mese è risultato inoltre appesantito per 700 milioni dal pagamento del bonus a favore dei titolari di pensioni minime - in applicazione del decreto legge 81/2007 conv. In legge 127/2007 - nonché da erogazioni conseguenti a misure previste dal decreto legge 159/2007. Fabbisogno del settore statale
2004 2005 2006 2007
Mensile Cumulato Mensile Cumulato Mensile Cumulato Mensile Cumulato
gennaio 2. 257 2. 257 1. 292 1. 292 3. 446 3. 446 1. 231 1. 231
febbraio 10. 922 13. 179 7. 392 8. 684 6. 056 9. 502 6. 568 7. 799
marzo 15. 862 29. 041 18. 635 27. 319 15. 767 25. 269 16. 607 24. 406
aprile 11. 567 40. 608 13. 358 40. 677 7. 966 33. 235 9. 419 33. 825
maggio 9. 708 50. 316 14. 420 55. 097 14. 581 47. 816 11. 215 45. 040
giugno -5. 492 44. 824 -5. 997 49. 100 -14. 393 33. 423 -18. 482 26. 558
luglio -206 44. 618 95 49. 195 -4. 918 28. 505 -4. 239 22. 319
agosto 4. 677 49. 295 9. 128 58. 323 7. 774 36. 279 2. 567 24. 886
settembre 8. 512 57. 807 10. 685 69. 008 8. 092 44. 371 5. 000 29. 886
ottobre 8. 044 65. 851 6. 946 75. 954 4. 511 48. 882 7. 700 37. 586
novembre 452 66. 303 7. 379 83. 333 7. 236 56. 118
dicembre -16. 399 49. 904 -23. 297 60. 036 -21. 510 34. 608
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FRECCIA A SINISTRA, ANCHE L’EST EUROPA SORPASSA IL MEZZOGIORNO. SEMPRE PIÙ PROFONDO IL DIVARIO CON IL NORD ITALIA. LA NUOVA EDIZIONE DEGLI INDICATORI ECONOMICI E SOCIALI REGIONALI E PROVINCIALI  
 
Roma, 5 novembre 2007 - Anche l’Europa dell’Est sorpassa, in alcuni casi, il Mezzogiorno d’Italia. La fotografia di un divario sempre più profondo tra il produttivo Nord e le regioni meridionali è offerta dall’edizione 2007 degli Indicatori economici e sociali regionali e provinciali (Editore Sipi, Collana Industria e Territorio n. 12). Il volume, curato dall’Area Mezzogiorno di Confindustria, rende disponibile una organica raccolta di statistiche riguardanti i più significativi fenomeni economici e sociali e la loro articolazione sul territorio. Indicazioni interessanti vengono fornite dall’indice sintetico, riportato nel volume, che mira a graduare le province cogliendo aspetti del benessere collettivo non sempre considerati in questo tipo di elaborazioni. Si scopre così che tra il gruppo delle prime dieci province, tutte centro settentrionali (Milano, Trieste, Bologna, Aosta, Modena, Verona, Ravenna, Brescia, Parma e Novara) e quello delle ultime dieci, tutte meridionali (Reggio Calabria, Nuoro, Caltanissetta, Enna, Oristano, Benevento, Foggia, Agrigento, Caserta e Vibo Valentia), le differenze siano notevoli. E ancora di più lo diventano se il confronto viene effettuato tra l’ultima della classifica (Vibo Valentia) e la prima (Milano): il divario che si osserva è talmente profondo (il rapporto è di 1 a 2,64) da trovare solo pochi riscontri a livello europeo. E ciò è tanto più importante se si considera che proprio alcuni dei nuovi Stati membri dell’Unione (si pensi alla Repubblica Ceca, all’Ungheria, alla Slovenia) stanno ormai raggiungendo, e in taluni casi superando a velocità molto elevata, le nostre regioni meridionali. “C’è bisogno a questo punto – commenta il vicepresidente di Confindustria Ettore Artioli osservando come l’informazione statistica a scala provinciale incontri sempre di più i favori del vasto pubblico di operatori specializzati e no – di cambiare passo e di fare un deciso salto di qualità nelle politiche per il Mezzogiorno, perché gli sforzi profusi finora hanno portato a risultati insoddisfacenti. Confindustria si è impegnata e continuerà a farlo per un Sud nuovo che non nutre alcuna nostalgia per le tutele e le protezioni, ma che, proprio per questo motivo, vuole essere messo nella condizione di attrarre nuovi investimenti e competere sui mercati. La manovra di finanza pubblica per il 2008 fa registrare qualche arretramento rispetto alla Legge Finanziaria dello scorso anno. E’ auspicabile che siano apportati tutti i correttivi necessari affinché l’impegno delle imprese possa fare affidamento su risorse finanziarie certe e strumenti agevolativi pienamente operativi. ” .  
   
   
EMANATI DA CONSOB E BANCA D´ITALIA I REGOLAMENTI DI ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA MIFID  
 
 Milano, 5 novembre 2007 - La Banca d´Italia e la Consob hanno approvato il regolamento relativo alle materie sottoposte alla disciplina congiunta delle due autorità in attuazione della direttiva europea sulla prestazione dei servizi d´investimento (Mifid). Il provvedimento contiene disposizioni di natura organizzativa e procedurale, cui gli intermediari dovranno attenersi nella prestazione dei servizi, nelle attività d´investimento e nella gestione collettiva del risparmio. Banca d´Italia e Consob hanno definito, in attuazione dell´articolo 5 del Testo unico della finanza, un protocollo d´intesa che indica i compiti di ciascuna autorità di vigilanza e le modalità del loro svolgimento. Il protocollo, che sarà firmato domani, intende garantire il coordinamento delle funzioni di vigilanza, al fine di ridurre al minimo gli oneri gravanti sugli intermediari. La Banca d´Italia ha inoltre emanato un regolamento che disciplina il capitale minimo e l´operatività all´estero delle società di intermediazione mobiliare (Sim) nonché gli obblighi degli intermediari relativi al deposito e al sub-deposito dei beni della clientela nella prestazione di servizi ed attività di investimento. La Consob ha emanato un nuovo regolamento intermediari che abroga e sostituisce quello previgente e ha adottato alcune modifiche al regolamento mercati. Il nuovo regolamento disciplina l´autorizzazione delle Sim e delle imprese d´investimento extra-comunitarie, nonché le procedure per la prestazione dei servizi e le attività d´investimento in Italia da parte di imprese comunitarie. Detta altresì, anche con riguardo alla prestazione dei servizi fuori sede o a distanza, le principali regole di condotta degli intermediari in materia di: informazioni da fornire agli investitori; conoscenza del cliente; valutazioni di adeguatezza o appropriatezza degli investimenti; best execution; gestione degli ordini dei clienti; incentivi al collocamento. Il nuovo regolamento ridisegna sul modello Mifid anche le regole di condotta da seguire nella gestione collettiva del risparmio e nella distribuzione di prodotti finanziari emessi da banche o da imprese di assicurazione. Il regolamento indica anche le modalità di ordinato passaggio dalla vecchia alla nuova normativa entro il termine ultimo del 30 giugno 2008, come previsto dal Legislatore per l´aggiornamento dei contratti. Le modifiche al regolamento mercati riguardano, invece, l´eliminazione dell´obbligo di concentrazione degli scambi sui mercati regolamentati e le norme relative alle nuove piattaforme di negoziazione. I provvedimenti, in vigore dal mese di novembre, completano l´attuazione della direttiva Mifid e sono disponibili sui siti internet della Banca d´Italia (www. Bancaditalia. It) e Consob (www. Consob. It). .  
   
   
UBS ARCHIVIA IL TERZO TRIMESTRE CON UNA PERDITA DI CHF 726 MILIONI ANTE IMPOSTE  
 
Zurigo / Basilea, 5 novembre 2007 - Come annunciato il 1° ottobre, il risultato del terzo trimestre comprende notevoli perdite e svalutazioni in posizioni di negoziazione correlate al mercato statunitense dei mutui ipotecari residenziali a rischio, che si sono tradotte in un risultato negativo per i ricavi di Chf 4,2 miliardi nelle nostre attività di reddito fisso, cambi e materie prime. Le unità di Ubs al di fuori delle aree penalizzate di Investment Bank hanno evidenziato una notevole solidità. Le attività di sottoscrizioni di azioni e di consulenza aziendale hanno conseguito un’ottima performance. Nel terzo trimestre la raccolta netta nelle attività di gestione patrimoniale risulta pari a Chf 40,2 miliardi. Le commissioni sono rimaste elevate sia nella gestione patrimoniale che nell’asset management, in ragione del livello di patrimoni investiti che al 30 settembre 2007 si attestava a Chf 3100 miliardi. Ubs chiude il terzo trimestre 2007 con una perdita operativa al lordo delle imposte e degli interessi minoritari pari a Chf 726 milioni, collocandosi nella fascia compresa tra i Chf 600-800 milioni come preannunciato nel comunicato stampa del 1° ottobre 2007. Al netto delle imposte e degli interessi minoritari, la perdita netta di competenza degli azionisti è stata di Chf 830 milioni. «Il risultato del terzo trimestre è stato senza dubbio deludente, tuttavia abbiamo adottato una serie di misure per migliorare la performance. Con il nuovo team dirigenziale intendiamo implementare modifiche volte a gestire i punti deboli che hanno causato le perdite. Tali provvedimenti riguardano il management, la struttura e il volume del nostro bilancio. Ci stiamo altresì adoperando per rafforzare la nostra gestione del rischio di mercato e i nostri sistemi di controllo», ha affermato Marcel Rohner, Chief Executive Officer di Ubs. Nei tre mesi in rassegna la performance di Ubs è stata principalmente penalizzata dalle ingenti perdite e svalutazioni registrate sul mercato statunitense dei titoli garantiti da mutui ipotecari residenziali a rischio, che si sono tradotte in un risultato negativo per i ricavi di Chf 4,2 miliardi nelle attività di Fixed income, currencies and commodities di Investment Bank. Quando Ubs ha assunto le posizioni, di notevole volume e di cui detiene ancora una parte, aveva provveduto a controbilanciarle parzialmente con coperture volte a mitigare i rischi in condizioni normali di mercato. Tuttavia, il deterioramento del settore statunitense dei mutui subprime è stato così marcato e improvviso, in particolare in agosto, da rendere i mercati illiquidi. Ne è conseguita una notevole flessione del valore di tali titoli, inclusi quelli con rating creditizi elevati. Nel corso del trimestre la debolezza del mercato immobiliare statunitense è continuata e le valutazioni a fine settembre che Ubs ha assegnato alle proprie posizioni in titoli correlati alle ipoteche americane riflettono tale andamento. Le altre attività di Ubs hanno tuttavia evidenziato una solidità ragguardevole. Il settore della gestione patrimoniale ha archiviato un trimestre eccellente, con livelli record di redditività. La performance di raccolta delle attività si conferma sostenuta, con un totale di afflussi di nuovi capitali netti nell’attività di gestione patrimoniale pari a Chf 40,2 miliardi per il periodo in rassegna. Le commissioni sia nella gestione patrimoniale che nell’asset management rimangono elevate, in ragione del livello di patrimoni investiti che si è collocato a Chf 3100 miliardi al 30 settembre 2007. Per l’intera Ubs, i compensi e le commissioni attive netti sono stati considerevolmente più elevati di quelli ottenuti nello stesso periodo dell’esercizio precedente, risultando solo marginalmente inferiori ai massimi storici raggiunti nel secondo trimestre 2007. Oltre alla solida performance delle unità di gestione patrimoniale e asset management, tale evoluzione è ascrivibile ai ricavi su base annua generati dalle attività di sottoscrizione di azioni e di consulenza aziendale di Investment Bank nonché alle sostanziali commissioni registrate dalle operazioni equity cash. I ricavi sono altresì progrediti nel raffronto annuo in alcune delle attività di negoziazione, in particolare nell’ambito di derivati azionari, prime brokerage, derivati su tassi e obbligazioni governative come pure nelle aree di distribuzione a diretto contatto con la clientela delle operazioni su mercato monetario, valute e materie prime. Nonostante i risultati deludenti per il terzo trimestre, nei primi nove mesi dell’anno la performance di Ubs si è confermata su livelli sostenuti. Nel corso di tale periodo, l’utile netto di competenza degli azionisti da attività continuative si è attestato a Chf 7713 milioni. Escludendo la plusvalenza generata dalla vendita della partecipazione in Julius Baer e i costi correlati alla chiusura di Drcm nel secondo trimestre, l’utile netto di competenza si sarebbe collocato a Chf 6016 milioni rispetto ai Chf 8349 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente. Prospettive - Il quarto trimestre è iniziato con risultati positivi in tutte le attività, compresa Investment Bank. Tuttavia, la nostra attività Ficc resta esposta a un ulteriore deterioramento dei mercati degli alloggi e ipotecario negli Stati Uniti nonché a un abbassamento dei rating relativi ai titoli ipotecari, il che potrebbe comportare ulteriori svalutazioni delle nostre posizioni. Di conseguenza, non ci aspettiamo che gli ultimi tre mesi dell’anno seguiranno lo stesso andamento di inizio trimestre o che le difficoltà attuali si risolveranno a breve termine. In particolare, riteniamo improbabile che Investment Bank contribuisca positivamente ai risultati Ubs negli ultimi tre mesi dell’esercizio. I mercati restano caratterizzati dall’incertezza, ma in base alle informazioni attuali, il Gruppo dovrebbe tornare ad essere redditizio nel quarto trimestre 2007. Risultati raffrontati agli obiettivi - Ubs concentra la propria attenzione su quattro principali indicatori di performance, fissati in modo tale da poter fornire ai propri azionisti rendimenti sempre migliori. Tutti gli indicatori sono calcolati sulla base dei risultati da attività continuative. I primi due indicatori, ovvero gli obiettivi del Roe e l’utile diluito per azione, sono calcolati per l’intera Ubs, mentre gli altri due, ossia quelli relativi al rapporto costi/ricavi e alla raccolta netta, sono circoscritti alle attività finanziarie. In base a tali premesse, gli indicatori di performance nel terzo trimestre 2007 evidenziano quanto segue: il Roe annualizzato per i primi nove mesi del 2007 si è attestato al 20,7%, in calo dal 26,0% dello stesso periodo dell’esercizio precedente. Le ingenti perdite registrate da Investment Bank sono state solo parzialmente neutralizzate dalla plusvalenza al netto delle imposte di Chf 1926 milioni derivante dalla vendita della partecipazione in Julius Baer nel secondo trimestre 2007. Escludendo questa plusvalenza e i costi correlati alla chiusura di Drcm (pari a Chf 229 milioni al netto delle imposte) nel secondo trimestre di quest’anno, il Roe annualizzato per i primi nove mesi del 2007 sarebbe stato pari al 17,2%; l´utile diluito per azione è stato negativo di Chf 0,49 rispetto al risultato positivo di Chf 1,07 del terzo trimestre 2006; il rapporto costi/ricavi nelle attività finanziarie è del 115,2%, in netto progresso rispetto al 73,8% dello stesso periodo dell’esercizio precedente; la raccolta netta, pari nel terzo trimestre 2007 a Chf 38,3 miliardi, è in flessione rispetto ai Chf 41,9 miliardi registrati nello stesso periodo del 2006. Nei tre mesi in rassegna l’apporto nelle unità di gestione patrimoniale è stato di Chf 40,2 miliardi, in crescita dai Chf 26,8 miliardi del terzo trimestre 2006, mentre gli afflussi nelle unità di gestione patrimoniale internazionali e svizzere sono progrediti di Chf 11,7 miliardi a Chf 35,1 miliardi, grazie agli elevati contributi di tutte le regioni. La raccolta netta nelle attività di gestione patrimoniale in Europa si è attestata nel terzo trimestre 2007 a Chf 7,3 miliardi, in rialzo rispetto ai Chf 2,7 miliardi dello stesso periodo nel 2006, in virtù dei maggiori contributi apportati da tutti i mercati, ad eccezione dell’Italia. Nel periodo in esame gli afflussi nelle unità statunitensi di gestione patrimoniale sono stati pari a Chf 5,1 miliardi, in aumento dai Chf 3,4 miliardi di un anno prima grazie agli afflussi da nuovi clienti, alimentati dall’incremento del numero di consulenti finanziari. Nell’ambito dell’asset management le attività istituzionali e di wholesale intermediary hanno registrato complessivamente un deflusso netto di Chf 2,8 miliardi, in forte calo rispetto all’afflusso sostenuto di Chf 15,5 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Il comparto della clientela istituzionale ha risentito dei deflussi da alcuni mandati azionari sottoperformanti, parzialmente neutralizzati dagli afflussi in investimenti alternativi e quantitativi nonché multiasset. Nelle attività wholesale intermediary, i deflussi da fondi obbligazionari sono stati solo in parte controbilanciati dagli afflussi in altre categorie di attivi. Nel terzo trimestre 2007, nel settore retail in Svizzera è stata conseguita una raccolta netta di Chf 0,9 miliardi rispetto al deflusso di Chf 0,4 miliardi dello stesso periodo nel 2006, prevalentemente a seguito della crescita degli afflussi di clienti esistenti. Risultati relativi alle attività finanziarie Nell’ambito delle proprie attività operative strategiche, Ubs ha conseguito una perdita netta di competenza (da attività continuative in ambito finanziario) pari a Chf 1086 milioni, in diminuzione rispetto all’utile netto di Chf 2114 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente e all’utile di Chf 3455 milioni del secondo trimestre di quest’anno (vendita della partecipazione in Julius Baer e costi connessi alla chiusura di Drcm esclusi). Includendo queste due voci, nel secondo trimestre 2007 l’utile si è attestato a Chf 5152 milioni. Global Wealth Management & Business Banking - Nel terzo trimestre 2007 l’utile ante imposte di Global Wealth Management & Business Banking si è attestato a un livello record di Chf 2388 milioni, con un progresso di Chf 47 milioni ossia del 2% rispetto ai tre mesi precedenti. L’utile ante imposte delle attività di Wealth Management International & Switzerland ha toccato un nuovo massimo storico a Chf 1616 milioni, in crescita del 5% dal secondo trimestre. I proventi operativi complessivi sono aumentati del 4% per effetto dell’incremento dei ricavi ricorrenti dovuto a sua volta alla crescita del livello medio dei patrimoni in gestione. I ricavi non ricorrenti sono, invece, diminuiti leggermente in seguito alla riduzione dell’attività con la clientela nel periodo in rassegna. Le spese operative sono salite del 3% rispetto al trimestre precedente. Anche le spese per il personale sono risultate più elevate, riflettendo principalmente l’ampliamento dell’organico e i maggiori compensi correlati alla performance. Le spese generali e amministrative sono aumentate marginalmente. Nel terzo trimestre 2007, l’unità Wealth Management Us ha archiviato un utile ante imposte di Chf 181 milioni, in progresso del 12% rispetto ai Chf 161 milioni dei tre mesi precedenti. In dollari statunitensi, l’utile al lordo delle imposte ha registrato un incremento del 14% collocandosi a un livello record di Usd 151 milioni. Questo miglioramento è ascrivibile alla flessione delle spese generali e amministrative dovuta a un calo consistente dei costi legali e per contenziosi. I proventi operativi complessivi sono diminuiti dell’1% in franchi svizzeri, ma sono aumentati dell’1% in dollari. Le spese operative complessive sono scese del 2% in franchi svizzeri e dell´1% in dollari, per effetto dei minori costi legali e per contenziosi. Le spese per il personale hanno subito un incremento dell’1% in ragione dei maggiori compensi per i consulenti finanziari, derivanti a loro volta dall’incremento delle remunerazioni, e del progresso dei costi salariali. L’utile ante imposte di Business Banking Switzerland si è attestato a Chf 591 milioni, in diminuzione rispetto ai Chf 637 milioni del secondo trimestre, quando l’unità aveva registrato una serie di rivalutazioni delle plusvalenze delle partecipazioni azionarie. I proventi operativi complessivi sono scesi marginalmente dal periodo precedente, nonostante l´aumento degli interessi attivi, e le spese operative sono calate leggermente riflettendo la diminuzione degli accantonamenti correlati alla performance. Global Asset Management - Nei tre mesi in rassegna l’utile al lordo delle imposte si è collocato a Chf 369 milioni, in crescita dai Chf 66 milioni del secondo trimestre 2007 quando erano stati iscritti a bilancio i costi di chiusura di Drcm pari a Chf 384 milioni. Escludendo tali spese di liquidazione, l’utile ante imposte si è contratto del 18% rispetto ai Chf 450 milioni del periodo precedente, riflettendo ampiamente il calo delle commissioni di performance. I proventi operativi complessivi per il periodo in esame si sono attestati a Chf 942 milioni, in flessione del 13% dai tre mesi precedenti. I ricavi nel segmento Institutional sono risultati pari a Chf 503 milioni, in calo dai Chf 642 milioni del secondo trimestre per effetto delle minori commissioni di performance degli investimenti alternativi e quantitativi e delle attività brasiliane di asset management. Nel segmento Wholesale Intermediary i ricavi si sono collocati a Chf 439 milioni, in leggero progresso dai Chf 436 milioni del periodo precedente. Tale risultato è riconducibile all’inclusione di Ubs Hana Asset Management, ma è stato in parte neutralizzato dalla flessione delle commissioni di performance. Nel terzo trimestre, le spese operative complessive sono state pari a Chf 573 milioni, scendendo dai Chf 1012 milioni del periodo precedente. Escludendo i costi di chiusura di Drcm, le spese si sono ridotte del 9% rispetto al secondo trimestre, prevalentemente grazie ai minori compensi d’incentivo. Le spese per il personale sono ammontate a Chf 413 milioni nei tre mesi in esame e, rettificate per i costi di liquidazione dell’unità Drcm, sono calate del 10% dal trimestre precedente, dato che i compensi d’incentivo sono diminuiti in linea con le commissioni di performance. Le spese generali e amministrative (escludendo i costi di chiusura di Drcm) sono risultate pari a Chf 107 milioni nel terzo trimestre, in flessione dai Chf 124 milioni dei tre mesi precedenti, soprattutto per effetto dei minori costi legali, It, di viaggio e di rappresentanza. Investment Bank - Nel trimestre in rassegna, Investment Bank ha registrato una perdita di Chf 3680 milioni rispetto a un utile ante imposte di Chf 1083 milioni per lo stesso periodo dell’esercizio precedente. I proventi operativi complessivi nel terzo trimestre sono stati negativi, di Chf 1419 milioni, mentre un anno prima erano positivi a Chf 4500 milioni. I ricavi dell’unità Equities si sono attestati a Chf 1709 milioni, restando pressoché allo stesso livello di un anno prima. La deludente performance dell’arbitraggio statistico e di altre attività di negoziazione per conto proprio ha comportato perdite che sono state quasi completamente neutralizzate dalla crescita dei ricavi nella maggior parte delle altre attività su azioni. Il cash equity è progredito sulla scia di maggiori volumi globali nel trimestre a fronte di livelli record nelle transazioni. Grazie a questa evoluzione le commissioni hanno toccato il massimo storico. I derivati si confermano molto vigorosi con ricavi più elevati in tutte le regioni grazie all’incremento dei proventi su prodotti strutturati. I ricavi di prime brokerage hanno registrato una notevole crescita, sostenuti dall´aumento del numero di clienti e dei loro saldi medi, anche se questo risultato è stato in parte controbilanciato dalla flessione negli spread applicati ai clienti. I derivati quotati hanno archiviato un altro trimestre record, alimentati dalla maggiore volatilità e dalla crescita dei volumi; quest’ultima a sua volta riconducibile all’acquisizione delle attività in future e opzioni di Abn Amro perfezionata nel 2006. I ricavi dell’unità Fixed income, currencies and commodities (Ficc) sono stati negativi di Chf 4226 milioni nel terzo trimestre 2007, in calo dal risultato positivo di Chf 1964 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. L’attività su tassi ha accusato ingenti perdite nelle attività su titoli garantiti da ipoteche e su asset-backed securities, dovute alla contrazione del portafoglio di titoli obbligazionari collateralizzati (Cdo) nonché dell’attività di negoziazione di titoli garantiti da mutui residenziali. Inoltre, il deterioramento del mercato statunitense dei mutui subprime in agosto ha causato un´ulteriore flessione delle obbligazioni strutturate. Il comparto del reddito fisso ha registrato perdite nel trading proprietario creditizio statunitense. Le svalutazioni di posizioni di leveraged finance sono state limitate a Chf 480 milioni, commissioni comprese, e riguardano Ficc come pure l’attività d’investment banking. Nonostante le consistenti perdite, alcune aree di Ficc hanno messo a segno risultati positivi. Nelle attività su tassi, sia i derivati che le obbligazioni governative hanno evidenziato una forte crescita dei ricavi per i clienti. I mercati emergenti hanno archiviato una performance molto sostenuta, in particolare in America latina grazie all´acquisizione di Banco Pactual nel 2006, e sono progrediti nella regione Asia-pacifico. Nelle operazioni su mercati monetari, valute e materie prime, Ubs ha conseguito notevoli ricavi nei derivati e sulle piazze emergenti come pure risultati record nelle attività su cambi spot. I ricavi sulle materie prime sono diminuiti a causa di una riduzione delle nostre posizioni di trading nonché della bassa volatilità dei mercati nel corso dei mesi estivi, che hanno causato una flessione del volume di attività nei segmenti elettricità e gas, in parte neutralizzata dalla crescita sostenuta dei ricavi in metalli preziosi, petrolio greggio e prodotti strutturati. I ricavi di Investment banking si sono attestati a Chf 1103 milioni, registrando il secondo miglior risultato di sempre e in progresso del 38% rispetto allo stesso periodo 2006. In Europa, Medio Oriente, Africa e Americhe i ricavi hanno espresso una crescita a due cifre, mentre nell´area Asia-pacifico hanno accusato una contrazione rispetto all’eccezionale terzo trimestre dell’esercizio precedente. I ricavi delle attività di consulenza sono notevolmente incrementati, come pure i risultati sui mercati dei capitali azionari: questo andamento ha più che neutralizzato il calo dei ricavi sui mercati dei capitali di debito riconducibile alle condizioni sfavorevoli sulle piazze creditizie. Rispetto al record stabilito nel secondo trimestre 2007, i ricavi di investment banking hanno registrato una flessione del 16%, con contrazioni in tutti i prodotti, ad eccezione della consulenza che ha espresso un miglioramento. Nel periodo in rassegna, i costi operativi complessivi sono scesi del 34% se raffrontati allo stesso trimestre del 2007. Le spese per il personale sono diminuite del 49%, riflettendo i minori accantonamenti dei compensi correlati alla performance nonché una modifica della composizione dei bonus nel rapporto tra contanti e azioni. Questa flessione è stata in parte controbilanciata dall’incremento nei salari dovuto all’aumento dell’organico. Le spese per i compensi azionari sono cresciute del 3% principalmente in seguito all’ammortamento accelerato delle remunerazioni differite di buonuscita. Le spese generali e amministrative sono salite del 7% a Chf 801 milioni rispetto al terzo trimestre 2006 per effetto dei costi di locazione più elevati causati dalla necessità di maggiori spazi adibiti ad ufficio e dall´incremento degli affitti. Anche il rialzo delle commissioni professionali e dei costi di consulenza hanno alimentato le spese generali e amministrative. .  
   
   
MEDIOCREVAL S.P.A.: ESECUZIONE DELLA SECONDA E ULTIMA TRANCHE DELL´AUMENTO DI CAPITALE APPROVATO DALL´ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEL 2 DICEMBRE 2005  
 
 Sondrio, 5 novembre 2007 - Mediocreval S. P. A. - banca del Gruppo Credito Valtellinese ha determinato le modalità di esecuzione della seconda e ultima tranche dell´ aumento scindibile del capitale sociale da euro 29. 376. 000 a euro 55. 080. 000 deliberato dall’Assemblea straordinaria del 2 dicembre 2005. La seconda tranche dell’operazione riguarda l’emissione di massime numero 3. 672. 000 azioni ordinarie per un ammontante complessivo di 22. 032. 000 euro, di cui 11. 016. 000 euro a titolo di capitale sociale e 11. 016. 000 euro a titolo di sovrapprezzo. Le nuove azioni sono state offerte in opzione ai Soci ai sensi dell´art. 2441 1° comma del codice civile sulla base del rapporto di sottoscrizione di 1 nuova azione ogni 4 azioni vecchie possedute al prezzo unitario di euro 6 fissato dall’Assemblea, di cui euro 3 quale valore nominale ed euro 3 quale sovrapprezzo. Il periodo di offerta avrà inizio lunedì 5 novembre 2007 e terminerà venerdì 7 dicembre 2007. . .  
   
   
SOFIPA EQUITY FUND: RIMBORSO PARZIALE PRO-QUOTA A SEGUITO DI DISINVESTIMENTI  
 
Roma, 5 novembre 2007 - Il C. D. A. Di Capitalia Sofipa Sgr S. P. A. Ha approvato il 29 ottobre il primo rimborso anticipato parziale delle quote del fondo Sofipa Equity Fund per un importo complessivo di Euro 21. 840. 000,00 derivante dalla cessione di strumenti finanziari (partecipazioni e titoli) emessi da Teckal S. P. A. , Angelo Randazzo S. P. A. , Ofi S. P. A. , Vestar Selenia L. L. P. E Colony Sardegna S. A. R. L. Il valore rimborsato rappresenta il 50,92% dell´importo incassato dalla cessione dei suddetti strumenti finanziari, complessivamente pari a Euro 42. 892. 291,00 [di cui Euro 21. 016. 287 di plusvalenze]. Tale valore rimborsato rappresenta altresì una somma all´incirca corrispondente alla valutazione contabile delle suddette partecipazioni, come noto effettuata – in base ai criteri posti dalla normativa vigente - al costo storico dell´investimento. Il rimborso parziale viene effettuato nell´interesse dei sottoscrittori e in accordo con quanto previsto all´art. 15. 2 del Regolamento di gestione del fondo, al fine di monetizzare parte dei ricavi derivanti dalle cessioni effettuate. Il rimborso sarà attribuito in ragione di Euro 520,00 per ogni quota di partecipazione al fondo. Il rimborso parziale sarà pagato il 19 novembre 2007 con data stacco cedola 14 novembre 2007. .  
   
   
FINANZIARIA: SI ALLA CLASS ACTION IN FINANZIARIA, MA NON QUELLA DI BERSANI COSTI DELLA POLITICA: ANCORA POCHI I TAGLI. IL CODACONS DICE STOP A COMUNITA´ MONTANE E PROVINCE  
 
Roma, 5 novembre 2007 - Il Codacons esprime parere negativo sulla Finanziaria così come approvata dalla Commissione Bilancio del Senato. Accanto a misure positive come l´abolizione del ticket sanitario di 10 euro per specialistica e diagnostica e all´accoglimento della proposta che da anni avanzano Codacons e l´Antitrust (ossia l´obbligo per il medico, per i farmaci di fascia C, di indicare in ricetta solo il principio attivo) sono troppe le cose che mancano. La prima delle quali è la class action, un provvedimento che non solo è a costo zero per il Governo ma che, consentendo alle associazioni di consumatori di combattere monopoli e privilegi di banche e assicurazioni, può far risparmiare i consumatori ed aumentare la competitività delle nostre imprese. Fino a che, infatti, in Italia si avranno le banche, le assicurazioni, la benzina, luce, gas e telefono più cari d´Europa, sarà difficile per le imprese competere sui mercati internazionali e per le famiglie arrivare alla fine del mese. Ovviamente la class action, per funzionare, deve essere una cosa seria, diversa, quindi, da quella presentata dal ministro Bersani, che non ha il danno punitivo nemmeno in caso di dolo, consente l´azione collettiva anche a Camere di commercio e associazioni di professionisti (?!?!) ed implica azioni di minimo 20 anni prima di riuscire ad ottenere il risarcimento per il consumatore. Negativo anche il giudizio sulla riduzione dei costi della politica. Ecco le proposte del Codacons: 1) Comunità montane: abolizione e passaggio delle competenze alle Province. Il provvedimento consentirebbe un risparmio di 72 milioni di euro all´anno e non di 30. In subordine, i comuni devono essere situati per almeno l´80% della loro superficie al di sopra dei seicento metri senza alcuna deroga (se si prevede il 50 % della superficie in caso di dislivello tra la quota altimetrica inferiore e la superiore non minore di seicento metri, è come prevedere il 50%. ); 2) Consigli circoscrizionali solo nei comuni con popolazione superiore al milione di abitanti e non 100. 000 come attualmente si vuole fare (nel disegno di legge del 13/07/2007 presentato dal ministro Santagata e Lanzillotta, la soglia minima per avere le circoscrizioni non è di 250. 000 abitanti, come sostenuto dal Governo, visto che fino a 250. 000 vi è l´obbligo di articolare il territorio in circoscrizioni, ma tra 100. 000 e 250. 000 vi è la facoltà…); 3) Abolizione delle Province e passaggio delle competenze alle Regioni. In subordine stop a nuove province, inserendo il loro numero in Costituzione; 4) Tetto ai consulenti (nulla è previsto in materia…) 5) Riduzione effettiva dei Consigli di amministrazione e del numero di consiglieri.  
   
   
DERIVATI. NOTA DEL COMUNE DI MILANO  
 
 Milano, 5 novembre 2007 - In riferimento alle notizie recentemente pubblicate in merito ai derivati riguardanti alcune Amministrazioni, il Comune di Milano precisa quanto segue. L’operazione di emissione del bond a 30 anni effettuata dal Comune di Milano nel giugno 2005 è stata condotta secondo la vigente normativa di riferimento (in particolare art. 41 L. 448 del 2001). Come obbligatoriamente previsto dalla legge, il Comune ha proceduto: 1) a trasformare l’emissione da formato bullet (rimborso dell’intero capitale a scadenza) a formato admortising, ovvero a costruire attraverso un contratto di swap un piano di ammortamento che non concentrasse i pagamenti alla scadenza del bond (cioè nel 2035) evitando in tal modo di scaricare il peso dell’indebitamento sulle generazioni future. 2) A verificare la convenienza economico finanziaria tra tutti i debiti estinti e la nuova struttura del debito. Ad oggi, sull’intera operazione di swap d’ammortamento, considerando gli anni 2006 e 2007, il Comune di Milano ha ottenuto in termini di interessi un saldo positivo di flussi finanziari pari a 3,6 mil. € (come si evince dalla contabilità dell’Amministrazione). Va inoltre rilevato che il Comune di Milano, nel proprio bilancio, ha prudenzialmente creato (come solo oggi la Corte dei Conti sezione Lombardia ha raccomandato di fare) una specifica appostazione “fondo rischi operazioni finanziarie” che, ad oggi, ammonta a 30 mil. € che potrà essere eventualmente incrementata. Quanto sopra riportato smentisce categoricamente le cifre relative a ipotetiche e inesistenti perdite già subite dal Comune. .  
   
   
MILANO E ROMA: TENGONO I PREZZI PIÙ CHE IN EUROPA MA COSTA MENO L’EST E IL MEDITERRANEO  
 
Milano, 5 novembre 2007 - Milano e Roma non sono tra le città europee più care. Tra quelle che costano di più, su 31 grandi città, Milano è al 23° posto mentre Roma risulta poco più cara e precede di 4 posizioni (al 19° posto). Copenaghen, Londra e Oslo le tre città più costose. Budapest, Bucarest e Atene le tre meno care. Sono questi alcuni dati che emergono da una elaborazione della Camera di Commercio, attraverso il Lab Mim, sui dati provenienti dall’Economist Intelligence Unit – Economist (nel 2007). L’indice complessivo è calcolato su 31 grandi città europee tenendo presente il costo di 12 categorie (alimentari; alcolici; articoli per la casa e per la persona; tabacchi; servizi di pubblica utilità; moda; aiuto domestico; attività ricreative; trasporti; locazioni; soggiorno affari). Prezzi a Roma: confronto europeo. Tra le singole categorie, Roma risulta nella top-ten delle città meno care per il costo medio delle attività ricreative (cinema, teatri, ristoranti: 25°), per i servizi di pubblica utilità (luce, gas, telefono, acqua: al 20° posto), per i costi dell’aiuto domestico (come tate e governanti) (21°) e soprattutto per gli articoli per la casa (al 25° posto) e per gli alcolici: tra le città meno care in Europa per vino, birra e super alcolici (29°). Roma si posiziona invece a metà classifica per il prezzo medio degli articoli per la persona (come shampoo, rasoi, rossetti, ecc. : al 19° posto), per gli alimentari (al 17° posto), per i tabacchi (17°), ma anche per i trasporti (13°). La capitale è tra le prime città europee più care per quanto riguarda il costo medio di un soggiorno per affari (al 4° posto) e per gli affitti degli appartamenti (7° posto), mentre è al 12° posto per quanto riguarda i prezzi dell’abbigliamento (uomo, donna e bambino). Prezzi a Milano: confronto europeo. Milano risulta nella top-ten delle città meno care per il costo medio degli articoli per la persona (come shampoo, rasoi, rossetti, ecc. : al 22° posto), per gli alimentari (al 24° posto), per i servizi di pubblica utilità (luce, gas, telefono, acqua: al 24° posto), e soprattutto per gli articoli per la casa (al 26° posto) e per gli alcolici: in assoluto la città meno cara in Europa per vino, birra e super alcolici. Milano si posiziona invece a metà classifica per il prezzo medio degli affitti degli appartamenti (19° posto), per i tabacchi (18°), per le attività ricreative (cinema, teatri, ristoranti: 17°), ma anche per i trasporti (16°) e per i costi dell’aiuto domestico (come tate e governanti) (16°). Il capoluogo lombardo è infine tra le prime 15 città europee più care per quanto riguarda il costo medio di un soggiorno per affari (al 13° posto), mentre è al 4° posto per quanto riguarda i prezzi dell’abbigliamento (uomo, donna e bambino), superata solo da Berlino, Francoforte e Londra. “In un mercato fortemente globalizzato, come quello in cui ci troviamo ad operare, la sfida della competitività – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano - si gioca sempre di più in un confronto diretto tra aree locali. Ed in questa competizione anche i prezzi possono rappresentare un valore aggiunto importante, a partire dalla realtà europea che è il riferimento naturale e più vicino per il nostro territorio. Un tema quello dei prezzi che ha un impatto determinante sulla qualità della vita delle persone, sulla vivibilità di una città, che va legato al livello dei redditi e alla loro distribuzione. Compito delle istituzioni, sulla base di un monitoraggio costante, collaborare e costruire un impegno nell’interesse della collettività ed in una logica di sistema per fare del nostro territorio una realtà sempre più competitiva verso l’esterno e allo stesso tempo dal volto umano e attenta alle esigenze di chi la vive”.
Il costo della vita a Milano e Roma in Europa: classifica complessiva e per voce (31 città considerate)
Posizione classifica Roma Posizione classifica Milano
Classifica complessiva 19 23
Alimentari 17 24
Alcolici 29 31
Articoli per la casa 25 26
Articoli per la persona 19 22
Tabacchi 17 18
Servizi pubblica utilità (luce, gas, telefono, acqua) 20 24
Moda/abbigliamento 12 4
Aiuto domestico 21 16
Attività ricreative 25 17
Trasporti 13 16
Locazioni appartamento 7 19
Soggiorno per affari 4 13
Elaborazione Camera di commercio di Milano - Lab Mim, su dati Economist Intelligence Unit (2007)
Tutti i dati della ricerca Classifica generale. Milano è al 23° posto nella classifica del costo della vita in Europa. La città più cara è Copenaghen, seguita da Londra, da Oslo e da Francoforte. Roma è al 19° posto. Le città meno care: Budapest è in assoluto la più conveniente, seguita da Bucarest, da Atene, da Lisbona e da Varsavia. L’indice complessivo è calcolato tenendo presente il costo di 12 categorie nel 2007 (alimentari; alcolici; articoli per la casa e per la persona; tabacchi; servizi di pubblica utilità; abbigliamento; aiuto domestico; attività ricreative; trasporti; locazioni; soggiorno affari) nelle 31 principali città d’Europa. Alimentari. A Milano fare la spesa è conveniente. Complessivamente, posto 100 il costo degli alimentari a Milano, il capoluogo lombardo è al 24° posto. Cara invece la spesa in Svizzera: prima Zurigo (indice pari a 149,8: +49,8%), seguita da Ginevra (+47,2%) e da Copenaghen (+44,3%). Roma è al 17° posto (indice pari a 111,4). Le due città ideali per fare la spesa sono Budapest (indice: 57) e Varsavia (indice: 78,7). Alcolici. Milano è la città dove comprare alcolici (birra, vino e super-alcolici) in media costa di meno: seguono Budapest (+1,4%) e Roma (+16,9%). Gli alcolici risultano invece decisamente cari a Londra (indice: 246,2), a Dublino (indice: 259,3) e soprattutto a Oslo (indice 344,1: oltre il triplo dei prezzi milanesi). Articoli per la casa. Per quanto riguarda gli articoli per la casa (come il sapone, il detersivo, le lampadine), Milano si posiziona al 26° posto per il costo (ovvero al 6° assoluto per convenienza), superata, tra le altre, da Dusseldorf (indice: 96,2), da Bratislava (90,6) e da Budapest (71,4). Roma la tallona al 25° posto (indice: 103,7). Costano molto di più gli articoli per la casa nel nord Europa: prima, per costo, Oslo (valore indice: 239,3), seguita da Stoccolma (196,3) e Helsinki (194,4). Articoli per la persona. Milano rimane nella top-ten delle città più convenienti anche per quanto riguarda gli articoli per la persona (come shampoo, rasoi, dentifricio, rossetti): al 22° posto su 31 città per costo. Roma si posiziona la 19° posto (indice: 105,8). Dusseldorf è la città meno cara in Europa (indice: 65,1), seguita da Bucarest e Budapest. La città più cara è invece Copenaghen (indice: 149), seguita da Stoccolma (144,2) e da Londra (134,3). Tabacchi. Milano è al 18° posto per il costo del tabacco, precedendo di una posizione Roma. Il vizio del fumo costa tanto soprattutto a Oslo (valore indice: 229,5: il doppio del costo delle sigarette e dei sigari a Milano), a Dublino (191,2) e a Londra (191). Fortunati invece i fumatori che abitano nell’Est Europa: in particolare a Budapest (indice: 52,3; la metà di Milano), a Varsavia (56,4) e a Praga (58,5). Servizi di pubblica utilità (luce, gas, telefono, acqua). A Milano i servizi di pubblica utilità risultano convenienti: al 24° posto come costo in Europa. Meglio di Milano, per convenienza, soprattutto Praga (indice: 54,2), Bratislava (72,3), Budapest (76,5), ma anche Monaco di Baviera (83,9). Roma è al 20° posto (110,3). Le public utilities costano caro soprattutto a Barcellona (213,7: il doppio di Milano), nella città di Lussemburgo (212,9), a Bruxelles (203,1) e a Madrid (202,7). Abbigliamento. A Milano l’eleganza si paga. E’ infatti al quarto posto in Europa per il costo medio di capi di abbigliamento (sia per uomo, che per donna e bambino). Più care di Milano solo Londra (indice: 104,9), Francoforte (114,6) e Berlino (118,2). Roma è al 12° posto (indice: 86,3). Per comprare un vestito, badando al prezzo, conviene andare a Bucarest (indice: 50), a Praga (50,6), ma anche a Manchester (50,6). Aiuto domestico. A Milano il costo della tata e della governante è di metà classifica: al 16° posto. Più economica Roma (al 21° posto; indice: 88,5), ma soprattutto ancora una volta l’Est Europa: Bucarest (15,5), Budapest (30), e Varsavia (33,2). Stoccolma (indice: 216,7), Francoforte (177,9) e Parigi (173) le più care. Attività ricreative. Divertirsi a Milano costa, ma non troppo: al 17° posto in Europa per il costo delle attività ricreative (come teatro, cinema, ristoranti, libri). Roma conviene di più (al 25° posto; indice: 89,5), così come Bucarest (73,7), Budapest (75,5) e Lisbona (80,6). Il divertimento è invece caro soprattutto a Copenaghen (indice: 126,9), Zurigo (126,6) e Vienna (126,6). Trasporti. Il costo dei trasporti (taxi, assicurazione auto, benzina, ecc. ) posiziona ancora una volta Milano in posizione centrale nella classifica europea, al 16° posto. Roma è al 13° (indice: 104,6). I trasporti sono soprattutto cari a Oslo (valore indice: 162,1), a Copenaghen (141,5) e a Vienna (137). Le città più convenienti in Europa sono invece Bucarest (58,9), Budapest (76,4) e Varsavia (79,3). Locazioni appartamento. Milano è al 19° posto per quanto riguarda il costo medio dell’affitto di un appartamento (sia arredato che non-arredato). Roma la precede di ben 12 posizioni (al 7° posto). La città più cara per gli affitti è Londra (indice: 316,4), seguita da Parigi (218,2) e da Copenaghen (167,9). Tra le città meno care: Bucarest (77,6), Budapest (67,4) e soprattutto Lione (dove i prezzi degli affitti sono quasi la metà in media di Milano: 59,3). Soggiorno per affari. Per quanto riguarda il costo medio giornaliero di un soggiorno per affari, Milano è al 13° posto in Europa. Prima è Francoforte (indice: 174,4), seguita da Barcellona (132,5), da Londra (128,3) e da Roma al quarto posto (114,5). La città più conveniente per un viaggio di affari è invece Varsavia (indice: 61,3), seguita da Stoccolma (67,6) e da Budapest (69,1).
Il costo della vita a Milano e Roma rispetto alle altre grandi città europee (Milano = 100)
Alimentari Alcolici Articoli per la casa Articoli per la persona Tabacchi Public utilities Abbigliamento Aiuto domestico Attività ricreative Trasporti Affitti Soggiorno per affari
Milano 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Amburgo 101,4 136,2 112,3 120,0 115,4 121,3 71,3 86,5 100,6 95,2 83,3 91,2
Amsterdam 97,7 167,0 134,6 81,0 92,1 144,5 70,1 84,3 106,2 134,3 114,7 89,0
Atene 101,0 151,9 115,3 94,9 72,3 81,5 65,9 57,7 87,7 82,9 80,4 88,7
Barcellona 115,9 152,2 140,4 103,7 63,4 213,7 93,2 109,4 97,6 87,9 121,8 132,5
Berlino 119,4 143,7 131,3 114,9 110,1 104,0 118,2 108,6 94,3 109,5 132,6 87,5
Bratislava 91,7 220,0 90,6 108,2 82,7 72,3 72,2 42,2 81,0 96,5 122,1 70,6
Bruxelles 129,4 170,4 156,2 116,1 96,5 203,1 69,2 97,1 104,8 108,4 85,5 103,5
Bucarest 84,9 145,5 97,0 74,7 76,7 108,8 50,0 15,5 73,7 58,9 77,6 77,8
Budapest 57,0 101,4 71,4 76,0 52,3 76,5 54,2 30,0 75,5 76,4 67,4 69,1
Copenaghen 144,3 188,5 166,1 149,0 101,3 194,6 87,2 152,2 126,9 141,5 167,9 105,6
Dublino 109,8 259,3 140,6 112,8 191,2 130,8 77,0 95,2 100,3 105,8 120,0 76,5
Dusseldorf 96,5 125,4 96,2 65,1 128,7 152,6 52,6 136,5 87,5 88,6 84,0 87,1
Francoforte 129,4 175,1 138,1 107,8 117,3 162,5 114,6 177,9 100,2 111,0 132,9 174,4
Ginevra 147,2 165,6 147,0 109,3 103,7 141,0 69,6 168,5 119,7 111,3 149,1 112,6
Helsinki 124,0 216,8 194,4 122,7 109,6 177,2 92,0 162,4 110,3 115,0 82,6 78,7
Lione 120,2 137,5 105,9 95,9 119,3 115,5 85,9 100,8 95,9 97,1 59,3 91,3
Lisbona 88,5 127,0 98,3 85,7 73,6 160,1 62,9 57,9 80,6 86,7 101,0 79,4
Londra 110,2 246,2 145,6 134,3 191,0 142,9 104,9 147,9 120,8 122,9 316,4 128,3
Lussemburgo 114,1 133,9 156,2 105,9 73,5 212,9 80,0 100,2 111,4 83,1 93,5 103,4
Madrid 113,1 153,5 129,2 101,2 63,4 202,7 88,0 93,3 101,1 91,9 119,4 110,8
Manchester 103,9 198,4 144,6 106,4 179,9 135,9 50,6 114,0 95,1 93,9 91,9 77,1
Monaco di Baviera 143,1 189,5 152,7 109,6 113,4 83,9 82,4 75,8 97,6 96,9 125,4 82,8
Oslo 139,5 344,1 239,3 124,5 229,5 160,7 81,5 162,7 121,0 162,1 99,8 102,6
Parigi 132,7 173,5 137,3 125,3 117,4 171,3 74,3 173,0 123,6 103,3 218,2 104,1
Praga 109,8 212,8 120,5 129,8 58,5 54,2 50,6 91,6 92,6 86,8 105,4 111,6
Roma 111,4 116,9 103,7 105,8 100,3 110,3 86,3 88,5 89,5 104,6 138,8 114,5
Stoccolma 117,7 229,8 196,3 144,2 137,9 108,8 86,3 216,7 102,2 102,1 118,4 67,6
Vienna 134,1 184,1 143,8 79,1 89,9 162,2 91,5 83,0 126,6 137,0 153,2 94,5
Varsavia 78,7 215,2 113,7 91,3 56,4 95,4 93,4 33,2 90,4 79,3 91,2 61,3
Zurigo 149,8 191,9 158,0 116,1 101,7 98,7 77,3 155,0 126,6 113,1 149,2 85,5
Elaborazione Camera di commercio di Milano - Lab Mim, su dati Economist Intelligence Unit (2007) Il costo della vita: le 5 città europee più care (e le 5 più convenienti): classifica per le prime sei voci
Alimentari Alcolici Articoli per la casa Articoli per la persona Tabacchi Public utilities
1 Zurigo 1 Oslo 1 Oslo 1 Copenaghen 1 Oslo 1 Barcellona
2 Ginevra 2 Dublino 2 Stoccolma 2 Stoccolma 2 Dublino 2 Lussemburgo
3 Copenaghen 3 Londra 3 Helsinki 3 Londra 3 Londra 3 Bruxelles
4 Monaco di Baviera 4 Stoccolma 4 Copenaghen 4 Praga 4 Manchester 4 Madrid
5 Oslo 5 Bratislava 5 Zurigo 5 Parigi 5 Stoccolma 5 Copenaghen
17 Roma 25 Roma 19 Roma 17 Roma 20 Roma
24 Milano 26 Milano 22 Milano 18 Milano 24 Milano
27 Bratislava 27 Lisbona 27 Lisbona 27 Amsterdam 27 Barcellona 27 Monaco di Baviera
28 Lisbona 28 Dusseldorf 28 Bucarest 28 Vienna 28 Madrid 28 Atene
29 Bucarest 29 Roma 29 Dusseldorf 29 Budapest 29 Praga 29 Budapest
30 Varsavia 30 Budapest 30 Bratislava 30 Bucarest 30 Varsavia 30 Bratislava
31 Budapest 31 Milano 31 Budapest 31 Dusseldorf 31 Budapest 31 Praga
Elaborazione Camera di commercio di Milano - Lab Mim, su dati Economist Intelligence Unit (2007) Il costo della vita: le 5 città europee più care (e le 5 più convenienti): classifica per le seconde sei voci
Abbigliamento Aiuto domestico Attività ricreative Trasporti Affitti Soggiorno per affari
1 Berlino 1 Stoccolma 1 Copenaghen 1 Oslo 1 Londra 1 Francoforte
2 Francoforte 2 Francoforte 2 Zurigo 2 Copenaghen 2 Parigi 2 Barcellona
3 Londra 3 Parigi 3 Vienna 3 Vienna 3 Copenaghen 3 Londra
4 Milano 4 Ginevra 4 Parigi 4 Amsterdam 4 Vienna 4 Roma
5 Varsavia 5 Oslo 5 Oslo 5 Londra 5 Zurigo 5 Ginevra
12 Roma 16 Milano 17 Milano 13 Roma 7 Roma 13 Milano
21 Roma 25 Roma 16 Milano 19 Milano
27 Budapest 27 Atene 27 Dusseldorf 27 Lussemburgo 27 Helsinki 27 Dublino
28 Dusseldorf 28 Bratislava 28 Bratislava 28 Atene 28 Atene 28 Bratislava
29 Manchester 29 Varsavia 29 Lisbona 29 Varsavia 29 Bucarest 29 Budapest
30 Praga 30 Budapest 30 Budapest 30 Budapest 30 Budapest 30 Stoccolma
31 Bucarest 31 Bucarest 31 Bucarest 31 Bucarest 31 Lione 31 Varsavia
Elaborazione Camera di commercio di Milano - Lab Mim, su dati Economist Intelligence Unit (2007) Il costo della vita: classifica totale delle 31 città europee considerate Elaborazione Camera di commercio di Milano - Lab Mim, su dati Economist Intelligence Unit (2007) 1 Copenaghen 2 Londra 3 Oslo 4 Francoforte 5 Parigi 6 Helsinki 7 Zurigo 8 Ginevra 9 Stoccolma 10 Vienna 11 Bruxelles 12 Dublino 13 Barcellona 14 Berlino 15 Monaco di Baviera 16 Madrid 17 Lussemburgo 18 Manchester 19 Roma 20 Amsterdam 21 Lione 22 Amburgo 23 Milano 24 Praga 25 Bratislava 26 Dusseldorf 27 Varsavia 28 Lisbona 29 Atene 30 Bucarest 31 Budapest Elaborazione Camera di commercio di Milano - Lab Mim, su dati Economist Intelligence Unit (2007)
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I SANTI IN PARADISO DELLE IMPRESE ITALIANE IN 22.000 HANNO IL NOME DI UN SANTO. SAN MARCO E SAN GIORGIO I PIÙ SCELTI PRIMATO DI IMPRESE A MILANO. POI TORINO, ROMA E NAPOLI  
 
Milano, 5 novembre 2007 - Anche nell’attività d’impresa può servire garantirsi una certa protezione “divina”. In Italia sono circa 22. 000 le imprese italiane che portano il nome di santi. E se un solo santo non basta, c’è anche chi, per andare sul sicuro, opta per una benedizione a tutto tondo, come le 62 imprese “Ognissanti”. Il santo più diffuso si conferma l’evangelista San Marco, patrono degli allevatori, con quasi 1. 500 imprese, seguito dai battaglieri San Giorgio (2° posto con 1. 277 imprese) e San Martino (3° con 827 imprese, il santo preferito dalle nuove imprese, ben 27 in più quelle intitolate in un anno) patroni, rispettivamente, di cavalleria (ma anche degli scout) e fanteria. Il patrono d’Italia, San Francesco, è 4° con 786 imprese, mentre gli apostoli Pietro e Paolo sono rispettivamente 11° e 9°, con 596 e 644 imprese dedicate. Tra i primi venti santi delle imprese italiane, solo 4 le donne: Santa Maria, quinta con 759 imprese, Santa Lucia, Sant’anna e Santa Rita. Nella top 20 dei santi, il primato spetta alla Lombardia (2. 370 imprese, 19,1% del totale italiano, primato in 13 casi), seguita dal Piemonte (1. 442 imprese, 11,6%, la regione più devota alle sante con il primato nazionale per Sant’anna e Santa Rita) e dal Veneto (1. 226 imprese, 9,9%, primato per San Marco con quasi un quarto del totale italiano). 4° l’Emilia Romagna (961 imprese, 7,8%) e 5° la Campania (936 imprese, 7,6%, primato nazionale per Santa Lucia e Sant’antonio). In Sicilia un quinto delle imprese intitolare San Giuseppe (134) mentre il 14% delle imprese San Francesco ha sede in Calabria. La provincia più “santa”? Considerando i primi 20 santi, Milano con 901 imprese. Poi Torino (726), Roma (573) e Napoli (468). E se, in linea con il dato nazionale, San Marco e San Giorgio risultano i più richiesti in quasi tutti i capoluoghi di regione, si distinguono Palermo, che predilige San Giuseppe (24 aziende), protettore dei papà, Cagliari per Santa Lucia (18 imprese) patrona degli elettricisti e Bologna per San Pietro (25 imprese) patrono di pescatori ed orologiai. Tradizionali e numerosi i settori di attività dei Santi: forti in acque minerali, onoranze funebri, asili, farmacie ed aziende agricole, sono i preferiti dalle case di riposo e dagli asili. E se non mancano attività più in linea con la loro vita o patronato come le edizioni musicali intitolate a Santa Cecilia, le imprese di pesca a San Pietro e i centri oculistici a Santa Lucia, meno usuali la trippa di Sant’ambrogio, la cera di Sant’antonio, il calcestruzzo di Santa Rita, il parco eolico di San Francesco e le funeral house a copertura totale Ognissanti. Emerge da una elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese ad ottobre 2007, sui santi preferiti dalle imprese registrate. Elaborazione Camera di commercio di Milano sulle imprese iscritte al registro imprese a fine ottobre 2007
Più diffusi in Italia Italia 2007 Posizione
San Marco 1. 467 1
San Giorgio 1. 277 2
San Martino 827 3
San Francesco 786 4
Santa Maria 759 5
San Giovanni 687 6
San Michele 673 7
San Giuseppe 646 8
San Paolo 644 9
San Lorenzo 616 10
San Pietro 596 11
San Carlo 587 12
San Rocco 516 13
Santa Lucia 510 14
Sant´antonio 354 15
Sant´anna 350 16
Sant´andrea 338 17
Santo Stefano 268 18
Santa Rita 251 19
San Giacomo 245 20
Totale dei primi 20 Santi scelti dalle imprese 12. 397
Totale di tutti i Santi 22. 000 circa
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CALEARO- STRICCA ACCORDO A FAVORE DELLE IMPRESE VICENTINE ED UNGHERESI IL 30 OTTOBRE È STATO SIGLATO L’ACCORDO TRA L’ASSOCIAZIONE INDUSTRIALI DI VICENZA E LA CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA PER L’UNGHERIA  
 
Vicenza, 5 novembre 2007 - Nuovo passo avanti per la collaborazione tra le aziende vicentine e quelle ungheresi: in occasione della visita del 30 ottobre, nella città di Budapest, i rappresentanti dell’Associazione Industriali di Vicenza, guidati dal presidente Massimo Calearo Ciman, hanno siglato l’accordo di cooperazione con la Camera di Commercio Italiana per l’Ungheria(cciu), presieduta da Alessandro Stricca. L’intesa ricalca quella di un anno fa con la Camera di commercio italo-slovacca. «L’accordo – spiega Calearo – rientra nell’azione che come associazione stiamo svolgendo da tempo a supporto delle nostre aziende associate interessate all’ Ungheria. L’esperienza realizzata in Slovacchia, da cui abbiamo preso spunto per questa intesa, è un precedente che ci incoraggia molto. Basta pensare ai frutti della collaborazione con quel paese, che proprio in questi giorni varca un nuovo traguardo, con l’inaugurazione del centro servizi per il distretto di Samorin». « Questa collaborazione – ha aggiunto Alessandro Stricca presidente della Cciu – è un ulteriore conferma delle buone relazioni tra il nord-est italiano e l’Ungheria, ed offrirà maggiore opportunità di cooperazione tra le imprese dei due territori, con particolare riguardo alle Pmi; oggi l’Ungheria sta attraversando un momento delicato - ha concluso Stricca - ma sono convinto che attraverso questo tipo di iniziative si potranno offrire al meglio tutte le opportunità per attrarre più investimenti dal nord-est e più accordi commerciali tra partners storici quali sono Vicenza e l’Ungheria». Attraverso la collaborazione con la Camera di Commercio Italiana per l’Ungheria, l’obiettivo è di mettere a disposizione un’assistenza sempre più puntuale alle aziende vicentine, non soltanto sotto l’aspetto produttivo, ma anche sotto quello dei servizi alle imprese: dalla ricerca di partner, alla selezione del personale o all’assistenza nell’organizzazione di eventi promozionali. Un aspetto decisivo dell’accordo, però, è anche la profonda integrazione che viene costruita tra l’Associazione vicentina e la Cciu. L’accordo prevede infatti la possibilità di un’aggregazione gratuita e volontaria all’Associazione Industriali di Vicenza da parte delle aziende ungheresi iscritte alla Camera. Questa formula originale ed innovativa di internazionalizzazione consente di mettere in rete le esperienze delle imprese vicentine e di quelle ungheresi, favorendo la loro collaborazione commerciale e produttiva. . .  
   
   
IL PRESIDENTE CAVERI ALLA SESSIONE PLENARIA DEL PARLAMENTO REGIONALE DELLA WARMIA E MAZURIA  
 
Olsztyn, 5 novembre 2007 – “Spetta a noi Regioni costruire i nuovi cittadini d’Europa”. Queste le parole del Presidente della Regione, on. Luciano Caveri, che hanno aperto il 30 ottobre la sessione della Dieta (il Parlamento regionale) del Voivodato di Warmia e Mazuria. A Conclusione delle due giornate di visita ufficiale nella Regione polacca, la sessione al Parlamento è stata l´occasione per rinnovare, davanti ai rappresentanti del Voivodato, i rapporti di collaborazione instaurati tra la Valle d’Aosta e la Warmia e Mazuria. “In questi giorni – ha proseguito il Presidente Caveri – abbiamo avuto modo di concretizzare un legame nato già negli anni novanta, attraverso l’individuazione di tre settori di collaborazione: l’energia rinnovabile, in particolare quella idroelettrica, i collegamenti aerei e la promozione dei prodotti regionali. Parafrasando il vostro più illustre concittadino, Nicolò Copernico, ‘spetta a noi filosofi cercare la verità in ogni cosa’, vogliamo credere spetti a noi che governiamo, cercare quei punti d’incontro tra le Regioni d’Europa, prezioso scambio di conoscenze. Mi auguro che il dibattito politico in Polonia porti a un rafforzamento del regionalismo, e in questo settore potrete contare sul sostegno della Valle d’Aosta, piccola regione che compie sessanta anni di autonomia. ” Nel corso dell’incontro privato che ha preceduto la seduta del Parlamento, il Presidente di Warmia e Mazuria, Jacek Protas, si è detto “invidioso della vostra autonomia, spero che anche il Governo polacco possa andare in questa direzione”. .  
   
   
WELFARE E FONDI PER I NON AUTOSUFFICIENTI NEL BILANCIO 2008 APPROVATO DALLA GIUNTA REGIONALE DEL TRENTINO ALTO ADIGE IL BILANCIO DI PREVISIONE 2008  
 
Bolzano, 5 novembre 2007 - Un bilancio di grande sostanza in grado di contenere la spesa corrente e di concorrere al riequilibrio della finanza pubblica mediante l’assunzione di spese di competenza dello Stato, ma nel contempo di aumentare gli stanziamenti in favore dello stato sociale. Un bilancio capace di rispettare gli importanti impegni assunti dalla Regione in favore delle famiglie e nel campo della previdenza e delle assicurazioni sociali e di finanziare, inoltre, gli interventi delle Province autonome a sostegno delle persone non autosufficienti. Sono queste le principali caratteristiche del bilancio di previsione della Regione Trentino-alto Adige/südtirol per il 2008, licenziato il 31 ottobre a Bolzano dalla Giunta regionale. Il bilancio di previsione della Regione per l’anno 2008 pareggia sulla cifra di 447. 106. 000 euro. Le entrate sono 348. 308. 000 a cui si aggiungono 98. 798. 000 derivanti da esercizi precedenti. La maggior parte degli investimenti sono quantificati ai valori del 2007 e si indirizzano sui settori di interesse regionale individuati in questa legislatura in seguito ad alcune importanti riforme approvate dal Consiglio regionale, a cominciare da quella sul welfare. Per il settore della previdenza e delle assicurazioni sociali gli stanziamenti sono analoghi al bilancio 2007 ed ammontano complessivamente ad 80. 650. 000 euro. Con questo investimento la Regione intende mettere in campo un welfare solidale nei confronti di chi ha veramente bisogno e che possa essere garantito e sostenuto economicamente anche in futuro. Con tale finanziamento saranno sostenute anche le previste modifiche alla normativa regionale sugli assegni familiari che prevedono l’estensione dell’assegno ai nuclei familiari con un solo figlio. A questa già rilevante cifra destinata al welfare si aggiungono 60. 000. 000 di euro, contenuti nel “fondo unico delle funzioni delegate”, che serviranno per finanziare gli interventi delle province a sostegno delle persone non autosufficienti. Nel “fondo unico delle funzioni delegate”, introdotto nel bilancio regionale dall’anno 2005, confluiscono tutte le somme per le funzioni delegate alle province del libro fondiario, della cooperazione, del servizio antincendi, delle camere di commercio, industria, artigianato ed agricoltura e della previdenza. L’ammontare di questo fondo corrisponde al 44,8 per cento della spesa globale della Regione. L’attività riguardante la magistratura di pace e i servizi di supporto alla giustizia in senso lato, impostata sulla base degli obiettivi indicati nel programma di legislatura, presenta importanti elementi di novità. Oltre ai consueti interventi in favore della formazione dei giudici di pace ed a sostegno della loro attività, cresce l’impegno dell’Ente anche nel delicato settore dei servizi amministrativi della giustizia da sempre di competenza dell’amministrazione dello Stato. Un’impegno che assume una dimensione più organica in coerenza ai contenuti dell’accordo di programma siglato con il Ministero della Giustizia nel giugno di quest’anno e si configura, dunque, come un valore aggiunto delle competenze istituzionali dell’Ente. Le spese per il personale e per il funzionamento dei 22 uffici del giudici di pace a cui si aggiungono, tenuto conto dell’accordo con il Ministero della Giustizia, quelle per il funzionamento degli uffici giudiziari, ammontano a circa 13. 000. 000 di euro. Tali spese saranno imputate come partecipazione della Regione al riequilibro della finanza pubblica. Così facendo, infatti, la Regione assume a carico del proprio bilancio spese di competenza dello Stato. Di grande rilevanza anche l’impegno che il bilancio regionale conferma nell’ambito delle politiche in favore dell’integrazione europea, degli aiuti umanitari e delle minoranze linguistiche, per cui vengono stanziati complessivamente 7. 100. 000 euro. In questo contesto si intende operare sia con iniziative dirette sia con il sostegno finanziario ad iniziative promosse da altri enti e associazioni. Le spese per il settore degli enti locali e dei servizi elettorali ammontano a 4. 840. 000 euro. Collegata al bilancio, la legge finanziaria della Regione, approvata dalla Giunta insieme al documento contabile. Una proposta di legge che si allinea ai principi del contenimento della spesa pubblica, come previsto dalla finanziaria 2007 dello Stato, intervenendo sui compensi e sul numero dei componenti del consiglio di amministrazione delle società partecipate dalla Regione. Il bilancio e la legge finanziaria passano ora all’esame della competente commissione del Consiglio regionale per approdare in aula nelle sedute del 28 e 29 novembre 2007. .  
   
   
TRENTO, BILANCIO PROVINCIALE 2008: FAMIGLIA, WELFARE E SOSTEGNO ALLO SVILUPPO LE VOCI PRINCIPALI 4.270 MILIONI DI EURO LE RISORSE A DISPOSIZIONE PER IL PROSSIMO ANNO  
 
Trento, 5 novembre 2007 - È un Bilancio solido quello approvato il 31 ottobre dalla Giunta provinciale al termine delle consultazioni tenutesi nei giorni scorsi con le forze economiche e sociali, nonché con il Consiglio delle autonomie locali, con cui l’esecutivo ha firmato stamani un protocollo d’intesa in materia finanziaria. Per il 2008 il Trentino potrà contare su 4. 270 milioni di euro, pari a un 5,7% in più rispetto all’anno precedente. Bilancio record per la Provincia autonoma, quindi, le cui principali destinazioni sono le politiche sociali, l’educazione e la formazione delle risorse umane, le politiche dello sviluppo e della ricerca, gli enti locali. Cresce di poco la spesa corrente e in maniera molto consistente – ovvero di circa il 9% - quella per investimenti, che diventano quasi il 40% della spesa totale. Si conferma la volontà di non inasprire, e anzi ove possibile di alleggerire i costi a carico del cittadino dei servizi pubblici – come le rette degli asili nido e delle Rsa - in accordo anche con i Comuni. Per quanto riguarda la riduzione dell’Irap alle imprese, possibile fino all’1%, ci sarà una riduzione standard, pari al 0,5%, per tutte ed un ulteriore sgravio dello 0,5% per incentivare i comportamenti virtuosi sui versante occupazionale e dell’innovazione. Soddisfazione è stata espressa stamani dal presidente Lorenzo Dellai per il clima di sostanziale condivisione registrato nei giorni scorsi durante la presentazione della manovra di Bilancio 2008 alle categorie economiche e sociali e per il varo della relativa Finanziaria. Con la manovra per l’esercizio 2008, ha detto Dellai, la Provincia autonoma di Trento ha inteso dare un segnale positivo ai cittadini, alle famiglie e anche alle imprese, evitando azioni di accrescimento del carico fiscale e tariffario e sforzandosi di contenere ulteriormente la pressione nei confronti delle aziende. La legge Finanziaria che si accompagna al Bilancio prevede inoltre uno “scatto in avanti” sul versante della meritocrazia applicata all’impiego pubblico: le risorse assegnate in base al risultato verranno fissate infatti anche tenendo conto del livello di soddisfazione dell’utenza (valutata con appositi strumenti d’indagine). Per quanto riguarda i circa 280 milioni in più rispetto all’esercizio 2007 (quello che nei giorni scorsi è stato indicato come il “tesoretto” nostrano) circa 90 andranno al welfare (assistenza, sanità, edilizia pubblica e abitativa e agevolazioni fiscali alle Rsa al fine di contenere le rette), 50 alle voci che riguardano scuola, formazione e università, 65 alle politiche per lo sviluppo e la ricerca industriale, circa 23 agli enti locali e una cinquantina a voci che vanno dal rinnovo dei contratti alle infrastrutture fino alle politiche ambientali. Ai Comuni la Provincia chiede, come già lo scorso anno, di non inserire ulteriori addizionali e di mantenere il blocco del turn-over (fatto salvo quanto deciso recentemente per la stabilizzazione dei precari). Sono previsti però trasferimenti per oltre 255 milioni di euro per finanziare le spese correnti (+3,3%) comprese le spese per il potenziamento degli asili nido. Casa, scuola, Icef, welfare - La manovra 2008 darà impulso a quanto previsto con la recente riforma dell’Itea (6. 000 nuovi alloggi più altri 3. 000 di risulta). 28 milioni di euro sono le risorse per i programmi dell’Itea. Ci sarà anche un piano straordinario di edilizia agevolata di 77 milioni di euro per acquisti o ristrutturazioni. Quasi 6 milioni di euro saranno destinati ad alimentare il fondo per l’integrazione dei canoni d’affitto. Confermato però l’anno di moratoria relativamente all’applicazione dell’Icef per la casa, per calibrare meglio lo strumento. L’icef, peraltro, è ormai utilizzato per 26 diverse politiche. È necessario ora, secondo la Provincia fare il punto della situazione all’interno di un apposito tavolo in cui sederanno anche i sindacati. Sempre a proposito di rette: il Bilancio 2008 si pone come obiettivo la riduzione della quota a carico delle famiglie per quanto riguarda gli asili nido. Verranno anche finanziate tutte le nuove domande presentate per la costruzione di nuovi nidi. Le risorse per la gestione degli asili nido in favore dei Comuni nel 2008 sono di 1,4 milioni di euro. Il Fondo in favore della non autosufficienza: nel 2008 né Trento né Bolzano avvieranno l’assicurazione obbligatoria con il quale esso dovrebbe essere finanziato. Il fondo provinciale viene comunque costituito (anche con risorse trasferite dalla regione), “anticipando” di fatto quello che a regime diverrà uno dei capisaldi del welfare locale, conformemente a ciò che sta avvenendo un po’ ovunque nei paesi in cui la popolazione continua ad invecchiare. Prevista fra l’altro nel pacchetto delle misure rivolte alla popolazione anziana l’estensione dell’esenzione Irap anche alle aziende pubbliche di servizio alla persona (Aps) che succedono alle Ipab, in pratica circa una quarantina di case di riposo; l’agevolazione permetterà di ridurre i costi di gestione e conseguentemente di contenere le rette. 4,5 milioni verranno invece destinati a rifinanziare la legge 16 per l’adeguamento degli alloggi degli anziani, secondo il principio per cui è meglio che essi rimangano quanto più possibile fra le mura domestiche, a patto che esse siano luoghi confortevoli e sicuri. Con la Finanziaria 2008 viene anche istituito un Fondo per la famiglia al fine del potenziamento delle politiche familiari nei vari campi, dalle tariffe scolastiche alla conciliazione dei tempi famiglia-lavoro, dalla promozione della famiglia al sostegno al reddito: previsti 6 milioni di euro per il 2008 e altrettanti per i due anni successivi. Scuola e formazione: il Bilancio 2008 inscrive 650 milioni alla spesa corrente e 88 agli investimenti, fra cui 16 per il fondo per la professionalizzazione dei giovani. L’edilizia universitaria assorbirà poco più di 40 milioni di euro. Sempre in materia di formazione, la legge Finanziaria prevede fra le altre cose il reclutamento diretto degli insegnanti di madrelingua, l’istituzione del Centro per la formazione continua degli insegnanti, dell’Agenzia per l’alta formazione professionale, di borse di studio per merito sportivo, mentre l’articolo 59 l’autorizzazione alla costituzione dell’associazione “Centro per la formazione alla solidarietà internazionale. ” Ed ancora: nelle disposizioni in materia di sanità è prevista, oltre alla possibilità per la Provincia di compartecipare all’erogazione delle prestazioni aggiuntive, anche quella di compartecipare ai corsi di formazione per tutto il personale del settore. Cresce anche la spesa per investimenti sul versante della cultura, con più 44 milioni di euro. La Finanziaria prevede il sostegno ad iniziative di coinvolgimento dei giovani in attività socialmente utili, integrative al servizio civile volontario, e il finanziamento una tantum della sede provinciale della Figc. Infine i cambiamenti climatici, nuovo impegno della Giunta sul fronte ambientale: stanziati 1,5 milioni di euro (in 3 anni). Irap e sostegno alle imprese - In totale il sostegno alle imprese è pari a 330 milioni di euro, di cui oltre 31 milioni per il finanziamento della ricerca privata. Per il 2008 si confermerebbero gli alleggerimenti fiscali già operanti nel 2007. Vediamo la riduzione dell’Irap: Dellai ha spiegato che sarà dello 0,5% per tutte le imprese e potrà salire fino all’1% per incentivare particolari comportamenti virtuosi, misurati sulla base di un incremento di almeno il 6% di uno dei tre seguenti indicatori: valore della produzione lorda, costi relativi al personale, unità lavorative annue di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato. Su questi aspetti il confronto con le parti sociali proseguirà comunque anche nei prossimi giorni. Risorse adeguate sono destinate anche alle politiche concernenti il comparto del lavoro, al sostegno all’innovazione, alla ricerca, alla crescita della competitività del Trentino nel suo complesso. Per quanto riguarda le infrastrutture, dalle fibre ottiche alle strade, dalle ferrovie alle ciclabili, ci sono le risorse per realizzare tutti gli interventi progettati. Uno sforzo particolare verrà fatto nel settore ferroviario con l’intento di cominciare a delineare quel sistema di interconnessioni ribattezzato “Metroland”. Oltre 140 milioni di euro sono destinati invece nel Bilancio 2008 alla viabilità. Sempre fra le misure che avranno effetti sull’economia e sulla competitività del sistema-Trentino: l’articolo 20 della legge Finanziaria che accompagna il Bilancio prevede la partecipazione della Provincia a società costituite per la promozione turistica interregionale, all’articolo 29 interventi per la transizione al digitale terrestre, all’articolo 35 il finanziamento di impianti funiviari in alternativa alla viabilità ed inoltre alcuni interventi di adeguamento alle liberalizzazioni previste dal decreto Bersani. La finanza pubblica - Sul versante finanziario, prosegue lo sforzo per accrescere il risparmio pubblico e la gestione sempre più mirata delle risorse destinate all’apparato amministrativo. Anche per il 2008 rimarranno in piedi come abbiamo visto le misure per il contenimento della spesa, anche negli enti locali, compreso il blocco delle assunzioni, salvo deroghe per evitare il blocco dell’operatività e salvo le misure per la stabilizzazione del precariato, come previsto dal Protocollo d’intesa siglato stamani in Sala Depero fra Provincia e Consiglio delle Autonomie. Le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici comunque ci sono, gli stanziamenti previsti si propongono un recupero dell’inflazione più uno 0,45% circa per recepire gli indirizzi assunti nei recenti contratti del pubblico impiego conclusi a livello nazionale. Ancora alcune annotazioni per quanto riguarda più nel dettaglio la parte finanziaria. Rispetto agli obiettivi posti dal programma di legislatura il tasso medio annuo di crescita della spesa corrente risulta essere pressoché dimezzato rispetto a quello della legislatura precedente: dal 5,9% del 2003 si è ridotto a circa il 3,1% attuale. La crescita dell’incidenza sul totale comunque registrata nei cinque anni è da imputarsi in parte alla regressione complessiva della finanza provinciale nel periodo in considerazione e in parte agli oneri connessi all’assunzione di nuove competenze in materia di catasto, libro fondiario, cooperazione, trasporti pubblici. La quota della spesa corrente è comunque contenuta in una percentuale di poco superiore al 60% delle risorse complessive. Da sottolineare che la Finanziaria 2008 prevede, all’articolo 8, anche disposizioni per la razionalizzazione delle risorse a disposizione delle amministrazioni pubbliche: in sostanza l’obiettivo è ottenere consistenti risparmi riguardo a voci come autovetture di servizio, servizi postali e di telefonia, dotazioni strumentali. Verranno emanate in proposito apposite direttive anche agli enti locali. In materia di entrate, anche questo l’abbiamo detto, l’amministrazione intende evitare ogni forma di inasprimento fiscale, adottare dinamiche tariffarie coerenti con la dinamica dell’inflazione e nel segno dell’equità, ma anche sfruttare le potenzialità offerte dai fondi comunitari, difendere le prerogative dell’autonomia finanziaria, valorizzare il patrimonio (attraverso la Patrimonio del Trentino spa), portare avanti le azioni necessarie per il reperimento di gettiti aggiuntivi, ad esempio l’accisa sui carburanti e i gettiti fiscali aggiuntivi (60 milioni) originati dall’operatività di Cassa del Trentino e degli altri strumenti di sistema. Nei prossimi esercizi finanziari il Trentino potrà contare fra l’altro di ingenti risorse derivanti dalle politiche promosse a livello comunitario (Fse e altri). In definitiva: il Bilancio 2008 è un Bilancio in crescita, all’insegna del sostegno alle famiglie, dell’equità, dello sviluppo, del rilancio della competitività del sistema-Trentino nel suo complesso. Un Bilancio dunque che lascia ben sperare, anche se naturalmente i vincoli posti dalla salute delle finanze statali non vanno sottovalutati. .  
   
   
II° RAPPORTO DELL’OSSERVATORIO SUL COMMERCIO BASSA L’INCIDENZA DEI CONSUMI ALIMENTARI SULLA SPESA L’ASSESSORE MELLARINI: “IN TRENTINO ESISTE UNA STRUTTURA DISTRIBUTIVA EQUILIBRATA”  
 
 Trento, 5 novembre 2007 – Nella mattinata del 30 ottobre è stato presentato il Ii° Rapporto dell’Osservatorio provinciale del commercio, elaborato dal Comitato tecnico scientifico con la collaborazione delle Strutture provinciali. Il rapporto ha fornito spunti di riflessione molto importanti su temi di interesse per imprese e cittadini. Alla presentazione erano presenti, tra gli altri, l’assessore provinciale all’agricoltura commercio e turismo Tiziano Mellarini, il professor Luca Zanderighi (Straordinario di Marketing dell’Università degli studi di Milano), Paolo Nicoletti dirigente generale del Dipartimento turismo commercio e promozione dei prodotti trentini, Vincenzo Bertozzi del Servizio statistica della Provincia autonoma di Trento, e Mariangela Franch docente dell’Università degli studi di Trento. In particolare sono state presentate quattro indagini: la struttura della rete commerciale, i centri commerciali (in particolare il Millennium di Rovereto), i differenziali di prezzo e i consumi delle famiglie trentine. “L’analisi elaborata dal comitato scientifico – ha spiegato l’assessore Mellarini – conferma la presenza in Trentino di una buona struttura distributiva, equilibrata tra le diverse strutture di vendita, un apprezzamento per i centri commerciali esistenti che contribuiscono alla rivitalizzazione dei centri storici. Sarà un impegno della Provincia autonoma di Trento attivarsi con tutti i Comuni ed, in particolare, con quelli maggiori, per l’apertura di mercati rionali riservati ai contadini al fine di ridurre la filiera dal produttore al consumatore”. Per quanto riguarda le quattro indagini, risulta la bassa incidenza dei consumi alimentari (e in particolare del fresco) sulla spesa complessiva, circa il 15%: una percentuale che varia tra anziani (20%), coppie giovani (10%) e famiglie in difficoltà (30%). I centri commerciali stanno diventando, soprattutto per i giovani (ma non solo), veri e propri luoghi di svago. Il settore del commercio, con il turismo e l’agricoltura, costituisce l’asse strategico della nostra economia non solo dal punto di vista strettamente economico e occupazionale, ma a livello sociale. Un esempio sono i negozi e gli esercizi di montagna (i multiservizi) che svolgono una funzione ed un ruolo prezioso a difesa dell’esistenza delle piccole comunità. Un’impostazione che il Ii° Rapporto dell’Osservatorio provinciale del commercio, presentato stamani presso il Palazzo della Provincia autonoma di Trento, ha confermato nella sua essenzialità. Alla presentazione ha preso parte l’assessore provinciale all’agricoltura commercio e turismo Tiziano Mellarini, che ha fissato i risultati dello studio statistico: “In Trentino esiste una buona struttura distributiva con equilibrio tra le diverse strutture di vendita. I dati confermano l’apprezzamento da parte degli utenti per i centri commerciali esistenti che non hanno fatto morire i centri storici ma che, al contrario, contribuiscono alla loro rivitalizzazione. E’ stata accertata la bassa incidenza dei consumi alimentari (ed in particolare del fresco) sulla spesa complessiva, seppur con percentuali più elevate per gli anziani e per le fasce sociali più deboli. Da parte della Provincia autonoma di Trento c’è l’impegno ad attivarsi con tutti i Comuni ed in particolare con quelli maggiori, per l’apertura di mercati rionali riservati ai contadini al fine di ridurre la filiera dal produttore al consumatore. Già oggi la normativa provinciale vigente prevede che i Comuni possano riservare nei mercati un certo numero di posteggi ai produttori agricoli”. L’assessore Mellarini ha inoltre confermato che è stata avviata un’indagine sulla filiera dei prezzi ed ha difeso, sempre su questo tema, l’iniziativa “Stop ai prezzi” , sottoscritta nel gennaio 2006 da tutte le parti economiche e sociali. “L’iniziativa – ha aggiunto l’assessore Mellarini - ha visto l’adesione volontaria di oltre 80 esercizi commerciali sparsi su tutto il territorio provinciale che si sono impegnati a bloccare fino al 31 dicembre 2006 il prezzo di 60 generi di prima necessità inseriti in un preciso paniere individuato a livello provinciale”. Durante questo periodo sono stati effettuati da parte di funzionari dei servizi provinciali i controlli presso alcuni esercizi aderenti, scelti a campione, ed è stato riscontrato il rispetto dell’accordo. “Anche dopo la scadenza dell’iniziativa – ha evidenziato Mellarini -, i maggiori soggetti della grande distribuzione trentina hanno sostanzialmente mantenuto fino ad oggi il costo complessivo del carrello relativo ai paniere”. Proprio in queste settimane il presidente Roberto Formigoni della Regione Lombardia ha presentato un accordo molto simile all’iniziativa trentina, “Stop ai prezzi”. L’accordo, rispetto al Trentino, non vincola le imprese coinvolte che sono libere nell’individuare i prodotti ed ha una scadenza di 6 mesi. “L’iniziativa trentina – ha concluso Mellarini - non poteva certo essere il rimedio di tutti i mali, ma se è stata mutuata anche da una Regione come la Lombardia ed ha trovato una sostanziale tenuta per oltre 1 anno e mezzo perché ha introdotto aspetti positivi”. L’indagine sul Centro commerciale il Millennium di Rovereto ha chiuso il ciclo di analisi che ha interessato tutti i maggiori centri commerciali del Trentino. I dati sulla struttura di Rovereto confermano che la bassa incidenza della spesa alimentare sui consumi delle famiglie trentine, che di differenzia a seconda delle categorie (anziani, giovani coppie e famiglie con reddito basso). Nei nuovi centri commerciali i giovani trentini vedono, inoltre, non solo un luogo per gli acquisti ma anche di svago. Una tendenza che coinvolge in parte anche le famiglie medie. L’apertura del Millennium non ha portato alla temuta crisi dei negozi del centro storico di Rovereto, ne al trasferimento delle attività dal centro alla periferia: il 20 per cento delle famiglie che frequenta il centro commerciale va anche in centro a Rovereto per gli acquisti. Quanto al consumo delle famiglie trentino, l’Osservatorio conferma nel report – come già detto – la bassa incidenza della spesa alimentare, che persa per il 15% sul bilancio familiare. La percentuale varia a seconda delle categorie sociali: sale al 20% nel caso degli anziani, per salire ancora al 30% nelle famiglie a basso reddito, per scendere al 10% nelle coppie giovani, a conferma che dei diversi stili di vita che – nel caso delle coppie giovani – porta a consumare almeno un pasto (il pranzo) al di fuori del nucleo familiare. Le altre voci del bilancio familiare riguardano la casa (30% speso per l’affitto o il mutuo prima casa), il costo dell’energia (6%) e la spesa sanitarie e destinata alla salute personale (5%). Sul questo tema, come ha ribadito l’assessore Mellarini, esiste la volontà della Provincia autonoma di Trento ad ampliare la presenze sul territorio trentino dei mercati rionali (ora presenti a Trento e Pergine), così da accorciare la filiere produttore-consumatore per i prodotti freschi e riproporre l’iniziativa “Stop ai prezzi”. L’indagine sulla struttura distributiva in Trentino conferma il sostanziale equilibrio del sistema. Lo studio ha interessato l’analisi della rete distributiva, i punti vendita e la superficie degli esercizi. L’equilibrio della struttura distributiva si manifesta nel corretto rapporto del servizio tra il centro e la periferia. Una situazione già sostenuta dalla legge provinciale che vuole favorire il mantenimento del commercio periferico, anche grazie a progetti di multiservizi. Nei prossimi mesi la Provincia avvierà un’indagine specifica con l’obiettivo di dare delle risposte alle fasce sociali (anziani, ad esempio) che hanno maggiori difficoltà ad accedere agli esercizi commerciali. Il 15% dei 223 Comuni trentini ha un solo punto vendita, mentre un terzo offre più di tre esercizi: un dato incoraggiante ma che sarà ulteriormente verificato per rendere ancora più vicina la situazione della periferia rispetto ai maggiori centri, dove si concentra la presenza degli esercizi commerciali. In questo senso si cercherà, a livello di imprese, di rafforzare l’associazionismo commerciale specializzato e, in campo sociale, di sviluppare la presenza dei servizi commerciali di base. .  
   
   
GLOBAL MARSHALL PLAN: SE NE PARLA A BOLZANO IL 6 NOVEMBRE  
 
Bolzano, 5 novembre 2007 - Martedì 6 novembre 2007, alle ore 10. 00, presso Palazzo Widmann in via Crispi 3 a Bolzano, si svolgerà una Conferenza internazionale sul "Global Marshall Plan". Relatori di fama internazionale illustreranno il piano che si pone quale obiettivo la promozione di un´economia di mercato eco-sociale all´insegna della sostenibilità. La partecipazione è aperta alle persone interessate previa comunicazione all´Ufficio Affari di gabinetto della Provincia. Nell´ambito della seduta congiunta delle assemblee legislative delle Provincie di Bolzano e di Trento e del Land Tirolo è stato concordato il sostegno interregionale all´iniziativa "Global Marshall Plan - per un´economia ecosociale di mercato per tutta la terra". L´obiettivo è quello di promuovere a livello mondiale uno sviluppo sostenibile che consenta di eliminare le diseguaglianzue fra Nord e Sud del mondo, tutelando la dignità di ogni singolo individuo, e che tuteli l´equilibrio ecologico del pianeta Terra. L´ufficio affari del gabineto della Presidenza della Provincia di Bolzano, nell´ambito delle attività di cooperazione allo sviluppo, il prossimo 6 novembre organizza a Bolzano una conferenza internazionale dedicata all´iniziativa. Dopo i saluti del presidente della Provincia, Luis Durnwalder, interverrà Franz Fischler, ex Commissario europeo e presidente del Forum Ecosociale Europa che presenterà il Global Marshall Plan come una necessità per il Sud ed il Nord del mondo. Roland A. Burger del "Club of Rome" parlerà dei passi da compiere per concretizzare gli obiettivi del piano. Peter Alexander Egom, economista e membro del "Nigerian Institute of Internationa Affairs" di Lagos (Nigeria) parlerà degli orientamenti per una riforma economica in Africa. Raffaella Chiodo, responsabile della Campagna italiana per la cancellazione del debito illusterà la questione dell´indebitamento e gli obiettivi di sviluppo per il millennio. Toni Federico, Presidente dell´Istituto Sviluppo Sostenibile Italia-issi di Roma, spiegherà l´importanza dell´equità sociale e della stabilità eco-sistemica. .  
   
   
BILANCIO TOSCANA 2008, PIÙ RISORSE PER LO SVILUPPO A DISPOSIZIONE PER IL PROSSIMO ANNO CI SONO 9.289 MILIONI PARTE IL PROGETTO PER L’ASSISTENZA AGLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI. TASSE BLOCCATE. DALLA UE ARRIVANO 300 MILIONI, ALTRI 100 DAL CIPE.  
 
Firenze, 5 novembre 2007 - La spesa per i servizi cresce. Non a caso al tavolo di concertazione istituzionale è stata sottolineata l’esigenza di potenziare le gestioni associate tra comuni, per far fronte a risorse, trasferite spesso dallo Stato, che certo aumentano, ma spesso di meno rispetto all’inflazione programmata. Sui servizi, comunque, il bilancio 2008 porta con sé una buona notizia. Nella proposta licenziata il 29 ottobre dalla giunta (e che dovrà ora passare all’esame e al voto del Consiglio regionale) c’è la conferma infatti che non serviranno nuove tasse, addizionali od imposte, almeno per il 2008, per sostenere l’avvio del progetto sulla non autosufficienza. Una famiglia su cinque, in Toscana, ha un parente non autosufficiente: 80 mila anziani e 40 mila minori ed adulti disabili, a cui le strutture oggi riescono a garantire solo una risposta parziale. L’obiettivo è estendere a tutti, entro il 2010, l’assistenza alla non autosufficienza. Nel 2008 saranno spesi complessivamente 235 milioni: 55 milioni (25 li mette la Regione, gli altri lo Stato) per nuovi servizi aggoiuntivi. Cresceranno inoltre, nel 2008, gli investimenti complessivi, anche grazie all’arrivo dei fondi europei e nazionali. La negoziazione europea e quella ai tavoli romani si è conclusa positivamente. Questo ha permesso di accrescere le risorse per sostenere l’economia (480 milioni di euro, contro i 282 milioni previsti all’inizio del 2007) e le risorse per la formazione e il lavoro (270 milioni di euro, contro i 160 milioni impegnati all’inizio dell’anno scorso). «I soldi ci sono. Siamo nelle condizioni di poter finanziare tutti i progetti del Piano regionale di sviluppo – sottolineano il presidente della Toscana Claudio Martini e l’assessore al bilancio Giuseppe Bertolucci – Occorre adesso imprimere una forte accelerazione per velocizzare la capacità di spesa e trovare il modo per decidere e per fare». La Regione programma e trasferisce risorse, per lo più. I veri centri di spesa sono però nei territori: nei Comuni e nelle Province. Sostenere lo sviluppo Nel 2006 il prodotto interno lordo toscano era tornato ad aumentare, segnando un +1,7 per cento. Ma nel 2007 e nel 2008 la crescita potrebbe fermarsi all’1,5 per cento: conseguenza di un recupero di competitività che ancora non può essere considerato come acquisito e della crescita dell’euro e del rallentamento dell’economia statunitense che si riflettono sulle esportazioni. La stella polare, anche del bilancio 2008, continua dunque ad essere il piano regionale di sviluppo 2006-2010, con una corsia preferenziale riservata agli interventi immediatamente cantierabili. L’obiettivo rimane quello di aiutare lo sviluppo dell’economia toscana ed accrescere la competitività toscana, sostenere l’innovazione, qualificare il welfare, difendere l’ambiente, far crescere l’occupazione e l’equità sociale: venticinque progetti per 15 miliardi di euro di investimenti in cinque anni, dal 2006 al 2010. Nel 2008 saranno investiti 2. 115 milioni. Per un territorio più competitivo con più strade ed infrastrutture, per sostenere ricerca ed innovazione, per attirare gli investimenti dall’estero ed aiutare le aziende ad affacciarsi e promuovere i loro prodotti all’estero la Regione investirà nel 2008 1056 milioni di euro. Per migliorare la qualità della vita, per sostenere cioè le famiglie e l’infanzia, per potenziare l’offerta di asili nido, per aiutare l’occupazione femminile, per superare il precariato e rendere più sicuri i luoghi di lavoro saranno spesi 926 milioni di euro. Centoduemilioni di euro serviranno ad aiutare lo sviluppo sostenibile e l’ambiente, compresa la riduzione dei rifiuti. Trenta milioni saranno investiti per cercare di “fare prima e meglio”, ovvero per rendere, anche grazie alle nuove tecnologie, la pubblica amministrazione più efficiente e più trasparente. I numeri Per il 2008 ci sono a disposizione (e potranno essere spesi) 9. 289 milioni di euro: quasi 6164 servono alla sanità, gli altri 3. 125 saranno utilizzati a sostegno dell’economia, per trasporti e strade, per la cultura e la formazione, per l’ambiente, per l’attività istituzionale e per coprire le spese della macchina ed amministrativa. Di questi, 435 milioni di euro sono coperti dall’indebitamento per investimenti pubblici. La spesa sanitaria corrente continua ad essere la parte più consistente del bilancio regionale. Il fabbisogno per il 2008 è di 6. 164 milioni (+2,5% rispetto all’anno scorso, che è l’inflazione sanitaria), pari al 67% dell’intero bilancio. La spesa è individuata sulla base di accordi con lo Stato ed è sostenuta per lo più attraverso l’Irap, la compartecipazione sull’Iva e l’addizionale Irpef. Se le risorse non sono sufficienti, lo Stato aggiunge la differenza. Alla spesa corrente si aggiungono gli investimenti. Tra i più significativi, oltre alla costruzione dei nuovi ospedali, vanno segnalati i 100 milioni l’anno, per tre anni consecutivi, che il bilancio regionale ha previsto, oltre al fondo sanitario, per l’acquisto e l’ammodernamento delle apparecchiature sanitarie. Dopo la sanità, la seconda voce di spesa per grandezza è quella delle infrastrutture e delle politiche a sostegno del territorio: trasporti compresi, conta uscite per 1. 112 milioni di euro, seguita dalla strategia economica con 480,42 milioni di euro. Per la cultura e formazione potranno essere spesi 278,81 milioni di euro, altri 247,76 sono a disposizione per le politiche sociali e 211,24 milioni per l’ambiente. Per l’attività istituzionali ci sono 185,40 milioni di euro. La spesa corrente per la gestione della macchina amministrativa è di 448 milioni di euro. Complessivamente, di tutte le risorse a disposizione, 995 milioni saranno trasferiti agli enti locali: soldi necessari a gestire servizi sociali e trasporti, per gli asili nido, la formazione e la tutela delle foreste. Su 9. 289 milioni di spesa, gli investimenti della Regione per il 2008 ammontano complessivamente a 1. 439 milioni. Tasse, aliquote e agevolazioni Il governo ha proposto in Finanziaria che dal 2008 l’aliquota base dell’Irap, l’imposta regionale sulle attività produttive, passerà dal 4,25 al 3,9 per cento. A questa va sommata, laddove esiste, la quota ‘amministrata’ dalle Regioni. Se il Parlamento accetterà la proposta senza modifiche, in Toscana l’Irap passerà dunque dal 5,25 al 4,9% per raffinerie petrolifere, autostrade, telecomunicazioni, attività di intermediazione immobiliare, intermediari finanziari, assicurazioni e banche. Sarà al 3,9 per cento per tutte le altre imprese (industria, artigianato, commercio, turismo, ecc) escluse dall’aumento del 2006. Sono inoltre confermate tutte le agevolazioni degli anni precedenti: ovvero Irap annullata per gli ‘spacci’ di montagna, Irap al 3,25% per Onlus e nuove imprese giovanili, Irap al 3,75% per le imprese montane, Irap al 3,75 per aziende ‘etiche’ certificate Sa 8000, lo standard che garantisce che un’azienda, nell’intero ciclo produttivo, non faccia ricorso a lavoratori costretti in condizioni di disumanità, iniqua retribuzione ed instabilità. Rimane anche il premio per chi meno inquina: l’Irap per le imprese certificate Emas sarà al 3,5% e al 3,85% (fino a 20 milioni di euro di base imponibile) per le imprese certificate Iso 14001. La giunta ha deciso di non ritoccare nel 2008 neppure l’addizionale Irpef, ferma da sempre allo 0,9% (il minimo previsto). Nessuna novità anche per il bollo auto. Le tariffe rimarranno le stesse dell’anno scorso: cancellato, come accade da quattro anni, il bollo auto per le masse rimorchiabili fino a 6 tonnellate e sui veicoli rubati o demoliti entro il termine del pagamento. Niente bollo auto, anche nel 2008, per i mezzi usati a fini sociali da Onlus ed associazioni di volontariato. La macchina regionale Per gli affitti delle proprie sedi, la Regione nel 2008 prevede di spendere 6,1 milioni. Nel 2008, erano stati spesi, 6 milioni. La spesa per incarichi e consulenze prevista è di 6,5 milioni, con un taglio del 25% rispetto al 2007: il Consiglio regionale aveva chiesto di ridurla di almeno il 10%. Nel 2004 la spesa era di 16 milioni ed è stata ridotta del 60 per cento. Cresce la spesa per il personale: 155,5 milioni (+6,7%). L’incremento è dovuto alla stabilizzazione o conferma di tutti i dipendenti e all’assunzione di 66 nuovi lavoratoti (44 tecnici per controlli antisismici, di 11 dipendenti per la verifica e il controllo dei piani strutturali, di 4 dipendenti per controlli sugli appalti e 10 tecnici per il recupero dell’evasione su Irap e bollo auto: l’obiettivo è recuperare 20 milioni di euro). Nel corso del 2008, con l’esodo incentivato al pensionamento, anche la spesa per il personale inizierà comunque a diminuire. .  
   
   
BOLZANO, FRICK: IL BILANCIO CRESCE GRAZIE A FORZA ECONOMICA E CONTRIBUENTI  
 
Bolzano, 5 novembre 2007 - "Il bilancio provinciale 2008 cresce grazie alla forza economica dell´Alto Adige e alla responsabilità dei cittadini che esercitano il loro dovere di contribuenti", afferma l´assessore provinciale alle Finanze Werner Frick. Ieri (29 ottobre) la Giunta ha approvato il documento contabile che si assesta sui 4,7 miliardi di euro e che tra le priorità fissa la sanità e le politiche sociali, gli enti locali, l´istruzione e il trasporto pubblico di persone. Nel 2008 le leggi accompagnatorie del bilancio, spiega l´assessore Frick, registra un´importante novità: "Non ci sarà nell´anno elettorale una manovra di assestamento del bilancio. Inoltre nella Finanziaria è stato inserito un articolo che consente di prevedere per la prima volta un unico bilancio complessivo. " Il bilancio 2008 pareggia sui 4,7 miliardi €, esclusi mutuo Sel e partite di giro, e pone già le basi per la gestione provvisoria del bilancio 2009, "dando modo quindi alla Giunta provinciale che uscirà dalla elezioni di continuare nell´attività di governo", spiega Frick. Uno specifico passaggio nella Finanziaria garantisce alla futura Giunta di sostenere mensilmente - fino ad aprile 2009 - uscite per un massimo di un dodicesimo della somma del 2008. Frick definisce buona la crescita del bilancio raffrontata all´anno scorso, "e questo malgrado decisioni politiche significative di riduzione quali il taglio di mezzo punto dell´Irap a favore delle imprese, il varo della legge a sostegno delle persone non autosufficienti senza ulteriori aggravi per i cittadini e l´accantonamento di un fondo di riserva per la compartecipazione della Provincia al risanamento del deficit statale. " Nelle prossime settimane la commissione legislativa el Consiglio provinciale esaminerà bilancio e legge finanziaria 2008 della Provincia, ad inizio dicembre l´assemblea legislativa avvierà il dibattito in aula. .  
   
   
RICERCA PIEMONTESE, NUOVO BANDO SULLE TECNOLOGIE CONVERGENTI  
 
Torino, 5 novembre 2007 - Al via il nuovo bando messo a punto dalla Regione Piemonte per sostenere i progetti di ricerca industriale e di sviluppo precompetitivo realizzati congiuntamente da Atenei, centri di ricerca pubblici e privati e imprese. Un provvedimento innovativo che si allinea agli standard europei e che valorizza una costante collaborazione fra atenei e aziende su progetti di ricerca scientifica per favorire il trasferimento di conoscenze, saperi e nuove tecnologie. Pubblicato il 31 ottobre sul Bollettino ufficiale regionale, il bando sulle “converging technologies” cofinanzierà progetti per attività di ricerca su aree tematiche definite dalla convergenza e dalla combinazione di diversi settori: nanoscienze e nuovi materiali, bioscienze, Ict, scienze cognitive. Potranno presentare domanda di finanziamento gli Atenei piemontesi e gli enti pubblici di ricerca dotati di sede legale o di laboratori nel territorio della regione Piemonte, insieme a una o più imprese produttrici di bene e servizi. La dotazione complessiva del bando è di 26 milioni di euro, di cui il 50% di provenienza regionale e il restante 50% proveniente da fondi Cipe. Saranno però finanziati i progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale di valore compreso tra i 3 i 10 milioni di euro e la durata del progetto dovrà essere compresa tra i 18 mesi ed i 36 mesi. “Per accedere ai finanziamenti – ha spiegato l’assessore all’Innovazione e alla Ricerca, Andrea Bairati - gli Atenei e i centri di ricerca pubblici e privati dovranno presentare progetti redatti congiuntamente con le imprese. Tutte le candidature saranno sottoposte alla valutazione di esperti internazionali. Si tratta del primo bando – in Italia - che accoglie le indicazioni delle autorità comunitarie in materia di tecnologie trasversali. Entro la fine dell’anno sarà pronto anche il bando sui sistemi di produzione avanzati, altri 18 milioni di euro destinati alle realtà del nostro territorio che si occupano di ricerca. ” .  
   
   
TRIESTE - REGGIO CALABRIA: COLLABORAZIONE PER IL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO E L’INNOVAZIONE DELLE IMPRESE FIRMATO UN IMPORTANTE ACCORDO TRA AREA SCIENCE PARK E CONFINDUSTRIA REGGINA  
 
 Roma, 5 novembre 2007 - Alla presenza dei vice-presidenti di Confindustria Ettore Artioli, Pasquale Pistorio e Marino Vago viene firmato il 30 ottobre a Roma, presso la sede nazionale di Confindustria, un protocollo d’intesa tra Area Science Park di Trieste, uno dei più grandi parchi scientifici europei, e Confindustria Reggio Calabria. L’accordo sancisce l’avvio di un’iniziativa-pilota sul territorio nazionale - Progetto Stt-rc - per la costituzione in Calabria di una struttura stabilmente dedicata a offrire supporto alle Pmi locali impegnate in percorsi di innovazione e di sviluppo tecnologico. Il Progetto si avvale dell’esperienza decennale di Area nel trasferimento tecnologico alle Pmi, ed in particolare dei risultati ottenuti da Innovation Network, la rete di Centri di Competenza specializzati nel trasferimento tecnologico che dal 2003 operano con successo in Friuli Venezia Giulia. Un Network recentemente riconosciuto come best practice europea per la sua efficacia nel rafforzare la competitività del territorio, che ha formato professionisti del trasferimento tecnologico, ha trasferito alle Pmi regionali conoscenze e tecnologie presenti nel mondo della ricerca e stimolato la nascita di numerosi progetti di innovazione,. “L’allargamento dell’Unione Europea e l’avvio nel 2010 dell’Area di Libero Scambio nel Mediterraneo costringe imprese calabresi e meridionali e loro rappresentanze, a porre in essere –evidenzia il dott. Francesco Femia, Delegato Organizzativo straordinario di Confindustria Reggio Calabria - progetti di integrazione produttiva a forte specificità territoriale capaci di far emergere tra i vari competitor la vera innovazione che crea valore. Confindustria Reggio Calabria intende, con l’iniziativa odierna facilitare l’accesso per le Piccole e Medie Imprese alla conoscenza dell’innovazione nella sua accezione più ampia (di prodotto, di processo, organizzativa), attivando, in tal senso, un insieme di azioni volte a sostenere concretamente gli imprenditori nell’avvio e nello sviluppo di processi di trasferimento tecnologico”. La struttura che il Progetto Stt-rc creerà a Reggio Calabria sarà formata da un primo gruppo di 12 “manager dell’innovazione” che, grazie al training iniziale e alla supervisione degli specialisti di Area, lavorerà a stretto contatto con le imprese locali assistendole nelle delicate fasi di implementazione e sviluppo delle innovazioni al loro interno. Reperimento di informazioni documentali e brevettuali, ricerca di competenze presenti nel mondo della ricerca a livello nazionale e internazionale, analisi di fattibilità di idee progettuali sono solo alcuni dei servizi di cui a breve potranno avvalersi gli imprenditori della Calabria. “Abbiamo sperimentato in Friuli Venezia Giulia un modo nuovo di trasferire alle imprese know-how e tecnologie, più adatto ad una realtà fatta di piccole e medie imprese, la cui efficacia ci è riconosciuta a livello europeo – commenta il presidente del parco scientifico triestino, Giancarlo Michellone. L’accordo di oggi rappresenta un primo esempio di ‘esportazione’ sul territorio italiano di questo modello, con l’obiettivo di replicare altrove, a cominciare dalla Calabria, i positivi risultati finora conseguiti nella nostra regione: oltre 1300 interventi di innovazione e una stima di 59 nuovi brevetti derivanti dalle attività svolte”. In particolare, l’iniziativa che sarà avviata per le Pmi del territorio di Reggio Calabria si focalizzerà sui seguenti punti: promozione della cultura dell’innovazione; attivazione di interventi di consulenza specialistica per singole imprese; assistenza alle imprese nella fase di implementazione e di sviluppo delle innovazioni; sviluppo di contatti e relazioni internazionali; informazione e documentazione brevettuale; sviluppo di nuove figure professionali nel trasferimento tecnologico. .  
   
   
LA CALABRIA PRESENTE ALLA TASK FORCE ITALO-RUSSA SUI DISTRETTI E LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE  
 
 Reggio Calabria, 5 novembre 2007 - Si è svolta nei giorni scorsi a Napoli la Xii sessione della Task force italo-russa sui distretti e le piccole e medie imprese L´attività della task force prevede la realizzazione, in media, di due sessioni annue, una in Italia e una in Russia, in cui vengono concentrati i lavori - anche attraverso la riunione, in tali occasioni, di gruppi informali bilaterali, a livello tecnico - che riguardano la collaborazione tecnologico-scientifica per lo sviluppo delle piccole e medie imprese; la collaborazione in campo finanziario e creditizio; la collaborazione tra enti dei due Paesi che sostengono lo sviluppo delle Pmi e dei distretti (sistemi camerali, sistemi fieristici ed altri organismi pubblici); la discussione per l´eliminazione di problematiche doganali e barriere amministrative, a supporto dell´insediamento commerciale e produttivo delle Pmi e dei distretti italiani sul territorio della Federazione russa. La Calabria ha partecipato con una delegazione composta da funzionari regionali del dipartimento Attività Produttive e dello Sprint Calabria, rappresentanti del Coser Calabria, e numerosi rappresentanti del sistema imprenditoriale regionale. "Abbiamo partecipato ai lavori - ha commentato Antonio Scaramozzino, rappresentante della Biemme srl, consorzio di imprese di qualità del Sistema regionale della moda - per implementare un processo di penetrazione nel mercato russo, con l´assistenza delle strutture regionali preposte, attraverso un confronto diretto dei rappresentanti delle regioni russe presenti all´evento e con la ferma intenzione di far conoscere le eccellenze dei nostri prodotti su mercati che dimostrano una crescita sostenuta e un forte apprezzamento per i prodotti made in Italy" La prima giornata si è articolata nella partecipazione a gruppi di lavoro a carattere plurisettoriale, con la partecipazione di banche e organismi finanziari e assicurativi italiani e russi incentrati sui settori degli investimenti produttivi e commerciali nei reciproci mercati, dell´agroalimentare, della logistica, della ricerca scientifica, innovazione e design e della formazione. La seconda giornata si è incentrata sugli incontri bilaterali riguardanti i progetti presentati nell´ambito dei gruppi di lavoro e sulla visita ai distretti della Regione Campania, Fashion District (Polo della Qualità e Tarì), Agrofood District (Distretto di Nocera - Gragnano) e Logistic District (Cis- Interporto di Nola). Viva soddisfazione è stata espressa da Stefano Zirilli e da Walter Fonte, rispettivamente amministratore delegato e presidente del Coser Calabria che plaudono "all´iniziativa che permette finalmente di promuovere il sistema Calabria tramite la partecipazione programmata e concertata per incidere realmente sull´aumento dell´export dei prodotti calabresi" . La partecipazione agli incontri con gli imprenditori russi ha permesso nuovi contatti commerciali e si sono avviata nuove opportunità per la partecipazione a programmi interregionali con altre Regioni italiane. "La strategia regionale, finalizzata a unificare gli sforzi a sostegno dell´internazionalizzazione - ha detto con soddisfazione l´assessore alle Attività Produttive Pasquale Tripodi - consente di raggiungere risultati significativi. Il sostegno al tessuto produttivo calabrese passa anche dalla ricerca di azioni che puntano al dialogo con le componenti più dinamiche dell´imprenditoria regionale. Nel breve periodo sono previste una serie di azioni mirate alla crescita delle vendite all´estero che contribuiranno a dare vigore alla commercializzazione dei prodotti regionali". .  
   
   
PROMOZIONE IMPRESE CALABRESI, L´ASSESSORATO ALLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE E UNIONCAMERE CALABRIA FIRMANO CONVENZIONE  
 
 Catanzaro, 5 novembre 2007 - È stata firmata il 31 ottobre a Catanzaro, presso la sede dell´assessorato alle Attività Produttive, una convenzione tra la Regione Calabria e l´Unione regionale delle Camere di Commercio della Calabria. La convenzione, alla quale era stato dato il via libera dalla Giunta regionale lo scorso 15 ottobre, è stata sottoscritta dal dirigente generale del Dipartimento regionale Francesco De Grano e dal segretario generale di Unioncamere Calabria Maurizio Ferrara, alla presenza dell´assessore regionale Pasquale Tripodi e del presidente di Unioncamere Paolo Abramo. La convenzione, che ha durata triennale, è finalizzata all´attuazione di un programma promozionale a sostegno delle piccole e medie imprese calabresi, attraverso la partecipazione a manifestazioni fieristiche nazionali e internazionali e altre attività che la Regione sosterrà finanziando il 50% del costo complessivo. "Supportare i processi di sviluppo locale - ha detto il dirigente generale De Grano - rilanciare l´economia e l´export regionale, accelerare e migliorare il processo di integrazione delle piccole e medie imprese regionali all´interno dell´Unione Europea, rendere il territorio appetibile per gli investimenti, sono solo alcune delle iniziative individuate in base alla legge regionale 11/91 e al Por Calabria, che Regione e Unioncamere condurranno in comune". Queste iniziative saranno attuate sulla base di un apposito programma annuale di attività (fiere, corsi di formazione, forme di assistenza, ecc. ) , proposto annualmente da Unioncamere Calabria. Quanto alle manifestazioni fieristiche, il programma sarà reso noto attraverso un bando a evidenza pubblica, al fine di raccogliere le adesioni delle aziende interessate a partecipare. Per gli eventi del 2007 è stata prevista una spesa complessiva di 930 mila euro, per la quale la Regione ha già impegnato il 50% (465 mila euro). "L´intento della Regione e, nello specifico, dell´assessorato alle Attività Produttive - ha aggiunto De Grano - è quello di rafforzare la propria politica di internazionalizzazione delle imprese, volta, appunto, a sostenere lo sviluppo produttivo del tessuto locale accrescendone la competitività anche a livello internazionale". La convenzione con Unioncamere rientra, dunque, in questa politica: mira a promuovere e valorizzare i prodotti e i servizi delle aziende calabresi sui mercati nazionali ed esteri, anche diffondendo i servizi e le attività prestate dallo Sprint, lo Sportello regionale per l´internazionalizzazione, che viene coinvolto soprattutto in fase di pubblicizzazione degli eventi. .  
   
   
FRIULI VENEZIA GIULIA: IMPRESE REGIONALI IN MISSIONE CINESE  
 
 Pordenone, 5 ottobre 2007 - Il progetto delle Camere di Commercio del Friuli Venezia Giulia, presentato in questi giorni a Pechino, è stato definito “una delle più interessanti esperienze di cooperazione tra aziende italiane” nel Paese Asiatico. Lo ha affermato il direttore dell’Ice di Pechino Antonio La Spina, durante la manifestazione che ha dato il via alla missione organizzata da Unioncamere nazionale in Cina e alla quale erano presenti il vice presidente del Ccipt di Pechino Zhang Wei e l’ambasciatore italiano Riccardo Sessa. “In Cina sta nascendo un’imprenditorialità di piccole dimensioni, aziende che guardano con interesse all’internazionalizzazione e sono quindi alla ricerca di partner al di fuori dei confini del Paese” ha detto il presidente della Camera di Commercio di Pordenone Giovani Pavan, che guida la delegazione di imprese del Friuli Venezia Giulia inserite nella missione organizzata da Unioncamere nazionale. “Le pmi del Friuli Venezia Giulia e del Nord Est in generale – ha aggiunto Pavan - dinamiche e motivate, rappresentano un modello ritenuto molto interessante dalle pmi cinesi”. Per la Cina, il sostegno alle piccole imprese rappresenta la nuova sfida, in un’economia dove il pil cresce di oltre il 10% all’anno. Cresce anche l’interscambio con l’Italia (+ 32%) “e questo dimostra – ha aggiunto Pavan – il successo del nuovo metodo di approccio con il quale le nostre aziende si affacciato a questo immenso mercato. Nei prossimi giorni, la missione delle Camere di Commercio di Udine e Pordenone si staccherà da quella nazionale per continuare il viaggio a Shanghai, dove sono in programma una serie di incontri imprenditoriali organizzati sulla base di una pre-selezione effettuata incrociando i profili delle aziende regionali con quelli delle aziende cinesi. Il pool di imprese del Friuli Venezia Giulia è costituito da otto aziende, 4 di Pordenone e 4 di Udine, attive nei settori del commercio e riparazione macchine fotografiche, tessile e manifattura, lavorazione metalli, componentistica automobili, produzione impianti e presse, accessori per la pesca, valvole industriali e realizzazione mosaici. .  
   
   
LA GIUNTA CAMPANA APPROVA IL BILANCIO PER L’ANNO FINANZIARIO 2008. BASSOLINO: "RIDUZIONE DELLA SPESA CORRENTE E INVESTIMENTI PER LO SVILUPPO"  
 
Napoli, 5 novembre 2007 - La Giunta Regionale ha approvato la proposta di bilancio per l´esercizio finanziario 2008. L´importo complessivo della manovra è di 18. 458 milioni di euro. I cardini della nuova finanziaria sono principalmente tre: riduzione e riprogrammazione della spesa corrente; forte impegno sulle politiche sociali e ambientali; continuità degli investimenti. In particolare, si riduce del 10% circa la spesa libera corrente, rispettando il piano di rientro dal debito sanitario e il patto di stabilità. Vengono potenziati gli interventi sul terreno delle politiche sociali, attraverso la creazione di un fondo per l´integrazione socio-sanitaria e per il rafforzamento dei servizi di assistenza domiciliare. Le procedure di accesso agli alloggi popolari diventano più semplici e veloci. Si introducono significative novità in materia di appalti per garantire maggiori trasparenza e congruità. Si rafforza, inoltre, l´impegno per la tutela dell´ambiente, attraverso un fondo ad hoc per la sostenibilità. Sul fronte degli investimenti viene garantita la completa copertura dei programmi di spesa dei fondi europei grazie allo stanziamento di 1,5 miliardi di euro. "Questa manovra - ha dichiarato il Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino - è un passaggio fondamentale della strategia di risanamento e di razionalizzazione delle spese che stiamo portando avanti da anni e che ha ricevuto, anche negli ultimi giorni, importanti conferme. Penso - ha ricordato Bassolino - all´esito positivo della seconda verifica sul piano di rientro concordato con i Ministeri dell´Economia e della Salute, al conseguimento della quarta premialità consecutiva per l´utilizzo dei fondi europei, e alla conferma del Rating a lungo termine A- da parte dell´agenzia indipendente Standard & Poor´s". Il Presidente della giunta regionale sottolinea che "oltre all´impegno sul fronte del risanamento, si è scelto di potenziare ulteriormente la qualità dei servizi sociali per i cittadini più disagiati e di sostenere con forza le politiche ambientali. Per tutti gli appalti pubblici abbiamo stabilito che le aggiudicazioni con ribassi superiori al 25% devono essere comunicate dall´Osservatorio previsto dalla legge regionale sui Lavori Pubblici all´Autorità nazionale per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture. Abbiamo lavorato, infine, per fare in modo che la programmazione dei nuovi fondi europei avvenga secondo modalità di efficienza e continuità. Utilizzando al meglio risorse comunitarie, nazionali, regionali e attraverso la nuova legge sugli incentivi alle imprese puntiamo a dare un supporto decisivo allo sviluppo economico dei nostri territori" ha concluso Bassolino. Per il Vicepresidente della giunta e assessore al Bilancio Antonio Valiante "continuiamo a muoverci con impegno crescente nella direzione giusta sul fronte del bilanciamento dei conti, come dimostrano i giudizi positivi di importanti agenzie di rating internazionali, che sottolineano il miglioramento del controllo della spesa sanitaria e l´impegno della Regione a raggiungere l´equilibrio finanziario del sistema sanitario e complessivo della spesa regionale entro il 2010. Monitoriamo costantemente la spesa corrente con l´obiettivo di utilizzare al meglio le risorse a disposizione. Il nostro primo obbiettivo - ha concluso Valiante - è il pieno rispetto degli impegni assunti, per creare al più presto le condizioni necessarie per intervenire anche sul fronte della pressione fiscale". .  
   
   
IL PRESIDENTE SORU E L´ASSESSORE SECCI HANNO PRESENTATO IL BILANCIO 2008 DELLA SARDEGNA  
 
Cagliari, 5 novembre 2007 - E´ la terza manovra di bilancio che discutiamo assieme e qualcosa di più chiaro ce l´ho anch´io, anche sul confronto con le parti sociali. Dopo tre anni che ci conosciamo vorrei che il ragionamento fosse sulle grandi questioni". Così il Presidente della Regione ha dato appuntamento per il 2 novembre ai sindacati Cgil, Cisl e Uil, al termine del primo incontro sulla Manovra di bilancio 2008. "Intanto questa manovra non nasce dal nulla - ha detto Renato Soru - nasce dall´approvazione del Piano strategico regionale e dopo l´approvazione del bilancio 2007, il primo in attivo, l´abbiamo chiamato il "bilancio di svolta": ed è di svolta perché si pone nel solco del Piano strategico regionale. Pertanto, questo bilancio 2008 non può far altro che andare avanti nella strada del bilancio 2007. Diverse cose, tuttavia, sono nuove:ambiente, conoscenza, istruzione (sono quasi raddoppiati i fondi per le autonomie scolastiche), politiche giovanili, ricerca. Io in tutto questo ci vedo le politiche attive per il lavoro. L´unica possibilità di fare impresa la vedo nel campo della ricerca (ad esempio, ricerca sulle energie rinnovabili). E´ la miglior politica del lavoro possibile: sviluppare la ricerca". "Poi c´è una politica chiarissima attorno al trasporto pubblico locale - ha continuato il Presidente - c´è una politica per l´impresa. Noi speriamo che questa legge finanziaria ci permetta di cancellare i consorzi industriali o trasferirli in maniera riformata. Ci sono delle politiche ambientali in capo a Igea e che in questo caso vengono maggiormente specificate". Sulla sanità e le politiche sociali, il budget della sanità di quest´anno è di qualche milione in più di quello dell´anno scorso. Ha detto il Presidente Soru: "Ci sono 370 milioni di euro che possono essere spesi per migliorare la rete ospedaliera della Sardegna. E questo vuol dire che il Piano sanitario regionale non era un Piano di chimere, ma un Piano a cui stiamo dando piena attuazione. Non solo ospedali ma anche tecnologie ospedaliere: 130 milioni di euro per il rinnovo tecnologico". "Sulle politiche sociali – ha concluso - ci siamo occupati di anziani e famiglie, ora vogliamo occuparci di giovani. E sulle famiglie, l´abbiamo detto tante volte, se c´è un problema in Sardegna e che nasce troppo poca gente. Perciò investiamo negli asili, 5 milioni nei consultori familiari". L´assessore alla Programmazione Eliseo Secci, che ha introdotto le riunioni di oggi prima con le imprese, poi la conferenza degli enti locali, infine l´incontro con i sindacati Cgil, Cisl e Uil, ha confermato la proposta di ridurre del 25 per cento l´Irap per le piccole e medie imprese della Sardegna. L´abbattimento riguarderà le nuove imprese (non studi professionali o ditte individuali) che nascono e che localizzano la propria sede legale in Sardegna, le imprese sarde che si ampliano aprendo una nuova sede nell´Isola e quelle che aumentano l´organico di almeno il 10% con lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato. Inoltre potranno accedere a questa agevolazione anche quelle imprese che investono in innovazione attraverso una riduzione dell´Irap sino al 40% del valore del capitale investito o del 50% se l´investimento riguarda la ricerca. Infine rientrano in questo elenco le imprese che esportano più del 25% del loro fatturato. Queste ultime saranno aiutate a migliorare le loro performance di internazionalizzazione (partecipazione a fiere, promozione prodotti, ecc. ). "Il provvedimento avrà una durate nel tempo ancora da stabilire- ha spiegato l´assessore, a margine della riunione - ma crediamo che in media la variazione di un punto percentuale possa essere effettuata per tre anni, con una riduzione del gettito per la Regione di 45 milioni di euro sui 170 prodotti dalle Pmi sarde, ossia il 25% del totale". Complessivamente, infatti, il gettito Irap in Sardegna è di 700 milioni all´anno, di cui la metà deriva dalle imposte pagate dagli enti pubblici, mentre il restante 50% è suddiviso esattamente tra grandi e piccole imprese". .  
   
   
MISSIONE ECONOMICA A ISTANBUL E IZMIR  
 
Mantova, 5 novembre 2007 – Dal 5 al 9 novembre 2007, nove imprese lombarde, espressione di diversi comparti produttivi della regione, parteciperanno a una missione economica plurisettoriale in Turchia, coordinata da Promoimpresa, Azienda speciale della Camera di commercio di Mantova, con tappe a Istanbul e Izmir. Le imprese mantovane aderenti all’iniziativa e accompagnate dal presidente della Camera di commercio Ercole Montanari, sono otto: Acetificio Mengazzoli, Eurotubi, Vetreria del Chiese, Simi Pakaging Machines srl, Lucio Rossi Vivai di Arienti Paolo, Centro Servizi per il Florovivaismo, Arbotecnica Sas, Vival Srl; a queste va aggiunta Elettrotec srl di Milano. La Turchia è uno dei partner emergenti per l’interscambio commerciale con la Provincia di Mantova ed è ponte geografico tra Europa, Mediterraneo, Asia Minore e Repubbliche ex sovietiche. Rappresenta un mercato di oltre 80 milioni di abitanti con buone prospettive di crescita e opportunità di collaborazioni anche produttive. Le imprese avranno incontri organizzati dalla Camera di commercio internazionale di Istanbul nella capitale economica del Paese e, nei giorni successivi, si trasferiranno a Izmir (l’antica Smirne), polo industriale in forte crescita e affacciato sul mare Egeo. Gli incontri a Izmir sono organizzati in collaborazione con Onemedit, ditta di servizi di Suzzara che è specializzata sul mercato dei paesi dell’area del Mediterraneo. La missione è promossa dall’Ente camerale in collaborazione con la Provincia di Mantova, l’Associazione degli industriali ed il Consorzio Mantova Export ed è agevolata dai fondi camerali resi disponibili per l’occasione. .  
   
   
GIUNTE REGIONALI DI VALLE D’AOSTA E PIEMONTE: CAREMA E NOASCA, FERROVIE, INCENDI BOSCHIVI, SANITA’ E ADOZIONI INTERNAZIONALI AL CENTRO  
 
Aosta, 5 novembre 2007 – I Presidenti Luciano Caveri e Mercedes Bresso hanno presieduto, 31 ottobre, al Castello Sarriod de la Tour, a Saint-pierre, la riunione congiunta dei Governi regionali della Valle d’Aosta e del Piemonte. “Una riunione molto proficua – dice il Presidente Caveri – in un clima di discussione aperta e di grande concretezza, cercando di trovare, argomento per argomento, delle soluzioni alle problematiche comuni. Su alcuni temi di attualità politica sono emerse delle posizioni congiunte: siamo d’accordo che non c’è alternativa al termovalorizzatore, pur considerando l’importanza delle modalità di raccolta differenziata dei rifiuti, così come abbiamo convenuto sulla necessità di razionalizzare e coordinare i flussi di mobilità in ambito sanitario. In tema di trasporti, abbiamo deciso l’attivazione di un tavolo tecnico per programmare la ridefinizione della rete autostradale A5 e la realizzazione di iniziative di infomobilità. ” “Piemonte e Val d´Aosta fanno entrambe parte dell´Euroregione Alpi-mediterraneo – dichiara la Presidente Bresso –, la cui sede comune a Bruxelles, è stata recentemente presentata durante gli Open Days. Ed è questa partecipazione congiunta che accresce ulteriormente l´interesse a intensificare i nostri rapporti, per risolvere i problemi comuni. Oggi le due Giunte hanno fatto un ottimo lavoro, affrontando vari temi, fra cui la valorizzazione del Parco Nazionale del Gran Paradiso, ormai da troppo tempo senza risorse dallo Stato che ne sottovaluta l´importanza: se il governo non muterà la propria posizione, lo faremo diventare interregionale. Abbiamo poi, per quanto riguarda la questione infratrutturale, ribadito l´impegno a potenziare la linea ferroviaria Aosta-chivasso-torino, essenziale soprattutto per il Canavese, e il sistema autostradale. Esiste, infatti, la necessità di un adeguamento della tratta della bassa valle e si deve affrontare al più presto anche la questione della tratta di Pedemontana che collega Biella all´autostrada che porta in Val d´Aosta. ” Punti strategici all’ordine del giorno, che riaffermano la volontà politica di trovare soluzioni congiunte a problematiche di interesse comune, sono stati l’adozione di due documenti, il primo in materia di distacco-aggregazione dei Comuni di Noasca e di Carema e, il secondo, riguardante l’adeguamento della tratta ferroviaria Aosta-chivasso. Riguardo alle richieste dei due Comuni piemontesi, le Giunte hanno ribadito la contrarietà, riaffermando la volontà di mantenere inalterati i rispettivi territori, impegnandosi ad individuare percorsi condivisi che possano contribuire a sostenere e migliorare le condizioni delle popolazioni locali e appoggiando, infine, le soluzioni legislative proposte dal Governo a livello nazionale, che prevedano l’intesa obbligatoria delle Regioni coinvolte, nel pieno rispetto delle autonomie e delle prerogative regionali. In materia di linea ferroviaria, gli Esecutivi di Valle d’Aosta e Piemonte hanno concordato di richiedere al Ministero delle infrastrutture di indicare, nel Contratto di programma 2007-2011, il costo dell’intervento della cosiddetta “lunetta” di Chivasso – stimato in 20 milioni di euro – e di destinare le rimanenti risorse (circa 20 milioni di euro) alla progettazione della variante Verrès-châtillon, al rifacimento del ponte sul Chiusella e alla progettazione di tutti gli altri interventi proposti dal Politecnico di Torino in uno studio di fattibilità. Nel corso dell’incontro, sono stati inoltre approvati e siglati tre importanti provvedimenti che confermano la collaborazione bilaterale tra Valle d’Aosta e Piemonte, in materia di gestione degli interventi di lotta agli incendi boschivi, di sanità e di adozioni internazionali. In materia di incendi boschivi, la Regione Valle d’Aosta e la Regione Piemonte hanno convenuto, tramite un’apposita Convenzione, di attivare una collaborazione quale premessa indispensabile per un’efficace azione di lotta agli incendi, specie in quelle situazioni eccezionali di emergenza, che disciplini le possibilità di intervento delle strutture antincendio delle due realtà nei territori confinanti. E’ stato poi siglato il Protocollo d’intesa in materia di adozione internazionale, che prevede lo sviluppo di una sinergia tra le due Regioni nell’ambito della tutela dei minori e della cooperazione, tramite l’Agenzia regionale per le adozioni internazionali-Arai del Piemonte, e che consentirà di elaborare delle modalità operative per la fruizione da parte delle coppie valdostane dello stesso livello di qualità dei servizi garantiti dall’Arai. E’ stata poi rinnovata la Convenzione per la prosecuzione delle attività del Centro interregionale per i trapianti, creato nel 2004 e con sede presso l’Azienda ospedaliera San Giovanni Battista di Torino, con l’obiettivo di coordinare le azioni di prelievo e di raccolta, di gestione e di trasmissione dei dati relativi alle persone in attesa di trapianto e curare il collegamento con i centri di trapianto e gli altri centri di riferimento. .  
   
   
NATALITÀ E MORTALITÀ DELLE IMPRESE SANNITE  
 
 Benevento, 5 novembre . 2007 - Si chiude con un saldo attivo di 139 unità in più, rispetto alla fine di giugno, il bilancio tra imprese sannite nate (sono risultate infatti 443 contro le 440 del Ii trimestre ormai trascorso) e quelle che hanno cessato l’attività (raggiungendo quota 304 unità contro le 359 del Ii trimestre ormai trascorso) nel terzo trimestre dell’anno. Nel complesso il tasso di crescita del trimestre registrato è risultato pari a + 0,39%, valore più elevato rispetto alla media nazionale (+0,25%). La provincia di Benevento è al 41° posto nella graduatoria provinciale per saldo in valore assoluto. Mentre per quanto riguarda il tasso di crescita è la secondo posto in Campania, superata solo da Salerno che si attesta a +0,55. Sono questi i dati relativi alla provincia di Benevento tratti dal rapporto Movimprese, la rilevazione trimestrale sul movimento demografico delle imprese condotta da Infocamere, la società consortile di informatica delle Camere di Commercio Italiane. “Accogliamo e leggiamo questi dati senza trionfalismi di sorta – ha detto il presidente della Camera di Commercio di Benevento, Gennaro Masiello – ma come un lieve segnale di vitalità del tessuto economico locale, che conferma la spinta a creare nuove imprese. E’ necessario, pertanto, l’impegno istituzionale per un accompagnamento all’autoimpresa e per non disperdere l´importante patrimonio di abilità delle piccole e medie imprese”. .  
   
   
POTENZA: APPROVATA RELAZIONE PROGRAMMATICA E LINEE OPERATIVE 2008  
 
Potenza, 5 novembre 2007 – Il Consiglio della Camera di Commercio di Potenza ha approvato all´unanimità – ed è l’ottavo anno consecutivo che ciò accade – la relazione programmatica che definisce le linee strategiche per il prossimo biennio, nonché le linee operative per la redazione del bilancio di previsione dell´esercizio finanziario 2008. Sulla scorta della verifica della programmazione triennale chiusa nel 2007 e dello scenario del prossimo biennio, l’analisi è partita dal contesto di una provincia penalizzata dalla scarsa dotazione infrastrutturale, da pochi investimenti in ricerca e innovazione tecnologica, da un tessuto di piccole e piccolissime imprese, da una scarsa propensione all’apertura verso i mercati extraregionali, da un difficile rapporto tra imprese e sistema bancario. “Nell’ambito di un contesto che sconta un’intensificazione dei fenomeni di chiusura di imprese e la persistente debolezza della propensione ad avviare nuove attività – ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio di Potenza, Pasquale Lamorte -, diviene utile focalizzare il ruolo della Camera di Commercio in chiave di decentramento istituzionale. L’ente camerale dovrà continuare a rappresentare, sulla base di una concretizzazione rigorosa del principio di sussidiarietà, la sede di raccordo e di sintesi degli interessi del mondo economico sul territorio, in special modo in questa prima fase di attuazione del nuovo Por Basilicata 2007-2013. Un ruolo che rivendichiamo con forza, malgrado permangano fenomeni di frammentazione e rigidità nelle relazioni fra organismi, nelle deleghe e nei procedimenti amministrativi, oltre che di scarso coordinamento se non, a volte, di vera e propria competizione nel governo della spesa pubblica. Nonostante ciò, la Cdc continuerà a proporre (in linea con quanto accaduto negli ultimi anni) misure innovative a sostegno dello sviluppo economico locale, sia pure nella consapevolezza che, con le esigue risorse proprie da mettere in campo, si tratterà per lo più di azioni a carattere sperimentale che, auspichiamo, possano fungere da positiva ‘provocazione’ per la platea degli altri attori istituzionali”. Modello di azioni concertative - La Camera di Commercio, anche attraverso la rete delle proprie articolazioni locali e regionali, ritiene necessario mantenere fermi e sviluppare alcuni aspetti quali la crescita della collaborazione con il mondo associativo delle imprese, l’organizzazione di “una rete di relazioni forti e permanenti” con le Associazioni di categoria, la concentrazione di proposte e relazioni operative con la Regione Basilicata su problematiche dello sviluppo ben selezionate, lo sviluppo qualitativo delle relazioni con altre istituzioni ed organismi locali. Obiettivi strategici - Si ritiene pertanto fondamentale portare a termine il programma avviato nel 2005, consolidandone i risultati nell’ambito dei seguenti obiettivi strategici: la valorizzazione delle risorse umane, il rafforzamento delle filiere produttive e commerciali ed il sostegno a sistemi distrettuali, l’attenzione decisa all’innovazione, l’organizzazione dei servizi e della circolazione delle informazioni secondo logiche di Customer satisfation, la definizione di nuovi strumenti di finanza innovativa alle imprese per favorire l’accesso al credito delle Pmi locali, l’utilizzo del Fondo di Perequazione nazionale quale volano di sviluppo di progetti di rete ad alto contenuto innovativo, il ruolo fondamentale dell’Azienda Speciale Forim quale braccio operativo della Camera, il crescente valore dell’outsorcing e del più ampio sistema del “in house providing”, il partenariato con la Provincia e quello con l’Alsia. Proposte innovative di intervento - A questi elementi, che hanno fortemente caratterizzato l’ultimo triennio di attività camerali, occorre tuttavia affiancare nuovi ambiti potenziali di intervento che, sulla base dell’analisi di contesto e degli elementi di debolezza che ancora segnano il territorio provinciale, appaiono come possibili aree di azione in cui il sistema camerale può esprimere la propria competenza istituzionale ed operativa. “Una particolare attenzione – ha sottolineato il presidente Lamorte - va posta al problema della dotazione infrastrutturale del nostro territorio, comprendendo l’intera gamma delle infrastrutture materiali ed immateriali di servizio al sistema produttivo locale”. Con riferimento alle strutture di carattere promozionale e rappresentativo, è stato ricordato, in anni recenti l’Ente camerale ha avviato insieme alla Regione Basilicata e all’Ente Fiera Autonomo di Basilicata una prima riflessione sulla revisione organizzativa e logistica del sistema fieristico locale che, attualmente, si sviluppa in modo disorganico, rispondendo a sollecitazioni “spot”, senza una programmazione concertata, e con soluzioni logistiche caratterizzate da evidente provvisorietà. La creazione di un polo espositivo e congressuale, da realizzare con una ampia partecipazione di soggetti istituzionali e organismi pubblici e privati che operano sul territorio, potrebbe divenire uno dei meccanismi di impulso dell’economia locale e reimpostare una programmazione moderna ed innovativa delle attività espositive”. La Camera di Commercio di Potenza intende altresì riproporre la propria attenzione sull’ambito aeroportuale, sui centri merci e gli interporti, sulla piattaforma logistica e sui sistemi di accompagnamento allo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali attraverso gli incubatori, con l’obiettivo di facilitare la fase di avvio operativo di nuove imprese. “A questo proposito, si può pensare anche al possibile riutilizzo e alla messa a valore di strutture dismesse di proprietà di enti pubblici – ha concluso Lamorte -, spesso carenti delle risorse necessarie per il riassetto strutturale e funzionale degli immobili non più in uso, così pure può in futuro valorizzarsi l’esperienza del partenariato in atto sul programma di ricerca e innovazione fra Camera, Università, Provincia e Associazioni di categoria”. .  
   
   
LODI: LA PRODUZIONE DELL’ARTIGIANATO  
 
 Lodi, 5 novembre . 2007 - Mantiene un ritmo stanco e sfibrato il manifatturiero artigiano della provincia di Lodi, in rosso sia a livello congiunturale (trimestrale), sia a livello tendenziale (annuo). L’indagine congiunturale condotta da Unioncamere Lombardia e Confindustria Lombarda con la collaborazione delle Associazioni regionali dell’Artigianato (Confartigianato Lombardia, Cna Lombardia, Casartigiani Lombardia, Claai Lombardia) e, a livello provinciale, dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Lodi ha fatto registrare alla fine del terzo trimestre dell’anno un calo trimestrale della produzione grezza del 2,3%, mentre l’andamento tendenziale ha sfiorato una perdita di due punti percentuali (esattamente -1,96%) in rapporto allo stesso trimestre dello scorso anno. L’indice della produzione grezza (base anno 2002=100) è ridisceso sotto la base dei 100 punti che era stata riconquistata il trimestre scorso e ora con 93,56 punti si riallinea ai bassi livelli del 2006. In chiave congiunturale l’indice ha perso uno -0,53 di punto, cancellando l’unico segno non negativo che era stato realizzato in un anno e mezzo, rappresentato dallo 0,09% ottenuto nel secondo trimestre 2007, cedendo comunque in misura meno grave rispetto ai due precedenti trimestri: -1,07% (Ii trim. ), -3,35% (I trim. ). Risulta ad ogni modo rallentata la contrazione della produzione su base annua. La variazione percentuale dell’indice tendenziale è stata pari del -0,21% rispetto al -3,93% del precedente trimestre, al -1,47% di marzo e al -3,60% di fine dicembre 2006. Andamento destagionalizzato e per giorni lavorativi – L’indice destagionalizzato (che depura la quantità prodotta dalle fluttuazioni dovute a fattori meteorologici e consuetudinari) ha messo a segno una lieve flessione congiunturale dello -0,37%, che è però la quinta consecutiva registrata dall’ aprile-giugno 2006, attestandosi a 94,055 punti in parallelo coi 94,336 della Lombardia. La produzione corretta per giorni lavorativi, che calcola quale sarebbe stato il livello della produzione se si fossero verificate le stesse giornate lavorative dell’anno precedente (N. B. : D’ora in poi le variazioni su base annua, rispetto cioè allo stesso trimestre dell’anno precedente, si intendono corrette per giorni lavorativi) ha evidenziato a fine settembre una variazione di -1,96%, rispetto al -2,94% di giugno mentre nel confronto con il dato regionale lombardo si può notare la tendenza della produzione a una maggiore contrazione. Relativamente alla Lombardia l’indice della produzione (indice destagionalizzato, base media anno 2002=100) è sceso nel terzo trimestre 2007 a quota 93,3 interrompendo così la tendenza crescente dell’ultimo anno. La variazione congiunturale destagionalizzata ha segnato una flessione dello 0,2%, primo segno negativo dalla fine del 2005. La variazione tendenziale, a parità di giorni lavorativi, ha registrato la stessa flessione del dato congiunturale (-0,2%) L’indicatore segnala che l’artigianato manifatturiero è in difficoltà tendenziale oltre che a Lodi (-1,96%) a Varese (-2,26%), Bergamo (-1,15%), Milano (-2,21%), Pavia (-0,80%), Cremona (-0,35%), Mantova (-2,21%) Andamento per settori - L’indagine ha inoltre rilevato che la produzione negativa ha riguardato nel lodigiano, quasi tutti i comparti Minerali non metalliferi, Meccanica, Alimentari, Tessile, Abbigliamento Legno-mobilio, Gomma. Plastica, con la sola eccezione del Legno Mobilio. Anche a livello tendenziale le dinamiche di settori importanti non hanno ritrovato vitalità e hanno concluso nuovamente in rosso la Meccanica (-1,8%), gli Alimentari (-2,5%), il Tessile (-6,4%), il Legno Mobili (-6,9%). In questo svolgimento si riflette (parzialmente) un corso presente nei settori lombardi che a parità di giorni lavorativi, con le sole eccezione della Meccanica (+0,9%) e dei Minerali non metalliferi (+0,9%), hanno segnalato una variazione tendenziale sfavorevole anche se di percentuale inferiore rispetto a quelle del lodigiano. Rispetto alle altre province - In chiave comparativa con le altre province della Lombardia, l’andamento dell’artigianato locale non è comunque tra i più negativi. Le province che a parità di giorni lavorativi manifestano una produzione in calo nei dodici mesi sono quelle di Varese (-2,3%), Bergamo (-1,2%), Pavia (-0,8%), Mantova (-2,2%), Cremona (-0,8%). Vanno invece bene Lecco (+2,9%), Como (+2,3%), Sondrio (+1,9%, mentre Milano si mostra sostanzialmente ferma(+0,03%). Andamento per classi dimensionali - Il dato provinciale continua a nascondere andamenti differenti. A seconda della consistenza dimensionale della imprese. A livello regionale le performance migliori nel trimestre sono state appannaggio delle imprese di maggiore dimensione (da 10 a 49 addetti) che con un +0,3% si sono posizionate davanti sia alle medie (da 6 a 9 addetti) sia alle piccole (da 3 a 5 addetti). Nel lodigiano a soffrire maggiormente sono le “micro” imprese che hanno accusato una perdita della produzione grezza del 5% ed hanno reso più marcata quella sui dodici mesi (-6,1%). Nel rapporto con il quadro delle micro imprese a livello regionale, questa classe dimensionale esibisce localmente una maggiore debolezza strutturale e una minore competitività esterna, rintracciabile oltre che nell’andamento della produzione dal ripiegamento del fatturato e degli ordinativi sia interni che esteri. Fatturato - L’indice del fatturato totale deflazionato e destagionalizzato ha subito nel trimestre un nuovo ripiegamento, scendendo a 80 punti rispetto agli 83 punti di fine giugno e registrando una variazione negativa del -3,08% L’ indice del fatturato deflazionato e corretto per giorni lavorativi, invece, ha manifestato una perdita più evidente, lasciando sul campo 6 punti rispetto a dodici mesi fa, con l’indice che è sceso da 92 punti del terzo trimestre 2006 agli attuali 86 punti. A sua volta, la disaggregazione ha evidenziato nel fatturato interno una tendenza che accentua le variazioni negative già registrate nei precedenti trimestri, più intense per il mercato interno dove hanno subito un calo del 5,3% (-4,3% la Lombardia) che per il mercato estero, pari del 2,1% (--1,2 % la Lombardia). Occorre però considerare che la quota sul fatturato estero sul totale per le imprese artigiane non è rilevante né a livello regionale e tanto meno a livello provinciale. Calcolata sulla base dell’ultima rilevazione congiunturale, la quota estera raggiunge nel lodigiano appena il 4,6% e in Lombardia il 6,3%. Altre variabili dell’andamento congiunturale Il tasso di utilizzo degli impianti in Lombardia è segnalato al 70%, spingendosi fino ad oltre il 76% per le imprese più grandi e l’80% per il settore della siderurgia mentre nel lodigiano ha sfiorato il 58%, superando il 65% per le imprese più grandi (oltre i 10 addetti) e il 70% per il settore della meccanica. Gli ordinativi acquisiti nel trimestre sono in decelerazione per quanto concerne la Lombardia dove, rispetto al trimestre precedente, hanno presentato una variazione negativa totale (-2,3%), in particolare sul fronte interno (-2,4%), manifestando segni di difficoltà sul versante estero (-0,9%) Per quanto concerne il lodigiano si nota una variazione percentuale degli ordinativi sul trimestre precedente favorita dagli ordinativi interni, aumentati dello 0,3%, mentre quelli esteri sono risultati in lieve diminuzione (-0,4%). I giorni assicurati dal portafoglio ordini rimangono soddisfacenti a livello regionale (38,3%) e aumentano rispetto ai trimestri precedenti. Anche nel lodigiano il portafoglio ordini è in aumento rispetto ai precedenti trimestri, ma i giorni assicurati a fine trimestre (30%) rivelano una certa “distanza”. L’occupazione all’interno del trimestre in Lombardia è in flessione con un saldo di -0,75% tra tasso di ingresso (2,31%) e d’uscita (3,02%). Nel lodigiano è positiva con un saldo di +0,42% risultato da un tasso percentuale in ingresso del 3,34% e in uscita del 2,92%. Le scorte di prodotti finiti per le imprese locali sono adeguate per il 50%i (una quota che supera il 58% non tiene comunque scorte); fra le restanti, le valutazioni di scarsità superano nettamente quelle di esuberanza (con un saldo del -37,5%). Le scorte di materie prime sono dichiarate adeguate dal 51% delle imprese lodigiane, con una prevalenza di segnali di scarsità (-20,8% il saldo). Gli artigiani che non tengono scorte di materie prime sono il 18%. I prezzi medi delle materie prime si mantengono su ritmi di crescita elevati (+2,17% la variazione sul trimestre precedente). La tensione inflazionistica sui prezzi delle materie prime non si è, per ora, trasferita completamente sui prezzi dei prodotti finiti, cresciuti dell’1,2% Le aspettative degli imprenditori sulla produzione per il quarto trimestre 2007 sono positive, con un saldo tra ottimisti e pessimisti del 17,2%. Anche le aspettative sulla domanda interna registrano un saldo positivo del 17,7%, mentre non sono segnalate variazioni per quanto concerne la domanda estera. Per quanto riguarda i livelli occupazionali sono state registrate aspettative di stabilità con l’85% degli imprenditori che non prevedono variazioni. .  
   
   
INCUBATORE D’IMPRESA: BANDO APERTO FINO AL 7 DICEMBRE  
 
Bergamo, 5 novembre 2007 - La Camera di Commercio di Bergamo comunica che è aperto il bando per aderire al progetto “Incubatore d’impresa”. Il progetto, promosso da Bergamo Formazione-azienda Speciale della Camera di Commercio in collaborazione con il Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile camerale, seleziona ogni anno nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo e ne accompagna le fasi di progettazione e di avvio. Possono partecipare al bando, e quindi al progetto, aspiranti imprenditori (singoli o associati), imprese e lavoratori autonomi, attivi da non oltre 6 mesi, che desiderano operare o che operano, prevalentemente in attività di servizi. Le domande per partecipare al progetto dovranno pervenire entro venerdì 7 dicembre 2007 (fa fede la data di arrivo della domanda) unitamente al curriculum vitae dei proponenti e a un business plan dell’iniziativa alla segreteria di Bergamo Formazione. L’obiettivo del progetto è quello di supportare aspiranti e nuovi imprenditori nello start up d’impresa, mettendo a disposizione spazi attrezzati e arredati a uso ufficio e un sistema integrato di servizi tecnici di assistenza, formazione e consulenza. Prevede inoltre una sezione destinata a supportare la creazione e lo sviluppo di iniziative imprenditoriali dedicate alla valorizzazione del territorio provinciale e dei suoi prodotti. Dopo la chiusura del bando sarà effettuata la selezione dei candidati che, tenendo conto della disponibilità dei posti liberi all’interno della struttura, privilegerà iniziative che rispondono alle seguenti priorità: carattere innovativo dei progetti, capacità di creare auto-occupazione e sviluppo, validità dell’iniziativa nel tempo, tale da consentire uno sviluppo fuori dell’Incubatore, curriculum ed esperienza del proponente. Per supportare le iniziative selezionate il progetto mette a disposizione servizi di: orientamento e tutoraggio personalizzati; formazione per lo sviluppo di competenze imprenditoriali, relazionali, gestionali e progettuali; assistenza e consulenza individuali su obiettivi specifici concordati; supporto promozionale realizzato attraverso la partecipazione a manifestazioni fieristiche, elaborazione di brochure informative, spazio stampa e nel sito internet del progetto. L’incubatore d’Impresa ha sede a Brembate Sopra, all’interno del Centro Formativo per la Creazione d’Impresa di Bergamo Formazione,centro realizzato quest’anno in un’area industriale storica del distretto dell’Isola, grazie a un recupero architettonico voluto dalla Camera di Commercio di Bergamo. .  
   
   
ANCONA: SONO 46.807 LE IMPRESE DELLA PROVINCIA  
 
Ancona, 3 novembre 2007 – Sono stati diffusi il 30 ottobre da Unioncamere Nazionale i dati relativi al terzo trimestre 2007 sull´andamento delle iscrizioni e delle cessazioni delle imprese forniti da Infocamere attraverso la rilevazione trimestrale Movimprese. Le elaborazioni relative alla provincia di Ancona sono curate dall´Ufficio Statistica e studi della locale Camera di Commercio di Ancona. Alla data del 30 settembre 2007 la provincia di Ancona conta 46. 807 imprese, di cui ne risultano attive 42. 221. Nel corso del trimestre da poco concluso il numero delle iscrizioni al Registro delle Imprese provinciale è stato pari a 714 unità, mentre le cessazioni (al netto delle cancellazioni d’ufficio) risultano essere state 470. Se raffrontato con lo stesso periodo degli ultimi anni, il trimestre da poco concluso presenta il numero più alto di iscrizioni, mentre le cessazioni sono di poco inferiori a quelle del 2004, anno in cui si registrò il valore più elevato. Anche il saldo quindi si segnala come picco di massimo del quinquennio, con un’eccedenza di iscrizioni sulle cessazioni pari a 244 imprese. Il tasso di crescita del trimestre si attesta sullo 0,52% superando così il dato del 2004, che con un +0,48% costituiva la migliore performance degli ultimi anni. Il tasso di crescita trimestrale della nostra provincia si presenta superiore rispetto a quello nazionale e a quello regionale, infatti nel periodo luglio-settembre di quest’anno il tessuto imprenditoriale regionale è cresciuto dello 0,16% e quello nazionale ad un tasso poco più elevato, + 0,25%. Delle 244 imprese in più, frutto del confronto tra iscrizioni e cessazioni nella provincia, ben 116 sono costituite da società di capitale e 98 da imprese individuali, assai più contenuti i contributi forniti dalle società di persone e dalle altre forme giuridiche, rispettivamente con saldi positivi per 21 e 9 unità. Il lento ma costante rafforzamento del tessuto imprenditoriale dorico non si arresta e risulta in maniera più evidente con riferimento ai tassi di crescita trimestrali delle diverse forme giuridiche: infatti solamente le società di capitale e la categoria residuale delle altre forme giuridiche mostrano di crescere più velocemente della media provinciale, rafforzando così la propria posizione relativa. Le società di capitale infatti sono aumentate numericamente dell’1,37%, mentre le altre forme dello 0,76%. Le società di persone e le imprese individuali, che pure costituiscono rispettivamente la seconda e la prima forma giuridica per diffusione, sono cresciute rispettivamente dello 0,22% e dello 0,36%. I maggiori tassi di natalità si riscontrano per le imprese individuali (1,73%) e per le società di capitali (1,72%), ma mentre queste ultime fanno registrare un tasso di cessazione contenuto (0,34%), le prime sono caratterizzate da un valore piuttosto elevato (1,37%); si spiegano così le diverse velocità di crescita. Al 30 settembre di quest’anno le imprese individuali rappresentano il 58,6% del tessuto imprenditoriale provinciale, seguite dalle società di persone, con il 20,6% e dalle società di capitale, con il 18,2%. Le altre forme giuridiche, infine, costituiscono il 2,6%. I settori di attività economica che hanno apportato un contributo positivo al saldo provinciale di 244 unità sono le costruzioni, che nel trimestre hanno registrato 43 unità in più e in misura più modesta il commercio, con un saldo di +5 e i servizi alle imprese (che raccolgono attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca e altre attività professionali e imprenditoriali), con un saldo complessivo di 6 unità. Diversi sono invece i settori che mostrano un segno negativo: agricoltura (-6), attività manifatturiere (-5), alberghi e ristoranti (-3), trasporto magazzinaggio e comunicazioni (-11), altri servizi pubblici sociali e personali (-8). Assai prossimi allo zero o nulli i saldi degli altri settori. Il saldo positivo è determinato soprattutto da imprese non classificate, ovvero soggetti che si sono iscritti per la prima volta al Registro Imprese della Camera di Commercio di Ancona nel trimestre in esame, senza avere ancora ricevuto un codice attività. .  
   
   
LAVORO: 5/11, "ATELIER" SULLA SICUREZZA SUL LAVORO  
 
 Trieste, 5 novembre 2007 - L´agenzia regionale del Lavoro e della Formazione professionale, in collaborazione con l´Inail, ha organizzato un incontro di lavoro - da cui il nome dato di "atelier" - dedicato al tema della sicurezza sul lavoro e sul contributo che la formazione offre alla prevenzione e alla riduzione dei rischi per il lavoro e le imprese. L´incontro si svolgerà all´Abbazia di Rosazzo, lunedì 5 novembre, a partire dalle ore 9. Interverranno l´assessore regionale al Lavoro, Formazione, Università e Ricerca Roberto Cosolini, gli esperti in formazione e sicurezza Saverio Merzliak, Luca Dordit, Bruno Serravalli ed Umberto Laureni, il direttore dell´Agenzia regionale del Lavoro e della Formazione professionale Domenico Tranquilli. L´iniziativa si propone di approfondire le esperienze di formazione realizzate dalle Università di Trieste ed Udine, dagli istituti tecnici e professionali, dal sistema degli enti di formazione professionale, presenti sul territorio regionale, allo scopo di fornire un quadro completo delle attività finanziate dall´operatore pubblico. Una riflessione che guarda alle attività svolte nel periodo 2000/2006 per cogliere la dimensione quantitativa e qualitativa della formazione erogata ed il ruolo svolto nel supporto all´attuazione del decreto legislativo 626. Nel corso dell´atelier verranno dunque presentati i dati e le migliori buone prassi relative alle attività svolte dal sistema della formazione professionale, dell´istruzione, dell´Università. Nel campo della formazione professionale alla sicurezza, svolta dagli enti di formazione, si è assistito, negli ultimi sei anni, ad un notevole incremento degli allievi che complessivamente raggiungono le 58. 000 unità di cui 7 mila immigrati. Essi, infatti, passano dalle 5 mila unità del 2000 agli oltre 16. 000 del 2006, con una sostanziale triplicazione. Dal versante della distribuzione per tipologia formativa, al primo posto troviamo la formazione apprendistato con 38. 000 allievi, corrispondente al 66 per cento, seguita dalla formazione continua con altri 7. 000 (corrispondente al 12 p. C. ), l´inserimento ed il reinserimento nel mercato del lavoro, con ulteriori 3. 600 unità (6 p. C. ) ed a seguire le altre tipologie formative, con numeri decisamente inferiori. L´atelier, inoltre, è un momento per approfondire la qualità della formazione alla sicurezza, la validità delle metodologie formative, l´interesse ed il disinteresse dei partecipanti. Infine l´atelier - rivolto agli operatori che a vario titolo si occupano dei temi della sicurezza - si propone di guardare al futuro raccogliendo e discutendo idee e proposte per superare la fase di mera applicazione della normativa, per affrontare più da vicino il tema della diffusione della cultura della sicurezza tra i lavoratori e le imprese più vulnerabili. .  
   
   
OPERE PUBBLICHE: LA PA PUNTA SULL’INTEGRAZIONE TRA INFRASTRUTTURE E SERVIZI MONDELLO, “SERVE ALLEANZA STATO-MERCATO” NEL 2007 UN MERCATO DA 28 MILIARDI DI EURO  
 
Roma, 5 novembre 2007 – Dal semplice bando per la costruzione del parcheggio di un museo, al coordinamento integrato dei servizi che ruotano intorno alla gestione dello spazio espositivo. Dai servizi di mobilità, al collegamento con la rete dei trasporti locali, fino ai servizi di ristoro, vigilanza e pulizia necessari per gestire la struttura. E’ solo un esempio del cambiamento di pelle che sta caratterizzando il mercato degli appalti pubblici, sempre più orientato ad affidare in outsourcing la realizzazione e la gestione non solo di singoli servizi o infrastrutture ma di progetti complessi e integrati tra loro che mettono insieme, in un’unica gara, attività di costruzione o manutenzione e altri servizi. Un’attitudine in forte crescita negli ultimi anni che nel 2007 arriverà a generare un mercato di quasi 28 miliardi di euro di commesse, principalmente originate dai comuni (il 24% del totale) e dalle aziende dei servizi sanitari (oltre il 19%). Per seguire da vicino l’evoluzione di questo mercato, il sistema delle Camere di Commercio presenta oggi in anteprima i risultati del Primo dossier dell’Osservatorio Nnazionale del Facility Management pubblico in Italia. Promosso da Unioncamere, Camera di Commercio di Roma e Consip e realizzato da Aet – Ambiente e Territorio, Azienda Speciale della Cciaa di Roma con la collaborazione del Cresme, l’Osservatorio avrà il suo debutto ufficiale nel corso del Salone dell’Outsourcing in programma dall’11 al 13 dicembre alla Fiera di Roma. “Il Sistema-paese è seriamente a rischio obsolescenza – ha detto il Presidente di Unioncamere Andrea Mondello intervenendo alla presentazione - e ne è consapevole. Ha ‘fame’ di infrastrutture e servizi pubblici più moderni, efficienti e strategicamente integrati tra loro. E’ in atto una svolta culturale nel modo in cui la domanda pubblica si indirizza al mercato dei fornitori: più richiesta di integrazione tra singoli progetti, più capacità di coordinamento, più visione sul futuro del territorio. Stiamo parlando di una realtà che nel 2007 varrà 28 miliardi di euro per la sola parte degli affidamenti pubblici ma che, sommando anche quelli privati, stimiamo superi i 140 miliardi di euro all’anno. Questo mercato – ha aggiunto Mondello – è centrato sui grandi operatori ma ci sono grandi possibilità di sviluppo per quelle piccole e medie imprese che sapranno sfruttare la logica delle reti e dell’integrazione delle filiere. E’ fondamentale che le istituzioni delle imprese, quali sono le Camere di Commercio, seguano da vicino lo sviluppo di questo mercato aiutandolo a crescere in termini di qualità e conoscenza. Unioncamere e Camera di Commercio di Roma hanno sviluppato da alcuni anni un’importante collaborazione nel campo del Project Financing ed ora, con lo stesso impegno intendono sostenere e promuovere la diffusione, nella Pubblica Amministrazione e nelle imprese, una cultura moderna dell’outsourcing”. Il mercato del Fm pubblico in Italia: primi numeri - Nei primi nove mesi del 2007 il mercato pubblico dei servizi di Fm ha raggiunto un valore di base d’asta di circa 21 miliardi di euro. Proiettando il dato su base annua si può stimare che un valore di poco meno di 28 miliardi di euro, così articolati: 21 miliardi di euro (76%) per attività da affidare secondo la logica del monoservizio o servizio singolo; 7 miliardi di euro (24%) per attività da affidare secondo la logica del multiservizio. L’analisi e la classificazione dei bandi non è un’operazione semplice in quanto risultano sempre più frequenti le gare che mettono insieme diversi servizi, senza indicazione del servizio prevalente, e che utilizzano una terminologia non sempre precisa e confrontabile. Nell’universo dei servizi esternalizzati dalla Pa si sono individuate dodici macro tipologie di servizi che ben rappresentano le potenzialità del mercato del Fm nel suo complesso e che si trovano di solito aggregati nei bandi di gara da leggere in modo trasversale. Per descrivere il contenuto di questi macro-gruppi l’Osservatorio utilizza 39 ulteriori tipologie di dettaglio. Gli Appalti Per Tipologie - Dalla classifica dei bandi di gara pubblicati tra Gennaio e Settembre 2007 articolati per macrotipologie emerge come i bandi relativi all’affidamento di attività di costruzione/ ristrutturazione e gestione o manutenzione e gestione di edifici e infrastrutture prevalgono sugli altri, assorbendo una quota pari al 27% delle risorse a base d’asta (oltre 5,5 miliardi di euro nei primi nove mesi dell’anno). La seconda macro famiglia di servizi di Fm è quella dei servizi ausiliari (circa 4,3 miliardi di euro tra gennaio e settembre, il 20,4% dell’ammontare complessivo delle risorse), che raggruppa i servizi di portierato, reception, centralino, lavanderia, ecc. , quelli di ristorazione, il servizio di pulizia (edifici, impianti, spazi pubblici aperti) e quello di custodia e vigilanza. Osservando in dettaglio le 39 tipologie in cui si articolano i 12 grandi gruppi individuati, si può osservare come, nel periodo in esame, si siano particolarmente distinte quelle delle strade, edifici e pulizia che insieme rappresentano circa un terzo del mercato nazionale (circa 6,5 miliardi di euro). Tra le altre tipologie superano il miliardo ciascuno i servizi di supporto, di ristorazione, di assistenza socio-sanitaria ed educativa nonché i servizi di trasporto (persone, valori, mezzi, automezzi e autoveicoli), di movimentazione materiali e merci e di parcheggio. Gli Appalti Sul Territorio - La domanda di servizi di Fm è diffusa su tutto il territorio nazionale. Il Nord Ovest arriva primo per importi in gara e il Sud si distingue per numero di opportunità. Nelle quattro regioni nord-occidentali, nei primi nove mesi del 2007 è stata attivata la procedura di esternalizzazione di 4. 858 servizi di Fm per un valore di 6,6 miliardi (pari al 28,1% del totale). Le amministrazioni pubbliche del Sud invece hanno mandato in gara 4. 888 affidamenti (corrispondenti al 26,6% del totale) per 3,5 miliardi. Da segnalare i 2,5 miliardi non ripartibili, riferiti a servizi, che coinvolgono l’intero territorio nazionale, promossi da Enti centrali o da gestori di reti nazionali. Su scala regionale si distinguono per valore economico la Lombardia e il Lazio con, rispettivamente, 4 e 2,5 miliardi di euro. Seguono Campania, Emilia Romagna, Piemonte e Liguria con un ammontare compreso tra 1 e 1,5 miliardi ciascuno. Pa E Facility Management: La Mappa Degli Enti Appaltanti - Dei 21 miliardi posti in gara tra Gennaio e Settembre 2007, la percentuale più consistente, pari ad oltre il 24% (5,1 miliardi), corrisponde all’attività dei Comuni. Tra le altre committenze si distinguono gli enti della sanità, con oltre 4 miliardi (19,4%), e le aziende speciali con 3,2 miliardi (15,4%). Insieme questi tre gruppi di enti pubblici hanno promosso poco meno del 60% del valore complessivo del mercato nazionale del Fm.
I committenti dei servizi di Facility Management Bandi di gara pubblicati nel periodo Gennaio-settembre ’07- Classifica per numero di bandi (importi in mln euro)
Valori assoluti Composizione %
Totale di cui con importo segnalato Totale di cui con importo segnalato
Numero Importo Numero Importo
Comuni 9. 014 6. 474 5. 054 49,1 47,1 24,1
Aziende del servizio sanitario 1. 653 1. 343 4. 079 9,0 9,8 19,4
Province 1. 375 1. 104 679 7,5 8,0 3,2
Aziende speciali 1. 302 955 3. 229 7,1 6,9 15,4
Altri enti a carattere territoriale 1. 302 817 1. 710 7,1 5,9 8,2
Amministrazioni centrali 1. 190 1. 056 2. 379 6,5 7,7 11,3
Gestori della rete stradale 710 674 449 3,9 4,9 2,1
Altri soggetti pubblici e privati 508 286 676 2,8 2,1 3,2
Regioni 486 406 721 2,6 3,0 3,4
Università 416 350 365 2,3 2,5 1,7
Aziende per l´edilizia abitativa 208 168 177 1,1 1,2 0,8
Gestori della rete ferroviaria 178 115 1. 457 1,0 0,8 6,9
Totale 18. 342 13. 748 20. 975 100,0 100,0 100,0
Fonte: Osservatorio Nazionale del Facility Management - elaborazione Cresme per Aet – Ambiente e Territorio, Azienda Speciale della Cciaa di Roma (www. Osservatoriofm. It) Classificazione dei servizi di Facility Management nell’Osservatorio Nazionale
Edifici E Infrastrutture - Edifici - Aeroporti Ed Eliporti - Ferrovie, Metropolitane, Tranvie, Seggiovie - Porti Commerciali E Turistici - Strade
Servizi Di Utility - Generazione E Distribuzione Di Energia Elettrica - Generazione E Distribuzione Di Energia Termica (Teleriscaldamento) - Estrazione Trasformazione E Distribuzione Gas E Petrolio - Estrazione Di Minerali Energetici (escluso gas e petrolio) E Non - Illuminazione Pubblica - Raccolta, Trattamento E Distribuzione Dell´acqua
Servzi Ambientali E Cimiteriali - Monitoraggio Atmosferico - Raccolta, Trattamento E Smaltimento Dei Rifiuti - Servizi Cimiteriali - Verde E Arredo Urbano - Difesa Del Suolo
Servizi Alla Mobilità - Trasporto, Logistica, Parcheggio - Sicurezza Del Traffico - Noleggio E Manutenzione Mezzi, Automezzi E Autoveicoli
Servizi Di Consulenza Tecnico-scientifica - Servizi Di Consulenza Tecnico-scientifica
Servizi Ict - Informatica - Telecomunicazioni
Installazione E Manutenzione Macchinari, Apparecchiature E Strumentazioni - Installazione E Manutenzione Macchinari, Apparecchiature E Strumentazioni
Gestione Attvità Culturali E Per Il Tempo Libero - Impianti Sportivi - Cultura, Spettacolo, Tempo Libero, Ricreazione E Promozione Turistica
Servizi Ausiliari - Servizi Alberghieri - Ristorazione - Pulizia - Custodia E Vigilanza
Assistenza Socio-sanitaria Ed Educativa - Assistenza Socio-sanitaria Ed Educativa
Servizi Amministrativi E Legali - Servizi Finanziari - Servizi Assicurativi - Servizi Legali - Servizi Immobiliari - Formazione - Servizi Di Supporto - Pubblicita´
Altri Servizi - Servizi A Reddito Di Mercato - Altri Servizi
Fonte: Osservatorio Nazionale del Facility Management - elaborazione Cresme per Aet – Ambiente e Territorio, Azienda Speciale della Cciaa di Roma (www. Osservatoriofm. It)
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S´INSEDIERÀ IL SEI NOVEMBRE L´OSSERVATORIO REGIONALE SUI PREZZI CALABRESE  
 
Reggio Calabria, 5 novembre 2007 - Il sei novembre prossimo, alla presenza dell´assessore Luigi Incarnato, si insedierà l´Osservatorio regionale sui prezzi, istituito dalla Giunta regionale, con la quale, peraltro, era stato approvato il nuovo prezzario regionale per il settore dei Lavori Pubblici. L´osservatorio, presieduto dall´assessore Incarnato, è diretto dal dirigente generale del Dipartimento Lavori Pubblici Pietroantonio Isola e coordinato da Luciano Mauro. I componenti sono: Salvatore Saccà dell´Ordine professionale degli ingegneri; Antonio Sirianni dell´Ordine professionale dei geometri; Antonio Gentile dell´Ance Calabria; Emilio Maccarone della Federazione lavoratori della conoscenza; Vincenzo Sergio del Settore infrastrutture dei servizi integrati e trasporti Sicilia-calabria; Arturo Varzi dell´Unioncamere Calabria; Antonio Merazzi del´Upi; Gennaro Nicoletti dell´Anci; Luigi Zinno, dirigente di settore del dipartimento Lavori Pubblici. "L´osservatorio regionale sui prezzi - ha detto l´assessore Incarnato - dovrà provvedere, oltre all´aggiornamento annuale del prezzario regionale, anche all´acquisizione delle richieste e delle segnalazioni inerenti modifiche, integrazioni, voci ed analisi dei prezzi provenienti dalle stazioni appaltanti, dalle imprese, dalle organizzazioni datoriali e sindacali, dai professionisti e dai semplici cittadini, ancorché rilevate dalle strutture tecniche di questo assessorato. La Regione - ha aggiunto Incarnato - nel recepire quanto previsto dal D. L. N. 163/2006, supera finalmente ogni ritardo e si pone tra le regioni italiane più avanzate in materia di esecuzione di lavori pubblici. Il Prezzario e l´Osservatorio regionale sui prezzi assicureranno una dinamicità dell´intero settore, in linea con le esigenze e l´evoluzione del mercato, al fine di garantire ogni eventuale modifica, integrazione e aggiornamento delle edizioni successive dello strumento in questione". L´osservatorio regionale sui prezzi, istituito all´atto dell´approvazione del Prezzario, costituisce lo strumento operativo indispensabile per verificare la consistenza e l´aggiornamento del Prezzario, uno strumento tecnico-operativo fondamentale nel settore delle costruzioni per tutte le fasi di programmazione, progettazione ed esecuzione dei lavori pubblici. Praticamente, il prezziario consente al progettista di verificare la rispondenza dell´elaborato tecnico alle caratteristiche dell´opera commissionata, e consente all´appaltatore di procedere ad una puntuale analisi costi-ricavi, che è alla base della determinazione dell´offerta. . . .  
   
   
“PIANO REGIONALE VALDOSTANO DI RIQUALIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE DEI BENI PAESAGGISTICI, URBANISTICI E AMBIENTALI”  
 
Aosta, 5 novembre 2007 - La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore al Territorio, Ambiente e Opere Pubbliche Alberto Cerise, ha recentemente deciso di sottoporre il “Piano regionale di riqualificazione e valorizzazione dei beni paesaggistici, urbanistici e ambientali”, previa acquisizione del parere del Celva, all’esame e all’approvazione del Consiglio regionale. “Il Piano – segnala l’Assessore Cerise - prevede un impegno di spesa complessivo di 4. 547. 000,00 euro e comprende dieci interventi in altrettante località della Valle d’Aosta”. Sono in programma interventi a Champorcher, dove verrà messa in atto la riqualificazione e valorizzazione delle aree lungo il torrente Ayasse in località Chardoney, mentre lungo il torrente Evançon e nel bacino del lago Brusson si opererà nell’ottica della salvaguardia e riqualificazione paesaggistica dell’area degradata. Nel comune di Quart, sarà attuato il recupero e la valorizzazione di parte dell’area lungo la Dora Baltea. A Charvensod, si metterà in atto la valorizzazione urbanistica e ambientale dell’abitato di Plan Felinaz e a Fénis si procederà alla riqualificazione dei percorsi lungo la fascia della Dora Baltea e al recupero produttivo-paesaggistico dell’area Tsantì de Bouva. Nel comune di Bionaz si procederà alla riqualificazione paesaggistica e ambientale della zona d’accesso al bacino di Place Moulin e alla valorizzazione del vecchio percorso all’interno della forra. A Perloz saranno riqualificati e valorizzati, dal punto di vista urbanistico e ambientale, il sentiero storico di Nantey-forby e i villaggi posti sulla destra orografica del torrente Lys. Nel comune di Lillianes, la riqualificazione urbanistica interesserà il complesso turistico alberghiero denominato “Rascar Lys”, mediante l’attuazione di opere di bonifica e di recupero ambientale. Infine, nel comune di Nus si procederà alla sistemazione dei terreni interessati dallo smaltimento della sciovia “Veplace” in località Saint-barthélémy, a Valsavarenche si procederà alla rinaturalizzazione e al recupero ambientale e culturale dei terreni agricoli in fascia fluviale del Torrente Savara. «Questi interventi – conclude l’Assessore Cerise – rivestono un interesse regionale in quanto compongono un complesso piano di riqualificazione e recupero in coerenza con la politica ambientale e di valorizzazione del territorio prevista nell’ambito del programma di legislatura. ” .  
   
   
URBANISTICA, SIGLATO ACCORDO CON ENTI LOCALI PER VALORIZZAZIONE TRENTACINQUE EX STRUTTURE MILITARI IN LIGURIA  
 
Genova, 5 novembre 2007 - Si amplia l´intesa tra la Regione Liguria e il Demanio per il recupero e la valorizzazione di ex strutture militari. E´ stato infatti siglato oggi un accordo con gli Enti locali liguri che si va ad aggiungere a quello siglato nel maggio scorso con il Demanio che amplia a 35 i beni localizzati in 16 comuni non più di proprietà del demanio che saranno oggetto di un programma di valorizzazione. Al primo elenco di 16 ex strutture militari destinate alla vendita da parte dell´Agenzia del Demanio e a trasformarsi in spazi di interesse sociale, culturale e ricreativo, con la sigla dell´intesa del 25 luglio scorso è stata sancita la dismissione di ulteriori 19 immobili per un totale di 35. "La nostra è la prima regione italiana - ha sottolineato il presidente Burlando - che tenta di gestire il processo di riutilizzo delle aree in modo unitario, insieme al demanio e agli Enti locali liguri, si tratta di un passaggio in sintonia con quello già gestito da Area 24 per il riutilizzo delle aree ferroviarie dimesse del Ponente ligure". Il decreto più recente ha previsto l´inserimento nel Piano unitario di valorizzazione (Puv) che la Regione sta predisponendo con l´agenzia del Demanio, di importanti strutture come le ex Caserme Revelli di Taggia, Pellizzari di Vallecrosia e Pilo di Genova e la dismissione dell´insieme dei beni dello Stato a Valdilocchi alla Spezia. "Con la sottoscrizione del protocollo di oggi - ha spiegato l´assessore regionale alle Politiche abitative e all´edilizia, Maria Bianca Berruti - le quattro province liguri e 16 Comuni definiranno nei prossimi mesi in modo puntuale le compatibilità paesistiche, ambientali e infrastrutturali per ogni immobile dimesso di proprietà dello Stato oggetto del programma di valorizzazione". "In un territorio come quello ligure avaro di spazi - ha sottolineato l´assessore Berruti - la rilevanza di questo piano è evidente in quanto libera risorse territoriali all´interno delle città che saranno utilizzate nel migliore dei modi perché si tratta di occasioni irripetibili". Le strutture cedute dal Demanio da valorizzare sono le seguenti: a Genova Caserma Pilo, Caserma Gavoglio (ex proiettificio del Lagaccio) e Forte Castellaccio; alla Spezia Base logistica Valdilocchi, ex Fusione Tritolo Valdilocchi, Batteria Valdilocchi, fabbricati e terreni ex Batteria Buonviaggio e ex Batteria Bastia (Vezzano), Caserma Gandolfo in via San Bartolomeo, Base logistica 0113 M, l´ex Forte Piannelloni di Lerici, l´ex casa cantoniera di Portovenere, l´ex Forte Pezzino alto di Portovenere; a Imperia ex Caserma Revelli di Taggia, Caserma Pellizzari di Vallecrosia, Caserma Tamagno di Triora, Caserma difensiva di Pornassio, Forte Bellerasco di Pornassio Nava, Caserma Camandone di Diano Castello; a Savona Caserma Piave di Albenga, Magazzini di artiglieria di Albenga, sedime deposito Munizioni di Albenga, Forte S. Stefano di Bergeggi, Casa Gavotti di Pontinvrea, Baraccamento Belgiovo Pontinvrea, Forte Scarato a Pontinvrea- Stella, Forte Tagliata Pontinvrea-stella, Poligono di Cisano sul Neva, Forte Lodrino Inf. Pontinvrea-sassello, Forte Lodrino Sup. Pontinvrea-sassello, Caserma Turinetto di Albenga, il Poligono Tsn di Albenga e Cisano sul Neva e la ex Base Nato Scatter di Calice Ligure, l´ex Forte Bruciato di Pontinvrea Stella. "Per gli Enti locali liguri - continua l´assessore Berruti - questo piano di valorizzazione rappresenta una grande occasione: immobili che sono in disuso da molto tempo e che oggi caratterizzano negativamente molte città e territori, spesso ubicati in aree di pregio possono essere adibiti a nuove funzioni di interesse pubblico che in un´ottica di riqualificazione urbana possono cambiare il volto di alcune città". Al piano di valorizzazione parteciperanno, oltre alla Regione Liguria, i Comuni dove sono collocati gli immobili in via di dismissione, che saranno impegnati nei prossimi mesi a delineare le iniziative di utilizzazione che ritengono di promuovere definendo destinazioni d´uso possibili, consistenza delle singole parti componenti, compatibilità ed elementi di criticità, ma anche le Province nel caso in cui le iniziative previste prevedessero l´adozione di varianti agli strumenti urbanistici vigenti. In questo momento è in corso la gara indetta dall´Agenzia del Demanio alla quale hanno partecipato dodici società, tra le quali verrà scelta entro la fine dell´anno, quella che dovrà costruire l´ipotesi di valorizzazione, secondo le indicazioni degli Enti locali. Entro giugno del prossimo anno, trascorsi i sei mesi di tempo previsti, lo studio per il riuso dovrà essere presentato. .  
   
   
BIELORUSSIA ENTRO 10 ANNI SARÀ COSTRUITO IL MINSK CITY BUSINESS CENTER  
 
 Minsk, 5 novembre 2007 - Il Presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha dichiarato, durante un incontro con i dirigenti dell’ Itera International Group of Companies, che la costruzione del business center Minsk City subirà un’accelerazione. In particolare il Presidente ha deciso che entro gennaio 2010 verrà completato il trasferimento del centro per la riparazione di aerei di Minsk ed avviata la costruzione su larga scala. Il business center occuperà un’area di 300 ettari con oltre 1,5 mln di mq di edifici, migliaia di uffici ed impianti destinati alla comunità. Il Minsk City creerà 55mila nuovi posti di lavoro. Secondo il sindaco della capitale bielorussa, Mikhail Pavlov, questo sarà il maggior progetto che il Paese abbia mai implementato. L’ Itera sarà la maggiore società appaltatrice ed avvierà una joint venture con l’Amministrazione. Molte ditte otterranno i subappalti per la costruzione e l’investimento sarà di oltre 7 mld $. Secondo il Pavlov, questo progetto sarà completamente finanziato dagli investitori. L’intero business center sarà costruito entro 10 anni ma alcune strutture saranno funzionali prima. . .  
   
   
DIFENSORE CIVICO: REVOCA MUTUI CASA, UN CASO ESEMPLARE  
 
 Trieste, 5 novembre 2007 - La perdita del beneficio regionale dei mutui per la prima casa può essere il risultato di una comunicazione poco efficiente tra istituzioni e richiedenti che però comporta spesso anche rilevanti danni economici per i cittadini. È quanto sostiene il Difensore civico regionale, Caterina Dolcher, portando un esempio concreto della fattispecie per ribadire l´inadeguatezza del sistema che affida alla banche convenzionate la trattazione delle domande dei mutui regionali per la prima casa. Il caso portato all´attenzione dal Difensore civico vede un cittadino a cui è stata revocata l´agevolazione regionale per l´acquisto della prima casa per non avere spostato la residenza nell´alloggio acquistato entro il termine di 90 giorni dalla data di erogazione a saldo del mutuo. In realtà, la persona in questione aveva consegnato alla banca, entro i termini previsti, una lettera nella quale spiegava di non potersi trasferire nella casa perché questa era ancora in fase di ristrutturazione. La banca, accettando la missiva senza ulteriori comunicazioni, ha indotto il richiedente a pensare di aver agito correttamente. Il termine per trasferire la propria residenza nell´abitazione acquistata con i benefici regionali però, è perentorio e in merito la legge è molto chiara: il suo mancato rispetto viene sanzionato con la revoca. Se fosse stata avvertita tempestivamente dell´inefficacia di quella comunicazione, questa famiglia sarebbe stata ancora in tempo per presentare al Comune la richiesta di nuova residenza e immediatamente trasferirvisi, pur se con i lavori in corso. Oltre a non avere avvertito l´utente dell´errore che stava compiendo, la banca non ha segnalato a Mediocredito che il destinatario dell´agevolazione non aveva ottemperato ai suoi obblighi, nonostante la legge preveda che i compiti di controllo siano in capo proprio agli istituti convenzionati. Omettendo questa comunicazione, l´errore in buona fede di questo e di molti altri cittadini è stato scoperto solo a seguito del controllo del Mediocredito su tutte le agevolazioni concesse. La persona in questione ha quindi subito la revoca dei benefici e si trova a dover restituire una cospicua somma alla banca stessa entro soli 60 giorni, oltre a dover rinegoziare il mutuo con tassi ben più alti di quelli applicati al momento dell´acquisto. Il caso è emblematico, conclude il Difensore Caterina Dolcher, per comprendere come gli sportelli bancari siano poco preparati nell´affrontare i tanti problemi che la fruizione dei contributi per l´acquisto della casa può presentare. .  
   
   
LA CASA DI LEGNO TRENTINA A PROVA DI TERREMOTO DELLAI: “PROGETTO STRAORDINARIO CHE CI APRE AL FUTURO”  
 
Trento, 5 novembre 2007 - Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, ha voluto complimentarsi oggi con il team di ricercatori Ivalsa e imprese trentine, guidato dall’assessore alla ricerca e innovazione Gianluca Salvatori, che esattamente una settimana fa hanno ottenuto nei laboratori antisismici di Miki (Giappone) la prima certificazione al mondo per una casa completamente di legno, alta sette piani, a prova di terremoto. “La casa sviluppata dal centro di ricerca Ivalsa, in collaborazione con le imprese trentine – ha esordito il presidente Dellai – rappresenta un progetto strategico per il Trentino. Una piccola provincia è riuscita a sviluppare un sistema di casa di legno che, oltre al fuoco, resiste perfettamente anche ai più devastanti terremoti. Ciò che abbiamo ottenuto in Giappone è un riconoscimento unico al mondo, mai prima d’ora era riuscito a progettare una casa di sette piani, altra oltre 20 metri, a prova di terremoto. Ci sono riusciti i ricercatori di San Michele e le imprese trentine. A loro va il ringraziamento dell’intera comunità trentina”. Alla presentazione dei risultati dei test antisismici di Miki, in Giappone, erano presenti anche il direttore del Centro di ricerca Ivalsa/cnr di San Michele, il professor Ario Ceccotti, e due delle imprese che hanno partecipato al progetto (Rasom della Val di Fiemme e Rothoblaas), oltre allo scario della Magnifica comunità di Fiemme, Raffaele Zancanella. La casa di legno trentina, sviluppata da Ivalsa di San Michele con la collaborazione di imprese trentine, è stata sottoposta esattamente una settimana nei laboratori del centro antisismico di Miki in Giappone, alla stessa onda sismica – di elevatissima magnitudo - che dodici anni or sono sconvolse la regione di Kobe, causando la morte di oltre 6 mila persone. La palazzina di legno, sviluppata su 7 piani e per 24 metri di altezza, aveva una caratteristica unica al mondo: era costruita interamente in legno, utilizzando oltre 250 metri cubi di legname proveniente dalla foresta di Paneveggio. Casa Ivalsa ha ottenuto un risultato storico: per la prima volta al mondo, una struttura di legno ha ottenuto la certificazione giapponese (la più severa a livello internazionale) della resistenza all’onda d’urto dei terremoti. Il 31 ottobre, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, ha presentato a margine della conferenza stampa di giunta, il bilancio della trasferta giapponese del team della casa di legno antisismica Ivalsa. “Il Trentino – ha esordito il presidente – ha ottenuto in Giappone un risultato storico, che premia il lavoro e l’impegno di ricercatori e imprese durato 3 anni. Mai prima d’ora, una casa interamente di legno, costruita per di più con legno trentino, aveva superato i test antisismici internazionali e, in particolare, quelli giapponesi. Il risultato apre ora nuovi scenari, soprattutto economici per il sistema trentino che ha l’occasione di sfruttare una soluzione innovativa nel campo delle costruzioni. Il progetto di casa Ivalsa è per noi un progetto strategico perché apre la nostra terra al futuro. E’ di progetti come questo che il Trentino ha bisogno per guardare al futuro con spirito rinnovato e con una nuova concezione di impresa. La casa di legno antisismica è la conferma che la ricerca avanzata, tutta trentina, può dare un aiuto concreto al sistema trentino”. Un riconoscimento che va soprattutto all’assessore provinciale alla ricerca e innovazione Gianluca Salvatori, che per primo ha creduto nel progetto Ivalsa, e al direttore del centro di ricerca di San Michele, Ario Ceccotti. “Grazie a questo progetto – ha sottolineato il professor Ceccotti – ho realizzato il sogno di ogni ricercatore, ovvero quello di veder concretizzato un’idea e un lavoro di ricerca in una concreta prospettiva futura. Devo ringraziare la Provincia autonoma di Trento che nel 2004 ha creduto nelle capacità dei nostri ricercatori, finanziando e sostenendo lo sviluppo di casa antisismica che oggi tutto il mondo ci invidia. Prima di ora non era riuscito a nessuno con alcuna struttura di queste dimensioni, in acciaio o cemento, superare la serie di test nel laboratorio di Miki. Dopo la simulazione di cinque terremoti, tra i più devastanti al mondo, la casa di legno trentina è rimasta integra e ancora abitabile”. Oggi erano presenti anche gli imprenditori che hanno partecipato allo sviluppo della casa antisismica: Marco Felicetti dell’impresa di costruzioni Rasom e Albino Angeli della Rothoblaas, la società che ha sviluppato il sistema di ancoraggi meccanici. “In Giappone – hanno spiegato i due imprenditori – abbiamo presentato un modello di Trentino moderno, capace di sviluppare ricerca avanzata e una filiera produttiva che dai boschi di Paneveggio porta alla casa antisismica. Per noi è motivo di soddisfazione aver partecipato a questo progetto, nato nel 2004 e che nessuno poteva immaginare potesse portare a risultati tanto importanti. Le prove antisismiche in Giappone sono state per noi non un punto di arrivo bensì di partenza, che ci porterà a sviluppare anche in termini economici un modello di casa unica al mondo”. Infine è toccato allo scario della Magnifica comunità di Fiemme, Raffaele Zancanella portare la soddisfazione dell’intera vallata trentina: “La Magnifica comunità ha una storia millenaria e trova oggi un motivo di rinnovamento della propria tradizione. Il merito va anche a chi, come il professor Ceccotti, ha saputo esaltare le qualità del legno della valle di Fiemme fino a sviluppare un modello di casa che oggi è già un punto di riferimento in tutto il mondo”. .  
   
   
ROMANIA ENEL IN GARA PER REATTORI DI CERNAVODA  
 
 Bucarest, 5 novembre 2007 - "Nuclearelectrica" ha annunciato la scadenza del termine per la presentazione di offerte per la costruzione dei reattori 3 e 4 dell´impianto nucleare di Cernavoda. Le compagnie che partecipano all´asta sono: Enel (Italia), Electrabel (Belgio), Iberdola (Spagna), Cez (Repubblica Ceca), Arcelor-mittal (Romania) e Rwe (Germania). Lo rivela "Nine o´Clock". Il processo di selezione degli investitori per la finalizzazione del progetto per i reattori 3 e 4 di Cernavoda proseguirà con l´analisi delle offerte ricevute dal comitato di negoziazione; il risultato della selezione sarà annunciato entro la fine di novembre. La realizzazione delle due unità implica investimenti per circa a 2,3 miliardi di euro: ciascuno dei due reattori avrà una capacità di 720 Mw. La strategia del Governo rumeno prevede la conclusione del processo di selezione degli investitori e la registrazione di una nuova società a partire dall´inizio del 2008, in modo che i lavori veri e propri possano cominciare durante l´anno. L´entrata in funzione dei nuovi reattori è prevista fra il 2014 e il 2015. La costruzione sarà realizzata con l´impiego trasparente di capitali privati, provenienti da compagnie affidabili e finanziariamente solide, disposte ad associarsi a "Nuclearelectrica". .  
   
   
SIEMENS COLLEGA MAJORCA ALLA RETE ELETTRICA DELLA PENISOLA IBERICA. REALIZZATO COLLEGAMENTO HVDC A 250 KV LUNGO 250 KM CON UNA CAPACITÀ DI 400 MW: EMISSIONI DI CO2 RIDOTTE DI 1,2 MEGATONNELLATE E FORNITURA DI ENERGIA PIÙ SICURA.  
 
Milano, 5 novembre 2007 - Siemens Power Transmission and Distribution (Ptd) si è aggiudicata il suo terzo ordine Hvdc in Europa in meno di un anno. Siemens realizzerà la trasmissione ad alta tensione in corrente continua tra Morvedre vicino Valencia e Santa Ponsa dalle parti di Palma de Mallorca, collegando l’isola di Majorca alla penisola Iberica. A partire da maggio 2011, il cavo sottomarino Hvdc a 250 kV lungo 250 chilometri (155 miglia), con una capacità elettrica di 400 Mw rifornirà l’isola di energia compatibile con l’ambiente, minimizzando al contempo le perdite. Il committente è Red Eléctrica de Espana (Ree). Il valore dell’ordine per Siemens è di circa 100 milioni di euro. L’obiettivo del nuovo collegamento ad alta tensione in corrente continua è assicurare all’isola di Majorca una fornitura di energia affidabile, minimizzando le perdite e senza costruire nuove centrali di energia. Oltre 790. 000 abitanti vivono a Majorca, la più grande delle isole Baleari, oltre ai sette milioni di turisti che visitano l’isola ogni anno. Grazie a questo primo accesso al mercato dell’elettricità della penisola spagnola, il picco della domanda di Majorca può essere coperto dalle importazioni provenienti dalla rete elettrica europea, specialmente durante la stagione estiva. Il progetto consentirà di ridurre le emissioni per oltre 1,2 megatonnellate di Co2 all’anno. Questo è quanto sarebbe prodotto per esempio attraverso la costruzione di un nuovo impianto a combustibile da 400 Mw che produrrebbe emissioni di Co2 più alte in confronto al mix di energia fornito attraverso la trasmissione Hvdc che consente invece un risparmio di Co2 del 52%. La fornitura di Siemens include la consegna e l’installazione della stazione di conversione Hvdc chiavi in mano e una stazione blindata isolata in gas per la connessione alla rete. L’ordine include anche componenti chiave come valvole tiristore, trasformatori di conversione, reattanze di spianamento, sistemi di protezione e controllo e filtri Ca e Cc. “Vincere la terza commessa Hvdc in Europa in un lasso di tempo così breve mostra chiaramente l’elevato apprezzamento della nostra tecnologia dagli operatori di reti energetiche,” ha detto Pamela Knapp, membro del Group Executive Management di Siemens Power Transmission and Distribution. Nel maggio 2007, Siemens si è aggiudicata due ordini per il progetto del cavo sottomarino “Storebælt” in Danimarca, e per il progetto Hvdc “Britned”, che connette i Paesi Bassi alla Gran Bretagna. .  
   
   
300 MILIONI DI EURO AI COMUNI VENETI PER PASSARE ALL´ENERGIA PULITA  
 
Venezia, 5 novembre 2007 - E´ il contributo messo a disposizione da Anciveneto per la costruzione di nuovi impianti a biogas e fotovoltaico. Benefici anche per i cittadini privati. Il futuro del pianeta passa per l´energia verde. A tale riguardo Anciveneto ha già fatto una scelta responsabile: sono in arrivo 300 milioni di euro di contributi per tutti quei comuni veneti che sceglieranno il biogas e il fotovoltaico. Ai municipi basterà mettere a disposizione aree adeguate per l´installazione delle centrali; a quel punto, dopo un´analisi del fabbisogno di energia, sarà costruita la centrale. La quale, in un primo momento, servirà tutte le strutture comunali (municipio, palestre, scuole, illuminazione pubblica. ); quindi potrà essere utilizzata anche dalle famiglie per gli usi domestici. Si tratta di una vera e propria rivoluzione in tema di produzione di energia elettrica; secondo gli esperti, optare per il biogas o il fotovoltaico fa risparmiare all´utente una somma che varia dal 20 al 40 per cento rispetto al tradizionale sistema di produzione di energia. “E affidarsi a questi nuovi impianti fa anche bene all´ambiente, sottolinea Vanni Mengotto, presidente Anciveneto; da parte nostra desideriamo dare un chiaro segnale: si può e si deve fare di più per rispettare il protocollo di Kyoto. A questo proposito, per il quadriennio 2008-2012 l´Italia si è impegnata a ridurre l´emissione di elementi inquinanti almeno del 5,2 per cento rispetto al 1990. E´ importante che anche i comuni della nostra Regione diano una risposta concreta in questa direzione. Nei prossimi giorni organizzeremo uno specifico incontro per illustrare nel dettaglio il progetto”. Lo stesso presidente rilancia infine la proposta “Aree verdi in città”: “Dovremmo lavorare insieme agli amministratori locali per costituire delle nuove zone verdi attorno ai centri abitati; così facendo si usufruirà di un sensibile abbassamento delle temperature, che molto hanno preoccupato i cittadini nel corso di quest´ultima estate, permettendo una maggiore pulizia dell´aria fortemente inquinata dal Pm10 nel centro Veneto”. .  
   
   
FINANZIARIA, CONTRIBUTI AI COMUNI PER PROGETTI DI STOCCAGGIO GAS  
 
Pisticci, 5 novembre 2007 - Il sindaco di Pisticci, Michele Leone, esprime la sua soddisfazione in seguito ad un emendamento alla finanziaria 2008, votato ieri notte in Senato e del cui contenuto ha dato notizia il senatore Vincenzo Taddei, firmatario della proposta. L’emendamento riguarda da vicino i Comuni nei cui territori sono state o saranno rilasciate concessioni per l’attività di stoccaggio del gas naturale. Come si legge nell’articolo 70 bis del documento finanziario “i soggetti titolari, ai sensi dell’articolo 11 del decreto legislativo 23 maggio 2000, n. 164, di concessioni per l’attività di stoccaggio del gas naturale in giacimenti o unità geologiche profonde, o comunque autorizzati all’installazione e l’esercizio di nuovi stabilimenti di stoccaggio di gas naturale, corrispondono alle Regioni nelle quali hanno sede i relativi stabilimenti di stoccaggio, a titolo di contributo compensativo per il mancato uso alternativo del territorio, un importo annuo pari all’ 1 per cento del valore della capacità complessiva autorizzata di stoccaggio di gas naturale”. La Regione nella quale insistono i suddetti stabilimenti ripartirà successivamente il contributo compensativo destinando “un importo non inferiore al 60% del totale al Comune nel quale hanno sede gli stabilimenti ed un importo non inferiore al 40% del totale ai Comuni contermini, in misura proporzionale per il 50% all’estensione dei confini e per il 50% alla popolazione”. “Il senatore Taddei – dichiara il Sindaco Leone – mi ha comunicato in tempo reale l’evoluzione della vicenda, conclusasi ieri al Senato con l’approvazione dell’emendamento alla Finanziaria 2008. Apprendiamo che i fondi destinati ai Comuni saranno utilizzabili per la spesa corrente e riteniamo questo provvedimento un giusto atto di compensazione nei confronti di quei Comuni, come potrebbe diventare anche il nostro, che non potranno usare il proprio suolo in maniera alternativa rispetto ai progetti tecnologici di stoccaggio del gas. Ritengo che sia questo il primo passo verso quel tipo di politica energetica che la Regione Basilicata deve saper regolamentare per il prossimo futuro. Questa Regione, infatti, ha bisogno di politiche energetiche moderne in grado di creare quelle convenienze localizzative utili a rendere competitive e rilanciare aree industriali come la Val Basento. Un rilancio che non può avvenire senza il coinvolgimento delle istituzioni locali. Esse chiedono una maggiore partecipazione nelle dinamiche decisorie che interessano i loro territori e, finalmente, attraverso questo emendamento alla finanziaria, sono tenute nella giusta considerazione diventando destinatarie di benefici tangibili”. .  
   
   
"FURTO VERDE": ARRESTATO PERCHÉ SORPRESO A RUBARE PANNELLI SOLARI, TRAFFICO DI PANNELLI RUBATI IN ITALIA ESPORTATI ILLEGALMENTE VERSO I PAESI NORDAFRICANI  
 
 Misilmeri (Pa), 5 novembre 2007 - Sono sempre più frequenti i furti di pannelli da impianti fotovoltaici, che al pari del rame (il cosiddetto oro rosso), che viene rubato praticamente ovunque, stanno diventando un fenomeno in rapida crescita. Letteralmente smontati e prelevati di sana pianta, nonostante la difficoltà nello smontaggio e della presenza di un deterrente come il numero di matricola, pare che sia ormai diffuso il "furto verde". Nel nostro Paese per il collegamento dell´impianto fotovoltaico alla rete elettrica è prevista la comunicazione del numero di matricola del pannello solare che è unico. Le indagini hanno portato i Carabinieri ad accertare l´esistenza di un traffico di pannelli rubati in Italia esportati illegalmente verso i paesi nordafricani, che avendo tanta disponibilità di sole, presentano una forte richiesta di energia a basso costo. Presi di mira soprattutto gli impianti incustoditi nei pressi di campagne, assai vulnerabili alle incursioni notturne dei ladri di pannelli solari. Nell´ambito di un predisposto servizio di controllo del territorio disposto dal Comando Provinciale di Palermo, attuato dal Comando Compagnia di Misilmeri, i militari del Nucleo Radiomobile hanno tratto in arresto un 31enne marocchino, in Italia senza fissa dimora, sorpreso in flagranza a rubare dei pannelli solari dal tetto di una scuola media della zona. I Carabinieri avevano intensificato la vigilanza dopo che, qualche giorno addietro, era stato compiuto un furto analogo presso il locale circolo didattico. Così la scorsa notte, nel corso di vari passaggi, hanno notato del movimento sospetto sul tetto dell´istituto sorprendendo l´extracomunitario a smontare ben 80 pannelli solari per un valore di oltre 100. 000 €. .  
   
   
LISBONA, GIORNATA INFORMATIVA DEL CCR  
 
Bruxelles, 5 novembre 2007 - Il Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione europea e il ministero portoghese della Scienza, della tecnologia e dell´istruzione superiore organizzeranno una giornata informativa il 30 novembre a Lisbona (Portogallo). Interverranno nell´occasione rappresentanti del mondo scientifico, politico e aziendale, che discuteranno la cooperazione tra il Ccr e le organizzazioni di ricerca portoghesi dedicando particolare attenzione a temi quali agricoltura e prodotti alimentari, energia e sicurezza, problemi marittimi, ambiente e Erawatch. Per ulteriori informazioni visitare: http://ec. Europa. Eu/dgs/jrc/index. Cfm?id=3930&lang=en .  
   
   
UNIVERSITÀ E PRIVATE EQUITY: UNA COMBINAZIONE VINCENTE  
 
Bruxelles, 5 ottobre 2007 - Il ministro britannico per la Scienza e l´Innovazione Ian Pearson ha dichiarato che il private equity, «ingiustamente denigrato » in passato, può servire a potenziare la capacità del paese di trasformare i progressi scientifici e tecnologici in nuovi prodotti. Secondo il ministro Pearson, il private equity è una «forza straordinariamente creativa» nell´economia britannica e una fonte di vantaggi competitivi per il paese. Data l´ampia gamma di risorse di venture capital presenti nel Regno Unito, il paese svolge anche un ruolo di primo piano in Europa in questo campo. «Il private equity è una componente fondamentale della linfa vitale dell´ecosistema innovativo del Regno Unito. È stato denigrato ingiustamente, spesso da chi godeva di privilegi acquisiti [. ]. Il governo ha sempre sostenuto il settore del venture capital e intende continuare a promuoverlo, in quanto fattore di cambiamento positivo per la nostra economia e importante fonte di finanziamento per le nuove imprese e le stelle del futuro nel campo della tecnologia e della biotecnologia», ha affermato il ministro. Parlando a esponenti del settore del private equity e del venture capital il 29 ottobre a Londra, il ministro Pearson ha anche sottolineato il ruolo delle università. Le imprese beneficiano dell´attività di ricerca svolta dalle università, che le può aiutare a migliorare in termini di efficienza e di produttività. Le università stesse lo hanno già ben compreso. Nel 2006 e 2007, gli istituti universitari hanno realizzato 595 Mio Gbp (849 Mio Eur) da attività di ricerca collaborativa e 236 Mio Gbp (337 Mio Eur) da attività di consulenza. Nello stesso periodo, sono state create 187 nuove spin-out, grazie alle quali il portafoglio di spin-out di università britanniche costituite da oltre tre anni ha quasi raggiunto le 700 unità. Sette di queste società sono state acquistate per 2 Mrd Gbp (2,85 Mrd Eur) negli ultimi due anni; inoltre, le università hanno realizzato proventi cospicui dalla proprietà intellettuale. «Ai fini del successo nell´economia mondiale, il Regno Unito deve competere sia con le sue imprese che con le sue università. Nel contempo, dobbiamo cooperare per sviluppare forti collegamenti internazionali tra le nostre università e quelle presenti negli Usa, in Cina e in India, rafforzare l´interazione tra imprese a livello internazionale e promuovere legami più stretti tra le nostre università e le aziende britanniche di tutte le dimensioni», ha affermato Pearson. . .  
   
   
CONVEGNO DI CHIUSURA DI BUSINESS IN CHINA  
 
Udine, 5 novembre 2007 - Martedì 6 novembre alle ore 17. 00 presso la sede regionale di via San Francesco a Udine, si terrà la cerimonia di consegna dei diplomi ai 15 ragazzi partecipanti all’iniziativa Business in China, organizzata dalle Camere di Commercio di Pordenone e di Udine e l’Istituto nazionale per il Commercio Estero (Ice), in collaborazione con Mib School of Management. Questa attività ha inteso contribuire alla promozione delle imprese del Friuli Venezia Giulia in Cina attraverso un programma di formazione di figure professionali adeguatamente preparate ed in grado di individuare le modalità per analizzare, avviare e realizzare collaborazioni d’affari con partner cinesi, sviluppando concreti progetti aziendali. L’iniziativa ha interessato, da un lato, le aziende regionali che desiderano sviluppare un progetto aziendale e, dall’altro, giovani laureati non occupati interessati ad approfondire le conoscenze in ambito economico ed imprenditoriale sulla Cina. Il corso, primo esempio realizzato in Friuli Venezia Giulia di attività formativa integrata con attività di progettazione aziendale, si è articolato in 3 fasi distinte: una fase didattica a tempo pieno in Italia e una in Cina, seguite dalla fase di lavoro sul campo in Cina. A conclusione del percorso iniziato nel giugno 2007, ragazzi ed aziende presenteranno al loro testimonianza. Interverranno al convegno Enrico Bertossi, Assessore Regionale, Attività Produttive e Turismo, Giovanni Pavan, Presidente della Cciaa di Pordenone e Giovanni Da Pozzo, Presidente della Cciaa di Udine. Chiuderà i lavori il Direttore generale dell’Istituto per il Commercio Estero Massimo Mamberti. .  
   
   
5 PER MILLE, ARMATO: "842 MILA EURO IN PIÙ ALLE UNIVERSITÀ CAMPANE GRAZIE ALLA NOSTRA INIZIATIVA"  
 
 Napoli, 5 novembre 2007 - La campagna del 5 per mille del 2006, sostenuta dall’Assessorato all’Università e alla Ricerca Scientifica della Regione Campania, consentirà ai sette atenei campani di ottenere risorse aggiuntive per 842. 184 euro. Un successo che conferma la bontà dell’iniziativa promossa dall’Assessore Teresa Armato e dai rettori delle sette università, con la collaborazione di quotidiani e periodici campani che hanno supportato la campagna. Nel dettaglio la Federico Ii ha incassato 524. 701 euro, grazie alle indicazioni di 8. 211 contribuenti, risultando così terza in Italia e prima nel Sud; al secondo posto l´Università di Salerno con 118. 417 euro, quindi l´Università del Sannio (57. 353), l´Università Parthenope (55. 143), l´Istituto Orientale (38. 752), il Suor Orsola (36. 151) e la Seconda Università con 11. 667. Il dato appare ancora più evidente se confrontato con quello delle altre università del Mezzogiorno che non hanno fruito di alcuna campagna di sensibilizzazione. "Un risultato eccellente – ha dichiarato l´Assessore regionale all’Università e alla Ricerca Scientifica Teresa Armato - che conferma l´efficacia di un´azione di sensibilizzazione di grande impatto. A fronte di un investimento contenuto, abbiamo ulteriormente potenziato le risorse che già mettiamo a disposizione dei sette atenei campani. L´iniziativa di finanziare una campagna di comunicazione sull´importanza di destinare il 5 per mille agli atenei e ai conservatori manifesta la piena sintonia e la totale solidarietà della Regione a tutto il sistema universitario campano. E´ stata un´occasione straordinaria per consolidare il legame tra i cittadini e i luoghi di ricerca e formazione di università e conservatori. Ringrazio pertanto i contribuenti che con un piccolo gesto rafforzeranno il lavoro di docenti e studenti". .  
   
   
PRESENTA 3.A EDIZIONE PROGETTO ALFORM  
 
Trieste, 5 novembre 2007 - Al via oggi la terza edizione del progetto "Alform", percorso di alta formazione di cui "siamo soddisfatti - dichiara l´assessore regionale al Lavoro, Formazione Università e Ricerca Roberto Cosolini - perché non c´è strategia dell´innovazione che prescinda dalla formazione di capitale umano a tutti i livelli e perché siamo convinti che ci sia bisogno, nel nostro sistema produttivo, di veri e propri agenti dell´innovazione". Cosolini ha presentato l´iniziativa il 31 ottobre, nella sede della Giunta regionale a Trieste, assieme al direttore del progetto Alform, Paolo Bevilacqua, dell´Università di Trieste, e al delegato del rettore dell´ateneo giuliano per studenti e formazione, Orfeo Sbaizero. La prima fase di Alform, che avrà appunto inizio lunedì prossimo a Udine, verrà coordinata dal professor Bruno Tellia e sarà di carattere generale. Intitolata "Innovazione, competitività, e mercato in un approccio creativo" verrà strutturata in 5 moduli di 8 ore ciascuno. Seguirà la cosiddetta "Area Skills" suddivisa in 4 cluster: ambiente ed energia, logistica e trasporti, agricoltura e alimentazione, tecnologie dell´informazione e della comunicazione. I primi due si terranno all´Università Trieste, sotto la guida dello stesso Bevilacqua il primo e di Walter Ukovich il secondo. I restanti due avranno luogo all´ateneo di Udine, sotto la guida, rispettivamente, di Alessandro Sensidoni e di Marino Miculan e Stefano Mizzaro. Successivamente, coordinata dall´ingegner Antonio Sfiligoj di Bic Sviluppo Italia, avrà luogo a Trieste la terza fase del progetto, "Progettazione per l´innovazione". Sui 57 laureati (tra cui 4 stranieri) che hanno fatto domanda di adesione al progetto (con un punteggio di laurea di 110-110 e lode per il 33 per cento delle domande) saranno 40 i giovani che avranno la possibilità di seguire l´intero percorso formativo. Questo sarà caratterizzato da quattro fasi, di cui l´ultima è una work experience nelle aziende che aderiscono al progetto (per il settore "Agricoltura e alimentazione": Carnia Agroalimentare spa, Movimento turismo del vino Friuli Venezia Giulia, aziende del comprensorio di San Daniele tra cui prosciuttifici e troticoltura, caseifici e consorzi di tutela; per "Ambiente ed energia": Arpa Fvg, Acegasaps spa, Integra srl; per "Logistica e trasporti": Porto di Trieste, Porto di Monfalcone, Tellus srl, Insiel spa e Autovie Venete spa; per "Tecnologie dell´informazione e della comunicazione" Bottega Digitale srl, Conecta srl, Crs srl, Eurotech spa, Mobe srl, Overit srl, Spin srl e Spring Firm srl). I non selezionati potranno esser presenti ai corsi in qualità di uditori, ma non avranno la certezza di poter partecipare all´ultima fase. Iniziativa inserita all´interno della strategia per l´innovazione promossa dalla Regione, "Alform", ha ricordato Cosolini, "è partita con l´attuazione di un articolo della legge regionale 11/03 dedicato alla formazione di capitale umano di eccellenza per promuovere l´innovazione nei sistemi produttivi". "A tutti gli effetti una buona legge ha dichiarato l´assessore - che il Governo regionale precedente ci ha lasciato consentendoci di implementare, con la normativa 26/05 sull´Innovazione che l´ha migliorata, una strategia politica utile all´evoluzione delle imprese in Friuli Venezia Giulia". Dopo "due edizioni di percorsi di alta formazione integrata tra esperienza in aula e formazione ´on the job´ - ha detto Cosolini - riteniamo che Alform stia dando vita ad un modello originale ed efficace, che consentirà, di anno in anno, di inserire risorse umane di qualità in alcuni settori strategici per la competitività del nostro sistema produttivo". Cosolini ha quindi ringraziato tutti i partner dell´iniziativa, a partire da Bevilacqua e dal comitato tecnico-scientifico, per lo sforzo compiuto nel realizzare questa terza edizione e ha evidenziato l´importanza della cooperazione sviluppatasi tra le Università di Udine e Trieste "a fianco di una naturale competizione". L´assessore ha infine ricordato ai presenti l´appuntamento del prossimo 8 novembre, nella sede del Governo regionale a Trieste, per la presentazione delle linee strategiche del bando che farà seguito al regolamento di attuazione dell´articolo 24 della L. R. 26/05, al quale farà riferimento, d´ora in poi, la gestione del progetto Alform. .  
   
   
GIORNATA REGIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE OTTO APPUNTAMENTI DAL 3 NOVEMBRE AL 1° DICEMBRE IN TUTTE LE PROVINCE  
 
Torino, 5 novembre 2007 - Sono trascorsi 13 anni dalla drammatica alluvione del novembre 1994 che devastò i territori delle province di Alessandria, Asti, Cuneo e Vercelli. Per non dimenticare il tragico evento, dall’aprile 1997 è stata istituita la giornata regionale della Protezione Civile, per sensibilizzare l’opinione pubblica ed in particolare i giovani sul tema. Quest’anno nell’organizzazione della giornata, oltre alla Regione, sono state coinvolte le Province ed il volontariato: più indirettamente, i Comuni, le scuole ed le Prefetture. Questo il calendario degli incontri: 3-5 novembre Alessandria: Provveditorato agli Studi; 7 novembre Asti, piazza Alfieri; 9 novembre, Biella, piazza del Duomo; 13 novembre, Novara, piazza Martiri; 17 novembre, Cuneo, piazza Galimberti; 22 novembre, Verbania, Verbania Arena; 24 novembre, Vercelli, piazza Pajetta; 1° dicembre, Torino, piazza Castello. In queste località verrà allestita una mostra itinerante. La Regione porterà un automezzo e due tende all’interno delle quali vi saranno materiali espositivi (cartellonistica, video, prodotti informatici, materiali vari, gadgets, opuscoli informativi ). Le Province, in collaborazione con il volontariato locale, a loro volta affiancheranno prodotti divulgativi propri, mezzi ed attrezzature di Protezione Civile. “Il filo conduttore delle manifestazioni- dichiara l’Assessore regionale Caracciolo- è la partecipazione, intesa come collaborazione delle componenti istituzionali (Vigili del Fuoco, Forze dell’ordine, Soccorso sanitario, Corpo forestale, dipartimento della Protezione Civile, enti locali, volontariato) al sistema della Protezione Civile, ma anche come partecipazione dei cittadini che adeguatamente informati e poi formati diventano parte attiva del sistema. ” Su questo tema, nella giornata inaugurale delle manifestazioni, ad Alessandria il 3 novembre, si terrà, dalle ore 9, una tavola rotonda. Alle 11. 30, verrà inaugurata nel cortile dell’ex Provveditorato, la mostra. Il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, interverrà all’incontro di Cuneo il 17 novembre. La Protezione Civile regionale opera costantemente su attività ordinarie e, in caso di emergenze, a supporto delle amministrazioni locali. In condizioni di ordinarietà, la struttura è indirizzata essenzialmente alle attività di programmazione (attività previsionali e preventive) e di pianificazione (predisposizione di procedure di intervento da attuarsi in caso si verifichi un evento calamitoso). La Regione ha investito molto nella tecnologia satellitare. Attraverso convenzioni ed accordi con enti istituzionali, di ricerca e privati è stato testato, con esito positivo, il progetto “Emercom. Sat”, utilizzato nell’evento olimpico di Torino 2006 e in alcune esercitazioni internazionali e regionali. .  
   
   
ESA: WORKSHOP SUI PROGRESSI DELL´OCEANOGRAFIA RADAR AD APERTURA SINTETICA  
 
Frascati (Italia), 5 novembre 2007 - Dal 21 al 25 gennaio si svolgerà a Sesar 2008, il secondo workshop internazionale sull´oceanografia radar ad apertura sintetica intitolato «Advances in Sar Oceanography from Envisat and Ers Missions». Obiettivo del workshop è presentare i risultati dei progetti, mettere a disposizione un forum per lo scambio scientifico, stimolare la collaborazione tra gruppi di ricerca, presentare i risultati dello studio dell´Agenzia spaziale europea (Esa) e discutere l´impiego dei dati Sar (radar ad apertura sintetica). Nel corso del workshop saranno presentati studi prescelti dal comitato scientifico e saranno realizzate tavole rotonde in cui i partecipanti risponderanno a domande preparate dal comitato scientifico e dall´Esa, nonché una dimostrazione di strumenti software. Per ulteriori informazioni visitare: http://earth. Esa. Int/workshops/seasar2008/ .  
   
   
LAZIO: ACQUA A RISCHIO ARSENICO?  
 
Roma, 5 novembre 2007 - Un’indagine dell’Irsa-cnr rileva la presenza di arsenico e fluoro nelle acque sotterranee del Nord della regione. Lo studio pone in evidenza problemi di potabilità sebbene il fenomeno sia dovuto per lo più a situazioni geochimiche naturali Circa 120 punti d’acqua fra sorgenti e pozzi - in gran parte destinati al consumo umano - sono stati campionati e sottoposti ad analisi chimiche presso i laboratori dell’Istituto di ricerca sulle acque (Irsa) del Consiglio nazionale delle ricerche. L’indagine, condotta nell’ambito di una convenzione con l’Apat, ha riguardato la qualità delle risorse idriche sotterranee di un’ampia area del Lazio, compresa tra la città di Roma, il confine con la Toscana a nord, il corso del fiume Tevere ad est, ed il Mar Tirreno, in considerazione della grande rilevanza per l’approvvigionamento idropotabile delle comunità che lì vivono. “Gli studi hanno messo in evidenza la problematicità della potabilità di queste risorse idriche sotterranee, quasi sempre a causa della presenza di sostanze chimiche di origine naturale, legate alla specifica natura delle rocce serbatoio delle acque sotterranee, presenti in concentrazioni superiori ai limiti previsti dalla normativa” spiegano Giuseppe Giuliano ed Elisabetta Preziosi dell’Irsa-cnr, autori dello studio. “Su tale criticità incidono anche differenti usi conflittuali con quello potabile, in particolare quelli irriguo e industriale, e le pesanti pressioni antropiche legate all’uso agricolo di questi territori”. I risultati mostrano che i contaminanti di maggiore rilevanza per la potabilità delle acque sono l’arsenico e il fluoro. “La concentrazione limite di arsenico tollerata nelle acque per l’uso umano è stata ridotta da 50 a 10 ug/l da un decreto legislativo, n. 31 del 2001, in applicazione di una Direttiva europea”, sottolineano i ricercatori dell’Irsa-cnr. I valori rilevati nel corso della ricerca per le acque sotterranee dell’area si attestano in media attorno ai 15 ug/l con massimo di circa 130 ug/l; ben il 50% dei valori è risultato superiore al limite di 10 ug/l, anche se solo il 3% supera i 50 ug/ “La presenza dell’arsenico di origine naturale che si origina nelle acque sotterranee dalla interazione acqua-roccia serbatoio, è diffusa in molte regioni italiane”, commenta Preziosi. “Acque ‘contaminate’ sono circolanti nelle rocce di origine vulcanica del margine tirrenico, come l’Amiata, gli apparati vulsini-vicani-sabatini e i Colli Albani nel Lazio, i Campi Flegrei e il Vesuvio, l’apparato etneo e le isole Eolie in Sicilia. Invece in Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, l’arsenico è stato rilevato in alcune acque estratte dall’acquifero alluvionale della pianura padana: in questo caso la presenza, a partire da sedimenti alluvionali, è provocata o accelerata dall’eccessivo pompaggio che modifica gli equilibri idrogeochimici profondi”. Per quanto riguarda i fluoruri, il valore limite per l’uso umano, pari a 1,5 mg/l, è superato nel 28% dei campioni, mentre la concentrazione media è di 1,2 mg/l, ma con massimi fino a 6 mg/l. Sono evidenziati anche nitrati, legati a poli di attività agricole e/o civili, e cloruri, rilevati lungo la fascia costiera dovuti all’intrusione marina. Per i nitrati la concentrazione massima tollerata per l’uso umano (50 mg/l) è superata nel 13% dei punti presi in esame, localizzati quasi esclusivamente nella zona costiera, ma non sono segnalate specifiche situazioni di contaminazione delle fonti per uso potabile pubblico. “La problematica della contaminazione da arsenico è nota da tempo agli operatori del settore”, conclude Giuliano, “ma di recente, anche in relazione all’introduzione di norme più restrittive, è emersa in maniera inequivocabile, richiedendo interventi più attenti e sistematici. L’attenzione dei gestori del servizio idrico si è concentrata sulla sperimentazione di nuove tecnologie di rimozione dell’inquinante e sullo sviluppo di impianti di potabilizzazione che ne ottimizzino l’abbattimento. Intanto, la Regione Lazio sta emanando deroghe temporanee ai limiti di potabilità per le captazioni in cui la concentrazione di arsenico eccede i 10 ug/l, ma non supera i 50 ug/l, e per le quali i gestori presentino piani di rientro nei limiti di legge mediante idonee tecnologie di trattamento delle acque captate e/o individuando nuove risorse idriche sostitutive o integrative. Sono in corso provvedimenti di deroga anche per il fluoruro, il selenio ed il vanadio laddove sia riconosciuta la loro origine naturale endogena”. Giuliano sottolinea inoltre come sia oggi fondamentale, anche nel rispetto della Direttiva Quadro europea sulle acque del 2000 e della neonata Direttiva Figlia sulle acque sotterranee, che venga assicurato il monitoraggio quali-quantitativo delle risorse idriche sotterranee impostato in modo da seguire efficacemente l’evoluzione del loro stato ambientale, tenendo conto sia dell’assetto idrogeologico sia delle condizioni di pressione e vulnerabilità del territorio. I risultati dell’indagine sono pubblicate nel Volume Lxxiii delle Memorie Descrittive della Carta Geologica d’Italia edito recentemente dall’Apat. .  
   
   
BASILICATA: LA GIUNTA REGIONALE HA APPROVATO UNA RETE CONTRO L´INQUINAMENTO DELLE ACQUE SOTTERRANEE L’ASSESSORE SANTOCHIRICO: “UNA PREZIOSA RISORSA NATURALE DA PROTEGGERE”  
 
 Potenza, 5 novembre 2007 - Alle problematiche di pianificazione del territorio, della tutela dell’ambiente e di protezione delle risorse, si ricollega la necessità di tenere sotto costante osservazione l’inquinamento riconducibile alle attività agricole e zootecniche. A questo scopo, la Giunta regionale della Basilicata, su proposta dell’assessore all’Ambiente, Territorio e Politiche della sostenibilità, Vincenzo Santochirico, ha approvato il progetto della rete di controllo delle acque sotterranee da fonti agricole. Trecentocinquantacinque pozzi, dislocati nell’intero territorio regionale, terranno sotto osservazione il rischio legato ad apporti spesso rilevanti di sostanze potenzialmente inquinanti, conseguenti al massiccio impiego di fertilizzanti e di fitosanitari. Sottoposti a controllo, inoltre, gli apporti di nitrati e fosforo dovuti alle attività zootecniche. L’individuazione delle zone vulnerabili sarà effettuata tenendo conto delle specie animali allevate, dei reflui prodotti e del loro eventuale uso come fertilizzante “Le acque sotterranee sono una preziosa risorsa naturale da proteggere in quanto tale dal deterioramento e dall’inquinamento chimico – ha dichiarato l’assessore Santochirico -. E ciò è particolarmente importante sia per gli ecosistemi dipendenti dalle acque sotterranee, sia per gli impatti e i rischi per la salute umana. In questo modo sarà possibile avere una panoramica completa dello stato chimico della acque sotterranee, conoscere le zone maggiormente vulnerabili, individuare qualsiasi tendenza significativa e duratura all’aumento delle concentrazioni di inquinanti, oltre che i criteri per determinare l’inversione di tendenza. Attraverso l’adozione di misure di controllo sarà possibile definire un programma di sorveglianza. Il progetto -conclude Santochirico – va ad arricchire la mappa del monitoraggio del territorio nella nostra regione, nel quadro complessivo delle iniziative di tutela e di programmazione degli interventi”. I pozzi individuati per effettuare il monitoraggio saranno così distribuiti: 93 nella piana del Metapontino; 39 nel bacino del Vulture; 48 nell’alta Val d’Agri; 100 nei dintorni dei bacini fluviali della fascia jonica; ed i restanti 75 nell’area nord est della regione. La fase conoscitiva del progetto si concluderà il 30 settembre 2008. .  
   
   
AMBIENTE: SETTIMANA DI EDUCAZIONE ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE: "ALT AI CAMBIAMENTI CLIMATICI! RIDUCIAMO LA CO2"  
 
Trieste, 5 novembre 2007 - Si apre oggi a Villa Manin di Passariano la Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile "Alt ai cambiamenti climatici! Riduciamo la Co2", che si svolgerà fino all´11 novembre 2007 sotto l´egida della Commissione Nazionale Italiana per l´Unesco. Il programma della prima giornata prevede a Villa Manin di Passariano (ore 9. 00-18. 00) tre distinti momenti di approfondimento. Il primo a cura del Direttore Tecnico-scientifico di Arpa Fvg su "Lo Stato dell´Ambiente in Friuli Venezia Giulia"; il secondo del Direttore dell´Osservatorio Meteorologico Regionale di Arpa Fvg, che farà il punto sui "Cambiamenti Meteoclimatici in Fvg"; nel pomeriggio si terrà un workshop sul tema "Cambia il clima, cambia l´acqua! Gestione della risorsa idrica nel Friuli Venezia Giulia" a cui parteciperanno numerosi esperti di Arpa, Regione ed Università, in collaborazione con la "Convenzione sull´Educazione Ambientale" dei comuni di Bertiolo, Camino al Tagliamento, Codroipo, Pocenia, Rivignano, Teor, Varmo e con il Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli Arcipelago. In tale occasione verrà presentato un Vademecum sul risparmio idrico a cura di Comune di Codroipo e Arpa Fvg - Larea. Nel corso della giornata sono previste, in diversi Comuni della Regione, anche altre iniziative collaterali, come lo spettacolo teatrale "H2oro", il film "Una scomoda Verità", una mostra fotografica "Clima: le ragioni di uno sviluppo sostenibile", una mostra itinerante. Per il programma dettagliato della giornata si può a consultare il sito www. Ea. Fvg. It . .  
   
   
VERSO LA SOLUZIONE DEL MISTERO DI TUNGUSKA: 100 ANNI FA, SI SIA VERIFICATO IL MAGGIOR IMPATTO TRA LA TERRA E UN ASTEROIDE O COMETA MAI VERIFICATOSI IN EPOCA STORICA. UN ‘FRAMMENTO’ DI CINQUE METRI HA DETERMINATO LA CREAZIONE DI UN LAGO  
 
Roma, 5 novembre 2007 - Ad un secolo esatto dal misterioso “evento”, giungono dai ricercatori dell´Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bologna (Ismar-cnr) e del Dipartimento di Fisica dell´Università di Bologna nuove prove sul ‘mistero di Tunguska’, che confermano come il 30 giugno 1908 si sia verificato il maggiore impatto storicamente accertato tra il nostro Pianeta e un corpo celeste. Tutto ha inizio in questa data, quando un’enorme esplosione, della potenza pari a circa mille atomiche di Hiroshima, si verifica nell’atmosfera al di sopra della remota regione di Tunguska in Siberia. L´opinione ora comprovata è che si sia trattato della deflagrazione di un asteroide o di una cometa che avrebbe tra l’altro raso al suolo tutti gli alberi della taiga in un’area di oltre 2. 000 km2. Si tratta dell’unico evento di questo tipo avvenuto in epoca storica e per questo motivo fare luce sull’evento di Tunguska contribuirebbe in maniera decisiva alla comprensione degli effetti di un impatto asteroidale o cometario con la Terra, ipotesi tutt’altro che remota e non infrequente nella storia del nostro pianeta. E’ stato ora pubblicato sulla rivista scientifica ‘Terra Nova’ il lavoro di un gruppo di ricercatori italiani dell´Ismar-cnr e delle Università di Bologna e Trieste - Luca Gasperini, Francesca Alvisi, Gianni Biasini, Enrico Bonatti, Giuseppe Longo, Michele Pipan e Romano Serra - che hanno condotto sul luogo una spedizione scientifica e hanno scoperto che il lago Cheko, un piccolo specchio d’acqua (circa 500 m. Di diametro), situato ad una decina di kilometri dall´epicentro dell´esplosione del 1908, può essere il cratere causato dall´impatto di un “frammento” di notevoli dimensioni, sopravvissuto all’esplosione principale. “Abbiamo effettuato uno studio geofisico e sedimentologico del lago per verificare se la sua formazione potesse essere correlata all’evento, e per rilevare nella sequenza sedimentaria del lago evidenze geofisiche e geochimiche dalle quali trarre informazioni sulla natura dell’oggetto cosmico”, spiega Luca Gasperini dell’Ismar-cnr. “Varie spedizioni di studiosi avevano già esplorato la zona dell’esplosione senza trovare segni d’impatto o frammenti, e formulando ipotesi, anche molto diverse fra loro, per far luce su quello che è ormai considerato a tutti gli effetti un ‘mistero’. Il nostro studio sul campo è stato effettuato principalmente utilizzando rilievi di acustica subacquea, con un obiettivo dunque più ambizioso di quello della prima spedizione italiana, avvenuta nel 1991, anch’essa organizzata dal prof. Giuseppe Longo dell’Università di Bologna, e limitata alla ricerca di microparticelle dell’oggetto cosmico nella resina degli alberi”. Durante la spedizione “Tunguska99” è stata quindi per la prima volta investigata con tecniche molto sofisticate la morfologia del fondo e la natura dei depositi del sottofondo lacustre, e raccolti campioni di sedimento. “Grazie a tali indagini”, prosegue il ricercatore, “è stato possibile scoprire che la morfologia del lago è diversa da quella dei comuni laghi siberiani di origine termo-carsica: la natura dei sedimenti recuperati dal fondo sono invece compatibili con l´ipotesi dell´impatto, che sarebbe avvenuto in una foresta acquitrinosa con uno strato sottostante di permafrost (suolo permanentemente ghiacciato) spesso oltre 30 metri”. E’ stato proprio lo scioglimento del permafrost avvenuto subito dopo l’impatto a modellare la forma e le dimensioni attuali del lago, e a nasconderne la vera natura di cratere da impatto per tutto questo tempo. Questa scoperta, se confermata, contribuirà, cento anni dopo l´’Evento di Tunguska’, a svelarne il mistero. Il lavoro dei ricercatori italiani ha già causato forti reazioni nella comunità scientifica, ed anche commenti su riviste di grande impatto e nella stampa quotidiana su molte testate europee e internazionali. .